L'evoluzione del pensiero filosofico di Marx inizia con le Tesi su Feuerbach in cui già si prende il largo dall'idealismo hegeliano. Lo sviluppo di questa posizione filosofica è ben delineata nella Prefazione a per la critica all'economia politica (4° paragrafo) in cui la concezione materialistica della storia viene completamente delineata.
Il feticismo nasce con la religione, ma poi si estende a tutte le forme di dominio politico-economico attraverso il processo di reificazione, "oggettivazione", di rapporti sociali dissimulati in insuperabili rapporti tra cose. La centralità dell'economia nei rapporti di forza all'interno della società spinge quindi Marx a spostare lì il focus del suo studio individuandone gli elementi di feticizzazione, reificazione, oggettivazione che funzionano allo stesso modo, ed anzi hanno ampliato a dismisura il campo di applicazione e le metodologie di feticizzazione (merce, denaro, titoli finanziari, rating), ai nostri giorni. Direi che il passaggio dalla concezione materialistica della storia al focus economico è totalmente coerente nella teoria marxista.
Nel contesto della dittatura politico-economica del capitale si sussume anche lo strumentario tecnoscientifico, che non può essere interpretato come potere a se stante se non attraverso una ennesima mistificante reificazione. Forse un giorno comanderanno le macchine, ma oggi a comandare, dietro quelle macchine e quella ricerca, ci sono uomini e precise, fortemente autocoscienti, aggregazioni di classe (Bilderberg, Trilateral, Stati e alleanze imperiali).
Di Hegel in Marx resta solo il modello dialettico triadico (il pensiero occidentale è succube delle terne), ma trasferito dal mondo delle idee a quello dei rapporti sociali di classe. Con una puntatina "davintriana" nella dialettica della natura che ha metafisicizzato nel senso più deteriore del termine la dottrina, creando non poche pietre d'inciampo allo sviluppo della scienza sovietica. Pessimo esempio di metafisica ad usum vili. Almeno di quella ce ne siamo liberati. Un conto è trarre stimoli metafisici dai processi naturali, un conto è trasformarli nel nonsenso di dogmi scientifici. Cosa che purtroppo ha coinvolto anche il marxismo.
La coscienza di classe, come spiegato nei link dell'inizio, è epifenomenica alle condizioni di classe e il suo compito per le classi subalterne è rimuovere i feticci dell'ideologia dominante che neutralizzano, fino alla nullificazione, la lotta di liberazione.
Ogni società ha un suo ethos che poi si positivizza in nomos. Questo processo non è inesorabilmente condannato all'ideologia, qualora ci sia una solida formazione civile antifeticistica e antidogmatica. La norma, e l'etica che la ispira, devono mantenere un elevato grado di falsificabilità. Ovviamente ciò è più facile in una società di uguali. Laddove vi è diseguaglianza, prospera anche la mistificazione ideologica e la macchina di propaganda che la attua.
Solo una società priva di conflitti può rinunciare all'ethos, ma questo non accade neppure in un branco di animali allo stato di natura o in una famiglia umana per quanto coesa. Visto quindi che la morale è inevitabile, essa deve essere trasparente fin dai suoi fondamenti. La trasparenza del sistema è garanzia contro la deriva ideologica.
Il feticismo nasce con la religione, ma poi si estende a tutte le forme di dominio politico-economico attraverso il processo di reificazione, "oggettivazione", di rapporti sociali dissimulati in insuperabili rapporti tra cose. La centralità dell'economia nei rapporti di forza all'interno della società spinge quindi Marx a spostare lì il focus del suo studio individuandone gli elementi di feticizzazione, reificazione, oggettivazione che funzionano allo stesso modo, ed anzi hanno ampliato a dismisura il campo di applicazione e le metodologie di feticizzazione (merce, denaro, titoli finanziari, rating), ai nostri giorni. Direi che il passaggio dalla concezione materialistica della storia al focus economico è totalmente coerente nella teoria marxista.
Nel contesto della dittatura politico-economica del capitale si sussume anche lo strumentario tecnoscientifico, che non può essere interpretato come potere a se stante se non attraverso una ennesima mistificante reificazione. Forse un giorno comanderanno le macchine, ma oggi a comandare, dietro quelle macchine e quella ricerca, ci sono uomini e precise, fortemente autocoscienti, aggregazioni di classe (Bilderberg, Trilateral, Stati e alleanze imperiali).
Di Hegel in Marx resta solo il modello dialettico triadico (il pensiero occidentale è succube delle terne), ma trasferito dal mondo delle idee a quello dei rapporti sociali di classe. Con una puntatina "davintriana" nella dialettica della natura che ha metafisicizzato nel senso più deteriore del termine la dottrina, creando non poche pietre d'inciampo allo sviluppo della scienza sovietica. Pessimo esempio di metafisica ad usum vili. Almeno di quella ce ne siamo liberati. Un conto è trarre stimoli metafisici dai processi naturali, un conto è trasformarli nel nonsenso di dogmi scientifici. Cosa che purtroppo ha coinvolto anche il marxismo.
La coscienza di classe, come spiegato nei link dell'inizio, è epifenomenica alle condizioni di classe e il suo compito per le classi subalterne è rimuovere i feticci dell'ideologia dominante che neutralizzano, fino alla nullificazione, la lotta di liberazione.
Ogni società ha un suo ethos che poi si positivizza in nomos. Questo processo non è inesorabilmente condannato all'ideologia, qualora ci sia una solida formazione civile antifeticistica e antidogmatica. La norma, e l'etica che la ispira, devono mantenere un elevato grado di falsificabilità. Ovviamente ciò è più facile in una società di uguali. Laddove vi è diseguaglianza, prospera anche la mistificazione ideologica e la macchina di propaganda che la attua.
Solo una società priva di conflitti può rinunciare all'ethos, ma questo non accade neppure in un branco di animali allo stato di natura o in una famiglia umana per quanto coesa. Visto quindi che la morale è inevitabile, essa deve essere trasparente fin dai suoi fondamenti. La trasparenza del sistema è garanzia contro la deriva ideologica.


