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Messaggi - PhyroSphera

#736
Citazione di: niko il 26 Giugno 2022, 16:01:17 PMCome ho gia' detto, non puo' essere obbligata a sfornare figli a maggior gloria di Dio, non puo' esserr obbligata a sfornate figli a maggior gloria della patria, e a sto punto mi tocca aggiungere, non puo' neanche essere obbligata sfornare figli a maggior gloria dei "centri di accoglienza" o dei "desideri di adozione e familismo ALTRUI", socialdemocratici o cattocomunisti di sta cippa che siano.

La gravidanza implica modificazioni del corpo importantissime e a volte con implicazioni permanenti, se va male patologiche, se va bene antiestetiche, sempre e comunque inabilitanti e a tratti dolorose quantomeno durante il loro corso: la gravidanza imposta in un corpo che non la vuole, la gravidanza controvoglia, e' tortura, tortura fisica e sfiguramento dell'immagine quel corpo se non altro, oltre alla tortura psicologica.

Habeas corpus, proprieta' individuale del corpo contro ogni arresto arbitrario.

Si rispetta la vita dai primordi per rispetto della vita dei primordi. Perché metti in gioco Dio, la patria e i centri di accoglienza?
Quanto agli effetti della gravidanza, la condizione è di piacere anche per le donne che non l'avrebbero voluta. Se proprio è sgradita, c'è l'aborto spontaneo, altrimenti resta piacevole fino alle doglie e a questo punto si trova piacere a porre termine alle doglie; il resto è inautenticità o odio contro la vita. Nessuna donna che ami la vita si porrebbe contro la vita che ha nel grembo, anche a costo di rischiare la vita; è la forza dell'istinto e non è mai bene mettersi contro gli istinti. Insomma sulle condizioni della gravidanza non è vero quello che dici.
Quanto al tuo appello alla fisicità, dovresti applicare il tuo principio anche alla tutela del nascituro.

MAURO PASTORE
#737
Citazione di: viator il 26 Giugno 2022, 13:33:24 PMSalve Mauro Pastore. Bene. Grazie della risposta.

Sembra comunque allora che secondo te la vita (dell'individuo? della persona?) abbia comunque in sè qualcosa di sacro, che la sua persistenza ed esistenza siano riguardate da un "tabù" inviolabile.

Quali sarebbero le basi della sua sacralità e del tabù che la riguarda ? Convinzioni tue personalissime ed originalissime ? Comandamenti più o meno tradizionali ? Educazione alla quale sei stato soggetto ? L'opinione maggioritaria di coloro che ti sono sempre stati intorno ?. Saluti.

Il sacro non implica necessariamente il tabù. Non ho tabù. Sostengo la vita umana anche nei suoi primordi e so che i negatori non vorrebbero considerarla neppure umana. Ma so che evidentemente non hanno ragione e per mezzo non ci sono i fattori di cui tu chiedi conto. Tutto dipende dal pensare amando abbastanza la vita.

MAURO PASTORE 
#738
Citazione di: viator il 26 Giugno 2022, 11:49:51 AMSalve Mauro Pastore. Ripeto la domanda : come mai la Gerarchia Cattolica è costituita da soli uomini/maschi ? (saprai benissimo quali sono i ruoli - ESCLUSIVAMENTE DI SERVIZIO E DI UTILITA' (e mai di Ministero e Magistero) - destinati alle Suore, vero ?).


Cha la cosa cosa abbia a che vedere con la necessità di mantenere il controllo della vita sessuale e riproduttiva del GREGGE da parte di PASTORI rigorosamente sessuofobi ?.  Saluti.
Non trovo pertinente la domanda tanto più che non sono cattolico e non condivido la divisione gerarchica cattolica. Domandalo ad altri che sono interessati a risponderti.

MAURO PASTORE 
#739
Citazione di: InVerno il 26 Giugno 2022, 08:00:33 AME' proprio il contrario, il 94% delle persone che credono che l'aborto debba essere illegale credono in Dio, cioè è una posizione di moda dentro il loro gruppo, non recente forse ma sempre una moda acritica, chi crede che debba essere legale invece ha posizioni disparate su Dio, quello che ti aspetti succeda quando le persone fanno filosofia: idee diverse. E' inutile nascondere dietro alla psicologia degli istinti quello che è chiaro a tutti, cioè che si vuol portare capitolo e versetto nella vita degli altri.
Scusa, vuoi provare a valutare davvero questo tuo tentativo di ragionamento? Perché fai deduzioni tra percentuali di fedi e di antiabortisti? Se fosse che la fede aiuta l'amore per la vita, te ne scandalizzeresti? E la chiami logica?

MAURO PASTORE 
#740
Citazione di: niko il 26 Giugno 2022, 00:10:03 AMMa e' un puro caso se con un singolo tentativo il figlio nasce o no.

Ci puo' volere un tentativo, c'è ne possono volere duecento.

Quindi il tuo concetto di "assenzo istintivo" che la donna "darebbe" alla gravidanza e' un puro delirio, a cui non me la sono sentita di dare una risposta seria.

Tu vuoi dire che le gravidanze avvengono per assenzo della donna, per colpevolizzarla e dire che la sua eventuale decisione di abortire e' un ripensamento, una incoerenza rispetto a una volonta' precedentemente espressa di non farlo, volonta' implicita nell'atto sessuale stesso, che per te sarebbe sempre per definizione, un prodromo di procreazione (altra assurdita').

Pero' siccome lo sai, che la volonta' non e' razionalmente espressa sempre, ad esempio ci possono essere stupri, contraccettivi che si rompono, distrazioni eccetera, ti inventi questo concetto assurdo di "assenso istintivo" per dire che in caso di aborto c'e' un ingiusto e irresponsabile ripensamento della donna sempre.

E invece impara dalla scienza, non c'e'nessun assenso istintivo, e' un puro caso e basta.

Altroche' cicogne.

Ogni gravidanza non gradita e' o una disgrazia o se va bene un puro caso. Quelle gradite sono un altro discorso, ma in quei casi rarissimamente si ricorre all'aborto.



Tu fai una proiezione psicologica definendo un delirio la mia affermazione. Tu fai conto che l'attività del corpo della donna possa innescarsi come se il corpo della donna fosse estraneo alla donna stessa e non sia la donna stessa. Inutile fare l'esempio dello stupro perché nello stupro non è il restare incinta la violenza ma sono le condizioni precedenti a costituire violenza. Tanto che chi è nato da uno stupro non è un abuso vivente ma una vita degna come le altre. La logica di voi abortisti è una logica di morte e dato che non c'è una guerra a motivarvi (o no?) c'è un delirio in voi non in noi.

MAURO PASTORE 
#741
Citazione di: Jacopus il 25 Giugno 2022, 23:26:24 PMSe ho capito bene il tuo ragionamento, Mauro, parti dal presupposto che chi decide di fare un figlio lo faccia secondo una motivazione ponderata, logica, matura e saggia. In realtà sarebbe molto bello ma le sfaccettature della vita umana sono tante e questa possibile situazione è solo una delle tante.
La prima possibile alternativa deriva dal noto distacco fra la nostra biologia, che è ancora quella di duecentomila anni fa e la nostra cultura. Per la nostra biologia, specialmente fra i 15  e i 25 anni vi è un impulso impellente a procreare, che non è razionale ma si basa sull'epoca in cui dovevamo competere con gorilla e tigri dalle zanne a sciabola: gente che non scherza. Per di più con l'handicap di una vita media di 30-40 anni. Quell'impulso, fatto di ormoni e neutotrasmettitori è ancora là. La technè invece ci ha reso non solo padroni del mondo ma anche sovvertitori dell'ordine naturale. In realtà a voler essere realmente a favore della natura, bisognerebbe invocare più aborti e non meno aborti.
La seconda considerazione riguarda la presenza di numerose culture maschiliste per le quali l'uso di contraccettivi è un disonore. Ciò unito al sentimento di sottomissione della femmina di queste culture porta alla nascita di figli non desiderati a causa della impossibilità di ricorrere all' aborto, considerato un peccato mortale. In questo caso non si tratta di una scelta naturale ma di una (non) scelta fondata su rapporti di dominio uomo/donna.
La terza causa deriva da tutta una serie di situazioni molto diverse fra di loro, ma tutte da prendere sul serio e che già qualcuno ha citato: violenze sessuali, malformazioni del feto, riconsiderazioni del desiderio di maternità, conflitti con il compagno, sessualità occasionale. In questi casi è meglio un aborto o la nascita di un infelice? Ripeto ancora una volta. A me sta bene anche far nascere un infelice che venga non riconosciuto ma che poi tutta la società se ne faccia carico seriamente a partire dalla Chiesa cattolica che potrebbe proficuamente intervenire solo vendendo il 10 per cento dei suoi beni immobiliari.
Infine. Ad essere coerenti fino in fondo anche il coitus interruptus o l'uso del contraccettivo dovrebbero essere aboliti, poiché anche in quel caso si interrompe una possibile creazione della vita. Ed anche Onan dovrebbe essere vietato per via giudiziaria?

Non hai capito bene il mio pensiero. Non dicevo di ponderatezza e saggezze necessariamente presenti. Bisogna scagionare anche l'irrazionalità e non evitare di pensare che se una parte del corpo è fatta per essere fecondata non accade mai contro la volontà di chi ha il corpo. La gravidanza indesiderata in ultima analisi non esiste se non nella contrarietà alla attività del proprio corpo e questa è una volontà di morte non di libertà. Diversa è la scelta tragica (tragica, perché qualcosa sempre muore) di evitare che si formerà un bimbo malformato o l'incapacità fisica a continuare la gravidanza. Ma negare il diritto all'aborto non significa vietarlo in questi casi. Inoltre è inaccettabile che si usi l'aborto per riparare alla mancata contraccezione. C'è infine una differenza incolmabile tra l'esubero della sostanza maschile che può andare anche persa e l'aborto.

MAURO PASTORE 
#742
Citazione di: niko il 25 Giugno 2022, 19:36:46 PMAh ok, l'assenso istintivo della donna alla gravidanza.

Domani glielo dico, all'esame di biologia.

Poi ti faccio sapere se mi hanno dato la lode, o solo il trenta.

Pero' cavolo, quelle che acconsentono misticamente a un figlio dal padre incestuoso o dallo stupratore sono un po' biricchine e perverse.

Almeno questo devi ammetterlo.


Non c'è bisogno di studiare per capire che fare un figlio non accade per caso ma facendolo. Non lo porta la cicogna.

MAURO PASTORE 
#743
Citazione di: baylham il 25 Giugno 2022, 19:33:14 PMContronatura? Un argomento filosoficamente insignificante.

Nell'uomo il piacere sessuale è separato dalla procreazione.
L'uomo è in grado di immaginare il suo futuro a lungo termine, a differenza degli altri animali, ben oltre il rapporto sessuale. Per questo sceglie il coito interrotto o gli anticoncezionali o l'aborto.


La procreazione è il compimento del piacere sessuale e ne è parte. Per fare completa esperienza sessuale bisogna procreare. Il tuo è solo uno slogan alla moda e la filosofia non può recepirlo acriticamente.

MAURO PASTORE 
#744
Citazione di: niko il 25 Giugno 2022, 15:56:32 PMAltroche' anima... qui il concetto dovrebbe girare sulla maternita' come scelta e non come imposizione.

Perche' qui la questione dirimente e' solo e semplicemente quella della MATERNITA' COME SCELTA e non come CATENA, da mettere ai piedi delle donne. Sempilce caposaldo, questo, delle lotte e delle conquiste di tutto l'occidente industrializzato negli anni settanta, lotte e conquiste da cui stiamo oggi regredendo sotto la spinta non solo del peggior fanatismo religioso, ma anche del peggior populismo, col suo frainteso senso di comunita'.

Imporre la maternita' come non-scelta, vuol dire imporre l'immagine sociale della donna madre o puttana, madre o niente, madre o non realizzata nel suo essere.

Un fossile di storia patriarcale fortunatamente passata, che nessuna mente razionale puo' rimpiangere.

Anima=esperienza del corpo. E quindi l'etica dovrebbe interrogarsi sulla QUALITA' di tale esperienza.

Se della maternita'' facciamo un incubo, con la pretesa della sua imposizione anche a chi non la scelga e non la voglia, facciamo un incubo, in senso sintetico, di quello che complessivamente e' tutto il "dividuo" madre-figlio.

Magari in nome del culto feticistico dell'individuo, e dello stare a stabilire quando e se il feto abbia/riceva un'anima, quindi discussioni da sesso degli angeli, da teologia medioevale.


Ma non è una imposizione la fertilità di un rapporto sessuale. Se ne percepisce il futuro di una vita in più anche facendolo. La donna che resta gravida non ci resta per una fatalità ma per un proprio assenso istintivo... Se poi si rinnega questo è un altro conto ma da trattare per quel che è: non una esigenza ma una pretesa contro natura.

MAURO PASTORE 
#745
La Corte Suprema degli Stati Uniti d'America ha abolito il diritto all'aborto. Ora l'aborto è da giustificarsi se possibile ma non più già giustificato. Questa sera in tivù su RaiTre in Italia hanno messo a commentare il fatto la femminista Dacia Maraini, la quale ha involontariamente dimostrato la onestà e assoluta necessità della decisione della Corte americana. La Maraini infatti faceva appello al diritto di gestione del proprio corpo da parte delle donne gravide entrando in palese contraddizione: infatti a gravare è il risultato della fusione tra sostanza maschile e femminile non solo femminile! Per decenni codesta falsa motivazione, la gestione del proprio corpo, è stata usata per sostenere l'assoluta e lecita arbitrarietà nello scegliere l'aborto da parte della donna. Ma c'è di più: la sentenza non si limita a reintegrare di fatto il ruolo del maschio ma limita anche quest'ultimo: il nascituro anche quando non è ancora persona non è qualcosa che si ha diritto di sopprimere, neppure per decisione concorde del maschio e della femmina. Per anni si ha finto da parte di tanti, troppi, che i primordi della vita umana non sono vera vita: questo falso assunto, adatto solo per il razzismo più spietato, negli Stati Uniti d'America è stato smentito e contraddetto dalla sentenza di oggi. Ora le tristi commedie, (come quella, ennesima, della Maraini di questa sera) che si tratti solo di un prolungamento del corpo femminile da poter gestire anche col darne morte, sono in una decisiva parte del mondo fuorilegge. Che possa accadere anche in Europa quanto prima.

MAURO PASTORE 
#746
Se l'essere è sempre al riparo dal nulla, il Dio che salva è solo vana opinione?

MAURO PASTORE 
#747
Tematiche Spirituali / Re: Che cos'è la Fede^
22 Giugno 2022, 12:59:05 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 29 Luglio 2018, 14:07:16 PMDa molto tempo mi chiedo se il desiderio di Dio possa equivalere alla Fede...
Se posso portare la mia esperienza personale, io mi sento come quel personaggio di Dostoevskij che afferma: "se
anche Dio non fosse verità, starei con Dio, non con la verità".
Il desiderio di Dio è in me fortissimo, ma altrettanto forte è il timore che non ci sia nulla di vero; che dal
nulla proveniamo ed al nulla torneremo.
Potrei dunque mai dire di "credere"? Io non credo (...), laddove penso che "credere" voglia dire aver se non la
certezza perlomeno una qualche speranza.
Anni fa, nel vecchio forum, a seguito di queste esternazioni qualcuno (non ricordo il nome) mi consigliò di
andare a Medjugorje: non sono ancora andato e sono ancora fermo in quel medesimo "punto"...
Qualcuno di voi mi sa dire in cosa consiste la Fede?
saluti
La fede è proprio come l'omonimo anello: sorta di segno che ci pone in contatto con la realtà di una promessa. Poiché lo sposo è invisibile, la fede è necessaria con Dio mentre dell'anello nuziale se ne può fare a meno.
Quanto al nulla, evidentemente da esso non può provenire alcunché.

MAURO PASTORE 
#748
Citazione di: ricercatore il 22 Maggio 2022, 11:34:29 AMSemplificando molto, oggi vedo ancora nella nostra Società le due fazioni storiche:
- i credenti: coloro che credono in un Dio, seguono un libro "sacro" e cercano di ubbidire ai comandamenti "sacri"
- i non credenti: coloro che non credono in Dio e tendono ad ignorare il contenuto di questi libri "sacri"

Per quella è che la mia visione delle cose finora, alcuni credenti (non tutti chiaramente) sembrano ostinarsi a non voler vedere ed ignorare ciò che la Scienza (antropologia, storia, psicologia, fisica, biologia, ...) ha scoperto e dedotto in questi anni.
Perché secondo loro "Dio" ha parlato ad alcuni uomini del passato e ora ha smesso di manifestarsi a noi oggi?
Perché secondo loro si possono ritenere attendibili certi racconti "esagerati" (i miracoli) scritti nel libro "sacro" mentre non vengono ritenuti attendibili altri racconti "esagerati" tratti da altri libri o da altre cronache del passato?

Dal lato opposto invece, i non credenti (non tutti chiaramente) proprio perché ritengono del tutto fantasioso il contenuto dei libri "sacri" ignorano totalmente ciò che è riportato al suo interno ("sono solo sciocchezze e superstizioni oppure forme di controllo per governare le masse e mantenere l'ordine").
La saggezza presente in questi antichi libri è invece davvero preziosa; certo, il linguaggio è antico, ma lì dentro ci sono importanti verità per una vita "felice" (o perlomeno con meno dolore possibile).




Faccio un esempio, per spiegare meglio il concetto.
Il comandamento "non giudicare se non vuoi essere giudicato" è un dato di fatto, che ogni psicologo "professa" durante il suo lavoro.
Quando si è molto severi verso gli altri, si tende ad esserlo molto anche con se stessi (e viceversa).
Ammorbidendo il giudizio verso chi sbaglia, tenderemo ad ammorbidire il giudizio verso noi stessi quando saremo noi a sbagliare. Questo ci fa stare molto meglio, ci fa vivere più leggeri e più sereni.
Nessun comandamento dunque, ma semplicemente un dato di fatto che può essere utile a tutti gli esseri umani.

Mi chiedo allora: perchè continuare ancora a parlare di "sacro"?
Perché parlare ancora di "comandamenti di Dio" quando abbiamo capito che sono delle deduzioni, delle constatazioni, degli accertamenti?

Nelle mie visioni deliranti di società utopiche, mi immagino delle "parrocchie laiche"; luoghi di incontro dove parlare, discutere, promuovere certi aspetti di vita senza parlare di angeli, demoni, divinità,... etc.
A mio avviso ce ne sarebbe davvero davvero bisogno.

Si deve ancora dire di sacro perché se non altro c'è una sacralità insita nella natura. L'uomo è un animale religioso.

MAURO PASTORE 
#749
Tematiche Spirituali / Re: OLTRE SCHOPENHAUER
22 Giugno 2022, 12:47:37 PM
Citazione di: green demetr il 12 Giugno 2022, 14:15:42 PMNon conosco la kenosys, comunque mi pare che l'idea di un Dio nascosto sia molto più fruttuosa di un Dio che si nega, o che si auto-esclude.
La kenosys è proprio l'abbassamento di Dio, ciò per cui Dio si offre, nessuna autoesclusione. Non c'è contraddizione col Dio nascosto.

MAURO PASTORE 
#750
Storia / Re: Perché Annibale non proseguì su Roma?
20 Giugno 2022, 23:40:01 PM
Citazione di: Alexander il 08 Febbraio 2022, 21:48:34 PMIl 2 agosto del 216 a.C. ebbe luogo una delle più grandi battaglie della storia : Canne. Si fronteggiarono romani e cartaginesi con relative truppe alleate. Come tutti abbiamo studiato a scuola, l'esercito cartaginese era guidato da Annibale, uno dei più geniali condottieri della storia, mentre le legioni romane erano condotte da due consoli: Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone. Come era uso il comando delle legioni toccava un giorno a uno e uno all'altro dei due consoli.Il giorno della battaglia pare che il comando fosse nelle mani di G.T.Varrone (ma non è sicuro del tutto). Le truppe romane erano superiori per numero, soprattutto nella fanteria, mentre Annibale poteva contare su una cavalleria migliore e più esperta. L'esito della battaglia, come tutti sappiamo, si risolse nell'annientamento dell'esercito romano, preso a tenaglia da due ali di cavalleria, mentre la fanteria romana si incuneava in profondità nello schieramento cartaginese, sapientemente fatto arretrare da Annibale. L'incapacità e l'irruenza acefala di Varrone, malgrado pare l'opposizione di Emilio Paolo, portarono al disastro. I romani lasciarono sul campo, secondo Polibio, più di 70.000 vittime. Moltissimi feriti vennero finiti dagli africani. Molti si uccisero scavando un buca nel terreno e infilando la testa per soffocarsi (?) o si fecero trafiggere dai commilitoni. Di fatto Roma , dopo le disfatte subite sul Trebbia e al Lago Trasimeno, si trovava senza una consistente forza di difesa della città stessa. Era praticamente scoperta. La strada per la conquista da parte cartaginese della città sui sette colli era senza più ostacoli. E qui avvenne un fatto che ha deciso il corso della storia. Se Annibale si fosse deciso a marciare su Roma per occuparla, come lo pregavano i suoi generali, l'intera storia dell'Occidente e del mondo sarebbe stata diversa. Probabilmente il mondo come lo conosciamo non sarebbe stato lo stesso. Ecco quindi la mia domanda: perché Annibale non proseguì verso la definitiva conquista della città, ponendo così fine vittoriosamente alla seconda guerra punica?
Lo stesso console Emilio Paolo, ferito e morente, esortò l'ufficiale Lentulo, sopravvissuto alla carneficina, di correre ventre a terra a Roma per dare la notizia e per tentare così di preparare una disperata difesa  della città dicendo:Vai avanti, quindi, tu stesso, il più veloce che puoi, sfrutta al meglio la tua strada verso Roma. Chiama le autorità locali qui, da me, che tutto è perduto, e devono fare ciò che essi possono per la difesa della città. Vai più veloce che puoi, o Annibale sarà alle porte prima di te.»
Ma Annibale non marciò sulla città ormai indifesa, nonostante Maarbale, comandante della cavalleria numida, lo esortasse a cogliere l'incredibile opportunità dicendo:«Anzi, perché tu ben sappia quanto si sia ottenuto con questa giornata, io ti dico che fra cinque giorni banchetterai vincitore sul Campidoglio.Seguimi, io ti precedo con la cavalleria, affinché ti sappiano giunto prima di apprendere che ti sei messo in marcia».Si dice che il rifiuto di quest'ultimo abbia provocato un'esclamazione di Maarbale: «Gli dei evidentemente non hanno concesso alla stessa persona tutte le doti: tu sai vincere, Annibale, ma non sai approfittare della vittoria».
Annibale si limitò a inviare un negoziatore a Roma, Cartalone, con il compito di negoziare una pace con il Senato, in termini piuttosto moderati.Il Senato però rifiutò persino di trattare e proclamo la mobilitazione generale, chiamando alle armi persino gli schiavi. Passato il momento favorevole, dopo varie altre battaglie minori, Annibale venne richiamato in patria, dove venne battuto a Zama.
Perché non approfittò della vittoria di Canne? Ci sono molte ipotesi, ma nessuna certezza. Certo non si può pensare che il condottiero cartaginese difettasse di coraggio per muovere sulla città. Aveva già dato ampie dimostrazioni di quanto ne possedesse.


Annibale odiava troppo Roma per occuparla... Inoltre il vero interesse degli aristocratici fenici era che Roma dovesse vincere una guerra non voluta. Alla fine Annibale abbandonò Cartagine a Roma e i romani non ebbero il coraggio di cancellarne il ricordo.

MAURO PASTORE