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Messaggi - Claudia K

#736
Sul fronte precauzioni : ho trovato interessante quella sentita al volo in qualche notiziario odierno, e che rientrerebbe tra le misure tedesche.
Non più di dieci a tavola e a condizione che si siano sottoposti ad isolamento fiduciario nei dieci giorni precedenti.


Mi rendo conto della sua totale impraticabilità per una fascia larghissima di popolazione, ma ne apprezzo il rigore tipico di chi non è mai tentato dalle facilonerie dell'italico "volemose bene" = "facciamola semplice, che tanto speriamo di cavarcela".


Poi trovo che abbia anche qualcosa di "mistico", che è molto in sintonia con il Natale cristiano. Se il vero desiderio è quello di riunirsi con persone amate...in questo momento non immagino dono più amorevole dell'offrirsi reciprocamente la certezza di non risultarsi involontariamente dannosi, e il sacrificio (potendo materialmente affrontarlo) dovrebbe risultare gratificante per se stesso.


Altre misure non mi balenano. Nel senso che pranzi e cene natalizi, in Italia e dato il clima, comunque si svolgono in ambienti chiusi e comportano la permanenza, per parecchie ore e senza dispositivi di protezione, all'interno dello stesso ambiente in cui si parla, beve, mangia, ride. Per ore.
Situazione in cui, ci piaccia o meno, ogni starnuto o colpo di tosse (anche probabilissimi data la stagione) si traducono in attimi di panico, quanto meno pensando si presenti meno giovani o più fragili.
E mi chiedo molto seriamente se il gioco valga la candela (concludendo a titolo personale che proprio no).
#737
Citazione di: bobmax il 22 Novembre 2020, 17:43:43 PM

@Claudia K

Concordo con tutto ciò che scrivi.
In cui avverto la passione per il disagio che ti causa questa disgraziata situazione.
Centrato in pieno l'animus. Grazie davvero.
Lo sconcerto diventa disagio, esattamente.
Oggi poi...sentire che un problema potrebbe essere non andare a sciare o non andare ai veglioni di fine anno...mi decima le accoratissime speranze nel semplice buon senso medio (e non parlo di albergatori, gestori di impianti, ristoratori...che comunque hanno un interesse concreto e comprensibile). No...parlo proprio di quelli a cui manca la sciata o la ballata in comitiva.... Col dramma di non essere, per lo più, neanche negazionisti o riduzionisti. Temo, a volte, che silente dilaghi un qualche morbo che atrofizzi la funzionalità di neuroni e sinapsi anche in apparenti insospettabili.

Citazione di: bobmax il 22 Novembre 2020, 17:43:43 PMla questione qui non è psicologica ma, e non mi pare affatto di esagerare, metafisica.

Cioè con questi negazionisti, che sono solo uno dei tanti casi possibili, assistiamo all'irrompere dell'irrazionale, cioè del caos, nel mondo portando devastazione.

Ma come può l'irrazionale trionfare sul razionale, almeno in questi soggetti?

Lungi dal voler banalizzare la tua tesi, di primo acchito mi verrebbe un'idea turpe, mettendola in metafisica: un po' scherzando ma anche no...confesso che a volte mi sorprendo a pensare se davvero non ci sia un disegno sovrumano e maligno. Poi mi derido da sola e penso subito (con serio imbarazzo rivolto a me stessa) nel temermi prossima a quei preti per i quali l'HIV sarebbe stata la punizione divina per la sodomìa; e sorrido di me stessa, voltando risolutamente pagina.


Tornando seri(os)a : di base non concordo sul fatto che il negazionismo (che, come giustamente, dici è solo uno dei tanti casi possibili) sia una forma di irrazionalità. A meno che non si declini la "irrazionalità" come omessa sistematizzazione di tutti i fattori razionalmente rilevanti e disponibili a fronte del tema dato. La quale, non a caso, è tipica dei robot e non degli umani. Fortunatamente per gli umani, aggiungo.


Se portassimo un nostro avo preistorico davanti a una nostra porta blindata, e riuscissimo a fargli intendere che ha il compito di aprire quella porta...probabilmente comincerebbe ad andare di clava.
E' irrazionale?
No, è razionalissimo. Applica, infatti, le conoscenze e gli strumenti di cui dispone.


E non mi sembra accada molto di diverso per tanti fenomeni (può essere il negazionista "duro e puro", quanto l'ultras che va in delirio di vandalismo, quanto il mentecatto che lapida il nero o il clochard solo perchè tali, e purtroppo potremmo continuare all'infinito) : limitatissimi i loro dati di partenza (cultura), abominevole la voglia bruta di lasciare un segno purchessia (indole), aggiungiamo il vivere questo in un mondo a cui risulta invisibile o comunque mai visibile quanto vorrebbe (società), ed ecco che il mix esplode in insensataggini che hanno la loro spasticissima e modestissima consecutio logica, e che quindi  ...date tutte le premesse...hanno una loro compiuta razionalità, pari a quella del primitivo che si avventa con la clava per aprire la porta blindata...anche avendo a fianco chi gli porge la chiave.


E' per questo che cerco la spiegazione nelle Scienze Umane.









#738
Citazione di: bobmax il 20 Novembre 2020, 13:25:26 PM
@Claudia K

La tua considerazione è un ulteriore passo avanti fondamentale:

Citazione di: Claudia K il 19 Novembre 2020, 23:35:11 PM
Quelli che "conosco" anche nel reale...non è detto siano ignoranti nè che siano di poco intelletto (come paraltro non lo è - tanto per dire - Vittorio Sgarbi).

Piuttosto li accomuna ...quello che io definirei un eccesso di malriposta "fede in se stessi e proprie capacità (con possibili derive di onniscienza/onnipotenza)"

Occorrerebbe però, a mio avviso, chiederci donde nasca questa "mal riposta fede in se stessi" di cui notiamo un eccesso...

Ma per trovare una risposta, non dobbiamo forse cercare proprio in noi stessi?
Per quale motivo in noi invece non c'è questo eccesso di fede mal riposta?

Dov'è la differenza tra noi e loro?

Se non è necessariamente una questione di ignoranza o di poco intelletto, cos'è questo qualcos'altro in noi che impedisce questo eccesso?

Qualcosa magari di indeterminabile, ma che tuttavia determina chi siamo.




@bobmax


Sommessamente penso sia un fatto di indole.
Ripeto che potrei (anzi sicuramente sarò) condizionata dai negazionisti/riduzionisti che "conosco" nel reale , ma questi collimano perfettamente con quelli "a tutti noti" in un tratto essenziale che è assolutamente trasversale rispetto a loro cultura, ruolo sociale, censo, QI, ecc. .
Ad accomunarli tutti, dal mio punto di vista, è la tendenza spiccatissima all'affermare piuttosto che all'ascoltare (e riflettere).
E' l'esigenza insopprimibile del "primo della classe" di sbracciarsi per dire "lo so io".
E' il senso di frustrazione atavico e congenito di chi.......non importa quanto abbia oggettivamente "conquistato" nella propria vita (volgiamo parlare del solito Sgarbi a tutti noto, solo per esempio?)... perchè per lui sembra contare che non sia mai abbastanza e che aspiri (patologicamente, direi) ad un qualche primato su tutto-tutti-sempre, a qualunque costo e anche a costo di qualunque botta demenzial-istrionica...


Molto sinceramente : nel mio niente delle "conoscenze" nel reale...giuro che questo covid mi ha donato un master in "psicologia sul campo" (già molto allenata dalla mia professione), nel senso che nel comparto "negazionisti/riduzionisti" , attivissimi sui social, ritrovo persone che ....siano professionisti intellettuali anche "arrivati" e magari invidiati da tanti, o siano lavoratori manuali e pure extracomunitari oggettivamente frustrati da una vita....la costante resta UNA : il covid è vissuto come occasione per cercare una platea presso cui cercare CONSENSI, che sono esattamente quegli stessi consensi che a loro MANCANO per sentirsi quel "di più e oltre" che...in effetti non sono, non sono mai stati, e men che mai potranno essere (se non presso i più semplici dei semplici) improvvisando competenze e conclusioni su argomenti di NON sanno un'acca...





#739
@bobmax


Rifletto sugli spunti offerti, e forse sono condizionata dal concreto degl "esempi" di negazionista/riduzionista che posso osservare anche nel reale.
Quelli che "conosco" anche nel reale...non è detto siano ignoranti nè che siano di poco intelletto (come paraltro non lo è - tanto per dire - Vittorio Sgarbi).


Piuttosto li accomuna ...quello che io definirei un eccesso di malriposta "fede in se stessi e proprie capacità (con possibili derive di onniscienza/onnipotenza)" che sembra condurli al concetto convintissimo (e per me paranoico) secondo cui "se non sfondo è perchè mi stanno fregando!" ... a cui fa seguito un implicito e reattivo (quanto sgangherato) "e allora mo' vi frego io!". Con pìè d pagna interessantissimi (sul piano psichiatrico) del tipo "tanto voi dite baggianate per fregarmi, quindi uso lo stesso sistema e ci vado random, perchè io so' fubbbbo. Sfortunato e vessato , ma fubbbbo!".


Fuori e al di sopra di ogni mio povero tentativo di scherzare su atteggiamenti che trovo molto più che preoccupanti...concordo parecchio sul rilievo che siano tempi di gran carestia di docenti, MA...temo che sia al contempo ultradecimata la disponibilità media ad essere discenti.......... Drammaticamente, dal mio punto di vista.







#740
Dimenticavo un aspetto che non mi sembra secondario : negare la pandemia è come negare di  avere 39 di febbre e sostenere di essere in ottima forma.

Tra normodotati è anche prova di intelligenza dibattere intorno a diagnosi e terapie differenziali di quel 39 di febbre.
E' oggettivamente fuori di testa, invece, negare il 39 di febbre.
(e proprio quest'ultimo  è il feroce e tragicomico limite  del negazionista, il quale non avendo competenze di sorta per entrare nel Consulto diagnostico-terapeutico...va giù di roncola e...nega la febbre e l'affidabilità dei termometri!)
#741

@InVerno : grazie del benveuto e dell'apprezzamento gentile.



Citazione di: bobmax il 18 Novembre 2020, 10:43:46 AM
@Claudia K


...............
Attribuire la causa di questi comportamenti alla frustrazione, di chi si sente fallito, può avere un senso. Ma non vi sarà pure una motivazione più profonda, più diffusa?

Magari una motivazione che si manifesta nel "fallito" perché non riesce a controllarla, ma che giace pure in noi stessi che riusciamo però a tenerla a bada.
Almeno ci riusciamo in questi frangenti eclatanti...

Perché questi negazionisti non sono forse espressione di un'angoscia esistenziale?
Un'angoscia che magari noi riusciamo in qualche modo a tenere a freno, mentre loro no.

Non illudiamoci di esserne esenti. L'angoscia esistenziale, che poi è lo stesso nichilismo, giace in ognuno di noi. È l'altra faccia della medaglia della razionalità.

Una faccia che magari noi riusciamo ancora ad ignorare, mentre altri no.

Ma il nichilismo non può essere sconfitto da nessuna razionalità. E prima o poi chiederà di essere affrontato.


Il tuo interrogativo è interessante, ma dovremo pur darci atto che abissi di angoscia esistenziale possano produrre apici in ambito artistico e letterario, se e quando vissuti da animi elevati, tanto quanto possano sfociare , in altri, in veri e propri deliri di brutalità mentale che non risolvono l'angoscia di chi li produce e...al massimo generano l'angoscia altrui.


La brutalità mentale, dal mio punto di vista, comincia dalla postura mentale del negazionista : quando è in buona fede (e sappiamo che non tutti lo sono) è uno che parte dal "principio del burino" (= diffidenza cosmica) , ossia: è convinto che il mondo esista per fregare lui/lei, e deve urlare in ogni modo il suo "a me non mi fregate! Io so' fubbbo, che vi credete? E vi "dimostro" che ne so una più del diavolo!" .


Patetico a dir poco.


Da questa premessa balenga segue l'iter protocollare prescelto dal negazionista medio (quello ingenuo, quello che da questa operazione non guadagna null'altro che la possibilità di digrignare i denti e urlazzare scemenze da copia-incolla-condividi attinto dal peggio del web, per i suoi quindici minuti in cui riceve likes da chi li ha ricevuti da lui o da chi è ancora più "semplice" di lui).


Particolarmente allarmante il primo step di questo protocollo : il negazionista non sa nulla della materia (così come accade in tutto l'universo gomblottista), ma ...dimostrando con le proprie mani quale sia il grado di quella sua "semplicità" che ne ha fatto un fregato a vita persa...cosa fa?
Presta fede alle più ardimentose scemenze ed armate brancaleone che trova in rete e se ne fa persino barricadero!


ll risultato paradosso è che colui che è nato e cresciuto nella "diffidenza del burino" (che è sempre espressione di debolezza relazional-sociale)...per non fidarsi dell'informazione ufficiale, finisce per abbracciare con ardore la disinformazione dei pochi furbastri che di questa fanno mestiere ad uso degli allocchi e ....assurdo.... mette in dubbio le risultanze della Comunità Scientifica a livello planetario, mentre non riesce ad utilizzare neanche le funzioni basiche di ricerca Google che gli dimostrerebbero in pochi secondi la già notissima farloccheria (talvolta criminale)  dei guru da lui prescelti.







#742
Citazione di: Socrate78 il 15 Novembre 2020, 20:52:59 PM
negare il Covid rientrerebbe nelle legittime libertà di pensiero e di opinione?


Se il covid fosse possibile oggetto di "opinione" ...direi che negarlo rientrerebbe nell'esercizo di  legittime libertà e che  sarebbe liberticida inibire l'espressione della negatoria.


L'esistenza di una pandemia, invece, non è oggetto di alcuna opinabilità .
Possono (peraltro entro limiti molto ristretti) essere "opinabili" i rimedi, ma non la pandemia.


Ne deriva, secondo me, che il negazionista o riduzionista medio si autoqualifichi  come pericolo pubblico, normalmente anabolizzato da frenetica attività di "copia-incolla-condividi"   delle più assurde sciocchezze da social.


Masochisticamente sbircio, nei ritagli di tempo,  i profili social di alcuni conoscenti (molto frustrati nel reale) che recentemente ho scoperto come neo-militanti del negazionismo e del complottismo in genere.
Profili, i loro,  che sono il vero trionfo della "condivisione e propalazione" di fakes surreali che...si sa da mesi o anche da anni che siano fakes...
Però "conoscerli" mi aiuta moltissimo nella ricerca del "perchè" possano rendersi così surreali.
E sto maturando che l'unica spiegazione sia nel loro ambire, da frustrati, ai famosi "quindici minuti di notorietà" per urlare uno spastico "non mi fregate, a me!"...mentre si sentono "fregati" da sempre (e non necessariamente perchè li abbia "fregati" qualcuno o qualcosa che non sia la loro pochezza).


Temendo di essere scivolata al margine dell'OT, torno IT : a mio parere meriterebbero di essere sanzionati, ma  come sanzione mi sembrerebbe più che sufficiente la totale indifferenza. Anche perchè ho la sensazione che, non potendo nutrirsi di alcun argomento, cerchino la contrapposizione per nutrirsi (almeno) di quella.