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Messaggi - doxa

#721
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
21 Febbraio 2021, 22:36:31 PM
Claudia, la tua difesa di Gozzini non convince.



E' soltanto un maleducato, forse cresciuto nella marginalità sociale.


Sarebbe interessante leggere la sua domanda di assunzione all'università di Siena e l'appoggio politico ricevuto.


La generica disciplina che insegna all'università mi fa capire la sua poca sapienza.

La Boldrini che si fa paladina delle donne offese è afona in questi giorni ?
#722
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
21 Febbraio 2021, 08:21:37 AM
Buongiorno Iano,

io abito a Roma ed ogni mattina dai vari campi nomadi nell'area metropolitana partono tanti di loro, maschi e femmine, per delinquere non come passatempo ma come unica cosa che sanno fare: il ladrocinio, attività verso la quale vengono addestrati fin da piccoli.

Salgono sui treni regionali senza avere il biglietto. Lo so, perché uso spesso quei treni, idem sui bus urbani. Giungono a destinazione e si dividono per competenza: chi si dedica all'accattonaggio usando anche neonati per impietosire; numerose ragazze sono dedite al furto con destrezza sulle metro e alle fermate, ecc. ecc..

A molti di loro hanno dato le case popolari e non pagano il canone.

Il Comune e la regione spendono migliaia di euro in aiuti economici (molte famiglie rom ricevono anche il reddito di cittadinanza); altri denari per far mandare i loro bambini nelle scuole elementari e medie, ma molti di essi latitano. La maggior parte delle famiglie rom non vuole integrarsi, non vogliono imparare un mestiere artigianale. Comunque ci sono delle eccezioni.

Lo so che tra loro ci sono anche persone povere ma oneste, che trascorrono le giornate nel rovistare nei cassonetti dei rifiuti per cercare oggetti e rivenderli per pochi euro, oppure si dedicano alla raccolta di materiali ferrosi, elettrici, ecc..

A volte guardo le ragazze rom e mi fanno pena, perché penso che vorrebbero vivere come le altre ragazze non rom, andare a scuola, divertirsi, flirtare, ma non possono perché vivono in un ambiente sociale opprimente ed escludente, dal quale non possono o difficilmente riescono ad evadere.


#723
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
20 Febbraio 2021, 15:38:28 PM
Gyta, la regola della proprietà commutativa me l'anno insegnata nelle scuole elementari. Non pensare che metaforicamente cambiando l'ordine degli addendi o dei fattori riesci a convincere che io sono il colpevole e loro le vittime sacrificali.
La  mia avversione per i rom corrisponde alla loro avversione nei nostri confronti.
Dici che la mia "è xenofobia, razzismo ovvero rabbia priva di consapevolezza".
Io mi baso su dati statistici, su fatti di cronaca quotidiana del loro agire delinquenziale.
Tu forse vivi in un piccolo paese o all'interno di un convento, oppure appartieni ai radical chic. Io vivo in città e la mia non è "rabbia priva di consapevolezza", ma ira funesta consapevole nei loro confronti.
Tu cosa fai per redimerli ? Per abbracciarli con affetto ed anche lavarli ? Doni loro parole, solo parole e aspetti che altri agiscano ?
La mia indifferenza è violenza, invece la tua "solidarietà", soltanto con parole, nei loro confronti è amore ?

#724
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
08 Febbraio 2021, 15:33:57 PM
Bob, aiutami a capirmi.


Ma la mia avversione per i rom, soltanto quelli che delinquono (maschi e femmine),  che non vogliono integrarsi nella nostra società e preferiscono vivere in modo parassitario, è "distacco mistico" (uso la tua frase) o indifferenza sociale ?


La mia è discriminazione, pregiudizio ?




L'indifferenza sociale mi aiuta a "vederli senza guardarli", sono "ombre che camminano.  :D
#725
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
07 Febbraio 2021, 22:25:18 PM
Ipazia ha scritto

CitazioneL'indifferenza è la forma di difesa più efficace nella giungla antropologica


Bene !  ;) Passiamo dall'indifferenza individuale all'indifferenza sociale, fenomeno cognitivo, emotivo e comportamentale.

Tendiamo a vivere in "zona sicurezza", ignorando chi ci sta vicino senza conoscerlo, Cerchiamo soluzioni per eliminare ciò che non corrisponde alla nostra visione della realtà.

Conseguenza dell'indifferenza sociale: mi guardi ma non mi vedi, perché la tua mente è orientata altrove, continui a guardarmi..., ma non mi vedi comunque.

L'indifferenza come sguardo si fa atteggiamento e comportamento.

L'indifferenza nega l'incontro, il dialogo, la possibile reciproca conoscenza.


Nell'indifferenza sociale c'è chi s'immagina protagonista di un film western, di estrarre la pistola per primo e vincere il duello. :D ;D
#726
Percorsi ed Esperienze / Re:Indifferenza
07 Febbraio 2021, 21:31:18 PM
Ciao Ipazia,


chi è il cavaliere che hai postato ?



Un abile spadaccino indifferente ?  :D





#727
Percorsi ed Esperienze / Re:Indifferenza
07 Febbraio 2021, 21:29:03 PM
Psicologicamente l'indifferenza è come un'arma puntata contro l'avversario, ultima soluzione che si attua per far capire ciò che l'altro non vuole capire. Fa molto soffrire, però può essere necessaria per proteggersi, anche da persone e/o situazioni che in passato hanno invece suscitato interesse.


L'indifferenza induce la "freddezza emotiva", il disinteresse verso chi non si gradisce o ci ha fatto del male. 


La convinta indifferenza è uno stato di grazia, è saggezza, se invece è soltanto esteriore può diventare sofferenza, perché è una forzatura da parte dell'indifferente.
Dipende dall'importanza che si attribuisce agli altri.




#728
Percorsi ed Esperienze / Re:Indifferenza
07 Febbraio 2021, 21:19:16 PM
Nelle relazioni interpersonali l'indifferenza può essere considerata come extrema ratio che induce l'individuo ad allontanarsi da un'altra persona, che non vuol conoscere o frequentare.


In alcuni casi l'indifferenza è una forma di difesa tramite esclusione.

#729
Percorsi ed Esperienze / Re:Indifferenza
07 Febbraio 2021, 21:05:54 PM
L'indifferenza agisce in silenzio, senza ira. Viene manifestata con la "freddezza" e il disinteresse.


Chi viene "negato" soffre, oppure no, dipende dalla motivazione.


Un individuo può essere importante per un altro/a, ma non significa reciprocità.


Ci sono persone che preferiscono non amare per evitare di essere psicologicamente "ferite", perciò si rifugiano nell'indifferenza. Di solito hanno subìto l'esperienza traumatica dell'abbandono e non riprovare lo stesso dolore.







#730
Percorsi ed Esperienze / Re:Indifferenza
07 Febbraio 2021, 20:44:25 PM
Il sostantivo "indifferenza" deriva dal latino "indifferentia", parola composta da "in" privativo (= non) + la particella "dis-" (che indica separazione) + il verbo "ferre" (= portare): letteralmente: "senza differenza, "non fa differenza"... fra persone, cose o idee.


"Libertas indifferentiae": l'indifferenza è collegata alla libertà dell'individuo di scegliere chi e cosa rifiutare.


La parola greca equivalente a indifferenza è "adiaphoria".


Il termine "adiaphora" (= cose indifferenti) era un concetto usato dalla filosofia stoica (influenzata dalla corrente filosofica cinica) per indicare cose che sono al di fuori dalla legge morale, cioé azioni che non sono moralmente prescritte né moralmente proibite.


Alcune pratiche ascetiche dei cinici vennero adottate da monaci mendicanti nel periodo paleo-cristiano.
Nella teologia cristiana l'adiaphora si riferisce a questioni considerate non essenziali per la fede, perciò possono essere o non essere praticate, a seconda delle usanze e delle opportunità locali.


L'indifferenza può anche non dipendere dalla percezione negativa dell'altro, per esempio lo stato d'animo di chi rifiuta il senso di appartenenza sociale.




#731
Percorsi ed Esperienze / Indifferenza
07 Febbraio 2021, 20:02:58 PM
Lo scrittore irlandese George Bernard Shaw (1856 - 1950), premio Nobel per la letteratura nel 1925, nel 1939 ricevette l'Oscar alla  migliore sceneggiatura per il film: "Pigmalione", ispirato dall'omonima commedia.


Shaw in un suo aforisma scrisse: "Il peggior peccato verso i nostri simili non è l'odio ma l'indifferenza; questa è l'essenza della disumanità".


Anche l'odio è un peccato grave, ma forse è più inquietante, pervasiva e malvagia l'indifferenza. Viene manifestata con il distacco emozionale, silenziosamente fa capire all'altro/a di essere persona sgradita.


Essa infatti cancella l'l'altro/a dall'orizzonte della propria vita. Ferisce col silenzio, è una modalità adatta per arginare chi non si vuol più vedere, con chi non si vuole avere nulla a che fare. Tale "ricetta" va bene anche per le coppie che si separano, senza usare gesti violenti.


Invece quando si ama c'è sempre una restrizione, ma per fare posto a chi si ama.


#732
Riflessioni sull'Arte / "L'anno Sanzio"
04 Febbraio 2021, 16:50:45 PM

Raffaello Sanzio: "La Velata", 1515 circa, olio su tela, Palazzo Pitti, Firenze


In questo ritratto il velo posato sui capelli, da cui deriva il titolo, indica la condizione di donna maritata, ma rimane incerta  la sua identità. La mano destra posata dalla parte del cuore è forse un gesto di devozione e amore.


Secondo il pittore, architetto e scrittore Giorgio Vasari, che vide il dipinto nella casa del mercante Matteo Botti a Firenze, la donna raffigurata, segretamente amata da Raffaello, sarebbe  Margherita Luti, detta "la fornarina", ma il sontuoso abito della donna e i gioielli inducono a supporre che si tratti del ritratto di una giovane nobildonna, eseguito dal Sanzio su commissione.



Però accostando i due ritratti si vede che la "Velata" e la "Fornarina" sono la stessa  donna. Entrambe le figure portano tra i capelli  un fermaglio con una perla, e il nome Margherita nella lingua latina indica la perla.



Sulla sinistra "La Fornarina".





Raffaello Sanzio, "La Fornarina", (1518-19), Galleria Nazionale d'Arte Antica, Roma.




#733
Riflessioni sull'Arte / "L'anno Sanzio"
04 Febbraio 2021, 16:43:03 PM
Quinto sonetto: Raffaello esorta le "fatiche" e  gli "affanni"  a risvegliare l'inventiva sopita "che in otio giace", mostrandole l'alta vetta del monte Parnaso, il "cole alto", allegoria della poesia che, se eccelsa, conduce alla fama. Esortazione che il giovane urbinate dice a sé stesso, come a voler cercare il massimo dell'empito creativo.

 
"Fello pensier, che in ricercar t'afanni
de dare in preda el cor per più tua pace,
non vedi tu gli efetti aspri e tenace
de cului che n'usurpa i più belli anni?

Dure fatiche, e voi, famosi afanni,
risvegliate el pensier che in ozio giace,
mostrateli quel sole alto che face
salir da' bassi ai più sublimi scanni.

Divine alme celeste, acuti ingeni,
che scorze e forde e coi vergati e sassi
disprezando le pompe e sietri e regni."
#734
Riflessioni sull'Arte / "L'anno Sanzio"
04 Febbraio 2021, 16:41:39 PM
Quarto sonetto: Raffaello allude al segreto che lo lega  alla donna amata, perciò non può dimostrarle pubblicamente il suo amore. "Se Amore rifiutasse di servirti attraverso di me a causa delle mie scarse dimostrazioni dei suoi effetti, tu sai perché, senza che io lo scriva. Non posso manifestare ciò che provo. Se Amore, per tal motivo, dovesse adirarsi, io risponderei: "tu sei il mio signore, al centro del cielo, più che Giove e Marte, e non vale nessuna protezione, né stratagemma per schivare le tue forze e il tuo furore".


Qual è il segreto di Raffaello? Perché il legame non può diventare di pubblico dominio? Chi è la donna amata ? Una nobildonna ?


"S'a te servir par mi stegeniase, Amore,
per li efetti dimostri da me in parte,
tu sai el perché, senza vergante e in carte
ch'io dimostrai el contrario del mio core.

Io grido e dico or che tu sei el mio signiore
dal centro al ciel, più sù che Iove o Marte,
e che schermo non val, né ingenio o arte,
a schifar le tue forze e 'l tuo furore.

Or questo qui fia noto: el foco ascoso
io portai nel mio peto; ebbi tal grazia,
che inteso alfin fu suo spiar dubioso:

e quell'alma gentil non mi dislazia,
ond'io ringrazio Amor, che a me piatoso".
#735
Riflessioni sull'Arte / "L'anno Sanzio"
04 Febbraio 2021, 16:39:08 PM
Terzo sonetto: Raffaello lamenta il temporaneo distacco dall'amata.  Afferma di avere intenso il ricordo dell'"assalto" amoroso avuto, e l'afflizione provocata da Eros che comunque ringrazia. Loda  la sua donna e descrive il momento in cui era giunto nell'abitazione della ragazza, dopo il tramonto del sole. E per quanto egli senta il desiderio di raffigurare il fuoco dal quale è tormentato, si trova a tacere per l'incapacità di esprimere efficacemente il sentimento.


"L'ora sesta era che l'ocaso un sole / aveva fatto e l'altro surse in locho  / ato più da far fati che parole / / ma io restai pur vinto al mio gran focho / che mi tormenta, ché dove l'on sòle / disiar di parlar, più riman fiocho" ...


"Un pensier dolce è rimembrar se in modo
di quello asalto, ma più gravo è il danno
del partir, ch'io restai como quei ch'hano
in mar perso la stella, se 'l ver odo.

Or, lingua, di parlar disogli el nodo
a dir di questo inusitato ingano
ch'Amor mi fece per mio gravo afanno,
ma lui pur ne ringrazio e lei ne lodo.

L'ora sesta era, che l'ocaso un sole
aveva fatto, e l'altro surse in loco,
ato più da far fati che parole.

Ma io restai pur vinto al mio gran foco
che mi tormenta, ché dove l'on sòle
disiar di parlar, più riman fioco".