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Messaggi - Ipazia

#7351
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Workhaolism
14 Marzo 2019, 07:57:18 AM
La figura mitica del self made man ha avuto alti e bassi, prima e durante il '68, ma non è mai morta ed oggi è risorta alla grande dopo i successi planetari degli imprendori-guru (senza laurea  ;D ) delle tecnologie informatiche. Successo economico che ha rilanciato pure la filosofia individualistica e i suoi criteri di successo sociale. Nulla di nuovo sul fronte del Capitale. Semmai con più vigore. Ma, vedendo il lato "evolutivo" della questione: approfondendo la contraddizione intorno alla questione cruciale sul senso della vita e della società umana.
#7352
Attualità / Re:INNOVAZIONE
14 Marzo 2019, 07:32:29 AM
Anche i cinesi devono comprare le terre rare dall'estero. I maggiori produttori di coltan sono Australia, Africa centrale e Brasile. Tutte aree ben colonizzate dall'imperialismo occidentale. Le condizioni di lavoro cinesi sono un problema, ma neppura nella raccolta del pomodoro italiano o nel lavoro dei nostri precari pare che le cose si allontanino troppo dalla riformata e generalizzata schiavitù capitalistica, rifondata sul sacro valore della merce e sulla intangibilità del mercato.

Caro sgiombo la tecnologia è un obbligo, un destino. La complessità della rex extensa e dei grandi numeri antropici è tale da non concenderci altra possibilità non solo di sviluppo, ma anche di conservazione. L'innovazione, da bravo animale capitalista, punta sullo sviluppo, fottendosene della conservazione, e solo su questo ultimo aspetto possiamo affilare le lame della nostra critica prospettando un modello di sviluppo diverso. Ma dal nostro destino tecnologico - con cui stiamo comunicando in questo momento - non si scappa.

ps: disattiva la ricerca e correzione automatica delle parole dal cellulare o pc  ;)

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#7353
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
14 Marzo 2019, 07:10:42 AM
Citazione di: Sariputra il 13 Marzo 2019, 08:44:40 AM
Se riuscissimo a vedere l'io  non come una monade, un' entità unitaria, indivisa, ma come un 'processo' perennemente in mutazione, cangiante come le nuvole nel cielo e di fronte a questo "io" cangiante l'altro , anche lui come processo cangiante , in trasformazione perenne, non ci sarebbe un annichilimento, ma bensì una profonda consapevolezza dell'interdipendenza reciproca. Allora si potrebbe forse vedere l'io e l'altro come fenomeni che si alimentano a vicenda. Io sono anche un pò dell'altro, nel senso che me ne nutro, lo assorbo, ne vengo educato e viceversa l'altro è anche un pò di me, nel senso che lo nutro, mi assorbe e lo educo...
Ragionare non più in termini di '"entità" ma di "processi" che si attivano sempre in relazione l'uno con l'altro e non autoesistenti, non dotati di sostanza inerente, ma che hanno la loro consistenza nella reciprocità della connessione, oltre a togliere gran parte del 'fantasma' che accompagna la sensazione dell'Io, ossia l'ego, il senso del "mio", solleva anche da un gran peso. Il peso cioè di spendere un sacco di energie per 'sostenere' questa monade illusoria e difenderla dall' altro, anche lui preda del suo fantasma...
Rompere la relazione dell'io con il mio , lungi dal significare annichilimento, perché la consapevolezza di sè è là, ben presente, ma libera dall'attaccamento al "mio" io, esalta il carattere 'puro' di questa coscienza che è allora vera coscienza dei processi di interdipendenza in atto in ogni momento del nostro esistere.  :)

La metafisica occidentale è rimasta ferma ad un ego-centrismo neonatale che al massimo riconosce l'Altro come il neonato riconosce la tetta della mamma. E da lì non si schioda, rispecchiandosi come Narciso in un Altro che sono sempre Io. Mentre nella realtà non esiste l'Altro, ma gli altri, che sono già miriadi all'interno della specie, cosa che il neonato scopre assai presto (dietro la tetta c'è la mamma, accanto alla mamma il papà, ...). E diventano miriadi di miriadi se contiamo le altre speci. E miriadi all'infinito contando i fenomeni che in un incessante divenire combinano tra loro le "monadi" della filosofia occidentale entrando fisicamente e metafisicamente fin dentro il loro sancta sanctorum: l'Io.
#7354
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
13 Marzo 2019, 08:24:17 AM
L'Io è il settemiliardesimo di sette miliardi di Altri. La solitudine dei numeri primi naufraga nella complessità dei grandi numeri. Cosa su cui certamente Nietzsche, a differenza dei metafisici, disse qualcosa. Così come, più fecondamente, Marx.
#7355
Attualità / Re:INNOVAZIONE
13 Marzo 2019, 08:18:11 AM
Innovazione è la quarta I che va ad aggiungersi delle tre canoniche della mitologia dominante: Impresa-Inglese-Informatica. Mitologia più potente di tutte quelle ereditate dal passato. Il padrone americano, nell'orrendo slang inglese di Paperopoli, ci ha appena ricordato che siamo una sua colonia e che il mercato è libero fin dove lo intende lui. E qui stiamo ancora ad accapigliarci per un shit hole su una montagna di collegamento con quegli altri fenomeni che ci hanno buttato giù il DC9 a Ustica e non ce l'hanno mai voluto dire. Così come il padrone americano non ci ha mai detto cosa è successo davvero a piazza Fontana e s.m.i., però adesso minaccia di non passarci più le polpette avvelenate della sua intelligence. Ce ne faremo una ragione.

Su questo i gialloverdi toccano il cielo delle loro possibilità politiche, non su TAV e migranti che a confronto sono quisquiglie. Sullo stato di cattività NATO che non hanno il coraggio di rimettere in discussione. Come non ce l'ha avuto il governo più a sinistra - almeno nominalmente - della storia repubblicana: il Prodi 2. Finito miseramente con una presenza militare americana più consistente di prima e la fine dei sogni di gloria di una ritrovata indipendenza nazionale (e pure di una sinistra italiana degna di questo nome). Faccenda su cui i sovranisti de noantri continuano a segnare il passo e mostrare la loro pochezza politica. Che è quella del paese intero: gli altri hanno dimostrato in 70 anni di essere anche peggio.
#7356
Citazione di: sgiombo il 11 Marzo 2019, 19:18:19 PM
"E poi c' é il primato in assoluto più importante di tutti, il record personale".

Quello degli scalatori, esploratori, amanti degli sport di fatica: in gara con se stessi. Ma non tutti lo possono capire e si inventano le motivazioni più strampalate. La gara con se stessi è la più importante perchè se perdi può anche succedere che non ci sia la rivincita. Pertanto richiede grande misura ed equilibrio. In fondo la vita stessa è una gara con se stessi fino alla sua fine.
#7357
Citazione di: InVerno il 11 Marzo 2019, 12:15:00 PM
Nessun capistalista ha costretto a seguire per quarantanni le teorie di Lysenko, erano le idee di Lysenko ad aderire perfettamente ai disegni ideologici del pianificatore (l'altruismo vegetale?)...

Il capitalista collettivo costringe da oltre due secoli ad aderire perfettamente ai disegni del pianificatore impersonale Mercato, personificato dai suoi mandarini nelle istituzioni politico-economiche del Capitale. Quanto a irrazionalità non so cosa sia peggio, perchè di meglio non si può proprio parlare  :(
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#7358
Citazione di: tersite il 10 Marzo 2019, 19:39:47 PM
Nota bene:
Intorno ai temi etici è facile vincere la gara rilanciando continuamente sul "parlar più buono", come quello che è più etico degli altri, quello che la sua eticità è meglio della tua  perché più compassionevole e perché sembra più "buono"  di quello che i neri\zingari\tossicodipendenti proprio li vuole il meno possibile-- e contro i buoni non si vince dialetticamente, han sempre ragione loro e grazie tante che maniera di discutere è ---
Conosco l'obiezione e la risposta è che l'etica cristiana non l'ho inventata io ( facendo così anche professione di modestia che non guasta mai) ma me la sono ritrovata tra le mani e mi sento tenuto ad averci a che fare bene o male che posso, come minimo e dico come minimo a livello dialettico, che mi sembra proprio la minimissima parte nei suoi riguardi.

"Il parlar più buono" è la tomba dell'etica perchè mette il carro dei principi davanti ai buoi reali con tutti i loro conflitti. Esso è una grottesca mascherata dell'illusionalità umana. L'etica diventerà un sapere effettivo quando imparerà a gestire razionalmente i conflitti servendosi di ciò che tutti i saperi ci mettono a disposizione. Senza illusioni di assoluto ed eterno e senza relativismi pilateschi, ma agendo  sul sottilissimo crinale ockhamiano tra illusione e cinismo.
#7359
Citazione di: Socrate78 il 08 Marzo 2019, 23:12:25 PM
In realtà i medici ritengono che l'anziano abbia ormai esaurito il suo ciclo di vita (anno più anno meno) e quindi per la sua età non "merita" la stessa intensità di cure di una persona giovane, che giustamente non può morire, mentre l'anziano è visto vicino alla morte e quindi nell'ottica del medico le stesse cure non servono a molto. Se l'anziano ha un'aneurisma alle coronarie o alla testa ad esempio spesso i medici non lo operano, dicendo che è troppo rischioso, mentre invece se la stessa patologia la presenta un giovane viene operato: in realtà il medico calcola che di qualche patologia l'anziano dovrà pur morire e, di conseguenza, gli nega quell'operazione che potrebbe invece allungargli anche abbastanza la vita.
Lo stesso accade per i tumori, se il cancro colpisce un giovane si fa di tutto per salvarlo, mentre per un anziano il medico si arrende molto presto, anche troppo, anche quando qualcosa pure potrebbe essere fatto e tentato. E' innegabile che l'atteggiamento del medico cambi a seconda di quanto giudichi preziosa una vita, in base alla futura durata e produttività sociale della stessa, l'anziano ormai è al di fuori dell'età lavorativa ed è visto come un peso, a volte anche dagli stessi medici.

Questa visione è unilaterale. Un'emorragia cerebrale devastante può comportare condizioni di sopravvivenza che la persona stessa non avrebbe voluto. Il caso è più frequente negli anziani, ma può colpire anche persone relativamente giovani. Di qui l'importanza delle DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento) per rispettare, medici e familiari, la volontà del paziente. Spesso è la natura che provvede a risolvere il problema, ma talvolta ti ritrovi a diventare un vegetale appeso ad una macchina per anni. Dalle mie parti si è più interventisti che eutanasici, per cui le DAT fanno davvero la differenza.
#7360
I romani fecero grandi scorpacciate di piombo dal vasellame e i fumi di mercurio erano una panacea per tutto (indubbiamente altamente biocidi).

La differenza è che il rapporto uomo-natura era tale da permettere alla natura di difendersi eliminando i comportamenti più "stupidi" fino all'estinzione totale, come nell'isola di Pasqua. Oggi il danno antropico è di proporzioni maggiori, consapevole e pare inarginabile.
#7361
Il libro racconta esperienze pilota in una materia in cui il livello etico e professionale, religioso e ateo, è ancora assai basso. Prima di fasciarsi la testa con Hospice eutanasici e ostriche anenpatiche consiglio a tutti di leggerlo e cercare di capire cosa significhi lavorare in condizioni di stress a contatto con la morte. Borasio fa un'opera encomiabile perchè si avventura con grande umanità e preparazione professionale in questo terreno di frontiera civile, umana ed etica. Laddove ci si trova a vivere e condividere quella fase della vita, meritevole della massima dignità, che è la morte.
#7362
Sopratutto ha scordato che un conto è manipolare, altro è lapidare adultere, impiccare omosessuali, bruciare streghe ed eretici, sgozzare infedeli. E costringere malati terminali ad una sofferenza inumana negando perfino la morfina perché fa eutanasia.
#7363
Citazione di: Socrate78 il 07 Marzo 2019, 16:02:03 PM

Quello che la società laica sostiene (ma sarebbe meglio dire atea) è il principio del relativismo, secondo cui ogni persona ha il diritto di decidere ciò che è giusto e sbagliato e se vuoi proprio saperla tutta io da cattolico detesto anche il Papa attuale, sì, perché a ben guardare ed analizzando a fondo le sue parole il pontefice sostiene il relativismo, sostiene la società multiculturale in cui tutte le fedi sono allo stesso livello culturale e valoriale, è il papa del "Volemose bene, tanto andiamo tutti in Paradiso",  mentre Ratzinger era un vero Papa, e anche per cultura assolutamente superiore all'attuale.

Cara Socrate78 questa è una travisante demonizzazione dei fondamenti laici/atei che sostengono il diritto della persona umana di decidere sulla sua persona, non sulle altre con arroganza dogmatica come pretendono le religioni. Le decisioni collettive vanno prese democraticamente in una società laica che non divide gli umani in fedeli e infedeli, redenti e dannati. E soprattutto non riconosce ad alcun inviato speciale dall'aldilà di decidere sulla vita e sulla morte degli umani. Per questa conquista civile ci abbiamo messo secoli di sofferenza e non ce la faremo scippare dai rigurgiti del peggiore passato.
#7364
L'invasamento non sta nel proprio legittimo desiderio di soffrire per amor Dei, ma nell'imposizione dogmatica della sofferenza ad altri in nome della propria fede religiosa. La grande conquista della laicità sta esattamente nell'anteporre la persona al dogma. In ció sta anche la sua superiorità rispetto ad un Nomos arrivato fin troppo tardi nell'evoluzione umana.

(Ipazia è donna, una delle prime martiri femminili del dogmatismo cristiano)
#7365
Citazione di: Socrate78 il 06 Marzo 2019, 21:14:23 PM
Chi l'ha detto che la sofferenza non abbia un senso e non abbia dignità? Chi può decidere quando una vita debba finire, anzi quando non debba neppure iniziare proprio perché malata e sofferente?

Il sofferente: soltanto lui. Meglio se ci pensa per tempo. E in questo paese bigotto non basta nemmeno dichiarare la propria volontà, per cui dovrà andare all'estero. Sul feto decide chi se ne deve fare carico, e rendergliene conto, per tutta la vita. Non può certo decidere su queste cose un invasato (persona o stato) in nome di un Dio inesistente.