Ammesso e non concesso che nel mondo esistano delle "vere" democrazie (cosa di cui dubito fortemente), non c'è dubbio alcuno che Putin ci tiene a far sapere al mondo che la sua è senz'altro la democrazia più "fasulla" di tutte quante; o meglio, che la sua è una pura e semplice "dittatura" autocratica, malamente mascherata da democrazia!
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Ed infatti in nessuna democrazia, più o meno "vera" che essa sia, un candidato riuscirebbe mai a prendere quasi il 90% dei voti!

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La cosa è talmente ovvia, che non necessiterebbe di alcuna dimostrazione; tuttavia, poichè ci sono dei "troll" (venduti o completamente babbei) i quali, nonostante l'evidenza, continuano a sostenere che il regime russo è "il più democratico del mondo", ritengo che alcune considerazioni generali vadano comunque fatte al riguardo.
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Innanzittutto occorre distinguere tra:
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1)
Consenso "effettivo" della popolazione russa; quello, cioè, di coloro che condividono spontaneamente, consapevolmente e volontariamente la politica di Putin.
Tale tipo di consenso certamente esiste; anche se, almeno in buona parte, tali fautori del regime lo sono soprattutto in quanto:
- o "direttamente complici" degli abusi del regime (così come gli "apparatčiki" -aппаратчик- cioè i funzionari dell'apparato politico di Putin, che si contano a milioni);
- ovvero, più o meno "indirettamente beneficiari" degli abusi del regime, per le più svariate ragioni (a cominciare dai cosidetti "oligarchi" con i milioni di loro dipendenti, fino a tutti gli innumerevoli membri della "Solncevskaja Bratva" -Солнцевская братва-, cioè la sterminata mafia russa, in gran parte collegata o alle dirette dipendenze, dello stesso Putin).
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2)
Consenso "indotto" nella popolazione russa; quello, cioè, di coloro che, pur non traendone nè vantaggi collettivi nè vantaggi personali, ma avendo una soglia critica molto bassa, vengono subissati e persuasi dalla pervadente propaganda putiniana a senso unico e senza rilevanti voci in senso contrario.
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3)
Consenso "estorto" alla popolazione russa; quello, cioè, di coloro che non condividono affatto la politica di Putin, ma che, tuttavia, pur non essendo affatto persuasi dalla propaganda di regime, "si adeguano" per la paura di ritorsioni, più o meno gravi, sulle loro persone e le loro famiglie (e che non credono affatto alla "segretezza del volto").
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Ciò premesso, anche se (per ipotesi del tutto irrealistica) quelle svoltesi in Russia fossero da considerarsi "votazioni ineccepibili" e "senza il minimo sospetto di brogli" (
), ci sarebbe comunque lecito affermare che il loro risultato non corrisponderebbe comunque al consenso "effettivo" della popolazione russa (1); corrisponderebbe, invece, alla somma di tale consenso più quello "indotto" da una propaganda unilaterale ed univoca (2), e più quello "estorto" con l'intimidazione, più o meno diretta o indiretta, di un regime di polizia, basato sullo spionaggio e la delazione (3).

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Tuttavia, i sospetti di brogli non sono isolati, bensì una sono una vera VALANGA; in buona parte senza neanche il tentativo di dissimularli.

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CONCLUSIONE
Quindi, a coloro i quali sostengono che i risultati elettorali confermano l'autorevolezza di Putin quale leader democratico della Russia, in quanto "gode dell'appoggio di quasi tutta la popolazione russa", rispondo con il seguente videoclip di Totò:
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