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Messaggi - Jacopus

#736
Bobmax. Tu non critichi lo stato del forum ma le persone che lo frequentano, senza nominare nessuno, beninteso, ma facendo capire che il livello è piuttosto basso, fra persone che non sono sufficientemente logiche o profonde o comunicative. Siccome non è la prima volta che lo fai e siccome mi hai bloccato, non potevo far altro che scriverlo sul forum.
P.s.: il "quanto prima" è fuori luogo.
#737
Alberto. Cerco semplicemente di mantenere un livello decente di rispetto fra i frequentatori del forum. Non volevo fare una lezione di etimologia. Tra l'altro l'avrei fatto volentieri privatamente per non sporcare la discussione ma con Bobmax non è possibile visto che mi ha bloccato.
Sul significato del termine, se non è una virtù nel senso classico del termine, la compassione non va neppure confusa con l'empatia. Compassione ha il significato di condivisione di una sofferenza, con l'intento implicito di provare ad alleviarla. Empatia può essere sia negativa che positiva o nulla (come negli autistici). Ad esempio un criminale è perfettamente in grado di mettersi empaticamente nei panni di un poliziotto per evitare di essere arrestato.
#738
Invito Bobmax ad evitare giudizi generici sui partecipanti al forum, esortandolo ad usare per loro, la virtù, molte volte professata ma forse non troppo esercitata, della "compassione". Grazie.
#739
Percorsi ed Esperienze / Re: Sens of humor
16 Ottobre 2023, 23:09:39 PM
Secondo me "O malamente" è Nietzsche-Sade-Pilato-Il discorso al popolo dell'isola di Meli. È tutto ciò che è, perché è forza. Forza come Macht e non come Gewalt. La forza bruta, veniva definita un tempo (che risposta poco umoristica!).
#740
Attualità / Re: Il nuovo kippur
16 Ottobre 2023, 22:57:14 PM
Provo a vedere il problema da una diversa (ma antica) prospettiva. Ovvero del fatto che si tratta di un antagonismo dove "solo uno può vincere" e l'altro sopraffatto, sottomesso, distrutto, devitalizzato. Scegliete voi la squadra che preferite e tifate per essa. In un forum, manifestando, arruolandovi, diventando jhadisti. Scegliete. È una modalità tipica della civiltà umana, che in questo modo ottiene diversi vantaggi. In primo luogo si rinforza l'identità della squadra tifata, che è inevitabilmente giusta, prescelta, dal lato della "forza" e così via. In secondo luogo proiettiamo il nostro male sulla squadra avversaria, che accoglie la nostra malvagità, il nostro odio, la nostra brama di sangue ( e ce la restituisce in un gioco di specchi). In terzo luogo, se la squadra avversaria è il male, dopo averla rimessa al suo posto, possiamo sfruttarla economicamente e culturalmente, fino a sperare che si identifichi nel suo oppressore, come nel caso del maggiordomo nero nel film Django. In quarto luogo, ma questo vale molto di più per i mussulmani, la jihad conduce al paradiso e per quanto questa idea possa apparire, a noi europei, fanciullesca, ciò non toglie la sua capacità nel tagliare gole, soprattutto allorquando, alla tavola imbandita lasciamo "sgocciolare" solo le briciole ai "non invitati".
Se invece, si supera l'idea del "solo uno può vincere", si adotta una prospettiva nuova, quella della condivisione e della reciprocità. Ma in questo modo si mettono in discussione dei pilastri fondanti della società capitalistica, perché condivisione e reciprocità tendono ad avere un influsso negativo sui fatturati e rischiano di avere lo stesso effetto dei "vestiti nuovi dell'imperatore" della favola di Andersen, ovvero far comprendere che il vero nemico dell'umanità non è l'ebreo, il mussulmano, il nero, il giallo, l'induista o il buddista ma la disumanizzazione fondata sulla disuguaglianza economico/culturale del mondo.
#741
Attualità / Re: Il nuovo kippur
13 Ottobre 2023, 17:48:05 PM
Il gran bordello che c'è in medio oriente dal secondo dopoguerra ad oggi è in gran parte dovuto all'innesto dello stato di Israele in Palestina. È vero che il movimento sionista aveva fatto affluire già prima della guerra un considerevole numero di ebrei in Palestina, ma la soluzione sarebbe potuta anche essere quella di donare una fettina di terra tedesca e magari anche italiana agli ebrei come risarcimento diretto di quanto accaduto. Un Tirolo unito, ad esempio, donato agli ebrei, e i residenti spostati nei loro rispettivi paesi. Invece così hanno pagato per crimini non commessi da loro, popolazioni che non avevano spartito nulla con il genocidio degli ebrei. Un po' come dire: "un milanese ti fa un danno e allora io mi faccio risarcire da un bergamasco". Sto semplificando, ovviamente, ma spesso mi frulla in testa questo pensiero. È evidente però che in questo caso non si parla solo di risarcimento economico-morale ma dell'assetto geopolitico del mondo, che preferisce avere eventualmente anche giustificazioni storiche ed etiche. In ogni caso credo che Hamas, Hezbollah et similia sono solo il risultato di politiche segregazioniste dei sionisti. Dovrebbe essere anche una sorta di avvertimento per noi europei, quando umiliamo i migranti. Umiliazione che spesso deriva dalle orrende disparità che il capitalismo impone e che poi cerca di nascondere dietro una conflittualità fra ultimi e penultimi, che oggi rischia di portarsi via il capitalismo stesso (ma credo che il capitalismo prima di morire si agiterà molto di più di quanto si agitò il morente socialismo reale e coloro che ci rimetteranno saranno i soliti noti).
#742
Sono temi discussi dalla filosofia greca dal tempo della sua nascita. La mia posizione è di considerarli tutti esistenti in quanto concetti culturali che hanno plasmato e strutturato, nel corso dei secoli, la nostra mente collettiva. Però non tutti i concetti sono uguali. Alcuni potrebbero avere un valore "tossico" e quindi se è necessario tenerne conto, altrettanto importante stabilire un giudizio di valore. Personalmente sono affine al qualcosa, piuttosto che al nulla/tutto. Il trilemma in realtà può essere riformulato attraverso la dicotomia assoluto/relativo o materiale/immateriale. Ma è pur vero che il nostro vivere per quanto materiale ed organico, deve tener conto della sua inevitabile fine. La nostra condizione, in questo senso, è paradossale. Possiamo usufruire di un sistema cognitivo che ci affranca dai comportamenti automatici di gran parte degli animali, ma questo si ritorce contro di noi, perché ci distacca dal cerchio della natura eterna e senza domande. L'Hybris conquistata la paghiamo alla cassa dell'Angst. Su un altro versante, parallelo, il "qualcosa" è legato al tempo-freccia e alla fine dei fondamenti. Il "tutto/nulla" è legato al tempo-cerchio e al fondamento. In qualche modo si potrebbe dire che il tutto/nulla è il tentativo di ricostituire in un mondo simbolico, quello che il mondo simbolico ha decapitato.
#743
Un saluto a te, Damiano. Qui siamo un po' tutti "disturbati", in un modo o nell'altro e spero che, di conseguenza, possa trovarti bene. Tre raccomandazioni fondamentali, non iniziare a parlare di Nulla e Dio con Bobmax, se Ipazia inizia a parlare di coronavirus, dalle immediatamente ragione e se Niko parla di Eurasia, metti il link del coro dell'Armata Rossa. Buone riflessioni.
#744
Attualità / Re: Un buco esagerato nell'ozono
09 Ottobre 2023, 15:49:02 PM
Una possibile salvezza per il pianeta terra non è la benzina a 3 ma a 6 euro. Rispetto alle notizie complottiste, sono appunto complottiste. O si pensa ad un megacomplotto universale che comprende la maggioranza quasi assoluta dei climatologi, oppure si pensa che queste sono "boiate pazzesche". I fenomeni vulcanici come fattori di riscaldamento sono da escludere. I fenomeni vulcanici storici sono stati in realtà più fattori di raffreddamento a causa delle particelle di materiali e di fumi che mandano nell'atmosfera, creando una barriera tra la superficie terrestre e il sole.
#745
Intanto benvenuto Principe Myškin. Il libero arbitrio è una bella palestra mentale. Lo dimostrano i tanti interventi di questa discussione. Il fatto di concepirlo come una libertà totale, illimitata è, a sua volta, un possibile indizio per definirlo. Non è la definizione esatta di libero arbitrio ma bisogna pur ragionare sulla circostanza che molti lo credono. Alcuni per negarne la validità ma sottostante vi è un processo " immaginativo" che è tipico delle specie con un cervello più grande, ed in primo luogo i primati. Pensiamo noi come liberi da ogni vincolo ed è paradossalmente attraverso questo pensarci, che effettivamente allarghiamo la nostra sfera di libertà. Solo pensando che il velo sulla faccia delle donne non debba essere considerato un vincolo inevitabile e "determinato", possiamo liberarcene. Noi siamo il viaggio di Ulisse, in parte determinati ed in parte liberi. Siamo come gli attori della commedia dell'arte, recitiamo a soggetto ma abbiamo un certo ventaglio di alternative. Sta a noi allargare o restringere questo ventaglio. Abbiamo un cervello potente, connesso con un percorso culturale altrettanto potente. Questi sono i presupposti del parziale libero agire dell'uomo, ben diverso dall'agire dell'ape e più simile all'agire dello scimpanzé.
#746
Attualità / Re: Un buco esagerato nell'ozono
08 Ottobre 2023, 14:41:15 PM
Coerentemente Ipazia, dobbiamo ora accogliere con il massimo di umanità coloro che si stanno spostando da zone rese invivibili dal riscaldamento globale, senza avere un atteggiamento da puzza sotto il naso. Anche perché è molto probabile che fra qualche anno i profughi climatici potremmo essere noi. Certo una parte del nord del mondo potrebbe beneficiare di questo cambiamento, ma gli effetti negativi sono tanti e tali da non essere neppure minimamente bilanciabili. È come puoi constatare, spostare milioni di persone da un luogo all'altro ha costi sociali, economici e culturali enormi. Ripeto, l'unica soluzione vera è improponibile, perché sarebbe una specie di rivoluzione russa moltiplicata per cento. Quando si parla di questi argomenti mi viene sempre in mente il gatto di Schrodinger. In questo caso si ammette che ci dovremmo spostare, ma quando sono gli altri a spostarsi da noi, si denuncia il meticciato, la fine delle identità culturali ed altre scemenze simili. La coerenza, questa sconosciuta.
#747
Attualità / Re: Un buco esagerato nell'ozono
08 Ottobre 2023, 13:02:58 PM
Rispetto alla svalutazione del riscaldamento globale non posso che essere d'accordo con Niko. Tra l'altro, data la mia veneranda età posso ricorrere anche alla mia autobiografia per confermare. Ai miei tempi, inizio anni '70, la scuola iniziava il primo ottobre ed io andavo a scuola con la maglia di lana, la camicia e sotto la camicia, un'altra maglia di lana. O io ero particolarmente freddoloso, oppure qualcosa non torna. I "gretini" qui purtroppo sono altri.
Rispetto all'ipotesi di Pensarbene, direi che il processo di ingrandimento e potenziamento del sole è inevitabile ma si misura in milioni di anni. La temperatura globale sta aumentando in modo percepibile da duecento anni, ovvero dall'inizio della rivoluzione industriale. Da una prospettiva astrofisica, duecento anni non sono un secondo ma un miliardesimo di secondo.
Dato per vero l'influsso della civiltà sul riscaldamento globale, la soluzione finora adottata è quella di non fare nulla di serio, poiché significherebbe stravolgere il nostro modo di vivere. In realtà l'unico modo per salvare il pianeta sarebbe quello di limitare al massimo ogni consumo e gettare letteralmente nel camino i soldi risparmiati da eventuali rendite e stipendi, poiché nessuno ci garantisce che quel capitale non venga investito in imprese distruttive per l'ambiente. Se siete pronti a bruciare i vostri risparmi allora forse avremo un futuro. Altrimenti fra guerre, migrazioni di massa, disastri ambientali ed epidemie, la natura farà il suo corso, dando tempo ad altre specie intelligenti successive alla nostra, di tentare nuovamente soluzioni evolutive differenti.
Tenendo ovviamente conto che fra un miliardo/due miliardi di anni la terra non sarà più abitabile. In ogni caso homo sapiens si è evoluto nella attuale forma in duecentomila anni. Pertanto possiamo contare fra le cinquemila e le diecimila altre possibilità di vita intelligente e culturale dopo di noi, prima che il sole si allarghi talmente tanto fino ad assorbire la terra.
#748
Nessun ordinamento può prevedere una certezza assoluta. In ogni caso la Giurisprudenza si chiama così per un motivo preciso, dopo gli "iura", fa testo la "prudentia", proprio per ridurre al minimo l'incertezza del diritto.
#749
Tematiche Filosofiche / Re: Metafisica della guerra
07 Ottobre 2023, 07:21:28 AM
C'è un libro,  Green, che si intitola proprio metafisica della guerra di Evola, che è la controparte speculare di quanto esposto nel mio primo intervento, ovvero la guerra come occasione per "oscurare" il nemico interno, l'ombra del male che ognuno di noi porta con sè. Il riferimento all'Iliade serviva per confrontare la guerra dell'antichità alla guerra moderna, nella quale le modalità di scissione amico/nemico sono ben più potenti che in epoca classica, fino a ridurre il nemico in un'animale, scimmia, morto-vivente, insetto.
Quindi non è questione di non animalità dell'uomo, ma proprio il fatto che la civiltà ha creato meccanismi di pensiero paranoidi, che sono tra i meccanismi principali per l'innesco della violenza, che non necessariamente diventa guerra ma che sempre si usa per gestire il controllo sociale. Quindi, ovvio che la guerra sia il male, ma per interrompere quel male occorre interrogarsi sulla natura dell'uomo (physis) ma anche sui meccanismi culturali che la rendono possibile, andando oltre le ragioni geopolitiche, storiche, economiche pur esistenti e di cui tener conto (metaphysis).
È ovvio che si tratta di una metafora del concetto classico di metafisica. Avrei anche potuto scrivere: " le cause psichiche profonde che contribuiscono a generare le guerre", ma bisogna pur attrarre l'attenzione del "borghese".
#750
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
05 Ottobre 2023, 09:26:44 AM
Niko, fammi capire una cosa. così, giusto per spirito di discussione. Noi siamo pupazzi. Ok, è anche abbastanza vero. Ma pensi che se a Roma arrivasse la forza "Z", saremmo invece meno pupazzi? Si cambierebbe solo padrone, non ti pare? A quale scopo? Tra l'altro un padrone asiatico, che nel proprio dna conserva un pensiero fortemente tirranico. E' una storia che si ripete dai tempi di Serse, se non sbaglio.
Per quel poco che posso fare, personalmente, per quanto ami e apprezzi molti aspetti della cultura russa, preferirei una progressiva autonomia dell'Europa Occidentale e dei suoi valori che sono diversi sia di quelli dell'ingombrante parente americano, che dell'altrettanto pesante orso russo.