La mia soluzione ''facile'' è che la realtà ci risponde secondo come la interroghiamo, e che se essa ad esempio ci risponde come fosse fatta di particelle, o di qualunque altra cosa, ciò non vuol dire che essa di quelle cose sia fatta, ma che noi possiamo considerare che ciò ''sia'' entro certi limiti, comportandoci di conseguenza, sottoponendoci a un esame di sopravvivenza.
Chiedersi quale sia l'essenza ultima della realtà potrebbe non avere senso, ma in ogni caso è dimostrato che si può sopravvivere anche senza saperlo.
I piccioni si orientano col campo magnetico sentendolo, senza saper cosa sia.
La nostra condizione non è sostanzialmente diversa, se non per il fato che le nostre ''sensazioni'' si sono diversificate rispetto a quelle dei piccioni, includendo la conoscenza che deriva dalla maggior coscienza, per cui possiamo orientarci col campo magnetico anche senza sentirlo.
Detto ciò fra noi e i piccioni non c'è una sostanziale differenza, anche se non è vietato affermarlo, ma a condizione di accettare complicazioni a non finire.
Se noi siamo speciali speciale è la conoscenza che produciamo, o viceversa, per cui essa non può essere ridotta a semplice strumento di sopravvivenza, ma deve tendere a ben altra meta, a fronte però di complicazioni a cui preferisco rinunciare.
Per chi invece non vuole rinunciarvi, potrebbe comunque risultare interessante provare a mettersi nella prospettiva suggerita, per vedere l'effetto che fà, effetto che potrete nel caso riportare qua.
Chiedersi quale sia l'essenza ultima della realtà potrebbe non avere senso, ma in ogni caso è dimostrato che si può sopravvivere anche senza saperlo.
I piccioni si orientano col campo magnetico sentendolo, senza saper cosa sia.
La nostra condizione non è sostanzialmente diversa, se non per il fato che le nostre ''sensazioni'' si sono diversificate rispetto a quelle dei piccioni, includendo la conoscenza che deriva dalla maggior coscienza, per cui possiamo orientarci col campo magnetico anche senza sentirlo.
Detto ciò fra noi e i piccioni non c'è una sostanziale differenza, anche se non è vietato affermarlo, ma a condizione di accettare complicazioni a non finire.
Se noi siamo speciali speciale è la conoscenza che produciamo, o viceversa, per cui essa non può essere ridotta a semplice strumento di sopravvivenza, ma deve tendere a ben altra meta, a fronte però di complicazioni a cui preferisco rinunciare.
Per chi invece non vuole rinunciarvi, potrebbe comunque risultare interessante provare a mettersi nella prospettiva suggerita, per vedere l'effetto che fà, effetto che potrete nel caso riportare qua.