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Messaggi - Ipazia

#7336
Citazione di: anthonyi il 28 Marzo 2019, 06:33:08 AM
... La democrazia è anche educazione alla stessa, ed è fatta di rispetto per le istituzioni e per l'esperienza di chi sa. Al contrario il fascismo le istituzioni le umilia, ed incarcera le persone competenti perché la loro competenza diventa denuncia dell'incompetenza del fascismo...

Di chi sa cosa ? Conservare il suo potere economico militare con ogni mezzo incluso il fascismo degli squadroni della morte, delle guerre NATO e dello spread ?

Il fascismo del 21.mo secolo è un mix di finanza, bombe intelligenti e guerre selettive fomentate da "rivoluzioni" gialle. Ma la sua debolezza emerge in vicende come Russiagate e Huawei in cui la paranoia fascista è arrivata fin dentro la casa madre, che ai bei tempi del watergate i golpe in casa sua, oltre a quelli in casa altrui, se li gestiva da sola. Il fascismo europeo è la brutta copia di quello globale americano, sorretto da diktat economici e da zoppicanti potenze veterocoloniali che ancora dicono la loro in combutta con un fascismo americano globalizzato, ma indebolito, a cui la finanza e la tecnologia non bastano più perchè la Cina ha già messo i suoi pesanti piedi in quel piatto e anche la Sparta militare non ride più tanto visto come la Russia ha chiuso la vicenda ukraina e quella siriana. Disinnescato Isis, all'impero occidentale restano solo le alleanze coi regimi più fascisti, aggressivi e intolleranti dell'area euroasiatica: Arabia Saudita e Israele. E meno male che gli "incompetenti" stanno tentando altre strade diverse da questo agonizzante, ma pur sempre mortifero, mortuorio.

Quanto al presidente, nominato dal momento più basso dell'establishment renziano, che pontifica come vivesse sulla luna nella sua spenta retorica, non so di che competenza stiamo parlando. Forse di quella del marchese del Grillo a cui rimanda il richiamo al rispetto per le istituzioni "democratiche", consolidatesi su valori politico-economici molto poco democratici. E molto fascisti.
#7337
Citazione di: tersite il 27 Marzo 2019, 14:25:07 PM
-----> Nel saggio sull'Ur-fascismo, che chi è interessato può trovare in rete, secondo Eco l'esaltazione dell'eroe pronto a morire è un tratto tipico del fascista.

Si, benissimo secondo me.
Molto meglio discutere di ur-fascismo che di fascismo. L'ur-fascismo è "la cosa" che riguarda il nostro momento storico, il fascismo è storia.

Riporto di seguito i 14 tratti che secondo l'autore (Umberto Eco) caratterizzano l'ur-fascismo.
Scritti e numerati ci si può riferire ad essi per obiezioni complementazioni e distinzioni; non si ripeteranno cose già scritte anni fa ed avremo una base solida (quanto meno proveniente da fonte più erudita  della maggior parte di noi) da cui partire per il nostro rimuginare.

Uno. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione.

Due. Il tradizionalismo implica il rifiuto del Modernismo.

Tre. L' irrazionalismo dipende anche dal culto dell' azione per l' azione.

Quattro. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica.

Cinque. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità.

Sei. L' Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale.

Sette. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l' Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese.

Otto. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici.

Nove. Per l' Ur-Fascismo non c' è lotta per la vita, ma piuttosto vita per la lotta.

Dieci. L' elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L' Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un eliti-smo popolare. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori

Undici. In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un Eroe.

Dodici. Dal momento che sia la guerra permanente sia l' eroismo sono giochi difficili da giocare, l' Ur-Fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. E' questa l' origine del machismo

Tredici. L' Ur-Fascismo si basa su di un populismo qualitativo.

Quattordici. L' Ur-Fascismo parla la Neolingua.

La fonte è il sito di un noto quotidiano nazionale.

Direi che Paolo di Tarso, Maometto è i profeti abraici, ivi comprese le religioni da essi fondate, corrispondono quasi su tutto a questa articolazione fenomenologica ur-fascista. E questo spiegherebbe pure l'affezione fascista alla religione e l'uso politico-militare-repressivo che essi ne fanno.
#7338
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
27 Marzo 2019, 00:57:14 AM
Il pensato si risolve da sè avendo chiara la differenza tra i piani logici degli enti (ta onta) e della loro conoscenza (gnosi/episteme). Il cavallo esiste a prescindere dalla sua concettualizzazione e anche se non giungiamo, e neppure ci serve giungere, alla sua noumenica cavallinità, abbiamo tutti gli strumenti per conoscerlo nella sua fenomenica realtà che è la sommatoria di tutto quello che sappiamo di lui. E se ci mettiamo anche un briciolo di empatia, visto che anche il cavallo è un essere senziente, arriveremo pure a scoprire il cavallo per sè, oltre ad un più sfumato e opinabile cavallo in sè, che volentieri lascio ai metafisici. Anche F.Nietzsche, presso il limite della sua follia, scoprì il cavallo per sè, e questa "ecce cavallinità" lo sconvolse a tal punto da abbandonare per sempre la condizione umana, troppo ferocemente umana.
#7339
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
26 Marzo 2019, 18:30:56 PM
Basta non confondere ontologia con gnoseologia e il "pensato" si risolve da sè. L'idealismo ciulla sul manico della gnoseologia spacciandola per ontologia.
#7340
Citazione di: anthonyi il 26 Marzo 2019, 17:51:51 PM
Vittorio, mi sembra che nella tua rappresentazione del fascismo non è sufficientemente sottolineata una componente che è importante per spiegare l'antifascismo, cioè la distruzione di ogni dialettica politica.

Proprio come il Mercato capitalistico che ha decostruito ogni dialettica politica subordinando la realtà sociale ai suoi diktat, di cui il fascismo è l'epifenomenica macchina da guerra per affermarsi con la violenza laddove non funziona la borsa da sola. Rispetto al secolo scorso si ricorre meno al fascismo e più allo spread, ma anche recentemente la NATO ha dato prova di ferocia fascista nei confronti di paesi non allineati alle pretese di chi vuole governare il Mercato portando morte e distruzione in quei paesi al pari della Wehrmacht.
#7341
Di naturale il capitalismo ha solo lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Se vogliamo una naturalità diversa dobbiamo uscire dallo schema capitalistico. Una società dal volto umano è totalmente innaturale per il modello di esistenza capitalistico perchè dovrebbe rinunciare alla sua stessa molla esistenziale: il darwinismo sociale. La contraddizione tra umano e capitale permane, peraltro in forme che non si discostano particolarmente da quelle dello sfruttamento analizzato dai classici, tendendo sempre al livello minimo di sopravvivenza della forza lavoro - che con Anthony posso ammettere mutata nelle sue fenomenologie (partite iva, ditte subappaltatrici, lavori atipici ma anche quelli tradizionali sempre meno tutelati) - senza tenere in alcun conto la dignità della vita umana.

Per tale motivo votare i commessi del capitale, da sinistra, è come tagliarsi i fatidici attributi da soli.
#7342
Citazione di: anthonyi il 24 Marzo 2019, 06:35:32 AM
....La tesi che la sinistra è solo sinistra marxiana, porta alla conclusione che la crisi, la fine della sinistra marxiana comporta la crisi, la fine, della sinistra e produce un grande regalo a favore delle destre.
Mai tanto grande quanto continuare a spacciarla per sinistra gabbando il povero elettore di sinistra che pensa di votare per i suoi diritti e invece vota i commessi politici del padrone.
#7343
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
24 Marzo 2019, 14:58:40 PM
Vedo che sgiombo ha già risposto abbondantemente ad Ox, per cui mi appoggio al suo discorso. Extra realismus, nulla salus...ma tante favole si possono raccontare dagli ippogrifi in su.
#7344
Oggi i golpe si fanno con lo spread sui titoli di borsa e le valute. L'esercito è diventato l'ultima spiaggia retrò del fascismo. Per lo più americano e NATO con la sua iperattiva appendice sionista. Per cui anche l'antifascismo, quello vero e non veteroideologico, non è più quello di una volta.
#7345
L'unica differenza politica tangibile e storicamente attiva è tra sopravvivenze ideologiche alla Casarini che pensano di risolvere i problemi importando la disperazione africana nella disperazione europea, risolvendo soltanto la loro illusione di continuare ad esistere politicamente e il pragmatismo, pieno di contraddizioni ma coi piedi per terra, di chi ha capito che non si esce dalla disperazione riempiendo l'Europa di questuanti. La contraddizione economica fondamentale tra produttori e parassiti continua ad operare, ma i modelli classici della sua esplicazione sono saltati e vanno riscritti giorno per giorno. Più degli schemi politici conviene rivolgersi alle emergenze eco-etologiche per trovare qualche chiave di lettura che ci porti fuori dalla disperazione e dalla mera ideologia.
#7346
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
22 Marzo 2019, 23:31:05 PM
L'Essere è il noumeno dell'essente. E' l'e(sse)nte in sè. Altrettanto chimerico della cosa in sè. L'Altro è il contronoumeno speculare. Narcisismo filosofico che finisce, come da leggenda, affogato nella pozza in cui si contempla. Mentre il mondo sta altrove.
#7347
In Italia abbiamo avuto avuto una sinistra politica ammanicata con la destra economica e una destra sociale, magari confusa, ma più vicina agli interessi dei lavoratori. Come vedi le sfumature sono molto più di quattro. Il m5s sarà pure confuso ma sui diritti civili e sociali la "sinistra politica italiana" - ostaggio permanente dei poteri forti dal clero alla finanza - se l'è mangiata alla grande. Scavalcata a sinistra pure dal populismo di destra della lega.
#7348
Citazione di: InVerno il 19 Marzo 2019, 11:04:35 AM
Anche io lo considero pericoloso (anche se a Fuskushima di radiazioni non è morto nessuno), ma è l'unica forma di energia di cui sappiamo controllare le scorie (è un "paradosso" ma è vero) e non certamente più pericoloso del carbone che attraverso l'inquinamento uccide milioni di persone (e altri organismi) ogni anno. E' lo stesso problema di comparare le morti per mano degli assassini, con le morti per colpa delle sigarette, e domandarsi quale sia il male minore. I primi fanno notizia i secondi riempono gli obitori.
Poi tutto dipende anche da un altra questione, ovvero come vogliamo vivere il territorio. Se pensiamo (come io penso) ad umanità "diffusa" sul territorio, magari con metà della popolazione globale attuale, e con vaste zone "polmone", potremmo anche farcela con le rinnovabili. Ma siccome l'idea della decrescita demografica è vista come una specie di iattura, e i popoli vivono ammucchiati nell'urbe per produrre non si sa cosa (servizi di servizi di servizi di servizi), il nucleare ha più senso. La demografia è l'aspetto dirimente, considera che per trasformare gli attuali USA in una potenza completamente "rinnovabile" sarebbe necessario un investimento pari a 10 guerre in Iraq,  e dopo venti-trenta anni buttare tutto in una discarica e pagare altre 10 guerre in Iraq. Sai cosa? Penso che gli americani preferiscano fare una guerra e assicurarsi altro petrolio per mezzo secolo, che spendere l'ammontare di venti guerre per mettere i pannelli solari. Bisogna anche essere realisti.. Se qualcun altro fosse interessato al dibattito nucleare\rinnovabili si potrebbe aprire un topic dedicato. Saluti.

A Fukuscima non è ancora morto nessuno. La centrale nucleare, anche in assenza di incidenti, è una bomba atomica a bassa intensità il cui tasso di obsolescenza, dello stesso ordine di grandezza di quello dei pannelli solari, dipende dall'aumento letale di quell'intensità. A differenza del pannello solare, totalmente riciclabile, la centrale nucleare e le sue scorie restano lì per millenni come inavvicinabili monumenti pericolosi della stupidità umana. La stupidità di quella scelta tecnologica è evidenziata dal fatto che, anche quando non ha esplicato in pieno il suo potenziale maligno, si spende più per controllarne la pericolosità che per produrre energia. L'era nucleare ha permesso uno sviluppo rapido di economie emergenti in alternativa a tecnologie energetiche altrettanto pericolose, ma il conto economico e ambientale vero il nucleare lo affida alle generazioni a venire ed è ancora più irreversibile di quello che presentano i fossili.

Considerare il discorso economico senza considerare l'evoluzione tecnologica è assai poco lungimirante: che ne è dei boriosi strateghi IBM che abbarbiccati nei loro supercervelloni sdegnavano il pc ? Avrebbero ma pensato che un cellulare avrebbe superato la capacità di calcolo del loro modello tecnologico "incontrovertibile" ? Qualche disonauro sopravvissuto magari è finito pure alla Lenovo.

L'unica verità incontrovertibile in campo energetico è la sicurezza e compatibilità ambientale della tecnologia adottata. Su questo principio vale la pena di indirizzare ricerca&sviluppo, perche la storia insegna che i risultati arrivano sempre: chi avrebbe pensato qualche decennio fa che avremmo prodotto alternative alla lampada a incandescenza che consumano dieci volte di meno ? L'altro corno della scelta strategica è la riduzione dell'impatto antropico, che spesso si sposa assai bene con la tecnologia energetica pulita, recuperando territorio devastato dalle tecnologie sporche e pericolose e riducendo di ordini di grandezza il bisogno energetico.
#7349
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
16 Marzo 2019, 14:16:31 PM
Citazione di: davintro il 16 Marzo 2019, 00:56:56 AM
dal punto di vista, quantitativo, certamente l'Io è solo un settemiliardesimo di altri Io, senza particolari tratti che lo contraddistinguono e lo valorizzano. ma da quello qualitativo, quello più legato alla concretezza, all'essere oggetto della nostra esperienza vissuta, le cose stanno molto diversamente...

La mia critica al dipolo Io-Altro è sul piano qualitativo, in quanto rappresentazione falsata della realtà antropologica. La relazione corretta è Io-Altri, perchè le relazioni umane sono di tipo plurale e anche se non possono abbracciare l'universo mondo già nel microcosmo esistenziale di ognuno di noi la relazione è uno-molti, con varie sfumature e priorità, non uno-due. L'errore di questa concezione è metafisico oltre che fisico.
#7350
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
15 Marzo 2019, 07:50:36 AM
Citazione di: paul11 il 12 Marzo 2019, 13:08:36 PM
Sul nichilismo........dipende da quale pulpito culturale ci si ponga.Per Nietzsche è la tradizione, per i materialisti e naturalisti la metafisica, per gli empiristi positivisti l'idealismo. Per Levinas?
Levinas è influito da Heidegger e dall'incontro con un saggio talmudista oltre che dalla sua biografia,dalla sua esistenza storica...
...Se ogni Io si confondesse perdendo il proprio Io nell'Altrui , diventeremmo Nessuno .Forse è una strada di risoluzione, ma forse anche di serio nichilismo autodistruttivo

Il nichilismo è uno, nessuno, centomila. In filosofia lo si dovrebbe usare sempre con l'asterisco accanto e chiave di significato incorporata. E' una categoria affetta da bias congenito. Come il suo compare cinismo che spesso lo accompagna.

Nella Critica della ragion cinica, Peter Sloterdijk distingue tra Kynismus, critica sociale dal p.d.v. dei dominati (Diogene cinico), e Zynismus, assenza di scrupoli, ovvero nichilismo, dei dominanti. Tale distinzione sfugge del tutto  all'analisi intrisa di bias classista di Nietzsche (morale di schiavi e signori)

Si tratta di categorie sociali inaccessibili alla filosofia idealistica dei numeri primi, che finisce col considerare essenziale quello che è soltanto epigenetico.