Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Marzo 2024, 11:38:36 AMQuali sarebbero i passi della Bibbia che riflettono enormemente sul dolore? Forse la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, a causa del peccato originale, che ha posto l'umanità in questa valle di lacrime? O quello che chiede ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco? Oppure quello che fa annegare gli egizi all'inseguimento degli ebrei? Non mi pare che la Bibbia rifletta un granché sul dolore. Nell'Antico Testamento c'era la legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente). Chi uccideva doveva essere ucciso, a meno che i parenti della vittima chiedessero il "vil danaio" al posto dell'uccisione. Nel Nuovo Testamento, il Dio geloso e vendicativo è sostituito dal Dio tutto amore, ma, relativamente alla riflessione sul dolore, io non trovo nulla. Sono distratto?Parecchio distratto, non ciò voglia di spiegarti l'intero ebraismo e l'intero cristianesimo, stiamo parlando di almeno 7000 anni di cultura.(Che anch'io sono in attesa di studiare).
Vedi io ho passato l'intera giovinezza e prima adolescenza a meditare, non a pensare, proprio meditare, sui concetti indiani, l'incommensurabilità tra macrocosmo e microcosmo, e punto fermo di ogni credo asiatico: tutto è illusione.
Poi cominicai a fare a pugni con la filosofia occidentale.
La filosofia mi pareva niente rispetto alla saggezza orientale.
Ma pian piano, da bravo liceale, il pensiero si forma sul metodo, sulla ragione.
Mi incominciai a interrogare sulle forme rigide sociali di quelle società.
E inevitabilmente non potei che ascrivere l'intera cosa proprio a queste religioni.
D'altronde già Terzani autoproclamato profeta vedeva come l'occidente poteva avere la meglio facilmente su di loro, bastava un mc donald, e tutta la loro arroganza finiva in flatulenza.
L'ebraismo e il cristianesimo (che è semplicemente una piccola parte impazzita dell'ebraismo) invece ragionano sul dolore, sulla guerra.
La genesi, di cui ho ragionato con i rabbini inglesi, sopratutto tra novembre e dicembre, laddove c'erano le storie della settimana, come da noi nelle chiese, era incentrata su Giuseppe e i Fratelli.
La Genesi a parte la creazione, che è considerata da tutti, un libro a parte.
(e di cui ho già espresso il mio disagio) Parte proprio dal diluvio universale e da caino e abele.
Di cosa trattano questi libri? Della guerra fra uomini e della guerra tra fratello e fratello.
Il dolore che si dissemina errore dopo errore infine viene risolto dalla figura enorme, per cui ho pianto, di Giuseppe d'Egitto.
La genesi è un libro circolare, ogni libro o scena viene letto a sè, ma nel contempo va letto insieme agli altri.
Come già detto mille volte, la Bibbia è il libro sulla fratellenza umana.
Il popolo eletto viene inteso come quello che ha subito più danni nella storia, ma che proprio tramite questa storia di dolore, si sia unito sempre di più, raggiungendo forme di un socialismo sempre più avanzate invise all'occidente criminale e guerresca, figuriamoci a qulle filosofie che non hanno perso nulla della rigidità di un tempo, anzi hanno aggiunto la presunzione dell'occidente, la sua bieca follia, il suo ciniscmo carnivoro.
Storia che continua ancora oggi.
L'Ebraismo è un continente di pensiero, il rabbino è un lavoro continuo di ripensamento sugli errori, sulle virtù, sulla fratellanza.
La resistenza a questa cultura superiore in lungo e in largo dell'occidente è ridicola e pericolosa.
Quello che l'occidente presume, l'ebreo lo fa.
Popolo pragmatico da sempre inviso, popolo intelligente che fa impazzire di rabbia gli altri popoli.
Schiumano rabbia, e pensare che nelle dimensioni sono un niente.
La follia di prendersela con i pochi dovrebbe essere già sintomo della malattia di bullismo, che spira da oriente e da occidente.
Non si scompongo di una virgola. La mia stima è schizzata alle stelle.
Questo per quanto riguarda le qualità storico-sociali-morali.
Poi naturalmente uno puà fare le critiche che si vuole.
Nel mondo ebraico è famoso il detto che un ebreo ha sempre da ridire su tutto.
L'ebreo parla di tutto, si lamenta di tutto, e critica tutto.
Persino il proprio Dio.
Basta guardarsi un film di Woody Allen, e dovrebbero schiarirsi le idee su questo.
Prima della guerra Nethaniaun era molto criticato, ma con la guerra, il popolo si è unito e si è fatto scudo.
Tanto liberi nel pensiero tanto uniti come popolo, francamente non ci sono uguali.
Come fare a non stare con loro è un bel puzzle.
Come preferire l'arroganza dei musulmani, nemici acerrimi dell'occidente da sempre.
La memoria storica è stata spazzata via, in un amen.
Mi fa solo ridere il profondo disprezzo dell'ebreo, è sintomo del disprezzo che noi coviamo nemmeno poi tanto segretamente verso noi stessi.
Ci vantiamo di avere ricchezze, ma la nostra anima si è spenta.
E allora come chiamare questo volgere l'attenzione verso altre religioni?
Siamo sicuri che sia spiritualismo?
Ecco io una domanda me la farei.
Poi per carità, esercitarsi sul nulla, magari può anche aiutare.
Io raga l'ho già fatto tanti e tanti anni fa.
Si è vero c'è l'illuminazione, ma poi BUM e torni a terra.
Col culo per terra direi, se i mod mi passano la volgarità.

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