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Messaggi - Ipazia

#7396
Citazione di: Lou il 26 Febbraio 2019, 18:24:04 PM
L'opera di secolarizzazione e, diciamo, laicizzazione del sacro, non è una sorta di evoluzione o trasformazione, ma di orientamento della sacralità negli spazi della storia.

Nessuna epoca ha prodotto tanta mitologia come l'attuale. La quantità, come spesso accade, va a scapito della qualità e il sovraffollamento di miti a la charte flette il sacro peggio dell'uragano di ottobre. Ne svaluta il valore e alla fine non resterà che fare un gran faló.
#7397
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Febbraio 2019, 20:03:13 PM

La "morale" è da me intesa come la condotta rivolta al "bene" (senza specificare cos'è il "bene").

Se non specifichi cos'è il "bene" è come buttarsi in mare senza saper nuotare. Su wp vi è una buona definizione di etica e morale, laddove il "bene" è ricondotto ai mores od ethos di una comunità. Quindi un "bene" storicamente determinato su cui l'esercizio ermeneutico ci può aiutare ad individuare i denominatore comuni sui quali possiamo rischiare di dedurre delle costanti antropologiche, ovviamente limitate all'etologia umana.
#7398
@ Ox

Se non hai ancora capito, dopo che te l'ho detto mezza dozzina di volte, che il Bene comune (inteso in senso fisico e metafisico) di tutti i viventi è la propria vita individuale (comune perché tutti i viventi ne hanno una, ed una soltanto, che più stirneriana di così si muore).... Bene Assoluto, su cui si innerva ogni etica individuale e di specie.... è inutile andare avanti.

Non è una tragedia. Per te il fondamento etico è la flessione e raddrizzamento del sacro, per me è la vita biologica. Tutto qua.
#7399
Citazione di: Lou il 25 Febbraio 2019, 19:03:52 PM
Direi che la paura provata di fronte a pericoli reali è un meccanismo d'allarme irrinunciabile, di fronte a pericoli immaginari è del tutto immotivata e deleteria, alla lunga.
Aggiungo che, le sfilate di religioni e connesse autorità, investite a recintare le sacralità per trovare spazio ad agire sulle paure, e il potere che ne deriva, è in un certo senso, una dissacrazione del sacro.

L'etica/morale si struttura certamente sui divieti che hanno come scopo la salvaguardia della vita. Dai quali nascono i tabù e i sacrifici espiatori da cui nasce il sacro. Tutto fatto in casa umana. Altrettanto umano è che su questo ambaradan qualcuno ci metta il cappello e la borsa. Ma quando questo accade il sacro è già passato a miglior vita e la dissacrazione  nelle coscienze si è già realizzata. Rimangono solo gli interessi costituiti intorno al sacro e una densa cortina di fumo esegetico.

Anche il sacro segue l'evoluzione umana ed è soggetto a falsificazioni che dissolvono i tabù. Ma qualcosa rimane sempre: ciò che è radicato nella physis, dai cui tabù è impossibile scappare.
#7400
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
25 Febbraio 2019, 16:13:39 PM
Citazione di: Kobayashi il 25 Febbraio 2019, 15:41:43 PM
Questo tipo di oscuramento si può osservare anche nella storia della filosofia quando diventa predominante il problema delle condizioni per ottenere una conoscenza certa e ci si scorda che all'inizio la finalità del "gioco" non era la Verità (nel senso metafisico di una rappresentazione che ricostruisce in modo adeguato l'oggetto che si vuole conoscere), ma la giustizia, il bene, l'armonia.

Questo denoterebbe una maggiore saggezza degli antichi già consapevoli che scienza e filosofia hanno ambiti conoscitivi diversi. Il senso del discorso filosofico è etico, non ontologico.
#7401
Matamoros ha consolidato il cambiamento e la sua fermezza ha fatto capire da Cape Town a Capo Nord che in Italia si entra solo regolarmente. Resta da smaltire il fardello del regime migratorio piddino precedente.
.
#7402
Citazione di: tersite il 25 Febbraio 2019, 11:52:41 AM
------->  La legge di gravità ha funzionato per miliardi di anni prima che qualcuno, da Archimede a Newton ad Einstein la normasse.

Le cose non hanno smettono di essere ancor più complicate dopo che la "norma" viene stabilita.
I montgolfier han sollevato il pallone pensando fosse il fumo a farlo salire e sulla luna ci sono andati con la fisica newtoniana che sappiamo quel che vale però serve.

Certo, più o meno come nella normazione morale. Ma si ha un effetto cumulativo di conoscenza e normazione. Proprio come nell'etica. Che strana coincidenza!  ;D

Citazione
-------> la cui sintesi sta nel fatto che un animale sociale nasce imprintato eticamente e sviluppa questo imprinting in età evolutiva e adulta per gradi crescenti di razionalizzazione, o piuttosto consolidamento.

No, non va così. Un animale non nasce "imprintato" ma nasce predisposto all'imprinting. Se nel corso del suo sviluppo (ed anzi ci sono precise finestre temporali in cui ciò deve avvenire,come per l'apprendimento del canto nelle specie canore) non si verifica la combinazione tra predisposizione innata e "fattore scatenante" rimane semplicemente un buco e la funzione verra' svolta alla meno peggio o per niente svolta, ovviamente con scarse probabilità di riproduzione etc.etc..

D'accordo per la correzione. Nasce come un disco umano predisposto alla formattazione (imprinting) etica umana. Che è diversa, e molto più complessa, di quella del cuculo. Quando la formattazione non riesce abbiamo gli scarti. O gli innovatori.
#7403
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Febbraio 2019, 19:21:25 PM
Ciao Ipazia
Non sono certamente io a fare una "metafisica del cuculo", ma tu laddove affermi che il cuculo
(specie di uccello che ha la caratteristica di deporre il suo unico uovo nel nido di altre specie
dopo averne fatto cadere le uova precedentemente deposte) persegue un "bene comune di tutti i viventi".
Perchè questo hai detto, e del resto non si capirebbe come potresti parlare di un "imprinting etico
primordiale", che accomuna uomini ed animali, senza supporre questa (francamente grottesca) premessa.
Non è certo colpa mia se scambi l'utile "individuale" (che, beninteso, può essere anche quello della
specie, come vado ripetendo da tempo) con l'etica, che è evidentemente prodotto non della "physis",
ma del "nomos".
saluti

Certo che si arriva al nomos, ma esso non può che implementarsi su physis. La legge di gravità ha funzionato per miliardi di anni prima che qualcuno, da Archimede a Newton ad Einstein la normasse. E tutto il nomos gravitazionale non fa altro che girare intorno a quel fenomeno naturale. Così, gira e rigira, funziona l'etica, che è nomos, ma soprattutto techne, della physis sociale umana.
#7404
Il flusso non si è ridotto per grazia ricevuta, ma per politiche cambiate. Almeno a questo Eutidemo ci puoi arrivare anche da solo. Se ricambiano le politiche: flotta negriera a 10 miglia dalla Libia, "li prendiamo tutti noi", 2 anni di mantenimento garantito senza far nulla (ma nel frattempo ci si arrangia anche in maniera illegale perchè l'Italia è fatta così), ... vedi un pò quanto presto fa a schizzare di nuovo il numero di canottieri.
#7405
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Febbraio 2019, 20:00:43 PM
Ciao Tersite
E non hanno tutti i torti, non credi? Solo che c'è un particolare: quando si parla di "bene comune di
tutti i viventi" (cioè del fine proprio dell'etica) non si parla di una specie animale o di una tribù
umana...
saluti
Si parla della vita intesa in senso biologico, non metafisico. Della propria vita (o della specie), non di tutte le "creature di Dio"  ;D   Cosa che Ox non ha ancora capito, perchè ritiene l'etica qualcosa di extraterrestre, trascendentale in senso religioso, mentre è solo una tecnica di sopravvivenza della vita organizzata specisticamente. Il successo evolutivo umano dipende incontrovertibilmente dalla sua organizzazione sociale (non certo da zanne e artigli), che ne è anche fondamento etico, specistico assai.
#7406
Citazione di: tersite il 24 Febbraio 2019, 11:30:40 AM
La discussione sta prendendo una piega pericolosa perché vi state invischiando su metafore attinenti il comportamento di specie non appartenenti al genere homo.

Infatti qualcuno la vuole buttare su una metafisica del cuculo, rivisitata in chiave antropomorfica. Dire che l'etica è radicata nella physis, non significa che sia la stessa per tutti i viventi. Significa solo che la sua origine è là ed è strettamente collegata alla conservazione in vita del vivente e della sua progenie, fosse anche a danno di altri viventi. Ma ancora più ridicola della metafisica del cuculo è la metafisica di un Bene astratto, portato da qualche cicogna extraterrestre, che starebbe alla base dell'etica.

L'origine dell'etica nella physis non avrà tutti i quarti di nobiltà epistemica, ma è meno infondata di tutte le altre. Sulle eventuali dimostrazioni mi sono dilungata nei post precedente di questa discussione la cui sintesi sta nel fatto che un animale sociale nasce imprintato eticamente e sviluppa questo imprinting in età evolutiva e adulta per gradi crescenti di razionalizzazione, o piuttosto consolidamento (perchè potrebbe anche fondarsi su presupposti irrazionali, ma questo si vede a posteriori), del discorso etico.
.
#7407
Attualità / Re:Salvini citato per risarcimento danni.
24 Febbraio 2019, 13:07:45 PM
E' solo nei regimi corrotti che la legge viene addomesticata a seconda della classe di appartenenza, ovvero ricchezza, degli imputati. Realizzando, come accade in Italia, un perfetto "stato di diritto a delinquere" basato su tre gradi di giudizio e prescrizione. La vicenda Formigoni aiuta a pensare che si sia già toccato il fondo e si stia, grazie a m5s, poco alla volta risalendo. Tra le altre cose: fine della liberalizzazione dell'immigrazione clandestina.
#7408
Percorsi ed Esperienze / Re:DOMANDE
24 Febbraio 2019, 10:02:12 AM
Citazione di: viator il 23 Febbraio 2019, 17:35:54 PM

Chi si diverte (il creativo) oppure persegue finalità personali facoltative (l'ambizioso) non sta lavorando. Al massimo ha una occupazione, un progetto, una missione. Costoro vivono per "lavorare".
Io ho lavorato per 37 anni senza ricavarne alcuna soddisfazione che non fosse incidentale e momentanea (impiegato tecnico -commerciale), quindi ho lavorato per vivere, come avviene per la massa.


Su questo non concordo. Fin dall'invenzione della ruota, domesticamento di piante e animali, ... il creativo fu il motore dell'evoluzione sociale umana. Anche oggi ciò che può alleviare la parte sacrificale del lavoro viene dal lavoro creativo di progettazione dell'intelligenza artificiale. Rimarrà forse sempre una parte routinaria, ma si ridurrà a vantaggio del lavoro creativo, non necessariamente correlato alla sopravvivenza, ma al puro piacere dell'homo faber, come nell'arte, educazione e bricolage. Penso anche, nel lavoro tradizionalmente inteso, alla soddisfazione incalcolabile di chi salva vite umane, di chi fornisce servizi importanti o di chi, semplicemente, sa fare bene il suo lavoro, come nella "chiave a stella" di Primo Levi. Rimosse le catene dello sfruttamento mercantile e l'alienazione connessa, il lavoro ritrova la sua natura umana, umanistica e umanizzante. 
#7409
Citazione di: 0xdeadbeef il 23 Febbraio 2019, 23:00:58 PM
Ciao Ipazia

Per la mia pratica discorsiva, direbbero i semiologi, il bene è solo e soltanto l'utile collettivo;
ma l'utile collettivo non si ottiene così, "magicamente", perseguendo ognuno di noi il proprio
utile individuale (come pensano gli anglosassoni), ma per così dire "fissandolo" in un "in sé"; in
una sfera oggettiva che, proprio in quanto tale, non può essere frutto della "physis" (ti ricordo che
il cuculo che getta a terra le uova dal nido della specie di cui prende il posto non segue certo un
"bene comune di tutti i viventi", come sei arrivata a dire altrove sostenendo un - per me assurdo -
"imprinting etico primordiale"), ma solo ed ed esclusivamente del "nomos".
saluti

(Premetto che concordo su quanto replicato da sgiombo, ma il mio riferimento è ad un bene comune più terra-terra: la vita individuale e qui il misunderstanding di Ox è totale, per cui vedo di spiegarmi meglio)

Proprio perchè sto cercando un "in sè" oggettivo, e non posso che trovarlo nella physis (altrimenti sarebbe soggettivo  :) ) parlo di vita come bene comune di tutti i viventi, ma di vita individuale si tratta. Però non declinata secondo quella filosofia da bottegai che è l'utilitarismo individuale anglosassone, perchè non c'è nessun negriero che può comprare quel valore e nessun filosofo bottegaio che lo può pesare. E' un il bene fondativo di ogni fisiologia e di ogni metafisica, unificante nel limite biologico che dice sgiombo e che il principe De Curtis definì la livella. Nella sua limitatezza, unicità, irriproducibilità integrale, sta il valore incommensurabile e "comune" di ogni vita individuale e da lì parte il vivente senziente per codificare, ben radicata nella physis, la sua etica.

E' pur vero che appena si apre quel comune vaso di Pandora, ogni applicativo etico si declina a modo suo ma, dovendo tener conto della pressione esterna dei suoi omologhi, alla fine il vaso si ricompone in forme atte a garantire la convivenza (più o meno) civile che sempre intorno al valore vita (salvaguardia, riproduzione, qualità,...eternità per chi ci crede) gravita.

Non pretendo che Ox sia d'accordo, ma che almeno abbia capito il mio pensiero.

#7410
Non capisco questa fissazione di Ox di ridurre la morale al verbo anglosassone (utilità individuale) o continentale [europea] (valori fissi assoluti]. Come se un aborigeno australiano o un indù non avessero una loro filosofia morale  :-\ 

La morale/etica ha certamente a che fare con l'utilità, ma quantomeno collettiva, e ha pure certi valori fissi, fondativi, legati alla sopravvivenza del "branco", ma questi cambiano a seconda delle condizioni ambientali del branco medesimo: abbondanza o povertà di risorse e loro natura, divisione di classe, densità della popolazione, fertilità demografica, ecc.

Su questi elementi fondamentali si innestano consuetudini che complicano ulteriormente il quadro etico, ma l'antropologia ci ha insegnato a decostruire il processo isolando gli aspetti fondamentali, prioritari, da quelli più sovrastrutturali e spesso facoltativi. Il Bene (con la maiuscola) è una fissa dei platonici occidentali, una sovrastruttura che ex post cerca di giustificare, spesso in modo assai dogmatico, la sua precettistica morale. Ma popolazioni più legate alla natura e ai suoi cicli hanno elaborato concezioni del "bene" ben diverse da quelle della cultura "urbana" polis-centrica europea (... la città di Dio ...)