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Messaggi - iano

#736
Citazione di: Il_Dubbio il 16 Marzo 2025, 23:07:13 PME' vero che due rette parallele non si incontrano mai? Se rimanessero parallele per sempre sarebbe vero, ma non lo sappiamo per certo. In un universo come il nostro pare che invece si incontrino (lo spazio sarebbe curvo). Quindi è una verità raggiungibile, basta saper aspettare.
Significa solo che la geometria Euclidea non è adatta a descrivere l'universo su grandi distanze.
Non si può dimostrare la falsità di una assunzione in quanto essa non è ne vera ne falsa.

#737
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 16 Marzo 2025, 17:16:40 PMGeneralmente si parte dalla definizione di verità. Che cos'è la verità? Potremmo definirla con l'equazione: tesi+dimostrazione della tesi=verità. Viene quindi proposta una teoria (o tesi) che poi deve essere confrontata con la dimostrazione. Se entrambe combaciano allora abbiamo trovato la verità.

Ipotesi, dimostrazione, tesi.
In questo terzetto abbiamo due elementi arbitrari, ipotesi e regole logiche, che usiamo nella dimostrazione, mentre il terzo rimane a queste vincolato.
La tesi quindi se dimostrata è l'equivalente logico delle ipotesi, cioè le ipotesi stesse in altra forma logicamente equivalente.
E' una verità banale, nella misura in cui possiamo considerare banali le regole logiche, perchè non ci dice nulla di nuovo sostanzialmente, sostanzialmente nel senso in cui le ipotesi fatte le assumiamo ''a sostanza della realtà'' o meglio le assumiamo come sua descrizione.
Non è però un un'inutile banalità perchè nella misura in cui ''osserviamo la realtà attraverso quelle ipotesi'' diventa fondamentale il punto di vista assunto, e l'utilità sta nel poterlo cambiare, e a ciò equivale la dimostrazione di un teorema, nel quale si parte da cosa considerata ovvia in genere per giungere ad una equivalente ma in genere meno ovvia.
Possiamo passare quindi da un punto di vista che per non precisati motivi meglio ci viene naturale assumere come aderente alla realtà, come ad esempio che un triangolo ha somma degli angoli interni pari a mezzo angolo giro, e dimostrare a partire da ciò il teorema di Pitagora, la cui verità ci viene meno naturale da assumere.
Oppure, partendo dalla ''verità'' del teorema di Pitagora, assunto cioè come ipotesi, possiamo dimostrare che la somma degli angoli interni del triangolo è pari a mezzo angolo giro.

In sostanza non è vero che la somma degli angoli interni del triangolo vale un angolo giro, ma è vero che a partire da questa assunzione si giunge a dimostrare il teorema di Pitagora secondo precise regole logiche, e viceversa.
Parimenti non è vero che 2+2=4, ma a questa conclusione si giunge a partire da altre assunzioni elementari, per quanto in questo esempio la conclusione a noi appare già ovvia in partenza  a confronto col teorema di Pitagora.

La conclusione è che ciò che a noi pare ovvio non ha perciò uno statuto speciale, se noi non abbiamo quello statuto, e che un ovvietà vale quindi quanto una astrazione, come volevasi dimostrare. :)

Non si tratta in sostanza di stare coi piedi per terra per non cadere dentro un burrone seguendo le nostre astrazioni, ma di capire quanto il burrone abbia un equivalente astratto logicamente equivalente, la cui considerazione ci può diversamente ,e  a volte anche in modo più efficace, salvare la vita.



 
#738
Citazione di: PhyroSphera il 11 Marzo 2025, 05:39:40 AMIl buon lettore ha la prova delle tue cattive interpretazioni.
Non so se in altri contesti li hai trovati, però ormai dovrebbe esserti chiaro che dei  lettori avvertiti che invochi  sul forum non c'è traccia, e dunque per chi scrivi qui, se non per te solo?
#739
Attualità / Re: Trump's Alzheimer
11 Marzo 2025, 06:07:59 AM
Citazione di: anthonyi il 11 Marzo 2025, 05:11:20 AMIn parte ha ragione niko,
Si, ma come interpretare il comportamento di Trump: il raccontare balle così palesi da andare  oltre le fake news?
La mia interpretazione è certamente azzardata, ma qual'è quella sensata allora?
#740
Attualità / Re: Trump's Alzheimer
10 Marzo 2025, 23:20:36 PM
Citazione di: Eutidemo il 20 Febbraio 2025, 06:22:36 AM
Trump ha recentemente dichiarato che Zelens'kyj non è stato eletto democraticamente; e che, quindi, è un dittatore che ha preso il potere con un "golpe"
Però, purtroppo, a causa della sua malattia (che lo affligge sin dalla quinta elementare), Trump ha dimenticato che:
1)
Zelens'kyj è stato democraticamente eletto presidente dell'Ucraina il 21 aprile 2019, battendo Porošenko con il 73,22% dei voti.
2)
Lui stesso, Donald Trump, è stato uno dei primi a congratularsi al telefono con Zelens'kyj per la sua democratica vittoria il 22 aprile 2019.
***
Ma possibile che i più recenti Presidenti USA, siano essi democratici o repubblicani, prima o poi cadano tutti vittima dell'Alzheimer? :'(
***

Secondo me vuole fare saltare i nervi ai democratici umiliandoli direttamente, o indirettamente, umiliando i loro alleati.
Potrebbe cercare di provocare reazioni scomposte per avere un motivo per fare un colpo di stato.
Infatti credo si renda conto che non abbia  altro modo per restare al governo  passati  questi 4 anni.
Il discorso sullo stato dell'unione è stata una continua voluta provocazione, e dalla mancata reazione dei democratici credo che se l'aspettassero.
Bisogna vedere se reggono per 4 anni a questo ritmo infernale.
Una volta che saltano i nervi ai democratici sarà più facile far saltare la democrazia,
Trump prepara la seconda guerra civile americana, e nel caso la copertura satellitare ce l'ha lui.
#741
Tematiche Spirituali / Re: La legge della parola
07 Marzo 2025, 15:01:02 PM
Citazione di: Duc in altum! il 06 Marzo 2025, 16:19:50 PMDio disse: «Sia la luce!». E la luce fu... Genesi/Tanak
E' la logica conseguenza... come disse (sempre come conseguenza, pur se non scritto nella Bibbia): @taurus sia... e @taurus esiste!

Ma sei pur libero di avere fede che sei un prodotto casuale dell'evoluzione...
Che si ponga fede nel caso, o che si ponga fede nel Dio  creatore, si sta ponendo fede in ogni caso in descrizioni , alternative si, ma accomunate dall'essere appunto  descrizioni della realtà.
Vedo cioè nella fede in ogni cosa che possa esprimersi a parole la mortificazione delle parole, e da non credente questo è ciò che mi duole, cioè il depotenziamento delle parole per uso improprio,.

#742
Perché il bambino deve impegnarsi in cose che ritiene astruse se non inutili?
Siccome il bambino tende ad imitare , lo farà se vedra il maestro impegnarsi, e questo io ho visto succede alle elementari, un pò meno alle medie, per nulla alle superiori.
#743
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 03 Marzo 2025, 12:52:30 PMCosa per abitudine? Libri cartacei o libri digitali?
Cartaceo. Lo davo per scontato . :)
#744
Per abitudine.
#745
Tematiche Spirituali / Re: "Ateismo cristiano"
02 Marzo 2025, 00:39:01 AM
Citazione di: doxa il 01 Marzo 2025, 21:51:58 PML'ateo Laplace gli rispose: "Citoyen Premier Consul, je n'ai pas eu besoin de cette hypothèse" (= "Cittadino Primo Console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi").
 
 Napoleone, molto divertito, raccontò la risposta di Laplace al matematico e astronomo Joseph-Louis Lagrange (il suo vero nome era Giuseppe Luigi Lagrancia, nato a Torino nel 1736; un italiano naturalizzato francese), il quale esclamò: "Ah ! Questa è una bellissima ipotesi; essa spiega molte cose".
Mi piace immaginare Laplace come talmente preso dalle sue ricerche da essersi dimenticato di assumere l'ipotesi Dio, e di aver provato per ciò sorpresa a posteriori.
Ma, sempre nella mia immaginazione, se senza pur volere, Laplace dimostra così che Dio non è un ipotesi necessaria, ma non perciò la esclude come tale. In fondo lo stesso Newton era giunto alla stessa conclusione, ma a sua insaputa, avendo fatto un ipotesi che poi non ha usato.
Ma se Dio non è un ipotesi necessaria, non è dunque Dio ad esser morto, ma la sua necessità.
Sempre nella mia immaginazione, il Lagrangia, nevvero, ne trae quelle necessarie conseguenze che, per quanto necessarie, ancor non tutti hanno tratto a tutt'oggi, che ogni ipotesi può servire, ma che nessuna è necessaria; perchè appunto a me pare che l'ipotesi che nessuna ipotesi sia  necessaria spiega molte cose, e mi piace pensare che ciò intendesse dire il lagrangia.
Se possiamo definire l'ateo come colui che nega Dio, come scrive Green, ciò equivale ad affermare la non necessità di una ipotesi, non negando però che non vi siano ipotesi necessarie, per cui in qualche modo Dio continua a sopravvivere riduttivamente in forma di ipotesi necessaria.
Io mi ritengo ateo in un senso più largo di quanto intende Green, nel senso che non credo  vi siano ipotesi necessarie, Dio compreso, e perciò mi ritengo libero di negarlo quanto di affermarlo alla bisogna, senza porvi in nessun caso fede.
L'ateo nel senso in cui lo definisce Green, mi sembra una contraddizione, perchè esso pone fede nel non Dio.
La vera differenza non è in cosa si crede, ma nel porre fede in qualcosa o in nulla, un nulla che però non è vuoto, ma contiene ogni possibile ipotesi .

Che tutte le ipotesi stiano  alla pari è un ipotesi che spiega  molte cose.

 



#746
La traduzione produce coscienza, e da qui in poi la traduzione diviene atto volontario.
Vedo sulla parete di una caverna ciò che non c'è, ricalcandolo, e ciò mi consentirà  di segnare ciò che c'è.
La tecnica della visione che accidentalmente si esterna diventa l'arte di rappresentare la realtà.
Il disegno si stilizza diventando simbolo che sta per esso, e quindi indirettamente per la realtà a cui esso stava, in un processo di progressiva astrazione nel quale il simbolo acquista una indipendenza che gli consentirà di stare per qualunque altra cosa diversa da quella da cui è derivato.
Un operazione che ammette l'inverso.
Se il simbolo può stare per la realtà, con i simboli si possono creare realtà, dove si potrebbe pensare che uno dei due processi venga fondamentalmente prima, ma mi sembra più interessante non assegnare priorità preconcette, per quanto ovvie possano apparirci.
L'uovo non ha dubbi su chi sia venuto prima.
Il dubbio è della gallina.
L'uomo non è un animale intelligente.
Lo si capisce da come guarda le galline. :))
#747
Citazione di: Adalberto il 01 Marzo 2025, 11:21:58 AMTranslator
 
 
Ciao Iano, conoscevo l'internet delle cose, ma non OT , tecnologia operativa: mi sembrano imparentate,  ma approfondirò meglio poi, che oggi è giornata intensa e confusa.
Desideravo però soffermarmi un attimo sulle immagini, che implicano un processo mentale simbolico, basato sulla  somiglianza  di una caratteristica che viene interpetata (confusamente o lucidamente secondo i soggetti) come una identità d'essenza.
In pratica è il processo onirico, ovvero quello che mi sembrava il "sistema operativo" di base che ipotizzavo fosse emerso per primo nella nostra mente o agli albori della nostra coscienza. Noi come umanità e anche noi nelle prime fasi della nostra esistenza più o meno attraversiamo questa fase iniziale.
Il processo mentale innescato dalla parola sonora e poi da quella scritta, mi sembra invece che giochi sull'ambiguità di un doppio binario. Da una parte subisce la medesima logica simbolica delle immagini (dopotutto la parola è suono immaginifico di una cosa) mentre dall'altra sviluppa  un percorso più stretto in cui una parola non può essere anche l'altra solo per una qualche simpatia magica. E' un percorso che porta ad una logica razionale più vicina ai concetti della geometria o della matematica di cui so poco o nulla e quindi mi fermo qui.


Non saprei cosa risponderti, ma leggendoti ho fatto la seguente riflessione:
- Il sogno sta alla visione come il pensiero sta al parlare, siccome che uno è cieco e l'altro è muto. -

In ogni caso tenderei a riferire il pensiero alle sole parole.
Vedere ,disegnare, parlare e scrivere, sono ''tecniche'', mentre tradurre una cosa nell'altra è arte.
#748
Citazione di: Adalberto il 27 Febbraio 2025, 19:18:04 PMStoricamente le divinità parlano per immagini, sono poi gli uomini che le decifrano e traducono in parole.
Detto da non credente a non credente....mi hai suscitato la seguente riflessione, forse O:T., ma nello spirito che condivido con te di crescere insieme nel dialogo:
 Noi traduciamo le immagini in parole che a loro volta suscitano immagini, con l'imperfezione e/o ricchezza aggiuntiva che comporta ogni traduzione, non potendo comunicare direttamente per immagini.
Nella misura in cui la realtà comunica con noi per immagini le parole usate per comunicare col prossimo dovrebbero essere dissacranti per chi nell'evidenza vede la sola verità.
Si può tradurre , o meglio descrivere la realtà fino a porre questa descrizione in alternativa alle immagini, fino a non trovarvi più corrispondenza possibile, non potendosi più considerare cioè l'una come traduzione delle altre, per quanto ancora imperfetta.
Questo in breve è ciò che ha fatto la scienza, la quale produce simboli più che immagini, che non suscitano necessariamente  immagini, rendendosi così le parole del tutto indipendenti, ponendosi in alternativa all'evidenza delle immagini nel nostro rapporto con la realtà, perdendosi però quella verità che deriva dall'evidenza, aprendosi così l'era del dubbio sistematico.
Ma prima ancora che la scienza producesse ciò, i testi religiosi l'avevano preceduta, affermando la loro sacralità , e quindi indirettamente la sacralità della parola, seppur dovendosi servire della fede per colmare quella evidenza che le parole non possono produrre.
Infatti non ho bisogno di credere in ciò che vedo stante la sua evidenza, mentre le parole per avere la stessa potenza veritativa bisogna porvi fede, ammettendo che la verità possa essere affermata, oltre alla semplice antinomia delle equivalenze logiche.
Infine, il nostro non capire la fisica moderna equivale al riuscire sempre meno a  tradurre i suoi simboli in immagini, in un processo in cui le parole si rendono progressivamente indipendenti dalle immagini.
Non occorre comprendere la realtà quando questa si presenta nella sua evidenza, quando si presenta come ciò che è, e la comprendiamo ancora quando riusciamo a tradurre le parole in immagini, mentre non la comprendiamo quando ciò non ci è più possibile, quando le parole prendono del tutto il posto delle immagini, perdendo con esse ogni sovrapposizione, una comprensione che non si fa solo  impossibile, ma anche non necessaria, per cui si arriva a dei punti che con Bohr possiamo dire che chi dice di aver compreso allora non ci ha capito nulla, cioè ha solo frainteso.

#749
Tematiche Filosofiche / La forma è sostanza.
24 Febbraio 2025, 12:18:57 PM
La forma che diamo alle descrizioni della realtà è sostanza del modo con cui ci rapportiamo con essa.
Il modo in cui ci rapportiamo con essa è causa della nostra evoluzione, e quindi del nostro essere, e  in tal modo la forma che gli esseri viventi danno all'informe realtà si fa loro sostanza, realtà da considerarsi informe nella misura in cui ammette non ammette descrizioni  univoche.
Possiamo intendere la verità come una descrizione univoca della sostanza?
Se potessimo descrivere la realtà in modo univoco, grande sarebbe il potere ultimo delle parole, non quindi  quello transitorio del sarto che può vestire con diversi modelli la realtà, ma dell'unico vestito che può indossare e che possa dirsi veramente tale.
Senza arrivare a un verbo che si faccia realtà, sarebbe già grande il potere di un verbo che si faccia  culo e camicia con la realtà, se non fosse che ogni forma ammette suoi equivalenti logici che corrispondono a diversi vestiti.
La verità sarebbe dunque una forma priva di equivalenti logici?
Può esistere una tale forma, che aderisca in modo inimitabile alla realtà?
Dipende dal fatto se la realtà abbia corpo, o se gli diamo corpo attraverso la forma.
Nel concetto di verità forma e sostanza si fanno uno?
Di certo di questa unità finora non vi è prova.
L'unica prova di cui al momento disponiamo, come premesso, è la forma che diamo alla realtà che si fa nostra sostanza, fatto salvo un nocciolo immutabile detto altrimenti anima.