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Messaggi - Ipazia

#721
No. Serve a capire che esistono tante realtà, o piani del reale (per i monisti), ciascuna con una propria autonomia e rilevanza. Esiste un piano/realtà fisico, chimico, geologico, biologico, antropologico, per lo più locali, che determinano il nostro destino e su cui possiamo incidere molto più significativamente che sulla non-località quantistica. Quando controlleremo pure quella se ne riparla. Magari con una bella macchina del tempo targata Davos. O pillola rossa.
#722
L'astrofisico chiude con una sentenza sulla "realtà". Mi pare un modo millantante di scomodare una categoria così fatale, col rischio non calcolato di passare dai calcoli a (pessima) metafisica, decisamente in perdita. Più sensato parlare di fenomeni.

Realtà ce ne sono molte e, purtroppo per noi, quelle che ci riguardano più da vicino sono dannatamente locali.
#723
Non vedo perchè dovremo incaponirci per superare i limiti di risoluzione del microscopio ottico, quando abbiamo risolto il problema con quello elettronico. L'indeterminazione di Heisenberg non mette in discussione la nostra capacità di servirci di onde e particelle con artefici ad hoc. E tanto basta.

Speculare sull'indeterminabile subatomico per mettere in discussione tutto il determinabile, a partire da quell'indeterminazione, è metafisica fallace che pretende assai di più di quello che può. Un retaggio continuista, della "natura non facit saltus", che stenta ad orientarsi nei salti della fisica quantistica e nelle nuove (epistemo)logiche, a cui la natura ci obbliga. Entanglement incluso. La cui realtà non locale non falsifica la realtà crudamente locale delle nostre armi di distruzione di massa.

Visto che se ne parla molto, un video divulgativo, per quanto ne consenta la materia:

#724
Citazione di: anthonyi il 30 Marzo 2024, 10:13:45 AMDirei che é proprio il contrario, le persone con conflitti interiori sono proprio quelle che cambiano il mondo. Jobs disse: "siate affamati, siate folli", e lui di mutamento ne sapeva qualcosa. Chi é in pace interiore, invece, si omologa e si adatta al mondo rappresentando sempre una forza conservativa. Poi certo il mutamento può essere nel bene o nel male.....

Stavolta concordo con Anthonyi e mi era venuto da aggiungerlo, ribaltando la tesi di Aspirante. Vedo che l'ha fatto lui e approvo. Personalmente mi preoccupano di più gli omologati delle anime in pena.

Il motivo per cui non cambiano il mondo è perchè incidono poco, in quanto i motori dell'omologazione hanno facile gioco nell'isolarli e distruggerli. Jobs ha avuto successo perchè la sua innovazione era coerente con l'omologazione dominante, era omologabile.


#725
Leggendo "la banalità del male" si comprende quanto "essere in pace con se stessi" sia facilmente implementabile dal contesto sociale, anche nel caso dei fenomeni più brutali della storia umana.

Quando il vescovo della crociata contro gli eretici disse "uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi", dopo aver espugnato la città che ospitava un gruppo di eretici, era assolutamente in pace con se stesso e la sua fede.

Poi ci sono i cambi di prospettiva, illuminazioni e pentimenti, ma tutta la macchina sociale è strutturata per omologare umani "in pace con se stessi" nell'eseguire gli ordini impartiti. La covidemia è stata un esempio eclatante che ci ha toccato da vicino, e pentimenti se ne vedono pochi.

Anche la maggior parte dei nazisti (tipo Kappler) sono morti a 90 anni "in pace con se stessi", senza alcun pentimento o dubbio.

Le "guerre interiori" riguardano una sparuta minoranza di umani non omologati, che non cambiano il mondo. A cambiare il mondo provvedono più le catastrofi, subito rimosse da negazionismo, amnesia, cambio di casacca, che ripristinano in breve tempo la pace interiore.

Anche la lezione di Primo Levi e la storia d'Israele sono istruttive su tali meccanismi.

#726
L'osservazione di Platone evidenzia la contraddizione fondamentale  del relativismo etico: l'assassino non vuole essere assassinato, il ladro, derubato,... Anche una banda criminale non potrebbe sussistere se adottasse al suo interno lo stesso comportamento che impone alle sue vittime.

Pertanto è possibile stabilire una linea di demarcazione non solo tra etiche diverse, ma pure tra etica e non-etica.

L'etica è il connettivo senza il quale una società non può sopravvivere e si disgrega. Il diritto fissa istituzionalmente i principi etici di una società, che essendo in perenne evoluzione, produce anche un'evoluzione di tali principi.

Tutto questo è indagabile con rigore scientifico da discipline quali l'etologia e l'antropologia, individuando i fondamenti su cui si regge l'impalcatura etica, tra cui valore (correlato a equità) e libertà, certamente.
#727
Il consumismo sta salendo di grado, come il totalitarismo sanitario, dall'opzionale al coatto. Il green è il galoppante cavallo di Troia del consumismo coatto, che si va a sommare a quello psicologicamente indotto per riempire di merce una vita di merda. Anche la guerra è una forma di consumismo coatto. 

Vi è un rapporto inverso tra consumismo patologico e coatto. Quanto più il primo cala, per guarigione o overdose dei soggetti malati, tanto più il coatto deve garantire il mantenimento del saggio di profitto dei padroni del mondo, con un meccanismo impositivo analogo a quello del totalitarismo sanitario.

Carota e bastone, as usual.
#728
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Marzo 2024, 10:08:17 AMCosa intendi per buona politica diplomatica? Se per qualche decennio ci siamo beati del fatto che in Europa non vi fossero più guerre e poi, di punto in bianco abbiamo avuto, negli anni '90 del secolo scorso la guerra nella ex Jugoslavia, ed ora un'altra nell'ex URSS, forse le diplomazie non hanno lavorato così bene. Non hanno potuto, saputo o voluto farlo?

Guerre ce ne sono sempre state finita la seconda g.m.: di liberazione nazionale, decolonizzazione, neocolonialistiche e imperialistiche su vasta scala. La diplomazia può mitigare i conflitti ma non fa miracoli in assenza di equità interna di classe e nelle relazioni internazionali.

CitazioneAltro punto: se io non sono in pace con me stesso, come posso pretendere che sia in pace il mondo intero? Quante guerre interiori combatte ognuno di noi, di cui gli altri sono all'oscuro?

Non sequitur. Sono due piani totalmente slegati. I nazisti erano così in pace con se stessi da non vedere nemmeno i lager, oppure considerarli sacrosanti. Hannah Arendt lo spiega bene nel suo testo famoso.
#729
In generale concordo con quanto postato da bobmax. L'idea noumenica di sostanza/essenza non ha consistenza gnoseologica da quando la scienza, oltre alla filosofia, ha preso atto che panta rei. Per comodità possiamo fissare il divenire in singoli fotogrammi, ma non possiamo dire che questo appartiene all'ontologia, mentre l'evento no. Un terremoto cos'è ? Un concerto ? Ha caratteristiche gnoseologiche (ente) un concerto ?

Al di là delle opinioni, la suddivisione del mondo in "fatti" (Tatsachen) e non "cose" (Dingen) fatta da LW, non è arbitraria, ma tiene conto dell'evoluzione della realtà dal punto di vista di una fisica, e una filosofia, aggiornate. Non si può pensare una ontologia filosofica (e gnoseologia correlata) in contraddizione con quella delle scienze naturali, ma semmai come estensione in domini non di competenza di queste ultime.
#730
Storia / Re: "Nazioni" ed "Imperi"
29 Marzo 2024, 09:46:02 AM
Così la panoramica è più equa. Si potrebbe arricchirla con una mappa degli stati "Clientes" degli imperi attuali.
#731
Si cade facilmente nella favolistica "metafisica" quando si parla di pace. La ricetta efficace consiste invece nella rimozione delle contraddizioni sociali, interne ed esterne ai gruppi costituiti. Per fare ciò non vi è altra via che l'equità sociale e la buona politica diplomatica. Finché continueremo a votare e mantenere elites oligarchiche guerrafondaie non c'è buona volontà individuale che tenga.
#732

Citazione di: PhyroSphera il 28 Marzo 2024, 21:59:45 PMIl principio di indeterminazione non è una misura del limite di sperimentabilità, è proprio un principio che afferma una indeterminazione nella materia. Esso non esprime la nostra incapacità di determinare un fenomeno, bensì il fatto che la materia non è tutta sottoposta a un meccanismo di causa e effetto.

Mauro Pastore

Se lo facesse sarebbe metafisica. Essendo fisica non può porre limiti alla sua falsificabilità. Ma se fosse veramente un assioma insuperabile (come 0 K o c), dimostrerebbe soltanto i limiti della realtà e non la invalidazione del metodo scientifico.
#733
Gli eventi storici e antropologici sono materia gnoseologica scrutabile con lo stesso rigore degli eventi naturali e costituiscono parimenti, ed anzi ancor più, materiale di riflessione e prassi etica. Senza metafore aggiunte.
#734
Storia / Re: "Nazioni" ed "Imperi"
28 Marzo 2024, 14:32:06 PM
Manca un impero, peraltro il più imperialista. Con innovative tecniche di dominio politico-economico, svarioni inclusi. Carenza molto indicativa del bias travale della discussione proposta.
#735
Attualità / Re: Il nuovo kippur
28 Marzo 2024, 14:21:43 PM
Il ragionamento fila se continuiamo a considerare l'EU un soggetto strategico primario. Temo che invece l'attenzione USA si stia spostando più verso il Pacifico che l'Atlantico e l'EU sia più che altro un gruzzolo da spolpare e un mercato da saturare, eventualmente in coabitazione con la Russia, caricando sul groppone EU pure le spese militari, in ossequio alla feconda e parsimoniosa dottrina politico-economica: fare la guerra (e le sperimentazioni belliche) a spese degli altri.

Pare che pure alla Russia questa strategia possa piacere.