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Messaggi - Carlo Pierini

#721
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 15:15:22 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Luglio 2018, 02:48:52 AM
Citazione di: Jacopus il 22 Luglio 2018, 02:29:43 AM
Per Carlo e Sgiombo: tertium datur est. Esiste una schiera di filosofi e pensatori per i quali determinismo e libero arbitrio possono ed anzi devono coesistere. E a me sembra la posizione piu' ragionevole.
CARLO
Anch'io la vedo così, ma solo se il determinismo-causalismo riguarda il mondo fisico e non la dimensione mentale. Perché se anche le decisioni mentali fossero etero-determinate, allora parleremmo di robot, non di umani.
Altrimenti dovrebbero spiegare cosa intendono per "determinismo".
Citazione
Sgiombo:

Ma se il mondo fisico  materiale diviene deterministicamente - cusalmente ("il determinismo-causalismo riguarda il mondo fisico"), allora non può esservi interferenza (men che meno causale) fra di esso e "la dimensione mentale" in cui vigerebbe il libero arbitrio (id est: l' indeterminismo): é autocontraddittorio (pretendere di) pensare a un determinismo che sia solo "parziale", con "fasi indeterministiche (libero arbitrio)"; si tratterebbe di un mero malinteso: un reale indeterminismo con fasi apparentemente -ma falsamente- deterministiche per pure coincidenze fortuite, per quanto improbabili.

CARLO
Io non vedo contraddizioni nel postulare un determinismo limitato alla SOLA sfera fisica del mondo. E inoltre trovo inappropriato il termine indeterminismo, che induce a pensare ad un regime in cui regna la casualità, la mancanza di un ordine. La mente umana non è retta dal caso. E nel mondo fisico chiamiamo "casuale" un evento di cui noi non siamo in grado di prevedere l'epilogo, ma che comunque supponiamo governato da leggi deterministiche.
Per cui mi pare del tutto inopportuno evocare continuamente l'indeterminismo e la casualità come se fossero dei regimi realmente esistenti.
#722
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 15:47:29 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Luglio 2018, 14:53:47 PM
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 13:43:20 PM
SGIOMBO
Interpretazione del tutto unilaterale ed a mio modesto parere totalmente errata della (storia della) filosofia "post-nietzcheiana" (per così dire, ammesso e non concesso che Nietzche possa "fare epoca" nella storia della filosofia).

CARLO
"Errata"? Quali sarebbero le grandi conquiste della filosofia post-nietzschiana?


CitazioneSGIOMBO:
Non dubito che a uno scientista di fatto (anche se non vorrebbe esserlo) come te, non dicano nulla o possano sembrare oziosi spacciatori di inutili ciance, ma non esiste solo lo scientismo (consapevolmente professato tale o solo seguito di fatto) come posibile atteggiamento filosofico.

CARLO
Non distribuire etichette a casaccio. Lo scientista crede che la scienza possa (virtualmente) risolvere tutti i problemi della conoscenza, mentre per me l'autorità della scienza si limita SOLO alla "polarità" fisica del mondo e che, anzi, fin quando le discipline non-scientifiche non avranno approfondito la conoscenza del soggetto osservatore (la mente umana) e la sua funzione nel processo conoscitivo, essa (la Scienza) sarà limitata anche nel proprio dominio di ricerca.  
Se ne hai voglia, leggi quanto ho scritto in proposito nel thread: "La conoscenza è una complementarità di opposti. E i numeri sono archetipi":
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-conoscenza-e-una-complementarita-di-opposti-e-i-numeri-sono-archeti-1117/
...e se hai qualche obiezione puoi farla in quel 3d stesso.

SGIOMBO
La filosofia come io la intendo, non scientistica

Cit. CARLO
La Scienza è un aspetto essenziale del pensiero umano, quello rivolto alla dimensione fisica del mondo; quindi è una branca importante della filosofia, così come i filosofi hanno sostenuto da sempre.

SGIOMBO
E dove mai avrei sostenuto il contrario (salvo preferire "cultura generale" -"pensiero umano, ma non rivolto unicamente alla dimensione fisica del mondo, che non é affatto l' unica - al posto di "filosofia", almeno dalla rivoluzione scientifica secentesca in poi) ? ? ?

CARLO
Quindi prendo atto che anche tu ritieni la scienza come UN aspetto della filosofia (non tutta la filosofia), e che consideri scienza e filosofia come due cose distinguibili ma non assolutamente separate.

SGIOMBO
[La filososofia è] critica-razionalistica, non deve affatto incensare la scienze ("investigare le ragioni di tanto successo") ma invece sottoporle a conseguente critica razionale

Cit. CARLO
Sottoporre a critica un processo di conoscenza significa valutare la bontà o meno dei criteri che vengono adottati in quel processo. E la bontà di un criterio lo si valuta sulla base della bontà dei suoi risultati, come il proverbiale "albero" si giudica dai frutti che produce.

SGIOMBO
No, guarda che questo é banale pragmatismo.
Che sta al superficiale senso comune del "giudicare l' albero dai frutti che produce" come un' autentica filosofia sta allo studio biologico scientifico della botanica (genetica, biologia molecolare, evoluzione biologica, ecc.).

CARLO
E QUALI altri criteri la "tua" filosofia giudica migliori, se non quelli che producono delle verità di alto valore epistemico, come, per esempio, le leggi e i principi che governano il dominio di cui una disciplina si occupa? Ti risulta che altre discipline siano giunte a risultati altrettanto rivoluzionari ed efficaci? Ti risulta che la filosofia abbia scoperto le leggi del pensiero? Ti risulta che una disciplina come la filosofia, priva di criteri di verità, possa essere in grado di giudicare i criteri di verità della Scienza? Non è più logico il contrario, visto che la Scienza ha dei criteri di verità estremamente efficaci?

Cit. CARLO
Quindi "critica" non equivale alla ricerca pedante-delirante di ciò che la conoscenza NON È (la mappa non è il territorio, la cosa pensata-percepita non è la cosa, ...e altre cieche e inutili pedanterie), ma la comprensione di ciò che ESSA È, ossia, la comprensione dei motivi che hanno trasformato un filosofia pre-scientifica - fatta solo di elucubrazioni pressoché sterili - in una filosofia della Natura che ha mietuto una quantità colossale di verità sulla realtà FISICA, con lo scopo di trasferire (mutatis mutandis) gli stessi criteri fecondi anche nel dominio della realtà METAFISICA e di risalire ai principi comuni che governano entrambi i domini del sapere.

SGIOMBO:
Ciò di cui qui parli non é che storia della scienza e non affatto filosofia (che ho la netta impressione tu abbia difficoltà perfino capire in che cosa consista).

CARLO
Se la Scienza è un aspetto essenziale della filosofia, la storia della Scienza è la storia di un aspetto della filosofia (ho la netta impressione che solo quando ti fa comodo consideri la scienza come un aspetto essenziale della filosofia).

SGIOMBO
E la pretesa di trasferire (mutatis mutandis) gli stessi criteri fecondi anche nel dominio della realtà METAFISICA e di risalire ai principi comuni che governano entrambi i domini del sapere é delirio scientista finora platealmente fallito e destinato ineluttabilmente al fallimento anche in futuro perché fondato su plateali malintesi epistemologici.
Per il semplice incontrovertibile fatto che la realtà (fenomenica) mentale, al contrario della realtà (fenomenica) materiale, non é né (postulabile indimostrabilmente essere) intersoggettiva, né misurabile quantitativamente tramite rapporti matematici esprimibili mediante numeri, che, come la critica filosofica razionale della conoscenza scientifica -ignota agli scientisti acritici- ci dimostra, sono conditiones sine qua non della (possibilità di) conoscenza scientifica.

CARLO
Adesso sei tu lo scientista.
La realtà mentale non è meno postulabile della realtà materiale. Infatti J. Eccles l'ha postulata e nessuno ha mai stigmatizzato la sua ipotesi come anti-scientifica. Vuoi provarci tu? Se vuoi farlo, trovi la sintesi della sua teoria nel thread: "Mente e cervello: una complementarità di opposti":
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/mente-e-cervello-una-complementarita-di-opposti/

Cit. SGIOMBO
...per evidenziarne significato, limiti, condizioni di verità; oltre a ricercare la conoscenza delle realtà in toto, che non si limita di certo al mondo fenomenico materiale oggetto di conoscenza scientifica, e in quanto considerata nella sua più ampia generalità (ontologia).

CARLO
...Che è esattamente ciò che non fa la filosofia attuale affetta dal virus relativista, nella sua isterica, delirante e arbitraria negazione di ogni criterio di verità.

SGIOMBO
Ti informo che nella filosofia contemporanea (per fortuna!) esiste anche ben altro che le farneticazioni relativistiche post-niezchiane (é particolarmente di moda, fra l' altro, una corrente, che personalmente sottopongo a critica, detta del "nuovo realismo", che si contrappone decisamente proprio al relativismo).

CARLO
Che sia benvenuto! Ma non è comunque il "nuovo realismo" ciò che caratterizza la filosofia di questo ultimo secolo.
#723
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Luglio 2018, 13:48:44 PM
Noto fra l'altro che, nonostante io te l'abbia già detto, continui imperterrito a non distinguere fra "episteme" e "sophia"


CARLO
...E tutto quello che scrivi tu è episteme o sophia?

OXDEADBEEF
(prova ad esempio a sostituire alla domanda sulla terra piatta o sferica la domanda: "è morale l'aborto?", e vedi se
riesci a distinguere un vero e un falso).

CARLO
Già ho detto altrove che, finché non giungeremo alla scoperta di un principio universale (di validità dimostrabile in ogni disciplina dell'esperienza) alla cui conformità poter riferire anche le questioni morali, le risposte a domande come la tua non possono che scaturire dalla sensibilità soggettiva.
Ma il problema è che i pensatori come te negano a priori e del tutto arbitrariamente l'esistenza di qualunque criterio di verità oggettiva, oltre che qualunque criterio di moralità. Quando invece la filosofia si fonda e trova la propria ragione d'essere sull'intuizione che il mondo e l'uomo siano conoscibili e che i concetti di verità e di giustizia, siano ontologicamente fondabili.
La verità è per un filosofo come Dio per un prete: se non ci credi, devi abbandonare l'abito talare, invece di "cantare messa" come fai tu in un "circolo di filosofia". Se non credi nella verità, come puoi pretendere che si debba prendere per VERO tutto ciò che predichi?
Per questo sono partito dalla domandina più facile: per capire se sei cieco fino al punto di negare verità assoluta persino all'idea di "rotondità della Terra".

OXDEADBEEF
ho citato la metafora della montagna, di Popper (un epistemologo, fra l'altro, forse il maggiore)
che così recita: "la verità è la cima di una montagna coperta da nubi. Sappiamo che è lì, da quella parte, ma non
sappiamo esattamente dove".

CARLO
Infatti non è la prima volta che sottolineo la cattiva abitudine di Popper di sparare cazzate. La scienza ci ha regalato migliaia di verità inconfutabili, e quello che dice Popper, se mai, è valito solo se per "verità" si intende l'onniscienza.

OXDEADBEEF
E ti ripeto ancora una volta: a me sembra che la moderna concezione di "scienza" dia ragione ad una tale tesi, visto
che la scienza odierna (odierna nel senso di post-relatività) parla del sapere come di un sapere "probabile".

CARLO
Infatti è "probabile" anche l'affermazione di un sapere necessariamente probabile. La scienza ha solo tre secoli d'età, cioè, è poco più di una bambina. E non sta scritto da nessuna parte che ciò che oggi appare probabile non sia tale per l'inadeguatezza dei paradigmi interpretativi oggi in uso nella Scienza.

OXDEADBEEF
Ti invito pertanto ad uscire una volta e per tutte dal tuo mondo antico fatto di oggetti fissi nella loro "datità",

CARLO
E io ti invito a riflettere sul fatto che chiunque neghi l'esistenza della verità, non può pretendere che qualcuno prenda per vere le sue prediche. L'esistenza del vero deve essere ammessa da chiunque decida di aprir bocca e darle fiato. Se non lo fa deve tacere.
#724
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 13:43:20 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Luglio 2018, 12:28:12 PM
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 09:24:30 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Luglio 2018, 01:22:01 AM
Con Nietzsche non è morto Dio, ma la filosofia stessa.

Per fortuna la filosofia é (anche) moltissimo d' altro (di ben altro!) oltre a Nietzche, altro che in gran parte ben vivo e vegeto!



CARLO
Solo quella componente della filosofia che un tempo chiamavamo "Filosofia della Natura" e che oggi chiamiamo "Scienza" si è evoluta fino a diventare un punto di riferimento del sapere, anche al di là dei suoi meriti. Tutto il resto è chiacchiericcio, pettegolezzo che non solo non contribuisce IN NULLA al progresso della conoscenza, ma addirittura disconosce la sua evoluzione e, anzi, col dilagare del virus relativista, cerca di demolirne il valore veritativo-costruttivo, invece di investigare le ragioni di tanto successo.
In altre parole, la filosofia moderna, nella sua follia distruttiva-decostruttiva (inaugurata da Nietzsche) è diventata una vera e propria palla al piede dell'evoluzione del pensiero umano, non meno di quanto lo fu a suo tempo la "Santa" Inquisizione.

SGIOMBO
Interpretazione del tutto unilaterale ed a mio modesto parere totalmente errata della (storia della) filosofia "post-nietzcheiana" (per così dire, ammesso e non concesso che Nietzche possa "fare epoca" nella storia della filosofia).


CARLO
"Errata"? Quali sarebbero le grandi conquiste della filosofia post-nietzschiana?

SGIOMBO
La filosofia come io la intendo, non scientistica

CARLO
La Scienza è un aspetto essenziale del pensiero umano, quello rivolto alla dimensione fisica del mondo; quindi è una branca importante della filosofia, così come i filosofi hanno sostenuto da sempre.

SGIOMBO
ma conseguentemente critica-razionalistica, non deve affatto incensare la scienze ("investigare le ragioni di tanto successo") ma invece sottoporle a conseguente critica razionale

CARLO
Sottoporre a critica un processo di conoscenza significa valutare la bontà o meno dei criteri che vengono adottati in quel processo. E la bontà di un criterio lo si valuta sulla base della bontà dei suoi risultati, come il proverbiale "albero" si giudica dai frutti che produce.
Quindi "critica" non equivale alla ricerca pedante-delirante di ciò che la conoscenza NON È (la mappa non è il territorio, la cosa pensata-percepita non è la cosa, ...e altre cieche e inutili pedanterie), ma la comprensione di ciò che ESSA È, ossia, la comprensione dei motivi che hanno trasformato un filosofia pre-scientifica - fatta solo di elucubrazioni pressoché sterili - in una filosofia della Natura che ha mietuto una quantità colossale di verità sulla realtà FISICA, con lo scopo di trasferire (mutatis mutandis) gli stessi criteri fecondi anche nel dominio della realtà METAFISICA e di risalire ai principi comuni che governano entrambi i domini del sapere.

SGIOMBO
...per evidenziarne significato, limiti, condizioni di verità; oltre a ricercare la conoscenza delle realtà in toto, che non si limita di certo al mondo fenomenico materiale oggetto di conoscenza scientifica, e in quanto considerata nella sua più ampia generalità (ontologia).

CARLO
...Che è esattamente ciò che non fa la filosofia attuale affetta dal virus relativista, nella sua isterica, delirante e arbitraria negazione di ogni criterio di verità.
#725
Citazione di: Phil il 22 Luglio 2018, 11:08:35 AM
Sintetizzo:
appartenenza ai libri di storia della filosofia = rilevanza filosofica
rilevanza filosofica =/= incriticabilità
critica infondata (o fondata sul poco) = irrilevanza filosofica
CARLO
Quando, con Nietzsche & co., si nega ogni fondamento al termine "verità", qualsisai criterio di rilevanza o di irrelevanza è ...irrilevante e qualunque filosofia è degradata a chiacchiericcio molesto.

«La VERITA' è quel tipo di ERRORE senza il quale il soggetto pensante non potrebbe vivere». (NIETZSCHE: Umano, troppo umano, vol. I, aforisma n. 11).
#726
OXDEADBEEF
E' per questo che Kant insiste molto sul "dato empirico". Cioè insiste sulla differenza fra il pensare una cosa "reale" e una cosa "pensata" (un cavallo e un ippogrifo) PUR SAPENDO che anche la cosa "reale" è un pensato, e che quindi "ad un certo livello" non si dia differenza con la cosa pensata.

CARLO
Stando a quello che scrivi, siccome una cosa non può essere che una cosa pensata, non avrebbe alcun senso parlare di FALSA idea su una cosa, come, per esempio tutte le idee che la scienza ha sconfessato come false nel corso della sua evoluzione.
Per cui ti domando: che differenza c'è tra un'idea vera e un'idea falsa? Per esempio, perché l'idea <<la Terra è piatta>> pur essendo pensata deve essere considerata falsa?
#727
Citazione di: sgiombo il 22 Luglio 2018, 09:24:30 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Luglio 2018, 01:22:01 AM
Con Nietzsche non è morto Dio, ma la filosofia stessa.

Per fortuna la filosofia é (anche) moltissimo d' altro (di ben altro!) oltre a Nietzche, altro che in gran parte ben vivo e vegeto!

CARLO
Solo quella componente della filosofia che un tempo chiamavamo "Filosofia della Natura" e che oggi chiamiamo "Scienza" si è evoluta fino a diventare un punto di riferimento del sapere, anche al di là dei suoi meriti. Tutto il resto è chiacchiericcio, pettegolezzo che non solo non contribuisce IN NULLA al progresso della conoscenza, ma addirittura disconosce la sua evoluzione e, anzi, col dilagare del virus relativista, cerca di demolirne il valore veritativo-costruttivo, invece di investigare le ragioni di tanto successo.
In altre parole, la filosofia moderna, nella sua follia distruttiva-decostruttiva (inaugurata da Nietzsche) è diventata una vera e propria palla al piede dell'evoluzione del pensiero umano, non meno di quanto lo fu a suo tempo la "Santa" Inquisizione.
#728
Citazione di: Phil il 22 Luglio 2018, 10:56:36 AM
Che ci sia una sorta di "complesso della parabola", paranoia della "morale della favola"?
Spesso tendiamo a vedere profondità in tutto, tutto a tre dimensioni... per questo funzionano i trompe l'oeil  ;D

CARLO
Errore. Ci sono delle ragioni precise non-paranoiche per le quali anche i trompe l'oeil  funzionano.
#729
Citazione di: Ercole il 22 Luglio 2018, 10:19:17 AM
Pongo io una domanda: e se il significato di questo mito non avesse nessuna interpretazione? Perchè il simbolo deve richiamare ad altro e non deve essere qualcosa di assurdo, gratuito e in un certo senso minaccioso rispetto alla sua intraducibilità?

CARLO
Per la stessa ragione per la quale l'interpretazione dei fenomeni della natura ha portato alla scoperta di alcune leggi della fisica. Per la Storia comparata dei simboli e delle idee religiose, gli archetipi sono le "costanti" dei "fenomeni simbolici" così come le leggi fisiche sono le "costanti" dei fenomeni naturali.
#730
Citazione di: Jacopus il 22 Luglio 2018, 02:29:43 AM
Per Carlo e Sgiombo: tertium datur est. Esiste una schiera di filosofi e pensatori per i quali determinismo e libero arbitrio possono ed anzi devono coesistere. E a me sembra la posizione piu' ragionevole.
CARLO
Anch'io la vedo così, ma solo se il determinismo-causalismo riguarda il mondo fisico e non la dimensione mentale. Perché se anche le decisioni mentali fossero etero-determinate, allora parleremmo di robot, non di umani.
Altrimenti dovrebbero spiegare cosa intendono per "determinismo".
#731
Citazione di: paul11 il 22 Luglio 2018, 01:07:44 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 17 Luglio 2018, 18:14:03 PM
Citazione di: paul11 il 17 Luglio 2018, 10:54:23 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 17 Luglio 2018, 02:34:25 AM
Citazione di: paul11 il 16 Luglio 2018, 23:21:30 PMCARLO Secondo me, tu fai lo stesso errore dei preti: scambi dei racconti mitici per racconti storici. Magari credi anche tu che Cristo sia un personaggio storico capace di moltiplicare pani e pesci, di resuscitare i morti e poi di morire, risorgere e di salire al cielo senza tuta spaziale? ...Che Mosè abbia aperto fisicamente le acque del Mar Rosso, che Elia sia stato rapito in cielo dagli extraterrestri, ecc.? ...Che Atlantide sia una storia vera? Non ti seguo su questo terreno. Le esperienze visionarie che ho vissuto io si intrecciano profondamente con molte delle mitologie di tutto il pianeta, ma non hanno nulla a che vedere con razze superiori, ma solo con "spiriti" superiori che "confinano" con le profondità di noi stessi. Non riesco a capire come una persona intelligente e perspicace come te possa credere alla storia delle razze superiori, senza alcuna prova oggettiva, ma solo sulla base di antichi racconti in bilico tra mito e storia. Leggiti qualche trattato di storia comparata dei simboli mitico-religiosi e comincerai a capire che molti dei "luoghi" e dei "personaggi" da te citati come reali, sono in realtà dei simboli tipici, anzi, ...archetipici riconoscibilissimi che, magari, "hanno preso in prestito" dei luoghi e dei fatti reali per esprimere il loro contenuto simbolico. ...Ah, adesso ho capito perché non sei d'accordo con la seconda citazione di Evola che ho riportato sopra! :)
PAUL11
Che i numeri dati da un certo Yahweh a Noè per la costruzione dell'Arca e Mosè per la costruzione prima dell'arca dell'alleanza e poi saranno date le misure per costruire il tempio di Gerusalemme, hanno significati di orientamento astronomico planetario.

CARLO
Come fai a credere al mito di Noè come ad un racconto storico? Ti sembra credibile che un uomo di più di tremila anni fa sia stato in grado di raccogliere in un'arca TUTTE le specie animali (un centinaio di milioni) di ogni parte del mondo, come: orsi polari, koala e canguri australiani, lemuri del Madagascar, formiche rosse dell'Amazzonia, pinguini del polo Sud, tartarughe delle Galapagos, ecc.?
Sulla base DI COSA puoi sostenere che non si tratta di un mito, ma di un evento storico?
PAUL11
quando un racconto lo trovi in preesistenti racconti;spoglialo dalla metafore e cerca.
Noè in sumero è  Ziusudra,in accadico Atrahasis e in babilonese Ut-Napishtim.
Cercalo quindi in altri racconti............

CARLO
Bravo. Questi sono gli effetti degli archetipi: la loro diffusione universale.
Per interpretarlo come dici tu, invece, devi manipolarlo, cioè,<<spogliarlo della metafora>>. Ma se leggi il mio thread: "Alcune varianti dell'archetipo del Diluvio universale":
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/alcune-varianti-dell'archetipo-del-'diluvio-universale'/
...ti rendi conto che è proprio la metafora la componente centrale del mito. Quindi la saggezza di cui un mito è portatore non proviene da fantomatiche razze superiori, ma da una *Mente* superiore.
Ripeto: il "mio" caduceo è diffuso in ogni angolo del mondo NON perché ho avuto contatti con razze superiori, ma perché si tratta di un simbolo ispirato da un medesimo archetipo: l'archetipo della Complementarità degli opposti.
Anzi, ad essere sinceri, nel periodo delle "visioni" ho fatto un sogno - breve e intenso - molto simile al mito del "Diluvio"; ma, nel mio caso, al posto della classica Arca, c'era una sfera che io avrei dovuto riempire con "qualcosa", sulla base di un criterio preciso, affinché essa potesse (paradossalmente) "alleggerirsi" ed emergere dalle acque che la sommergevano. Solo qualche anno più tardi (grazie ad una maggiore dimestichezza con i simboli) ho capito che quel "qualcosa" erano delle idee, anzi, delle coppie di idee 8in analogia alle coppie di animale del mito classico).
#732
PHIL
A scanso di equivoci: i cattivoni fanno legittimamente parte dei libri di storia, i filosofi "stupidi che affermano assurdità" (cit.) restano fuori dai libri di storia della filosofia. Come mai Nietzsche ce lo trovi? Dev'essere una svista degli autori  

CARLO
Perché è stato uno dei primi che ha gettato via i "panni sporchi" delle religioni, assassinando anche il bambino che c'era dentro. E questo ha fatto comodo (e tutt'ora fa comodo) a milioni di persone spiritualmente grette e prive di scrupoli morali come lui. Ma come filosofo, cioè, come creatore di idee nuove, è una nullità assoluta. Egli ha solo distrutto senza costruire nulla; anzi, ha creato (o ha contribuito a creare) le condizioni che hanno portato la filosofia allo stato di degrado attuale. Quindi è uno dei padri fondatori della (insulsa) filosofia moderna, capace solo di decostruire e incapace di edificare alcunché. Con Nietzsche non è morto Dio, ma la filosofia stessa.
#733
Citazione di: Phil il 21 Luglio 2018, 21:42:23 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 18:14:56 PM
Citazione di: Phil il 21 Luglio 2018, 17:46:59 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 17:19:46 PM
Con Nietzsche è lo stesso: è una sega di filosofo,

PHIL
Chissà come mai lo intrufolano sempre di soppiatto nei libri di filosofia, e persino fra i più rilevanti... questi storici della filosofia sono proprio incompetenti!  ;D

CARLO
Certo, Nietzsche è un personaggio storico rilevante come lo sono stati Caligola, Attila, Al Capone, Hitler,  Stalin, Amin Dada, ecc., ciascuno con la propria filosofia di vita. Vogliamo eliminarli dalla Storia?

PHIL
Li hai trovati tutti in un libro di storia della filosofia?
Non confonderei i criteri dei libri di storia con quelli di storia della filosofia, i secondi possono "selezionare" in base al valore filosofico... ;)
CARLO
...E i primi "selezionano" in base al valore storico-politico, nel bene e nel male. Dov'è la differenza?
#734
Cit. CARLO
Ecco, era proprio questo che volevo sentirti dire: che il determinismo è incompatibile con il libero arbitrio e che, quindi, se vogliamo sostenere l'esistenza del libero arbitrio, come ho già scritto: <<dobbiamo contestare la validità del determinismo, o, quantomeno, limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica (che è quello che che sostengo io)>>. Ci voleva tanto ?

CitazioneSGIOMBO
Ci voleva tanto a te per capirlo (?), visto che l' ho scritto ripetutamente a chiarissime lettere anche in questa discussone

CARLO
Tu hai scritto:

<<Insomma, non si può pretendere (come fa Carlo Pierini) che il mondo sia governato da un regime indeterministico (in senso antilaplaciano, ovvero che implichi il libero arbitrio) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre azioni sono sintomo di reali nostre qualità morali nel determinare il corso degli eventi anziché del puro caso. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur>>.

...ma io non ho mai parlato né di indeterminismo né di "puro caso". Sei sicuro che non mi scambi per qualcun altro?

SGIOMBO
Dovresti cercare di dimostrarmi (e non: proclamare in modo altisonante, con tanto di citazione della Treccani) che esiste un "tertium" (e quale sia*) fra divenire deterministico e divenire casuale (o in che cosa, come perché, per quali sue caratteristiche il libero arbitrio non si identificherebbe con -non sarebbe un caso particolare nell' ambito generale- del casualismo).


CARLO
<<Dimostrare che esiste un tertium tra divenire deterministico e divenire casuale>>??? E dov'è che avrei scritto qualcosa del genere? Io ho solo detto che "tertium non datur" tra il determinismo e il libero arbitrio! O si rinuncia all'uno o si rinuncia all'altro. Che intendi per "casualismo"?

Insomma, in filosofia esistono fondamentalmente due posizioni contrapposte: quella di chi nega l'esistenza del libero arbitrio poiché postula un regime deterministico (per esempio Hawking) e quella di chi (come me) ammette la possibilità del libero arbitrio e quindi contesta l'universalità del determinismo. Tu da che parte stai?
Solo dopo che avrai risposto a questa semplice domanda, mi farai capire cosa c'entrano il casualismo, l'indeterminismo e il <<"tertium" fra divenire deterministico e divenire casuale>>. Altrimenti puoi anche non rispondere, perché non ho capito pressoché nulla di quello che hai scritto.
#735
Citazione di: Phil il 21 Luglio 2018, 21:24:17 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 20:32:08 PM
...E cos'hai imparato? Che ogni morale, in quanto <<tirannia contro natura e contro la ragione>>(1) è male? E che dunque l'assenza di morale (il "laisser aller") è bene? ...E che questo significa essere al di là del bene e del male?
Quanto si può essere stupidi per sostenere simili assurdità?

(1) Al di la del bene e del male, fr. 188

PHIL
Semmai tu volessi confrontarti con il frammento che citi, senza estrapolare (e fraintendere), ecco il link:
https://cronologia.leonardo.it/biogra2/nietzsche05.htm
Chiaramente, se non hai tempo e/o ti basta il poco che già "sai", sei liberissimo di "laisser aller"  ;D

CARLO
Se pensi che io abbia frainteso, spiegami tu come interpretare quella breve citazione (e tutte le altre decine che ho già proposto) alla luce delle dieci pagine che mi hai linkato. Che la morale è il male principale dell'umanità e che la delinquenza è il bene, Nietzsche lo ripete in tutte le salse dalla prima all'ultima pagina della sua opera; cosa c'è da interpretare?