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Messaggi - baylham

#736
Citazione di: viator il 03 Luglio 2019, 12:51:28 PM
Nessuno è in grado ed è tenuto a garantire la vita o la "dignità" o la "felicità" di nessun altro. Ci mancherebbe : la maggior parte delle persone già ha problemi nel badare alle proprie.
La disposizione, la propensione, lo slancio verso i bisogni altrui è cosa bellissima e nobilissima MA DEVE E PUO' VENIR PRATICATA UNICAMENTE IN AMBITO VOLONTARISTICO. Saluti.

Adam Smith, che certamente non può essere tacciato come difensore dello statalismo o collettivismo, fornisce involontariamente le prime e migliori argomentazioni a favore del diritto e dello Stato con  la sua teoria economica della produttività: primo un gruppo, una collettività può raggiungere obiettivi che il singolo non può raggiungere; secondo può farlo in modo molto più produttivo, economico. 
Quindi la migliore assicurazione, non certezza o sicurezza, di una vita dignitosa non viene dal mio sforzo individuale, ma dal mio impegno diretto a garantirla anche agli altri.
Il volontariato è utile e valido per molti aspetti, non mi dilungo, ma inefficiente come forma di organizzazione di una attività stabile.

Nel caso specifico significa che sono d'accordo con l'obiettivo politico che chi migra in Italia migra in Unione Europea.
Non risponderò ad altri interventi.
#737
Per me ogni uomo ha il sacrosanto diritto di vivere dignitosamente.
Per me lo Stato non deve preoccuparsi solo del benessere dei propri cittadini ma anche del benessere dei cittadini degli altri stati, con cui deve cercare di cooperare per affrontare i problemi.  Questa è la condizione per la migliore convivenza umana. Questo è il senso profondo, la migliore giustificazione  del diritto internazionale, che va difeso ed ampliato, tenendo conto della globalità dei problemi contemporanei.

Metaforicamente puoi anche chiudere il rubinetto di casa, ma la tua casa sarà sommersa dall'alluvione.
Metafora che non mi piace, perché dà un'immagine negativa alle migrazioni, che sono invece necessarie e perciò positive.

Contro il prevalente atteggiamento ostile, come mio ultimo intervento in questo argomento, manifesto la mia solidarietà a Carola Rackete, a Sea Watch e alle associazioni impegnate nei soccorsi in mare dei migranti, che ovviamente considero benefattori e non criminali.

PS: ho visto il filmato recente di una motovedetta, della Marina o della Guardia di Finanza, trasportare a Lampedusa alcuni naufraghi migranti. Se non lo fanno le ONG lo faranno la Marina Militare e  la Guardia di Finanza, finché varrà il diritto internazionale. Molto razionale.
#738
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2019, 21:32:36 PM
I milioni Schengen sono regolari. Gli altri sono stati regolarizzati sulla base di un'attività lavorativa, per lo più essenziale come quella delle badanti (quasi un altro milioncino). Nulla da spartire con i cacciatori di welfare a sbafo delle infornate libiche post Gheddafi traghettate ONG.

I romeni sono circa il 23%, ma ti invito a guardare alla data di ingresso nell'Unione Europea della Romania. La stragrande maggioranza degli immigrati in Italia è tuttora extracomunitaria.

La maggioranza degli immigrati degli ultimi anni, i famosi settecentomila, non sono affatto rimasti a godere del sistema sociale italiano, ma se ne sono andati per lo più in nord Europa a lavorare per guadagnare e mandare i risparmi alle famiglie di origine.
Anche in Italia gli immigrati erano ben felici di lavorare, ad esempio come stagionali in agricoltura, per questo motivo, al di fuori quindi dei sistemi assistenziali CAS e SPRAR.

Gli immigrati quindi non sono affatto geneticamente e socialmente diversi da quelli di dieci, vent'anni fa, sono semplicemente cambiate le condizioni economiche. Come tu stessa affermi "sono stati regolarizzati sulla base di una attività lavorativa", quindi dipende dal mercato del lavoro e dall'andamento economico generale del sistema capitalistico.
#739
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2019, 18:28:49 PMNon ho nulla contro i 5 milioni di immigrati che si guadagnano da vivere onestamente in Italia. La gran parte dei quali è entrata legalmente. 

 Falso, la stragrande maggioranza erano irregolari:  infatti hanno quasi tutti presentato domanda di regolarizzazione.
#740
Citazione di: Eutidemo il 02 Luglio 2019, 13:41:04 PM
Citazione di: baylham il 01 Luglio 2019, 18:04:50 PM
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2019, 16:42:00 PM
Se sei un vaso di coccio, non ti metti a trattare coi vasi di ferro. Cerchi, in separata sede, di diventare di ferro pure tu. Purtroppo i trafficanti di schiavi in conto Italia hanno ancora la maggioranza a Bruxelles e la vedo dura, su quel versante. Dovremo imparare a fare tutto da soli. Difesa dei confini inclusa. Mandando navi da guerra serie che non lascino dubbi sulla loro natura giuridica.

Per le navi della marina non valgono le norme internazionali sul soccorso in mare?
Immagino un incrociatore, una nave della marina italiana impegnata nel soccorso dei naufraghi dei barchini o dei gommoni in avaria per poi portarli in un porto sicuro, che è quello che sta succedendo e succederà sempre più senza le navi delle ONG. Una geniale comicità involontaria.

Anche loro sono organici alla filiera dell'immigrazione clandestina?

Hai ragione.
Ma ti ricordi quello che è successo alla DICIOTTI? :(

Ricordo bene, un apice di comicità involontaria del Ministro degli Interni, della Difesa e del Governo nella sua interezza.

La tragedia è che mancando le navi e i controlli delle ONG dedicate a questi compiti, le navi militari sono poche e le navi mercantili, per evitare problemi, si tengono alla larga dai soccorsi: il risultato è l'aumento della probabilità di morte per i migranti, l'obiettivo implicito della politica dell'attuale governo.
#741
"Chiunque sia in grado di intervenire ha l'obbligo giuridico di farlo e in caso contrario si configurerebbe come omissione di soccorso (secondo gli articoli 1113 e 1158 del codice della navigazione), con le eventuali aggravanti dovute a conseguenze drammatiche, in primo luogo naufragio e omicidio colposi"

I sedicenti tutori della legge, feroci contro le delinquenti, criminali ONG, non rispettano le leggi?
Mi viene spontaneo il dubbio su chi siano i delinquenti, i criminali?
Oppure chi sia lo sceriffo di Nottingham e chi Robin Hood.


#742
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2019, 16:42:00 PM
Se sei un vaso di coccio, non ti metti a trattare coi vasi di ferro. Cerchi, in separata sede, di diventare di ferro pure tu. Purtroppo i trafficanti di schiavi in conto Italia hanno ancora la maggioranza a Bruxelles e la vedo dura, su quel versante. Dovremo imparare a fare tutto da soli. Difesa dei confini inclusa. Mandando navi da guerra serie che non lascino dubbi sulla loro natura giuridica.

Per le navi della marina non valgono le norme internazionali sul soccorso in mare?
Immagino un incrociatore, una nave della marina italiana impegnata nel soccorso dei naufraghi dei barchini o dei gommoni in avaria per poi portarli in un porto sicuro, che è quello che sta succedendo e succederà sempre più senza le navi delle ONG. Una geniale comicità involontaria. 

Anche loro sono organici alla filiera dell'immigrazione clandestina?
#743
Citazione di: Eutidemo il 30 Giugno 2019, 07:33:29 AM
Ciao Baylham.
Forse non mi sono spiegato bene.
***
Che i migranti siano stati salvati dal naufragio da una associazione tedesca non ha la benchè minima rilevanza; ed infatti, visto che la nave batteva bandiera olandese, il territorio su cui sono avvenuti i fatti (l'imbarco) è olandese, e, quindi, la giurisdizione civile e penale è ESCLUSIVAMENTE OLANDESE.
***
Sul fatto che il dovere, obbligo del comandante della nave non è quello di fare accertamenti di sorta sui naufraghi, in quanto il suo dovere, obbligo è primo di salvarli, secondo di portarli a sbarcare in un porto, SIAMO PERFETTAMENTE D'ACCORDO; e, visto che il porto più vicino e sicuro era Lampedusa, il comandante della nave aveva il diritto-dovere di sbarcarli lì...e SALVINI NON SI SAREBBE DOVUTO OPPORRE.
Quello che sostengo io, invece, è che una volta sbarcati, poichè l'eventuale ed ipotetico reato di immigrazione clandestina si era verificato in territorio olandese (sulla nave), Salvini avrebbe potuto e dovuto rimettere i migranti all'Olanda, affinchè fosse la magistratura olandese a giudicare.
Non mi è mai passato per la mente di sostenere che fosse obbligo del comandante della nave di fare accertamenti giuridici sui naufraghi!
Non ho mai scritto una cosa del genere!!!
***
Ma è mai possibile che se io scrivo A, chi legge capisce B?
Forse è meglio che io smetta di scrivere!
***

Ti invito a continuare a scrivere, le incomprensioni sono normali nella comunicazione.

Tuttavia ritengo di avere risposto sul merito della questione che tu hai sollevato: ritengo che una nave non sia una frontiera e che spetti allo stato in cui il naufrago è sbarcato di verificare le condizioni del diritto di asilo e quindi di restarci o di essere espulso.
Per questi motivi ritengo che l'Olanda non abbia alcun obbligo nei confronti dell'Italia e dei migranti salvati da una nave battente bandiera olandese.

In generale ho capito che per molti la soluzione del problema dei migranti è quella di fargli rischiare la morte lungo il tragitto per impedirgli di arrivare. Per questo si odiano le ONG e coloro che fanno una politica opposta, disturbano il manovratore, l'ordine.
#744
Citazione di: Eutidemo il 29 Giugno 2019, 12:02:09 PM
Volevo ancora rimarcare un aspetto, al quale prima avevo accennato solo marginalmente.
Ed infatti, essendo pacifico e non soggetto a contestazione da parte di nessuno, che, secondo l'art 92 della "Convenzione Internazionale di Montego Bay" le navi sono sottoposte alla GIURISDIZIONE esclusiva dello Stato di Bandiera, così come pure ribadito dal comma 3 dell'art.4 C.P., sarebbe opportuno riflettere meglio agli eventuali (ipotetici) aspetti penali della vicenda SEA WATCH.
Al riguardo, poichè mi pare che anche in Olanda esista il reato di immigrazione clandestina ("Misdaad van illegale immigratie"), affinchè esso si configuri è necessario però accertare se l'immigrato irregolare abbia o meno DIRITTO ALL'ASILO; perchè, in tal caso, il reato ovviamente non si configurerebbe.
Ma dove mai si sarebbe verificata l'"eventuale" ed "ipotetica" condotta criminosa in questione?
INDUBBIAMENTE IN TERRITORIO OLANDESE, perchè, a prescindere dall'art.6 del trattato di Dublino, NON C'E' DUBBIO ALCUNO CHE LA SEA WATCH SIA TERRITORIO OLANDESE; per cui, stabilire se i migranti in questione, con la complicità del comandante della nave, salendo a bordo abbiano o meno consumato (o tentato) il reato di immigrazione clandestina, è compito esclusivo dei giudici olandesi, perchè e "nel loro territorio"che si è verificata la condotta.
La giurisdizione non è di nessun altro, perchè l'ipotetico "locus commissi delicti" è il territorio olandese della nave; non certo il territorio italiano.
Ma se così è, come mi sembra difficile negare, è sicuramente di competenza delle autorità olandesi anche PRELIMINARMENTE verificare se i migranti in questione avessero o meno diritto all'asilo; ed infatti trattasi di una questione pregiudiziale alla disamina penale.
Ciò premesso, a quanto mi risulta, in tutti i casi in cui un qualsiasi individuo, di qualsiasi nazionalità, sia sospettato di aver commesso un reato in territorio olandese, e si trovi per accidente in Italia, non è solo facoltà, ma addirittura OBBLIGO dell'Italia, qualora ne abbia contezza o sentore, di estradarlo in Olanda; per cui, anche per tale motivo, una volta avvenuto lo sbarco (che per me è SCIOCCO impedire), tutti i soggetti in questione dovrebbero essere riconsegnati alla giurisdizione olandese.
Voglio proprio vedere a che titolo potrebbero rifiutarsi!

A me sembra che tutto il ragionamento sia viziato da un errore di fondo.
I migranti sono stati salvati dal naufragio da una associazione tedesca con una nave battente bandiera olandese.
Il dovere, obbligo del comandante della nave non è quello di fare accertamenti di sorta sui naufraghi, il suo dovere, obbligo è primo di salvarli, secondo di portarli a sbarcare in un porto sicuro.

Di Alessandro Lanni (@alessandrolanni)
In collaborazione con 



2. Quali sono i mezzi autorizzati al soccorso dei migranti in mare?
Come spiega con chiarezza la Guardia costiera: «I servizi di ricerca e soccorso fanno affidamento su qualsiasi nave per qualsiasi ragione presente nell'area interessata (navi governative, incluse quelle militari, quelle mercantili, ivi compresi i pescherecci, il naviglio da diporto e le navi adibite a servizi speciali – quali sono ad esempio quelle battenti bandiera italiana utilizzate da alcune ong per le loro finalità SAR). In altre parole, su ogni nave che possa utilmente intervenire per il salvataggio delle vite umane in mare».
Chiunque sia in grado di intervenire ha l'obbligo giuridico di farlo e in caso contrario si configurerebbe come omissione di soccorso (secondo gli articoli 1113 e 1158 del codice della navigazione), con le eventuali aggravanti dovute a conseguenze drammatiche, in primo luogo naufragio e omicidio colposi.

5. Come si definisce "luogo sicuro" dove i migranti devono essere sbarcati dopo il recupero in mare?
Una volta finito il salvataggio in mare, l'operazione SAR non è ancora conclusa. I migranti devono essere condotti in un "luogo sicuro" (dall'inglese place of safety), ovvero un luogo che fornisca le garanzie fondamentali ai naufraghi.
Le persone tratte in salvo devono essere portate dove: 1) la sicurezza e la vita dei naufraghi non è più in pericolo. Per questa ragione, non sono considerati "sicuri" porti di paesi dove vige la pena di morte o dove anche un solo migrante salvato in mare possa essere perseguitato per ragioni politiche, etniche o di religione. Dove 2) le necessità primarie (cibo, alloggio e cure mediche) sono soddisfatte e 3) può essere organizzato il trasporto dei naufraghi verso una destinazione finale.
Un "luogo sicuro" – e questo è un punto importante – deve essere individuato dal MRCC che ha la responsabilità del coordinamento delle operazioni stesse. In altre parole, se è la centrale operativa di Roma a ricevere la richiesta d'aiuto deve anche scegliere il luogo dove portare i naufraghi.

9. È possibile presentare domanda di asilo in mare?
In mare non è possibile una valutazione formale dello status di rifugiato o di richiedente asilo (in virtù del Protocollo di Palermo del 2000 contro la tratta di migranti; Reg. EU 2014/656 per le operazioni Frontex; d.lgs 286/'98 – T.U. immigrazione e discendente DM 14 luglio 2003; ecc.). Tutte le imbarcazioni coinvolte in operazioni SAR hanno come priorità il soccorso e il trasporto in un "luogo sicuro" dei migranti raccolti in mare e le azioni di soccorso prescindono dallo status giuridico delle persone.


#745
Non sono affatto d'accordo. Una nave non è la frontiera di uno Stato, sebbene sia soggetta alla sua giurisdizione.
La nave Sea Watch 3 ha prestato soccorso in mare a dei naufraghi, il porto sicuro è l'Italia, vanno sbarcati in Italia, dove hanno diritto di presentare la loro domanda di asilo.
Le farneticazioni di Salvini sono espressione dell'ignoranza di ogni istituzione e regola, un ridicolo bulletto giusto per questo governo incompetente e criminogeno.

La comandante Carola Rackete e l'associazione Sea Watch mi hanno reso lieto con la loro determinata azione di disobbedienza.
#746
Citazione di: jenablindata il 25 Giugno 2019, 03:49:13 AM
detto,fatto....
"65,4 PER CENTO. Più completa appare la stima di PriceWaterhouseCoopers (Pwc), altro colosso mondiale della consulenza aziendale, che, con l'indice "Paying Taxes 2015", ha individuato un carico fiscale complessivo, considerando le imposte sugli utili, quelle sul lavoro e altri oneri. Calcolata in questo modo, la pressione fiscale in Italia si attesta a un livello pari al 65,4 per cento. 

Supponiamo che in due stati A e B il costo del lavoro complessivo, mediamente € 30.000, e i contributi previdenziali ed assistenziali, 40% del salario lordo, siano uguali.
Supponiamo che in A i contributi siano a carico del datore di lavoro, mentre in B siano a carico del lavoratore: i 12.000 euro in A sono dovuti dall'imprenditore, in B dal lavoratore.
Secondo i recensori della statistica l'imprenditore del paese A sarebbe gravato di una imposizione fiscale e contributiva maggiore di quella del paese B.
Giuridicamente è vero, economicamente è una sciocchezza madornale.

Questi giochetti statistici sono ridicoli, ciò che conta non è la forma ma la sostanza economica.
#747
La detrazione o deduzione della spesa non è affatto un mezzo valido e conveniente per lo Stato per contrastare l'evasione: il maggiore introito dai contribuenti normalmente disonesti non compenserebbe la perdita delle minori imposte dai contribuenti normalmente onesti.
#748
Per una riduzione dell'evasione fiscale sull'IVA è opportuno sanzionare entrambe le parti dell'operazione: l'impresa e il consumatore. 
Una strategia che prenda spunto dalla teoria dei giochi, in particolare dal "dilemma del prigioniero", sarebbe molto efficace.

Il redditometro, come gli studi settore, sono molto efficace per selezionare il gruppo dei contribuenti da sottoporre a controllo fiscale, quindi come strumenti di controllo, non come diretti strumenti di accertamento fiscale.
#749
Attualità / Re:I minibot
20 Giugno 2019, 10:25:56 AM
Un uomo con un mini pene: << Non sono le dimensioni a contare, ma come lo usi.>>
Consolatorio.

L'analogia biologica sessuale è fuori luogo, un diversivo retorico, le dimensioni rilevanti sono quelle economiche, dal lato della produzione e del consumo, altrimenti non si comprende lo sviluppo di oligopoli. L'economia di serie è una questione tecnologica ed economica fondamentale della produzione.
Come il vantaggio della cooperazione rispetto alla competizione tra gli stati europei: questo è il senso profondo dell'Unione Europea, non quello che tu gli attribuisci.

Non mi trovo affatto in difficoltà a capire il successo dei sovranisti, mi trovo in difficoltà ad impedire il loro successo e sono ancor più pessimista per il futuro, nelle favole a lieto fine ho smesso di credere da un pezzo.
Non sto invocando, auspicando, augurando sfaceli, li prevedo, è cosa ben diversa. Le esperienze negative fanno parte del necessario apprendimento, si impara. Che i leader leghisti siano analfabeti funzionali in campo economico è un dato di fatto, ma sono in nutrita compagnia.
Se potessi fare qualcosa di utile per cambiare le direzioni politiche ed economiche non starei su un forum di filosofia a discutere di minibot (nonostante sia conscio che qualunque tema può offrire spunti di conoscenza abissali, ma purtroppo non ho le capacità e possibilità di esplorarli).

#750
Attualità / Re:I minibot
19 Giugno 2019, 19:35:07 PM
Non sono affatto fatalista e non considero Libra come un progresso, per me le cose sono normalmente ambivalenti.
Ma tra i minibot e Libra non ho dubbi su quale sia la cosa seria, di cui uno stato dovrebbe occuparsi o preoccuparsi. Ciò che appare evidente dal confronto tra questi due strumenti è che le imprese multinazionali hanno effettivamente la capacità di intervenire su processi economici e finanziari globali che i singoli stati non hanno. Certo che gli USA, o la Cina, hanno potere di interdizione, di controllo, di regolamentazione di queste imprese multinazionali, ma l'Italia o qualunque altro stato europeo da solo non ha: le dimensioni contano.

Accusare Facebook di evasione fiscale è una banalità. Il problema nuovo è che queste imprese multinazionali del settore della telematica stanno facendo saltare tutti i riferimenti tradizionali e consolidati in materia fiscale, a partire dalla territorialità dell'impresa. Altrettanto dirompenti da questo punto di vista sono le valute virtuali.