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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#721
Ecco il punto di vista di un buddista, sulla morte:

Quando si sta per morire è più facile riconoscere che ogni minuto, ogni respiro è importante.
Ma la verità è che la morte è sempre con noi, inseparabile dalla vita stessa.
Tutto cambia continuamente, niente è permanente.
Questa idea ci può sia terrorizzare sia ispirare.
Però, se ascoltiamo bene, il messaggio che riceviamo è: non aspettare. «Il problema della parola pazienza» disse il maestro zen Suzuki Roshi «è che implica che stiamo aspettando qualcosa di meglio, stiamo aspettando qualcosa di buono che verrà.
Una parola più precisa per
indicare questa qualità è perseveranza, la capacità di essere con ciò che è vero momento per momento.»
Accettare la verità che tutte le cose debbano inevitabilmente finire ci incoraggia a non aspettare per incominciare a vivere ogni momento in maniera profonda.
Smettiamo di sprecare il tempo in attività senza senso.
Apprendiamo a non fissarci su opinioni, su desideri e perfino sulle nostre identità.
Invece di legare le nostre speranze a un futuro migliore, focalizziamoci sul presente e ringraziamo per ciò che abbiamo davanti, proprio adesso.

Diciamo «ti amo» più spesso perché comprendiamo l'importanza dei rapporti umani.
Diventiamo più gentili, più compassionevoli e più disposti al perdono.
Non aspettare indica la via per la pienezza ed è un antidoto al rimpianto.
È quasi banale dire queste cose, eppure dobbiamo sottolinearle continuamente: tutto è creazione, tutto è cambiamento, tutto è flusso, tutto è metamorfosi.


di Frank Ostasesky
(insegnante buddhista statunitense)
da: "I cinque inviti" 
#722
Attualità / Re: Un'iniziativa per la pace
12 Marzo 2023, 17:07:10 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Marzo 2023, 16:57:39 PMSe bastasse qualche firma per far finire una guerra......
Però una cosa giusta l'hai detta, Aspirante, ci vuole collaborazione tra tutti. Per quello che mi riguarda tutti noi, come appartenenti al sistema nato abbiamo interesse a collaborare con tutti gli altri della NATO nella stessa direzione segnata dai vertici competenti della stessa, che é certamente indirizzata a far sì che questo conflitto si concluda il più presto possibile e con il minimo danno arrecato ai popoli, alla giustizia internazionale e agli equilibri mondiali.
Mettere una firma equivale a fare il primo passo, cui debbono necessariamente seguirne altri; non mettere la firma non agevola in alcun modo gli altri passi. Un mio collega degli anni '80 del secolo scorso era solito affermare: "un pelo dopo l'altro si fa un pennello." Mina cantava, tra le altre canzoni: " Bastava agire un po' di più, e la montagna che è davanti a te, ora l'avresti sotto i piedi tuoi."
#723
Attualità / Un'iniziativa per la pace
12 Marzo 2023, 10:03:39 AM
A questa pagina dell'Arcidiocesi di Milano https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/noi-vogliamo-la-pace-aderisci-qui-allappello-dellarcivescovo-1613797.html c'è un'iniziativa per la pace in Ucraina. Se fosse replicata da tutte le diocesi di tutto il mondo, ma anche dalle altre confessioni religiose, forse non sarebbe che una goccia nell'oceano; una goccia che, tuttavia, può significare molto. Ma, cos'è veramente la pace? Spesso ci indigniamo (giustamente) per le guerre intese come uccisioni di persone innocenti, distruzioni di terre, semplicemente perché appartengono al nemico, di ruberie di opere d'arte, ecc... ma forse dovremmo fare un passo indietro e chiederci se ognuno di noi sia in pace con se stesso. Io credo che se lo fosse, non ci sarebbe guerra alcuna. Le guerre, prima ancora che interpersonali sono intrapersonali. Invece spesso sento che ogni guerra (a partire dai litigi dei bimbetti) inizia sempre per colpa di qualcun altro; che non vale la pena di impegnarsi, perché tanto i potenti della Terra sono praticamente intoccabili; che tanto è inutile fare alcunché, perché non porterebbe alcun cambiamento. Pensate: se ogni granello di sabbia del deserto decidesse di andare per conto proprio; ogni goccia dell'oceano decidesse di non seguire l'oceano stesso: il deserto e l'oceano scomparirebbero. Allora perché l'essere umano non capisce l'importanza della pace, della cooperazione, della collaborazione? Perché l'essere umano vuol continuare a fare l'Adamo del Paradiso terrestre che, interrogato da Du in merito alla trasgressione dell'ordine di non mangiare dell'albero, getta la colpa su Eva e su Dio stesso, lavandosi le mani? ("la donna che Tu mi hai messo accanto..."). Dovremmo finalmente capire che l'altro è una scusa (come affermava Osho), uno specchio, qualcuno che ci mette di fronte ai nostri difetti!
#724
Citazione di: Pensarbene il 11 Marzo 2023, 09:07:36 AMLa vita è un sistema complesso planetario e,mi spiace deludere,forse, qualcuno,ma la ogni vita è connessa alle altre in un gioco di variabili incontrollabile.
Niente e nessuno può controllare la sistemica vitale terrena,niente e nessuno,tanto meno gli algoritmi,le macchine e le parole.
La vita gestisce se stessa,vita umana compresa,la natura è la Dea della Terra.
;)

Grazie, questa è la vita... e la morte? 
#725

Citazione di: anthonyi il 10 Marzo 2023, 20:55:41 PMAspirante deciditi, o l'inferno é OT, oppure non lo é e allora é interessante sapere che a te non fa paura.
Per me non lo é, paura della morte e paura dell'inferno sono concetti abbastanza vicini.

Socrate fai domande difficili, alla fin fine qualsiasi motivazione l'individuo reputi sia alla base della scelta di rifiutare il "Divino Amore", sarà sempre un inganno posto in essere dal maligno, la nostra visione dell'uomo é molto individualista, noi crediamo di poter "far da sé", ma nella realtà siamo permeabili all'azione delle forze spirituali, e possiamo solo scegliere se stare da una parte o dall'altra.

Nelle risposte che ho letto non si parla solamente di morte o inferno. È a queste che mi riferisco. Per esempio la 13 e la 14.
#726
Io non ho paura della morte e nemmeno di finire all'inferno, visto che nell'inferno ci vivo tutti i giorni.
#727
Scusate ma... non stiamo andando OT?  ;)
#728
Citazione di: Socrate78 il 10 Marzo 2023, 15:23:11 PMIo non ho paura della morte, ma in quanto credente ho un a mio avviso giusto timore dell'Inferno, di cui non si parla più nelle omelie dei sacerdoti, ma che credo esista come possibilità di perdere (forse per sempre) dopo la morte la visione di Dio e di finire in un contesto negativo, di angoscia continua, di separazione dall'Amore e quindi da tutto ciò che è bene. Per quanto possa adoperarmi ad operare il bene, io non posso escludere la possibilità che la mia sorte dopo la morte non sia il Paradiso ma la sofferenza infernale, perché esiste sempre la possibilità, nell'arco della mia esistenza, di allontanarmi dalla fede e dalla carità, di diventare una persona quindi peggiore: il vero dramma della vita secondo me è proprio questo, più si vive e più c'è la possibilità per tutti di corrompersi, di non amare più, di perdere la fiducia nel prossimo e quindi anche la carità, di diventare cattivi con qualcuno che ci ha fatto del male ma così precipitiamo anche noi nella corruzione etica. Dal mio punto di vista è meglio addirittura morire piccoli e prima dell'adolescenza, perché così si è certi che la coscienza è ancora pura e non macchiata da colpe più o meno gravi, Dio infatti nell'AT dopo il Diluvio disse che "Fin dall'adolescenza è corrotto il cuore dell'uomo e inclinato al male".
Trovo alquanto strano che un Dio buono e misericordioso che ha creato l'uomo a sua immagine, come sta scritto nel libro della Genesi (anzi: la prima volta "a sua immagine e somiglianza" e la seconda volta, di seguito alla prima "a sua immagine", mentre la "somiglianza" scompare), abbia concepito un regno di dannazione eterna.  Forse è per questo motivo che i preti non menzionano più tanto l'inferno. Lo stesso Vito Mancuso (filosofo e teologo, non intruppato in alcuna realtà religiosa), nutre seri dubbi sul regno dell'inferno, come dannazione eterna. Mia nonna, fervente cristiana, morta da 14 anni, all'età di quasi 94, metteva pure in dubbio tale realtà, chiedendo tra l'altro quale padre (inteso come essere umano) castigherebbe "a divinis" il proprio figlio, per aver commesso una mancanza, seppur grave? Secondo lei (e anche secondo me), nessuno. Proseguiva mia nonna, nella sua infinita saggezza, affermando che, a maggior ragione un Dio perfetto, buono, misericordioso e onnipotente, non castigherebbe nessuno!
Altresì trovo strano che un credente possa anche lontanamente pensare di non essersi comportato sufficientemente bene per evitare di finire all'inferno! Quindi il Dio buono, misericordioso, perfetto e onnipotente (di cui l'uomo dovrebbe essere un'immagine) in realtà è visto come despota da temere, proprio dai suoi fedeli? Ciò mi sembra semplicemente assurdo.
#729
Citazione di: atomista non pentito il 09 Marzo 2023, 12:08:01 PMNon so quale sia il motivo di un " eccesso di pudore" nell'affrontare l'argomento e se questo eccesso effettivamente ci sia , cio' che so e' che personalmente non ho problema ad affrontarlo cosi' come non mi spaventa la morte. Cio' che posso temere e' arrivarci "male".
Forse perché si ha paura dell'ignoto, oppure perché si è presi da mille impegni, che distraggono la mente e, apparentemente fanno sentire meglio? O perché quando muore un nostro caro, soffriamo per la sua dipartita e pensiamo di allontanare il più possibile la nostra? Potrebbe anche essere perché ci siamo abituati ad un certo tenore di vita e quindi, morendo, abbiamo paura di perdere soldi e beni materiali? Ecco, ho date qualche spunto. A voi l'ardua sentenza.  ;)
#730
Tematiche Culturali e Sociali / Paura della morte
09 Marzo 2023, 11:31:43 AM
Buongiorno, perché la quasi totalità degli esseri umani ha paura di affrontare il discorso della morte del corpo fisico? Eppure la morte è l'altra faccia della medaglia della vita. Ogni giorno in noi muore qualcosa e nasce qualcos'altro. Dal momento del primo vagito inizia il conto alla rovescia verso la nostra dipartita. O sbaglio?
#731
Citazione di: anthonyi il 06 Marzo 2023, 12:04:37 PMCome fai a pensare che a qualcuno possa non piacere battisti? Il rapporto con la musica d'autore, comunque, rimane intimistico, personale, come fai notare anche tu fatto per un mondo differente da quello attuale, troppo socializzato. Considera che Lucio b. Fece già la scelta di stare lontano dai mezzi di comunicazione di allora, figuriamoci oggi che direbbe di fronte all'oceano di comunicazione che abbiamo oggi. Più che far parlare di lui preferiva essere ascoltato.
Visto che sei stato l'unico a rispondere al post, che cosa dovrei pensare?
#732
Citazione di: Socrate78 il 06 Marzo 2023, 20:00:12 PMTi chiedo allora, visto che mi sembra che tu creda nella metempsicosi, come spiegheresti, dal punto di vista di un karma delle vite precedenti, l'esperienza che alcune persone fanno della malattia mentale? Convivere con una malattia della psiche come la schizofrenia o la depressione maggiore per buona parte della vita, quale tipo di peccato nelle vite precedenti intende scontare?

Come ho già scritto, non ho bisogno di credere nella metempsicosi. Quando guardo fuori dalla finestra e vedo il sole splendente, che bisogno ho di credere che sia sereno? 
La mia vita, come quella di qualunque altro essere vivente, deve avere un senso. Vivere una vita infernale come la mia ha solamente una spiegazione: in una vita precedente ho commesso qualche errore o peccato, per rimediare al quale si è reso necessario il mio ritorno in questa valle di lacrime. 
Relativamente alle malattie mentali, c'è sicuramente una spiegazione derivante da errori o peccati commessi in una vita precedente. Mi sto documentando e, per quel che mi riguarda vorrei provare l'ipnosi regressiva. Chissà,  forse potrebbe aiutarmi a capire qualcosa riguardo all'inferno che sto vivendo. 

#733
A nessuno piacciono le canzoni fi questi cantautori? Io ricordo che quando internet non era ancora stata nemmeno pensata, i tradizionali mass media (giornali, radio e televisione) davano l'imminente uscita di questo o quel disco di Lucio Battisti e qualche giorno dopo nella Hit Parade dei dischi più venduti, il singolo di Battisti era già al secondo posto. Un po'  diverso mi sembrava il discorso per Lucio Dalla. Di entrambi, tuttavia ho apprezzato diversi brani.  
#734
Storia / Re: Olocausto degli ebrei
06 Marzo 2023, 11:27:50 AM
Citazione di: Socrate78 il 05 Marzo 2023, 22:21:49 PMPur tuttavia mi chiedo una cosa: perché si parla tanto del genocidio degli ebrei come se fossero gli ebrei un popolo il cui genocidio è oggettivamente più grave rispetto ad altri genocidi, come quello degli armeni (un milione e mezzo di armeni uccisi)?
Non solo, obiettivamente e storicamente proprio gli ebrei stanno attualmente operando se non proprio un genocidio ma comunque gravissime vessazioni e pulizia etnica nei confronti degli arabi di Palestina, li hanno espropriati sin dall'inizio della colonizzazione sionista della Palestina (già durante la Palestina mandataria dell'Inghilterra), poi ne hanno cacciati a centinaia di migliaia durante la guerra d'indipendenza israeliana del 1948 e la scoperta degli archivi del governo sionista da parte degli storici ha dimostrato come il capo sionista Ben Gurion avesse dato ordini ben precisi su come condurre la pulizia etnica della Palestina nel 1948, con frasi terribili come: "Bisogna usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle loro terre per ripulire la Palestina dalla sua componente etnica araba", oppure, all'inizio della colonizzazione il sionista Theodor Hertzl affermava: "Bisogna sospingere gli arabi in miseria al di là della frontiera, trovandogli un impiego altrove ma negandoglielo con ogni mezzo in Eretz Israel", e poi successivamente si sono avuti massacri con l'uso di armi proibite dalle convenzioni internazionali come le bombe al fosforo bianco durante l'operazione Piombo Fuso, insediamenti ebraici in zone che dovrebbero appartenere allo Stato palestinese seguiti poi da abbattimento di case arabe, apartheid con la presenza di zone riservate ad ebrei ed impedimento per i palestinesi di spostarsi liberamente, umiliazioni e maltrattamenti dei palestinesi ai check point, distruzione di risorse importanti per gli arabi come gli uliveti da parte dei coloni,  il tutto con l'obiettivo neanche troppo nascosto di farli prima o poi andare via e di mangiare sempre più terra araba, con accelerazione del processo di pulizia etnica durante l'amministrazione di destra capeggiata da Netaniayu eletto per ben quattro volte dal 2009. Ce n'è abbastanza per parlare di condotta genocidiaria nei confronti della componente araba di Palestina, gli ebrei da vittime si sono trasformati in carnefici.
Perché si parla tanto del genocidio degli ebrei e non di altri genocidi?  Io ho preso spunto dalla giornata della memoria, indetta proprio per ricordare l'olocausto degli ebrei, per trattare di questo argomento. Non nego altri genocidi, però forse bisognerebbe aprire un 3d ad hoc. 
#735
Tematiche Filosofiche / Re: Zen
05 Marzo 2023, 17:20:02 PM
Che suono produce la mano che applaude da sola? Lo avete mai sentito?  ;)