Allora, se tutto è relativo, anche l'assoluto, non vale assolutamente la pena di impegnarsi in nessun percorso etico, ma è molto triste e pericoloso, non trovi? Significa che chiunque può crearsi la propria etica in base a cui può fare anche le azioni più perverse per il proprio interesse. Se ti rifai a Gesù, che a volte citi, posso dire che egli fu in molti casi molto rigido nel formulare giudizi, ad esempio quando parla di punizioni eterne (la famosa Geenna) dice: "Se il tuo membro ti è di scandalo, taglialo: sarebbe meglio che tu vivessi senza quel membro piuttosto che far precipitare corpo e anima nella Geenna", oppure quando dice che i farisei fanno le opere del loro padre, cioè del diavolo. Insomma, se non si poteva distinguere tra bene e male non avrebbe detto quelle frasi, giusto? Ora, ritornando alla frase che hai citato, io ti posso dire che quell'uomo che si ritiene migliore ha molta strada da fare per il semplice fatto che disprezza l'umanità intera, e quindi il suo cuore è perverso, disprezzo e odio sono infatti negativi. E' appunto nella condizione del perfetto fariseo. Per quanto riguarda, Angelo, il fatto che spesso citi secondo cui un'azione è bene per me e male per un altro, devo dirti che secondo me è sempre opportuno mettere al primo posto il benessere altrui e solo secondariamente il nostro: non danneggiare noi stessi, ma operare per il bene comune. Se tutti agissero in questo modo, non ci sarebbero guerre, il debole verrebbe aiutato, i beni materiali equamente divisi, ecc. Io non posso dire di essere un santo, ma nemmeno sono una persona che non sa riconoscere il bene dal male e che è disposta a qualsiasi cosa per il proprio interesse!