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Messaggi - Ipazia

#7231
La cosa è ancora più semplice di come la pone Viator e l'ho già spiegata più volte. Ma se uno non la vuole capire: Amen. Certo che da chi ha velleità metafisiche mi aspettavo di più in termini di comprensione di un concetto. Ma a volte troppa teoria, peraltro confusa di suo, impedisce di vedere e capire le cose più ovvie e banali. Forse ci vuole più fisica e meno metafisica per fare meglio filosofia. Di fronte a certi deliri intorno all'Essere me ne convinco sempre più. Eppure green l'aveva affermato con forza nell'altra discussione e su quel postulato non posso che concordare: la Vita. O meglio, la vita. Per ogni vivente.
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#7232
Citazione
Citazione di: green demetr il 22 Aprile 2019, 02:41:30 AM

Ipazia la tua pochezza filosofica è veramente irritante.

Di fronte alla moltezza ideologica, certamente, e perfino me ne compiaccio. 

Citazione
Confondere l'ideologia della metafisica falsa della Chiesa, con quella Razionale della tradizione teologica negativa, è un errore da matita rossa.
Se poi secondo te non esiste un problema della tecnica....beh vuol dire che l'intero pensiero novecentesco ha preso un granchio, meno male che si sei tu a darci le dritte giuste. Già dritte che immancabilmente non ci sono.

La più antica tecno-logia falsificante è quella teologica, razionale sicuramente, pro domo sua. Mi pare che anche il "Maestro" abbia detto qualcosa a tal proposito. 

Che la filosofia, nella sua veste tecno-logica abbia individuato il male altrove da sé non stupisce per nulla essendo essa il prodotto di un millenario ancellaggio dómini e domíni. Ma dei suoi libri sacri evidentemente non ha ancora assimilato la parabola della pagliuzza e della trave.

La Tecnica, demone dell'intera intelligentsia moderna, nasce con la ruota, buona per portare viveri e soldati, vita e morte. Il che, metafisicamente, dà sommatoria nulla, che la patametafisica realizza ideologicamente in nichilismo. Et voilà: il demonio é bello che confezionato. 

Nel mentre si lancia la crociata, si passa sottotraccia la macchina tecno-logica paranoica che la muove, che coniugando la sua specifica tekné imbonitrice con un logos apocalittico trova la sua catartica palingenesi nei corpi dilaniati di altre parrocchie religiose. E mentre tutto questo accade ci si ostina a cercare Satana nelle celle di silicio. Per dirla con un filosofo di altra sponda apocalittica: l'imbecillità é una cosa seria ! 

Citazione
E' tipico del robot non volersi svegliare dal suo sonno meccanico e profondamente teologale.

È tipico degli ideologi lo spregio dei propri avversari. Nessun problema: il Kulturkampf ormai è millenario. 
#7233
Citazione di: paul11 il 21 Aprile 2019, 13:37:32 PM
Se ogni fatto fosse un' 'interpretazione" non c'è scampo, vince il più forte.

Verissimo. Per Nietzsche il più forte è der Uebermensch, per green è Dio. Dov'è il problema ?  :D

Citazione di: paul11 il 21 Aprile 2019, 13:37:32 PM
Se togli l'ontologia, la gnoseologia è un continuo errare per il mondo senza senso e scopo,fatto di domande inevase che rimbalzano, di blocchi emotivi per non aver trovato un senso logico alle cose, una mancanza di relazione fra le cose appaiono e si manifestano e il loro.............essere per quello che sono

Come sopra. Ontologia e gnoseologia sono quelle brutte cose che ci hanno fatto perdere l'eden: meglio lasciarle ai minus habens fenomenologi. Invece la verità sta nel Tutto, su cui Metafisici e preti si accapigliano per il copyright. Inutile scommettere: i Metafisici, giocando fuoricasa con tifo risibile, hanno già perso.
#7234
Io non confondo il Bene Metafisico con l'utile mercificato anglosassone e me ne sto alla larga da entrambi. Il bene della "mia" metafisica è lo stesso posto da green demetr nella sua discussione (fatta salva l'iniziale maiuscola che a pensar male...), in precedenza da me più volte definito bene incontrovertibile assoluto del vivente (trovando incomprensioni, quelle sì metafisico-platonico-cristiane).

Esso agisce in contraddizioni dialettiche al di qua del bene e del male, il cui superamento e durata dello stesso dipende dal tempo che la storia permette di trovare. Se da qualche parte ci fosse un bene etico innato, o emanato da una fonte extraterrestre, il problema etico non si porrebbe nemmeno. Basterebbe un bignami utilitarista o religioso valido eternamente. Un catechismo Metafisico. Proprio ciò che trovo insensato.
#7235
Citazione di: green demetr il 21 Aprile 2019, 03:53:02 AM
Non capisco il concetto di verità, rispetto a che? la consapevolezza è invece proprio quella religiosa, non ve ne sono altre. La comunione con Dio.

Sorpresa: come in Severino, "tutti i salmi finiscono in Gloria". Dopo aver tanto menato il cane Metafisico* per l'aia circolare del suo paranoico Essere, e averne visto la frammentazione schizofrenica nei componenti della sua contorta grammatica (Severino glorificante, Heidegger abbandonante), il colpo ad effetto: la Metafisica desnuda, privata di tutti i suoi veli in un battibaleno, mostrandone la noumenica, un tantino oscena, essenzialità: l'Ideologia.

Al can Metafisico piuttosto perplesso si risponde subitamente rivestendo la desnuda del suo abito dualista, cui non basta Dio, ma necesse Satana. Però adeguato alla moda del secolo:

Citazione di: green demetr
E' proprio legarla alla prassi (teknè) l'errore mondano della filosofia, che si dimentica dell'uomo, come incontro con Dio. Datore di senso.

Sistemato il grande satena Teknè, può riprendere lo scodinzolamento. Mi sorprende sempre come sul Dio-Bene ci si siano sempre date botte da orbi tra credenti, mentre sul Satana-Male (del momento) sia più facile ricompattare il gregge. Che forse anche la fede religiosa abbia una sua dialettica (perchè sempre di potere si tratta) negativa ?

Ma l'operazione ideologica non raggiungerebbe la piena plausibilità retorica se, come insegnano i grandi ideologi del potere da Machiavelli a Goebbels, non si rendesse coerente la teoretica con una incontrovertibile verità:

Citazione di: green demetr
Ma allora perchè a mio parere la filosofia fondamentale rimane tale?

Perchè secondo me, il substrato non è l'eterno, ma è la stessa Vita.

cui segue un sacrosanto rafforzamento nella replica ad un malcapitato assist da autorete di paul:

"Se non fosse così ogni vita particolare sarebbe una verità assoluta e troppe vite reclamerebbero la propria assolutezza." cit Paul

Citazione di: green demetrMa ti rendi conto della cosa orribile che hai scritto? Certo ogni vita, in quanto vita richiede la propria assolutezza! il fascismo di decidere della vita altrui lo lascio a Severino.  :o

Chapeau al realismo ideologico del credente che bacchetta impietosamente il Metafisico errante rimasto orbo di Dio.

Il finale è tutto all'insegna della ritrovata armonia nel comune anatema della Tecnica, ben più credibile nel pensiero religioso che in quella frustrante circolarità schizo-paranoica di un Essere (Metafisico) rimasto orfano di Dio, che della Tecnica, per non essere del tutto fuori corso, ancora si deve nutrire.

Che dire ancora ? Buona Pasqua: ancellarmente ve la meritate.


* Metafisica/o perchè altrove esiste pure della buona metafisica, trascendentale immanente, non trascendente.

Vedere nichilismo dappertutto è inevitabile se si fa filosofia dall'oltretomba.
#7236
Citazione di: viator il 20 Aprile 2019, 12:24:52 PM
Salve Ipazia. Per favore ! Non provocare ! A questo punto dovremmo cominciare a sguazzare in ben sette fisiche !! Pur trascurando la patafisica e praeterfisica, ci sarebbero :
Fisica - Antefisica - Retrofisica - Sovrafisica - Sottofisica - Ultrafisica - Infrafisica.
Quelle importanti all'origine della storia della metafisica sono solo due: Parmenide (nostalgia dell'assoluto e teismi vari) ed Eraclito (realistica presa d'atto del divenire e della durata limitata di tutto).
#7237
Citazione di: 0xdeadbeef il 19 Aprile 2019, 19:29:53 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2019, 20:43:07 PM
Non ho nerettato ad capocchiam "all'interno"  :)


Demetafisicizzare il valore "bene" riconducendolo alla sua vitale fisicità non può che fare bene alla filosofia morale. Che siano gli anglosassoni o i marziani ad affermarlo non cambia nulla. Purtroppo gli anglosassoni hanno rimetafisicizzato il bene come merce. E questo non va "bene" perché la vita non è mercificabile, trascendendo incontrovertibilmente il nume Mercato.


Ciao Ipazia
No, non hai nerettato ad capocchiam "all'interno", ma non dovrebbe sfuggirti che oggi che la "comunità" come insieme di individui uniti dalla medesima "cultura" sta declinano (rigurgiti sovranisti a parte...), il concetto di "utile", che la filosofia anglosassone rapporta al "bene" (il bene come merce ne è soltanto una derivazione), dilaga incontrastato.
Quindi se c'è una cosa che la modernità "riconduce alla sua vitale fisicità" è l'utile, non certo il metafisico "bene" (dimentichi forse che: "Dio è morto"?). Oggi tutti perseguono il proprio utile, senza nessun "ethos" che ne mitighi la crudezza.
saluti

Ennesimo caso in cui a forza di fissare lo sguardo nell'imperscrutabile cielo della Metafisica si finisce col cadere nella buca più sordida della tanto sprezzata Fenomenologia.

La quale, nella sua storica accidentalità, pone una questione dirimente: non è che a forza di pensare dualisticamente ci si vede doppio con una metafisica da una parte e una Metafisica dall'altra ?

Forse è arrivato il momento di scrivere la storia di queste due metafisiche.
#7238
Citazione di: Lou il 19 Aprile 2019, 17:36:46 PM

Comprendo quanto affermi ( e concordo ) eppure in un certo senso stiamo invertendo i termini della questione, senza underground metafisico che resta del ground fisico ? Cerco di spiegarmi meglio, uscire dalla metafisica significa uscire da quella che ?è? la conditio sine qua non per la vita fisica. Senza metafisica, banalmente, potremmo concepire qualcosa come "vita fisica"?
Facendo un passo di lato, l'impossibilità di una filosofia senza metafisica, sancisce in un certo senso, la stessa impossibilità di una vita detta "fisica".

Io risolverei la questione, secondo gerarchia e temporalità, intendendo la metafisica come overground  :) in rapporto dialettico (o retroattivo o feedback, secondo i gusti filosofici) col suo background fisico sul quale interagisce e da cui trae ispirazione producendo metafisica.

L'underground lo lascerei alle neuropsicoscienze e alla produzione artistica.
#7239
A chiarimento di quanto detto sopra: la natura è fonte inesauribile di suggestioni metafisiche, ma non vi è alcuna cabina di regia diversa dalla natura stessa e dai suoi processi.

Ad esempio il segno, questo enfant prodige alla base di  scienze di successo come le semiologie, nasce dalle impronte che stanno all'origine della dialettica preda-predatore. Sviluppando il primo la parimenti metafisica abilità del nascondimento e della mimesi e dovendo sviluppare il secondo l'arte ermeneutica che gli permetta di interpretare al meglio il segno correlato al suo pasto.

Raggiunto il quale dovrà pure dar prova di saper leggere, nel suo linguaggio matematico, il gran libro della natura risolvendo equazioni sui corpi in movimento che la relatività generale a confronto diventa matematica elementare.

Anche il fluire del fiume, come ben sappiamo, ispiró una delle intuizioni più feconde e persistenti della filosofia. Quindi non solo la natura dei viventi come fonte di riflessione metafisica ma anche gli oggetti inanimati.

Tra cui la tetralogia cosmologica che mantiene le sue promesse metafisiche individuando correttamente 4 stati fondamentali della materia: solido, liquido, aeriforme e plasma, cui l'enciclopedico Aristotele aggiunse opportunamente una quinta essenza (da non tralasciare mai quando si parla di sensorialità), l'etere, arcana e inafferrabile materia di cui è costituito il pensiero: varco di passaggio tra l'immanenza naturale e la trascendenza umana, sua creatura. Evolventesi nell'incessante divenire.
#7240
Citazione di: davintro il 18 Aprile 2019, 23:59:44 PM

... Quindi dire che l'astrazione è frutto di madre natura non implica la negazione del livello immateriale-metafisico nella natura e nei suoi finalismi, rispetto alla materia, per compiere questa negazione in modo critico bisognerebbe dimostrare come nell'analisi  della natura ciò che i sensi sono sufficienti a cogliere (correlato ontologico della loro modalità di apprensione, in nome del principio di adeguazione soggetto-oggetto) basta a rispondere a ogni questione su  di essa. Ma le forme, qualità distintive degli oggetti naturali, al di là della loro estensione spaziale, la componente materiale acquisita dai sensi, non si toccano, non si vedono, non si odono ecc., la loro natura è intelligibile perché non spaziale, ma delimitante lo spazio, eppure concreta  e non astratta, perché rendente ragione di fattori reali degli oggetti, appunto ciò che distingue qualitativamente un certo oggetto dall'altro all'interno di uno spazio, cioè di una materia, in comune

Così come per affermare in modo critico la metafisicità intrinseca della natura bisognerebbe dimostrare che dietro la natura vi è qualcosa che la in-forma, inattingibile ai sensi umani. Si torna così alla questione del dualismo e il titolo della discussione diventerebbe: l'impossibilità di una filosofia senza Metafisica, già colto da qualcuno, che forse è la migliore risposta all'ultima osservazione di viator.

P. S. Immateriale e forma sono concetti riconducibili al pensiero umano astratto senza troppe complicazioni metafisiche, come accade nella causalità aristotelica in cui la causa formale costituisce lo snodo di passaggio (il progetto) tra il determinismo inanimato delle cause materiale ed efficente e quello animato, consapevole, della causa finale.
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#7241
Citazione di: Lou il 18 Aprile 2019, 21:28:34 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2019, 20:43:07 PM
Non ho nerettato ad capocchiam "all'interno"  :) 7


Demetafisicizzare il valore "bene" riconducendolo alla sua vitale fisicità non può che fare bene alla filosofia morale. Che siano gli anglosassoni o i marziani ad affermarlo non cambia nulla. Purtroppo gli anglosassoni hanno rimetafisicizzato il bene come merce. E questo non va "bene" perché la vita non è mercificabile, trascendendo incontrovertibilmente il nume Mercato.
Ricondurlo ( sono assai in accordo su questo punto ) senza però, integrerei in questo modo, esaurirlo nella fisicità. Come ben dici, dopo, ci sono beni non consumabili, non mercificabili e non troppo fisicizzabili, uno di questi è la conoscenza, il teorema di Pitagora lo si può impiegare più e più volte senza consumarsi né usurarsi. Forse esiste una vitalità che "trascende" in qualche modo la fisicità, pur trovando in quest'ultima la sua origine, l'humus originario.

Certamente. La vita fisica è la conditio sine qua non. Ma una volta data si apre tutto lo spazio "trascendentale" umano: metafisico e tecnico. Rammento che anche eti-ca e politi-ca sono techne. E che arte è la quintessenza della techne. La quale demonizzata techne merita (pure lei) una sua metafisica a prova di apocalittico postmoderno.
#7242
Non ho nerettato ad capocchiam "all'interno"  :)


Demetafisicizzare il valore "bene" riconducendolo alla sua vitale fisicità non può che fare bene alla filosofia morale. Che siano gli anglosassoni o i marziani ad affermarlo non cambia nulla. Purtroppo gli anglosassoni hanno rimetafisicizzato il bene come merce. E questo non va "bene" perché la vita non è mercificabile, trascendendo incontrovertibilmente il nume Mercato.
#7243
Citazione di: viator il 18 Aprile 2019, 16:38:55 PM
Salve Ipazia. Le deduzioni in pillole, come la tua qui sopra e molte delle mie, non vengono gustate da nessuno, perciò resteranno trascurate.
La gente vuole le verità in sapori forti, non in insipide pillole destinate a venir ingoiate il più rapidamente possibile. Saluti.
Ma io insisto ugualmente, fedele al motto: simplex sigillum veri e a quello del reverendo Ockham. Dio l'abbia in gloria.
Saluti.

@Ox

Ti invito a riflettere sullo spettro semantico di "bene" che non si riduce al concetto cristiano cui ti ostini a limitarlo. Bene è innanzitutto sostanza, essenza, proprietà inalienabile, forma compiuta unica e irripetibile, come appunto è la sua vita per ogni vivente. C'è una profonda ragione fisica, e quindi metafisica, se l'omicidio è considerato il delitto più grave all'interno di ogni comunità.
#7244
Citazione di: davintro il 18 Aprile 2019, 01:11:29 AM

..Già nel passaggio dalla sensazione alla percezione, la mente comincia a operare al di là della mera ricezione passiva dei dati sensibili che entrano in contatto fisico con il corpo, nella percezione la coscienza connette al lato dell'oggetto attualmente a contatto con il nostro fisico i lati dell'oggetto nascosti al nostro sguardo sensibili, cioè opera sulla base di un sapere dell'oggetto sovrasensibile, i lati materiali dell'oggetto vengono inseriti in un forma, in un'idea dell'oggetto, come unità logica dello spazio materico, ma se accettassimo l'interpretazione materialista di tale forma, riducendolo ad astrazione, esigenza arbitraria della mente catalogante (ma poi anche ammettendo come valida tale visione, da dove deriverebbe l'idea di tale esigenza, da quale esperienza di realtà materiale dovrebbe derivare il pensiero dell'esigenza di schemi immateriali?), senza alcuna corrispondenza della realtà, allora anche il sapere delle scienze naturali, dovrebbe autoinvalidarsi come arbitrario, in quanto dovrebbe ridurre ad astrazioni arbitrarie le differenze tra oggetto e un altro, differenze implicanti la presenza della forma, cioè della componente immateriale, metafisica, che differenzia un oggetto da un altro, interrompendo l'indiscrezione dello spazio materiale fisico, adeguato ai nostri sensi. Insomma, la spiegazione biologica della realtà della teleologia non esclude il livello metafisico....

Se ciò fosse vero dovremmo ammettere che ogni animale, preda o predatore, faccia metafisica,  quando usando le sue facoltà "mentali", separa un oggetto minaccioso o appetibile dallo sfondo che lo contiene. La classificazione, categorizzazione, in natura è questione di vita e di morte. L'uomo non ha fatto altro che ampliare una facoltà astrattiva fornita direttamente da mamma natura.
#7245
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
17 Aprile 2019, 21:40:41 PM
Citazione di: acquario69 il 17 Aprile 2019, 08:16:10 AM
... Quello di guardare le cose dall'alto e non dal nostro particolare punto di vista, quello di pensarci parte di un Tutto e non al vertice del creato, è il primo esercizio filosofico trasmessoci dagli antichi Greci.

Sì, i presocratici, prima delle accademie e degli spiritisti. Quelli che non avevano timor panico a mettere il piede in un fiume che non è mai lo stesso. La buona notizia è che dopo millenni di spiritismo ci siamo tornati a quelle radici culturali, ben più solide di quelle a cui anche il filosofo Galimberti ha finito col bruciare incenso. Tralasciato il quale, è sempre un piacere ascoltarlo, agguantandone gli stimoli. Come questa saggia prefazione ecologista che forse una questione fondamentale non coglie, ovvero che l'unico sapere che ci permette di calcolare l'apocalisse, mettendoci a disposizione l'armamentario teorico e pratico per evitarla, è proprio quella tecnoscienza che nell'immaginario paranoico della veterometafisica sarebbe all'origine di tutti i mali.