Sul fronte precauzioni : ho trovato interessante quella sentita al volo in qualche notiziario odierno, e che rientrerebbe tra le misure tedesche.
Non più di dieci a tavola e a condizione che si siano sottoposti ad isolamento fiduciario nei dieci giorni precedenti.
Mi rendo conto della sua totale impraticabilità per una fascia larghissima di popolazione, ma ne apprezzo il rigore tipico di chi non è mai tentato dalle facilonerie dell'italico "volemose bene" = "facciamola semplice, che tanto speriamo di cavarcela".
Poi trovo che abbia anche qualcosa di "mistico", che è molto in sintonia con il Natale cristiano. Se il vero desiderio è quello di riunirsi con persone amate...in questo momento non immagino dono più amorevole dell'offrirsi reciprocamente la certezza di non risultarsi involontariamente dannosi, e il sacrificio (potendo materialmente affrontarlo) dovrebbe risultare gratificante per se stesso.
Altre misure non mi balenano. Nel senso che pranzi e cene natalizi, in Italia e dato il clima, comunque si svolgono in ambienti chiusi e comportano la permanenza, per parecchie ore e senza dispositivi di protezione, all'interno dello stesso ambiente in cui si parla, beve, mangia, ride. Per ore.
Situazione in cui, ci piaccia o meno, ogni starnuto o colpo di tosse (anche probabilissimi data la stagione) si traducono in attimi di panico, quanto meno pensando si presenti meno giovani o più fragili.
E mi chiedo molto seriamente se il gioco valga la candela (concludendo a titolo personale che proprio no).
Non più di dieci a tavola e a condizione che si siano sottoposti ad isolamento fiduciario nei dieci giorni precedenti.
Mi rendo conto della sua totale impraticabilità per una fascia larghissima di popolazione, ma ne apprezzo il rigore tipico di chi non è mai tentato dalle facilonerie dell'italico "volemose bene" = "facciamola semplice, che tanto speriamo di cavarcela".
Poi trovo che abbia anche qualcosa di "mistico", che è molto in sintonia con il Natale cristiano. Se il vero desiderio è quello di riunirsi con persone amate...in questo momento non immagino dono più amorevole dell'offrirsi reciprocamente la certezza di non risultarsi involontariamente dannosi, e il sacrificio (potendo materialmente affrontarlo) dovrebbe risultare gratificante per se stesso.
Altre misure non mi balenano. Nel senso che pranzi e cene natalizi, in Italia e dato il clima, comunque si svolgono in ambienti chiusi e comportano la permanenza, per parecchie ore e senza dispositivi di protezione, all'interno dello stesso ambiente in cui si parla, beve, mangia, ride. Per ore.
Situazione in cui, ci piaccia o meno, ogni starnuto o colpo di tosse (anche probabilissimi data la stagione) si traducono in attimi di panico, quanto meno pensando si presenti meno giovani o più fragili.
E mi chiedo molto seriamente se il gioco valga la candela (concludendo a titolo personale che proprio no).