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Messaggi - Ipazia

#7411
L'etologia umana (e non solo) si fonda sull'innatismo delle pulsioni etiche negli animali sociali, dalla prima poppata o beccata, in cui il mondo è la tetta/becco della madre, a tutto quello che segue. La formazione e formalizzazione di questa pulsione etica non è naturale, ma culturale, epifenomenica. La coscienza umana è sociale ab origine e può benissimo essere indagata a prescindere dalla forma(lizzaz)zione etica, ma non dalla pulsione originaria che è genetica.
#7412
Citazione di: iano il 13 Febbraio 2019, 10:25:02 AM
Comprendo benissimo il tuo pensiero , ma l'uso del termine verità è problematico e non necessario.

La verità esiste, come la falsità. Non è assoluta ma contestuale al proprio ambito semantico: cronachistico, processuale, scientifico, quotidiano. La verità scientifica esiste e lo dimostra la sua natura cumulativa piuttosto che abrogativa. Le scienze mature sono manuali di verità naturale. La leva di Archimede non è mai stata falsificata. Anche la chimica, dagli atomi ai tecnopolimeri e superleghe, dice la verità. Quando non lo dice, ovvero si sbagliano le ricette, la verità non perdona.

La filosofia, che la verità l'ha declinata in tutte le lingue, ha invece più difficoltà ad arrivare a risultati stabili e ciò dipende dall'ontologia di cui si occupa, decisamente più condizionata dal punto di vista (che non dichiara) rispetto alla scienza, che il punto di vista lo dichiara nel contesto stesso del suo studio. Anche la filosofia può arrivare alla verità, se rinuncia all'assoluto e si concentra sulla natura circoscritta degli oggetti ontologici di sua pertinenza.
#7413
ll vuoto non esiste (se non nella mente umana). Gli antichi avevano ragione: la natura aborre il vuoto.

La fisica moderna concorda con l'antica: la radiazione cosmica di fondo pervade tutto e lo spazio stesso, come paradigma del concetto di vuoto, è un'astrazione geometrica. La fisica ritiene quantistico anche lo spazio fisico, granulare, non divisibile all'infinito.
#7414
Vedo che Jacopus ha già risposto a Ox e sottoscrivo quanto da lui detto. Fin dall'inizio Jacopus aveva parlato di (auto)coscienza umana...

(D'ora in poi, per evitarmi complicazioni ortografiche userò solo il termine coscienza, intendendo con ciò l'autocoscienza che ne è il fondamento e la coscienza del mondo, e dell'altro, che su di essa si struttura: coscienza come interfaccia tra res cogitans e res extensa)

... Io mi sono cautelata affermando che se vogliamo capire quel fenomeno non possiamo partire da uno stadio già evoluto, ma lo dobbiamo considerare nel processo evolutivo dei viventi in generale. Chiarito ciò, parliamo pure solo della coscienza umana, vista anche la nostra ignoranza sul fenomeno in generale ed in particolare sulla coscienza di altri viventi.

La differenza tra coscienza e consapevolezza non mi convince. Puzza troppo di incenso antropocentrico. Più o meno legato a mitologie del "sesto giorno". Avendo avuto cani e gatti per casa questa distinzione mi pare assolutamente scolastica e inutile, sia sul piano scientifico che su quello filosofico.

Certo, e nell'ultimo post l'ho chiarito, non nego la specificità e originalità della coscienza umana nel contesto evolutivo generale. L'etica preferisco lasciarla a margine del discorso perchè introdurrebbe elementi di involuzione della coscienza umana rispetto al suo decorso evolutivo nel mondo dei viventi. Maiali e carote inclusi. Involuzione il cui tanfo non c'è incenso "magnifiche e progressive sorti" che possa coprire.

Tornando all'argomento, un'osservazione di Jacopus mi ha spostato l'attenzione su quello che potrebbe essere l'anello di congiunzione tra gli apparati neurofisiologici e le funzioni psichiche superiori dell'essere autocosciente, ovvero la memoria. E' nella memoria biologica-genetica ed esistenziale-culturale che si condensa il nostro ego individuale e sociale. Il contenitore è indubbiamente il cervello, e spetta alle neuroscienze individuare gli arcani percorsi e backup, mentre il contenuto è l'esperienza cogitante che costantemente a quel materiale archiviato ritorna e alimenta con nuovo, riconoscendosi in esso quale unità indissolubile.
.
#7415
Citazione di: Jacopus il 12 Febbraio 2019, 22:02:48 PM

La coscienza è la non indifferente possibilità che Jacopus si riconosca nel soggetto Jacopus anche a fronte di innumerevoli cambiamenti interni/esterni. Fatto notevole che non può essere spiegato agevolmente dai flussi sinaptici e dalle mappe neuronali.

Questo è un punto cruciale: la coscienza è la costante memoria di noi stessi. Contenuta nelle aree del cervello che la contengono. Se un ictus danneggia alcune aree cerebrali noi perdiamo fette di coscienza. Il nostro continuo mutare è in diretta relazione con le aree di memoria che passano in primo piano nella nostra intenzione e attenzione. Un reset totale della memoria ci ridurrebbe a poppanti che devono ricostruire la loro coscienza da zero.
#7416
Certamente. Ultimamente, grazie anche alla webdemocrazia, l'evoluzione umana tende superluminalmente alla supercazzola, ente che nessuna ragione, e scienza con essa,  può discernere. 
#7417
Buona levitazione iano. Io continuo a farmi ingannare utilmente dalla percezione sensoriale: 9,81 m/sec2, ogni volta che mi affaccio alla finestra.
#7418
Lungi da me negare la specificità antropologica cui ho perfino riconosciuto una capacità trascendentale rispetto all'evoluzione naturale basata sulla trasmissione del DNA. L'autocoscienza umana, individuale e sociale, tramanda se stessa attraverso una memoria culturale infinitamente più sofisticata di quella degli animali sociali più evoluti. E interagisce con la natura fino alla realizzazione di un ambiente artificiale che ne ha potenziato a dismisura il vantaggio sui suoi competitori.

Ma attenzione a enfatizzare tutto ciò nella rappresentazione di uno Spirito superiore: il Colosseo, appunto. Ma anche le guerre religiose e imperialistiche, le pulizie etniche, la messa in schiavitù, la concentrazione di ricchezza e territorio oltre ogni necessità vitale. Se qualcuno vuole abbinare coscienza ed etica temo proprio che la specie più infernale siamo noi. E di ciò qualche nume, se esiste, dovrebbe pure rendere conto.
#7419
Citazione di: 0xdeadbeef il 12 Febbraio 2019, 20:31:03 PM
Scusami la "cruda franchezza", ma devi solo spiegarmi perchè io ho l'intenzione di diventare vegetariano
laddove "altre" specie animali non si pongono questo problema.
Non serve tirare sempre in ballo Padre Pio o la Madonna di Medjiugorje...
saluti

1) perché l'uomo, come il maiale, ha un'apparato digerente onnivoro;

2) perché ignori (o non consideri il fatto) che anche le carote sono esseri viventi.

3)...



#7420
Citazione di: iano il 12 Febbraio 2019, 20:08:26 PM
Chi ci impedisce di ipotizzare che domani disporremo di una nuova classe di strumenti che faranno apparire gli attuali come ingannevoli?

Il fatto che finora questo cigno nero non è mai apparso: la leva di Archimede continua a sollevare il mondo e la scienza continua ad essere cumulativa. La Verità la lascio ai metafisici duri e puri. Mi bastano le piccole verità del vivere quotidiano e le piccole metafisiche che cercano di spiegarlo. Delle quali la scienza è la più affidabile.
#7421
Non intendo arrampicarsi sugli specchi metafisici delle semantiche di coscienza e autocoscienza che sbattono inevitabilmente contro il tetto della nostra ignoranza sui pensieri che transitano nel snc di viventi non appartenenti alla nostra specie dei quali specchi concreti hanno già dato responsi positivi a tal proposito.

Aldiqua della nostra ignoranza, limitiamoci dunque all'unica intelligenza animale di cui abbiamo sufficiente conoscenza: la nostra. Magari evitando da subito di ingarbugliarci tra (auto)coscienza ed etica come suggerisce Ox, vezzo che lascia trasparire una matrice religiosa che mi è estranea e su cui non mi voglio immischiare. 

Essa traspare pure, ma con più delicatezza da suscitare condivisione, nel dolente post di davintro. Pare davvero impossibile che tutta questa autocosciente grazia di Dio emerga dalla tavola periodica degli elementi ruotando attorno al numero 12, poco interessante anche dal punto di vista simbolico-cabalistico. Purtroppo, rispettando l'importante principio epistemologico del teologo francescano Guglielmo da Ockham, pare non vi sia ipotesi più plausibile di un'aggregazione di molecole organiche all'origine della vita e della formazione di un snc all'origine della (auto) coscienza. Forse il problema non nasce dai processi naturali, ma dall'esito autocosciente di tali processi. Autocosciente a tal punto da interrogarsi su di essi. 
#7422
Ma percettivo non è condividere gli effetti reali con una macchina fotografica, un sasso che cade, ecc. L'oggettività scientifica consiste proprio nel prendere atto di queste "strane" coincidenze, studiarle, e inserirle in una griglia razionale denominata sapere.

Ma se vogliamo farla difficile possiamo derubricare l'oggettività al rango di intersoggettività. Tanto il risultato non cambia. Sempre sapere rimane.
#7423
Attualità / Re:Gilet jaunes: non sbagliano un sabato.
12 Febbraio 2019, 16:41:49 PM
Idiozia pura è identificare sovranismo e fascismo. URSS, Cuba, Vietnam  e movimenti bolivariani hanno espresso in epoche storiche diverse grandi forze patriottiche sovraniste. Il sovranismo è legittima difesa di una comunità di fronte ad un'aggressione esterna che nell'epoca attuale è il globalismo finanziario. Aggressione che solo gli inutili idioti del social-liberal-liberismo non vedono.

Se Orban ha capito la mistificazione liberista dello stato liberale, chapeau. Nulla esclude comunque che il sovranismo possa essere declinato in maniera fascista. La verifica è facile: basta analizzare la politica economica.
#7424
Citazione di: Sariputra il 12 Febbraio 2019, 15:52:36 PM

Realtà e percezione sono la medesima entità.

No, mi spiace per sgiombo e il suo Berkeley, ma non si possono ingannare una macchina fotografica o la legge di gravità.
#7425
Attualità / Re:Gilet jaunes: non sbagliano un sabato.
11 Febbraio 2019, 23:50:46 PM
Oggi il fascismo è quello globalizzato dell'integrazione politica-affari che nomina presidenti di stati e governatori del denaro. È il fascismo delle rivoluzioni arancioni e delle guerre nere dall'Afghanistan alla Libia, dall'Ucraina al sud America. È il fascismo delle delocalizzazioni e dei salari da fame. Delle guerre dei poveri e degli esodi planetari che rendono più della droga. Dei paradisi fiscali dove lo "Stato mondiale delle multinazionali" (definizione profetica delle BR) accumula indisturbato il suo bottino planetario.

Che lo si vada a individuare nei movimenti sovranisti è segno di che inutile idiozia sia diventato il pensiero politico liberal, sempre più marionetta inconsapevole (o forse no) del vero fascismo del XXI secolo.