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Messaggi - acquario69

#736
Citazione di: Gibran il 20 Giugno 2016, 14:52:49 PM
Hai mai sentito parlare della "morte" del Dio Pan?

ti rispondo ora (spero non hai pensato che mi ero dileguato)
perché dove vivo io ci sono 8h di fuso orario in avanti.

premetto che per me non e' importante dimostrare di avere "ragione" o che le cose che dico io debbano essere a tutti i costi "vere"..se ce qualcosa che posso imparare e che prima non sapevo ben venga,infatti sono d'accordo sul fatto che questo dovrebbe essere il primo criterio da assumere in una discussione o confronto...bisogna pero considerare che nessuno e' immune dai propri difetti ed ognuno ha diversi tempi di assimilazione e a volte (spesso direi) bisogna armarsi di santa pazienza in tutti i casi  :o

ritornando al tema..
no non conosco la "morte" del dio pan...quindi mi farebbe piacere se mi accenni qualcosa,anche perché mi sembra che potrebbe essere anche utile al tema in discussione.

vorrei che mi spiegassi meglio anche dove ritieni che le cose che ho detto nei miei due post precedenti ti risulterebbe molto diverse tra loro (ripeto che per me e' importante capire)

io sono del parere che tutte le religioni,islam compreso,non siano "cattive" e tutte hanno un unico messaggio di Verita e come già ribadito se questo non avviene e' (in sintesi e per non dilungare inutilmente) per via delle degenerazioni verificatesi nel tempo e l'uso strumentale che ne hanno dato gli uomini.
ed io credo che e' a quel nocciolo che dobbiamo puntare
quindi penso (ma potrei anche sbagliarmi) che nonostante siano evidenti gli elementi in comune di tutte le religioni,come già chiarito sopra,resto dell'opinione che sia in occidente che ha avuto inizio una certa "deviazione" che avrebbe poi in seguito coinvolto anche l'oriente dovuto ad un modo di concepire che avrebbe separato l'uomo da Dio,creando quella dualità, (ma anche una certa impenetrabilità e chiusura corrispondenti) che avrebbe portato a tutte le gravi conseguenze che oggi conosciamo molto bene.

Sì, questo è vero, ma è una cosa molto diversa da quello che hai detto prima. E' ovvio che le religioni hanno avuto una evoluzione e una decandenza e si è arrivati a questa separazione tra uomo e natura. Ma credo che questo processo, oggi eclatante in tutti i paesi altamente industrializzati, fosse iniziato già subito dopo il neolitico.


non ne ho idea,ma se vorrai dire qualcosa in proposito ben venga...

a me sarebbe venuta in mente anche la vicenda o mito non saprei bene di caino ed abele che credo spiegherebbe molte cose,a mio avviso estremamente interessanti e che forse potrebbero avere una certa valenza in comune col periodo a cui fai riferimento..ma e' solo una mia ipotesi visto che non ho ancora chiaro cosa avresti da dire sul neolitico
#737
Citazione di: Gibran il 20 Giugno 2016, 13:24:09 PM
Per quello che ne so io il concetto di Dio, e quindi di religione che abbiamo in Europa, è quello che si riscontra nei popoli semitici, cioè ebrei e arabi (che sono già "oriente"), principalmente (ma le popolazioni che parlano lingue semitiche o hanno caratteri genetici semitici sono molti di più, cosa di cui oggi non si tiene conto quando si parla di "antisemitismo"), più un certo apporto della filosofia greca che è penetrato nel cristianesimo grazie a (San) Paolo e ad altri padri delle chiesa successivi. Ma a loro volta gli ebrei hanno preso alcuni elementi della loro religione dai popoli mesopotamici (ancora oriente) (Come forse saprai la storia della genesi e del diluvio è stata copiata dalla Epopea di Gilgamesh), dato che ci sono vissuti in mezzo, e non possiamo escludere anche influenze dell'Egitto. Qualcuno poi - ma non credo sia dimostrabile  parla anche di influenze indiane. Quindi non possiamo parlare di una visione della religione che sia esclusivamente "nostra" se per nostra intendi europea.  Le commistioni sono già avvenute in tempi molto antichi. Secondo gli storici per esempio nel neolitico c'era nell'Eurasia una religione molto simile se non uguale quasi d'appertutto - Culto della dea madre - della fertilità, etc. e possiamo quindi parlare di una matrice comune.

Non sono un esperto ma ho studiato quel tanto che basta di religioni comparate per capire il legame tra le varie religioni nel mondo. Certo le differenze sono molte, ma non tali da poter dire che "le dottrine orientali non sono religioni". Ben ha fatto Sariputra a citare la definizione della Treccani e tutta la sua disquisizione sulle religioni attuali. Dobbiamo cogliere gli elementi comuni, pur rimanendo le differenze. La tua affermazione che "Dio non e' mai stato un "problema" per l'oriente perché non lo ha mai interpretato in senso personalistico e antropocentrico come credo sia poi avvenuto con le religioni." è inesatta, nell'induismo abbiamo dei personali, anche troppo, e nel Buddismo il budda stesso è stato divinizzato e adorato come un dio personale. Per il taoismo vale ciò che ho già detto con Phil, poco si può dire di esso, perchè la maggior parte dei testi sono andati perduti nella campagna di distruzione voluto da un imperatore credo mongolo. Ma la verità per la Cina, come per l'India e per tutto l'oriente, è che varie concezioni di religione, vari culti, hanno sempre coesistito pacificamente: monoteismo, politeismo, religione apparentemente atea come il taoismo, religione politicamente corretta come il confucianesimo, etc. Non c'erano conflitti (se non in particolari periodi storici in cui un partito politico appoggiava una religione piuttosto che le altre) e ognuno seguiva la sua strada e spesso anzi il popolo usciva da un tempio taoista per infilarsi in uno confuciano o buddista. Per non parlare del culto degli antenati che è durato sino ad oggi. In India succedeva lo stesso e lo stesso induismo non è una religione omogenea ma un mosaico di vari apporti e influenze. Quindi in ultima analisi la tua divisione netta tra oriente e occidente non sussiste.

Questo mi suggerisce di ricordare qua il senso del mio intervento iniziale. Se si fa un discorso storico convenzionale, è ovvio che l'Islam è una religione come tutte le altre, e questo mi pare è emerso nella discussione avuta. Il mio era un discorso basato su un particolare criterio (che ho chiarito), ma è un criterio non condiviso e sopratutto non convenzionale, che cioè non troverai mai nelle enciclopedie.

per quel poco che so le diverse divinità orientali sono o erano considerate più come simboli delle diverse e molteplici manifestazioni del creato (o della natura) ma non vi era una separazione tra queste,uomo compreso,poiché tutte si rifacevano ad unica matrice di provenienza (ossia la natura nel senso più ampio possibile) e in armonia con questa
la distinzione vera e propria,quindi la separazione dell'uomo con la "natura" credo abbia avuto inizio proprio in occidente con il cristianesimo. Dio prima di allora non era concepito come qualcosa di "esterno"
e credo sia stato un vero e proprio cambiamento di paradigma radicale
#738
Citazione di: Lady Joan Marie il 19 Giugno 2016, 19:05:11 PM
Per chi crede, Dio è la vera luce a cui l'uomo può attingere la fede.

la mia impressione e' che del cosidetto credente,o sulla stessa fede,se ne ha in generale un idea stereotipata,piena di pregiudizi molto radicati (e questo succede sia ai non credenti o a coloro che si reputano tali...ed infatti quello che sto cercando di dire si rivolge al di la di queste "categorie")

per come lo sento io e per quello che avrei compreso,credere non e' un modo di pensare e che per questo stesso motivo rimanda ad un "altra realtà",che la separa e ne fa oggetto di indagine..ma un esperienza diretta e un altrettanto ed analogo modo di essere
#739
Citazione di: Gibran il 19 Giugno 2016, 19:55:43 PM
"l'idea di religione infatti e' estranea alla mentalità orientale,pero ci sarebbe stata la assurda pretesa da parte nostra (occidentale) di far rientrare tutto nei suoi rigidi schemi,"


Questo punto mi sembra oscuro. Puoi spiegarti meglio?  Non mi sembra che Sariputra abbia detto una cosa del genere.

credo che l'idea di religione sia soltanto nostra e consideriamo che la stessa riguarda in maniera pressoché identica gli orientali e le loro dottrine (che per l'appunto non sono religioni),pensando che siano anche quelle religioni ma lo stesso concetto viene pure esteso in senso filosofico,cosa che anche questa non appartiene alle loro dottrine
ad esempio si ritiene che il taoismo sia una religione o che per altri versi viene anche interpretata ad una filosofia,ma non credo che sia nell'una e nell'altra e questo avviene perché siamo noi a dare questa trasfigurazione

per prima cosa questo dimostra che tutto debba rifarsi solo secondo i nostri criteri,e le nostre concezioni,come se questi fossero universali e già questo smentisce la pretesa "universalità" perché la riduce e la circoscrive definendola,creando inoltre contrapposizione e secondo me settarismo nelle sue estreme conseguenze...un percorso questo che a mio avviso lo ha pure reso inevitabile proprio per la sua stessa natura e la sua stessa origine da cui sarebbe partito

Dio non e' mai stato un "problema" per l'oriente perché non lo ha mai interpretato in senso personalistico e antropocentrico come credo sia poi avvenuto con le religioni.
ad ogni modo non bisogna cadere nella trappola di considerare l'oriente come un ennesima etichetta distintiva,in questo caso lo si fa per meglio provare a comprendere,diciamo per via comparativa..perché la Sapienza delle dottrine e' una soltanto, e non ha confini,ne geografici ne tantomeno storici

non so se sono stato abbastanza chiaro
#740
Citazione di: Daniele_Guidi il 18 Giugno 2016, 12:05:00 PM
voglio credere che in questo forum sia dato il libero arbitrio di credere in cio' che meglio crede per se stesso senza essere giudicato o criticato da nessuno.. al dilà della propria credenza abbiamo tutti il diritto di decidere come meglio crediamo di evolverci su questo pianeta.
se non avete piacere che io sono venuto a partecipare a questo forum siate chiari.. ve lo chiedo gentilmente.. non voglio creare malumori, ma vivere in pace ed armonia insieme a tutti.
pace a voi
daniele guidi

ciao Daniele
per quello che mi riguarda apprezzo molto i tuoi messaggi e un ringraziamento particolare per il fatto stesso di adoperarti nella divulgazione per la pace e l'armonia.

non credo devi nemmeno dare conto di giustificare o meno la tua presenza in questo forum,anche perché non ne avresti nemmeno un solo motivo per farlo.

siamo spiriti liberi e come infatti dice l'entità Dogen gli spiriti sono illimitati!
#741
fra parentesi vorrei ricordare come del resto già accennato da Sariputra che l'idea di religione infatti e' estranea alla mentalità orientale,pero ci sarebbe stata la assurda pretesa da parte nostra (occidentale) di far rientrare tutto nei suoi rigidi schemi,quindi questo già denuncia un enorme limitazione e un incomprensione pressoché totale e che a ben vedere sarebbe stata pure la stessa matrice di pensiero che ha giustificato molto ipocritamente il pretesto per voler "civilizzare" e "convertire" il resto del mondo,e da un altro punto di vista ma sempre inerente all'argomento,senza entrare nei particolari,e' percio altrettanto vero che chi di spada ferisce di spada perisce.
#742
non mi sono mai particolarmente interessato di religioni e tuttavia secondo me queste hanno subito troppe modificazioni e i messaggi originari sono andati via via trasformandosi finendo per essere poi completamente sovvertiti e poi solo mal interpretati cosi che ognuno ci pesca dentro solo quello che gli fa più comodo,secondo la propria individualita limitata..come in una babele mostruosa che fomenta incomprensioni incolmabili,divisioni ed odio,ideali per ogni tipo di strumentalizzazione
vale a mio avviso per l'islam,come per il cristianesimo e via dicendo.

continuo a rimanere sorpreso come non si riesca a capire che esiste solo un UNICA "religione" e che non può avere ne forme e ne etichette. ...e di questonon se ne può più davvero

dal mio punto di vista bisognerebbe andare oltre,superare questa fase,dove le menzogne hanno preso il posto dell'UNICA Verita e probabilmente (per come la penso io) e per come stanno le cose,forse a questo punto le religioni,visto appunto come si sono trasformate allo stato attuale,risulterebbero solo un ostacolo.
a tal proposito azzardo pure a dire che sarebbe meglio non ci fossero piu
e si "rifondasse" tutto da capo...MA DENTRO E NON FUORI DI NOI!
#743
http://www.maurizioblondet.it/gottardo-consacrato-satana/

altro articolo che posto volentieri e che merita di essere letto...
sarà forse il momento di cominciare a considerare certe cose e di aprire gli occhi?

secondo me si... 
#744
Attualità / Folza Italia
08 Giugno 2016, 08:23:54 AM
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=54400


..leggendo l'articolo qui sopra si puo condividere o meno,a me piace riportarlo qui,secondo me ne vale una riflessione..
e che dire,da parte mia sono perfettamente d'accordo con l'autore dell'articolo e non nascondo affatto il profondo dispiacere che provo sapendo che del mio paese natale,e di tutto il nostro patrimonio culturale millenario,unico al mondo,credo presto non ne rimanga alcuna traccia..

PS: non so voi,ma a me la foto sull'articolo fa una certa impressione 
#745
Citazione di: Jean il 07 Giugno 2016, 22:40:23 PM
Per molte persone non c'è ombra... non c'è neppure la luce... e se i loro occhi non hanno mai visto non può esserci neppure il ricordo.

Eppure esse ci insegnano che il cuore può creare una luce accecante come il sole... che solo un altro cuore può vedere...

https://www.youtube.com/watch?v=-F_W_zl61bI&list=RD-F_W_zl61bI#t=378


cordialmente
Jean


infatti secondo me il Ricordo lo si rievoca dal cuore (da non intendere in senso sentimentale) e non dalla mente.

la mente da sola acceca,ed e' il cuore che puo illuminarla
#746
Tematiche Filosofiche / Cosa sono i Ricordi?
08 Giugno 2016, 03:44:58 AM
e a proposito di Ricordi...Ripropongo qui il tema,che secondo varrebbe la pena di approfondirlo ulteriormente.

http://www.riflessioni.it/forum/filosofia/14701-cosa-sono-i-ricordi.html
#747
Tematiche Filosofiche / Re:Che cos'è la verità?
08 Giugno 2016, 03:34:59 AM
Maral scrive:
"il soggetto che tematizza la propria gioia, se la tematizza non la vive per nulla e allora cos'è che tematizza? Forse solo il ricordo di quella gioia, la sua pallida traccia."

davintro Risponde:
Perché ? Riflettere sulla gioia che provo non cancella l'intensità del vissuto, anzi è proprio l'intensità del sentimento che stimola il soggetto ad indagarne i motivi e gli aspetti in una riflessione oggettivante.


qui secondo me si e' toccato un punto fondamentale.
infatti a mio avviso subentra un fattore chiave e che attraverso il "ricordo" questo svela l'essenza che rimaneva nascosta.

ma non e' il ricordo inteso come semplice processo mentale,scansione di informazioni lineari meramente soggettive e percio evocazioni della propria fantasia individuale..

bensì e' la memoria dello Spirito che riemerge e che e' sempre presente, (in noi) fuori dal tempo e dallo spazio (che rievoca percio il ricordo in senso oggettivante,cioè puro) e che sta appunto al di la del soggetto stesso e del suo apparire fenomenologico..ed e' solo questo il ricordo e che ci restituisce all'eterno presente,quindi alla Coscienza (Reale,non soggettiva!) e alla Verita
#748
Citazione di: Sariputra il 06 Giugno 2016, 10:38:58 AM
A proposito di rispetto per le code...mi hai fatto tornare in mente un ricordo sepolto dagli anni. Viaggio a Venezia con tutta la famiglia. Ero un bambino totalmente estasiato dai canali, dalle onde, dalle gondole...I miei genitori mi portarono dopo il periodo di cecità all'ospedale, insieme con i fratelli.  Avevo una sensibilità così morbosa che...mi pareva di svenire a guardare tutta quella bellezza! La testa mi girava e continuavo a perdermi con la fantasia, a sognare l'orizzonte, isole lontane e velieri. Era una giornata di primavera inoltrata, forse come questi giorni. Beh...arriviamo in Piazza San Marco, visitiamo la basilica e poi ci portiamo verso Palazzo Ducale. Troviamo una coda chilometrica, quasi interamente composta da turisti stranieri. Sconforto di mia mamma ( me la ricordo con quei vestitini a fiori improponibili che arrivavano alle ginocchia, le gambe da casalinga senza calze e la borsa con i panini a tracolla...che si sforzava di far finta di divertirsi). Improvvisamente, dopo un attimo di sana riflessione, mio padre parte; passa avanti tutta la colonna tra gli insulti in varie lingue, tranquillo e beato arriva alla biglietteria e fa i biglietti per tutta la comitiva...Ricordo mia mamma e i miei fratelli che volevano  scomparire, rossi in volto come peperoni. Io guardavo in alto i piccioni che ci osservavano da una enorme finestrona e ridevo..."Avanti, avanti..." ci urlava nostro padre dall'ingresso.
Passammo tutta la colonna a testa bassa...ed entrammo nel palazzo. Mia mamma inviperita chiese il perchè di quel gesto a mio padre: " Siamo italiani" disse "avremo ben il diritto di passare davanti a casa nostra...". Lo trovai ineccepibile (non ero stato ancora addomesticato dalla vita). Guardai mio padre intensamente, ritto sulla gradinata d'ingresso, che prendeva in giro mia mamma. Ricordo ancora la frescura dell'ombra dopo il sole della piazza. Volevo abbraccciarlo, ma qualcosa mi fermò...come sempre.

un grande tuo padre!  :)  secondo me,se pur nella sua scorrettezza rivendicava comunque e giustamente la sua cultura di appartenenza,la sua identità e in casa propria ma secondo me anche tua madre e proprio con quel vestito improponibile e con tanto di borsa con panini a tracolla...evidentemente era al di fuori di qualunque tendenza modaiola,ed immagino se pur con una certa timidezza ed un certo sano pudore,orgogliosa della sua autenticità senza inutili ed ingannevoli sofismi...generazioni quelle,ormai estinte,di un italia che non ce più.

te ne racconto un altra sempre in quell'anno...da loro (gli olandesi) già all'epoca avevano piste ciclabili dappertutto e con nostra immensa sorpresa si vedevano persino i semafori di grandezza inferiore rispetto a quelli delle strade adibite al traffico automobilistico.
un giorno nella nostra "ignoranza" stavamo cercando tramite mappa cartacea una località e all'improvviso abbiamo visto un indicazione che ne riportava il nome..cosi ci infiliamo dentro ma era stranamente più piccola del solito,e notiamo subito che la stradina era troppo stretta (ma chi l'aveva mai viste prima le piste ciclabili!)..edinfatti era una pista ciclabile!  ;D   ce ne siamo accorti quando di fronte a noi vediamo sbucare uno in bicicletta.
mi ricordo che a quel punto ci siamo fermati e siamo scesi dalla macchina e non smettevamo più di piegarci dalle risate.

e per fortuna nostra che all'epoca ancora non cerano i cellulari o le stupide mappe satellitari,altrimenti sarebbe andato tutto tristemente liscio come l'olio...
#749
Viaggiare mi e' sempre molto piaciuto,il desiderio di scoprire il mondo lho iniziato ad avere dopo l'adolescenza intorno ai 18 anni.
il mio primo viaggio all'estero mi ha lasciato ricordi ed impressioni indelebili oltre ad aver alimentato da quel giorno in poi la curiosità di conoscere,non tanto il luoghi,quanto le diverse mentalità che io prima nemmeno sospettavo potessero essere così diverse.
era il lontano 1988!  e con un gruppetto di amici ci siamo avventurati in olanda viaggiando in automobile...bellissima esperienza.
appena varcati i confini nazionali già si notavano le enormi differenze,nel modo di guidare così lontane dalle nostre!
mi ricordo nel tragitto in autostrada che eravamo nella corsia centrale,la freccia azionata a sinistra per
superare un altro veicolo di fronte ma dietro sulla corsia di sorpasso stava giungendo un altra macchina che all'improvviso aziona gli abbaglianti...noi pensavamo che l'avesse fatto per dirci "attenzione,toglietevi che sto arrivando!" perché in italia (almeno fino a quando cero io),qualcuno che ti lampeggia gli abbaglianti in quel modo,poteva significare solo quello..e così per un tempo che a noi sembrava lunghissimo abbiamo aspettato che passasse,invece rimaneva dietro continuando a lampeggiarci.
poi abbiamo capito che voleva farci passare! e in seguito abbiamo verificato che in quelle circostanze era una tacita regola per tutti gli automobilisti.
ed ancora,nei diversi caselli autostradali tutti in coda a rispettare la fila ancora prima di raggiungerli a distanza considerevole (almeno per noi)..infatti era successo che noi continuavamo tranquillamente a sorpassare e non capivamo perché alcuni ci davano di clacson!
le scoperte e le novità non finivano li..ricordo tanti episodi che rivelavano un diverso modo di pensare e un diverso approccio,per certi versi opposti di convivenza sociale.
un altra volta in piena notte ci eravamo persi e non riuscivamo a trovare l'indirizzo dove eravamo alloggiati e a un certo punto spunta un automobile della polizia che ci intima di fermarci.
subito abbiamo tutti pensato che ci avrebbe fatto storie,chiesto i documenti e perquisito...a Roma mi era già capitato ed era sempre andata in quel modo,con il tono solitamente arrogante delle forze dell'ordine e non sapevi mai come poteva andare a finire,invece vediamo scendere un poliziotto (uno solo!) e ci chiede con la massima gentilezza soltanto cosa stavamo facendo a quell'ora in giro e dopo avergli spiegato la situazione ci dice semplicemente di seguirli che ci avrebbero portati loro alla nostra destinazione.
di anni pero ne sono passati parecchi e non so se oggi ricapitasse un episodio analogo si sarebbe verificato pressapoco in quella maniera.

ma era il 1988,avevamo la nostra lira e loro i fiorini olandesi da loro chiamati "gulden",il muro di berlino non era ancora crollato,l'11 settembre lontano a venire e le invasioni bibliche di questi ultimi anni non erano nemmeno immaginabili
#750
Percorsi ed Esperienze / Re:Quale direzione?
02 Giugno 2016, 07:03:25 AM
Citazione di: Simone il 01 Giugno 2016, 17:53:36 PM
E ancora, qual'è il miglior futuro che possiamo immaginare? Quali forme, immagini e sentimenti possono condurci ad esso?
La mia idea è che finché non ci chiediamo seriamente che cosa inibisce la nostra immaginazione, nel migliore dei casi non sapremo dove andiamo.

sicuramente le sostanze che ingeriamo hanno un influenza sull'organismo e non solo sul piano fisico,essendo per principio tutto interconnesso.
non conosco nei particolari i vari effetti delle diverse sostanze e non so se dico una sciocchezza pensando che non sia solo il caffè ad essere "psicoattivo"..e chissa in generale quanti altri veleni ingurgitiamo,e' davvero ancora possibile trovare alimenti sani? non lo so,qualche serio dubbio ce l'avrei,penso tuttavia che sia molto difficile.

dunque quale immaginazione?..e appresso quale direzione?

intanto una certezza credo si possa gia avere e cioè che tutto cio che caratterizza la nostra epoca va proprio nella direzione che in assoluto non dovremmo più assumere,altrimenti come dici tu e non credo sia nemmeno così difficile da capire,ci andremo,anche molto presto a schiantare...
eppure,nonostante l'evidenza perché si continua per questa direzione?..perlomeno a me sembra che sia così.
e infatti credo anch'io che cio che viene a mancare sia una diversa "immagine" ma forse il punto vero e proprio e' che l'immagine non ce l'abbiamo proprio più..si va avanti per così dire solo a forza d'inerzia e che logicamente non fa che continuare,e pure passivamente nella stessa identica direzione.
allora secondo me questo può significare che non ce più nemmeno una coscienza,che a monte e ancora prima possa indurre all'immaginazione.

e se così fosse,come tornare ad avvertire la coscienza? (magari non che sia andata chissa dove,piuttosto e' sepolta da strati accumulati di rifiuti,che poi e' esattamente quello che succede all'esterno,nei confronti del nostro pianeta,della nostra madre terra!..e secondo me non può non esserci perfetta correlazione) si dovrebbe appunto fare una mega bonifica,al nostro interno,disintossicarci di tutte le scorie mentali che ci impediscono di vedere..

per conto mio vedrei pure delle alternative,e in sintesi sarebbe quello di tornare alla natura,intesa non come oggetto (e in questo senso non può che finire per essere utilizzato) ma come organo vivente in simbiosi con tutto il creato,noi compresi ovviamente,dovremmo sentirci in fusione e non distinti e separati...ma onestamente per me e' davvero difficile pensare che tutto questo possa alla fine realizzarsi,anche perché,tra le altre cose,la velocità che si e' da tempo instaurata in questo senso non mi lascia ben sperare,sarebbe come cercare di fermare un alluvione (riprendendo la metafora di sopra) con le sole mani.
forse rimane solo lo schianto finale,l'unico che può davvero fermare le cose e rimettere finalmente ordine,azzerando tutto!

..ma forse sono solo troppo pessimista,percio se posso chiedere,tu invece quali alternative vedresti ancora possibili,cercando di approfondire quello che mi sembra hai finora soltanto accennato?..quale direzione??