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Messaggi - Ipazia

#7426
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
11 Febbraio 2019, 23:25:00 PM
Citazione di: Socrate78 il 11 Febbraio 2019, 18:11:15 PM
Ne sei sicuro Ipazia? E se l'inferno esistesse veramente?
Non sono sicura di nulla, ma mi limito, come il vostro Pascal, a scommettere. Io scommetto, alla luce delle informazioni di cui dispongo, sulla natura mitologica delle religioni. Certo che esiste l'inferno: nel pianeta Terra e i demoni sono umani in carne ed ossa.
#7427
Escluderei fin dall'inizio l'idea di una (auto)coscienza specificamente umana. Gli organismi viventi hanno sviluppato molto presto caratteristiche autocoscienziali essendo la distinzione tra io e non-io la prima barriera autodifensiva di un vivente. Tali caratteristiche si sono sviluppate in maniera marcata negli umani, ma su una base naturale comune agli altri viventi. Linguaggio, ragionamento astratto e valori sociali (cultura) sono epifenomeni dello stato autocosciente. 
#7428
Citazione di: Donalduck il 11 Febbraio 2019, 19:51:17 PM
Ipazia:Concordo nel considerare fallimentare qualunque attegiamento assolutistico, qualunque vana ricerca della "verità ultima".
Questo però non mi impedisce di sentirmi immerso nel mistero, il che significa semplicemente che in me sorgono, che lo voglia o no, delle domande, e non domande trascurabili, ma, direi, piuttosto ingombranti (riguardanti ad esempio l'origine della vita o la "natura" della coscienza o le fondamenta dell'etica) anche se difficili da formulare esattamente in termini razionali. Domande che ritengo siano assai probabilmente destinate e restare senza risposta, ma su cui d'altra parte penso che valga la pena di riflettere e ricercare. E non credo che siano domande che possano ricevere risposte o venir superate (almeno non allo stato attuale delle conoscenze) da un sano relativismo, peraltro necessario, a mio parere, per mantenere un retto pensiero.

Non penso vi sia alternativa alla definizione di concetti  importanti come quelli elencati diversa dal discorso razionale. Il sano relativismo razionalismo è quello che sa contestualizzare i concetti nel loro ambito di esistenza e significato.

Citazione
Il problema principale è che si fa spesso confusione tra fisica e metafisica. E a mantenere questo equivoco contribuiscono parecchio molti uomini di scienza, che tendono a dare un significato metafisico di "verità" alle interpretazioni che la scienza dà dei fenomeni che studia. Tipica la vana ricerca della "teoria del tutto", che nell'immaginario di molti scienziati e non, dovrebbe "svelare i segreti dell'esistenza", anzi "gli ultimi segreti dell'esistenza", a significare che la scienza li avrebbe svelati quasi tutti. Una concezione mitologica e infantilmente onniscientistica di un sistema di pensiero certamente di grande valore sia intellettuale che pratico come la nostra scienza, ma certamente inadatto a simili compiti (ammesso e non concesso che ci possa mai essere un sistema di pensiero "adatto")

Anche questa fenomenologia ha le sue gradazioni: si va dal più stolido e fideistico scientismo ad una certa civetteria da primadonna quale la scienza, per i suoi meriti, è diventata. La moneta cattiva scaccia la buona, anche nei vezzi metafisici cui la scienza dovrebbe stare prudentemente alla larga. Senza con ció negare che i vari saperi tra loro comunicano e vicendevolmente si alimentano: la vittoria dell'eliocentrismo non ha interessato solo gli astronomi...
#7429
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
11 Febbraio 2019, 17:37:23 PM
L'edonismo non c'entra: il castigo (demoni) è necessario per dare più potere ai depositari dell'ortodossia religiosa e al loro premio ultraterreno
#7430
Citazione di: iano il 11 Febbraio 2019, 00:58:31 AM
La realtà non è come ci appare.
Non siamo più così ingenui da credere in tutto ciò che vediamo.
Ma c'è stato un tempo in cui vedere significava credere.
Quello che ci è sempre sfuggito è che valeva anche il contrario : credere significava vedere.
I due postulati sono uno solo.
Se non riusciamo a credere nella MQ allora non riusciamo a vederla ,e quindi  non riusciamo a comprimerla e comprenderla in una immagine.
Qui Sciombro obietterà che lui ci crede nella MQ , e nel senso che intende lui ci credo anch'io.
Ma io intendo qualcosa di più sottile che spero salti fuori dalle tante , forse troppe righe scritte.
Non è questione di cambiare occhiali , bisogna proprio usare un altro senso.
L'altro senso c'è da tempo immemorabile e si chiama 'ragione'. Quel senso ci permette di capire la differenza sostanziale tra un bestiario medioevale e un testo di zoologia. E ci permette di vedere, e quindi credere, anche attraverso microscopi, telescopi, ed ogni altro congegno realizzato dalla ragione, inclusa la matematica, che potenziano a dismisura i nostri limitati sensi organici.
#7431
Citazione di: Donalduck il 10 Febbraio 2019, 15:24:24 PM
A parte le questioni riguardanti il tempo in particolare, trovo piuttosto paradossale questo disquisire sulla realtà o meno di questo o di quello, quando nessuno è in grado di dare una definizione filosoficamente, razionalmente accettabile e non ambigua di "realtà" (o di "esistenza") in termini assoluti, in particolare di cosa distingua qualcosa di "reale" da qualcosa di "irreale". In altre parole, quello che servirebbe per poter distinguere ciò che sarebbe reale, da ciò che non lo sarebbe dovrebbe essere una definizione "operativa" di realtà, ossia un algoritmo che permette, seguendo una serie di istruzioni operative, di stabilire se "qualcosa" è reale oppure no, basate su una serie di caratteristiche che il "reale" dovrebbe avere, e che manca all "non reale".
Il mio parere è che non ci sia assolutamente nulla che possa essere definito "non reale", se non in un contesto relativo. Ad esempio l'immagine mentale di una sedia non è "reale" nello stesso senso della sedia, ossia non è una "sedia reale", ma è tuttavia ben reale in quanto immagine mentale. E che, in generale, il problema della realtà o meno di qualcosa, se posto in termini assoluti, sia completamente privo di senso.

Non posso che condividere. Il fallimento dalla metafisica consiste proprio nel suo ostinarsi sull'incontrovertibilità dei suoi concetti, sempre ansiosamente in cerca del loro assoluto, del dio Noumeno. Inconoscibile come ogni divinità che si rispetti, perché il divino ama il mistero. Anzi, solo nel mistero riesce a sopravvivere, come intuirono assai bene gli illuministi. Realtà, Verità, Bene, Essere, Tempo, Nulla, sono i feticci metafisici che ci trasciniamo da millenni come palle di piombo incatenate ai piedi della filosofia.

Così accade che se un fisico teorico dice che a certe livelli della realtà (fisica) si può ignorare nelle formule f(t) il metafisico perde la bussola peggio dei dottori di Salamanca di fronte all'avventuroso marinaio genovese.
#7432
Tematiche Filosofiche / Re:Teoria sull'immortalità
10 Febbraio 2019, 16:26:29 PM
Citazione di: daniele75 il 10 Febbraio 2019, 13:21:33 PM
Sin che c'è corpo ci sarà spirito, sin che c'è spirito, il corpo può essere animato. L'energia intelligente che gestisce l'80% della nostra mente, tramite istinti e pulsioni, io la chiamo Dio, esso è immortale, sinché c'è corpo umano, nel caso che si estingua l'uomo, il codice umano va perso, ma Dio si manifesterà in altre forme.
Tutto molto bello ma assolutamente indimostrabile. Per cui è equivalente a qualsiasi altra narrazione altrettanto indimostrabile.
#7433
A forza di vagonate di cavoli a merenda, qualsiasi argomento si esaurisce intasandosi.
#7434
L'importanza teoretica del marxismo è aver spostato la prospettiva storica dal terreno esclusivo dell'ideologia a quello dei rapporti di produzione e delle gerarchie politiche che su quei rapporti si generano riproducendosi sia materialmente che ideologicamente. Il passaggio di tanti veterocomunisti sul versante opposto fino a sposare oscenità come le ultime guerre NATO e il golpe Monti-Napolitano si spiega facilmente proprio con la condizione materiale che si sono ricavate nelle nicchie dello stato capitalistico post muro di Berlino. Rispetto a questa gente perfino Berlusconi, che instaura ottimi rapporti economici con Putin e Gheddafi, diventa un grande statista e Maroni che difende le pensioni a 40 anni di galera pare Che Guevara di fronte al PD omologato Napolitano.

Per chi vede oltre le insozzate tessere&distintivo della sinistra storica italiana, e si attesta marxianamente sugli effettivi rapporti di classe in atto anche Forza Nuova appare un partito di sinistra rispetto alla razza padrona di stampo prodiano.
.
#7435
Ciao Ox

Ho sempre distinto la pulsione etica dai suoi contenuti. Cosa che hai capito (e criticato) benissimo per cui non puoi continuare a cascare da quel pero. La pulsione etica è naturale, i contenuti etici, l'etica come ethos techne, tecnica del vivere, è culturale.

Il pensiero è elemento originario dell'universo antropologico, ma non userei le categorie struttura-sovrastruttura, perchè qui siamo in ambito ontologico (deterministico a modo suo diversamente dall'ontologia scientifica della natura), non sociologico (probabilistico a modo suo, ma diversamente dal probabilismo naturale perchè qui siamo in presenza di "particelle" pensanti). In sociologia ha senso collegare i macrofenomeni storici all'andamento delle macrostrutture dell'economia politica. Ma a livello di produzione intellettuale esiste un'autonomia del politico (pensiero) che è il motore trainante dei processi rivoluzionari socioeconomici che quelle macrostrutture scardinano fin dalle fondamenta, falsificando ogni ipotesi di rapporto meccanico tra struttura-sovrastruttura e l'illusione di una "scienza della rivoluzione" totalmente deterministica.

In parole povere: Engels era un industriale, Marx un intellettuale borghese. Molta libertà intellettuale e poca meccanica struttura-sovrastruttura nella nascita del "socialismo scientifico". La meccanica struttura-sovrastruttura funziona benissimo finchè lo spettro del libero arbitrio ideologico non comincia a guastarne le pezze giustificative ideologiche. Così nasce una rivoluzione. Mica bruscolini. Basta vedere come sia radicato nell'animo umano un modello socioeconomico tanto fallimentare e iniquo come il capitalismo. Anche la sovrastruttura, una volta strutturata, diventa dura come il marmo. E questo fatto rende ingenuo continuare a ragionare in termini in-mediati di rapporto struttura-sovrastruttura nell'ermeneutica storica e sociologica.
#7436
Per mettersi contro la fase suprema del capitalismo, il globalismo finanziario, bisogna avere le spalle assai grosse. Almeno come Russia e Cina. Se sei Lumumba, Mossadeq, Saddam Hussein, Gheddafi, Lula, Maduro prima o poi ti fanno fuori. Andò bene a Castro e Ho-ci-min. Ma c'era l'URSS alle loro spalle. Sta di fatto che il Finanzcapitalismus, che dopo la disfatta del Vietnam e la fine dei suoi regimi criminali latino americani ha dovuto ingoiare rospi amari, dopo la caduta dell'URSS sta tornando alla grande e, complice la debolezza ideologica dei suoi avversari, sta facendo terra bruciata ovunque. I tempi sono duri per l'antagonismo allo strapotere finanzcapitalistico, ma la lotta continua. Una piccola soddisfazione: qualcuno da posizioni di governo ha finalmente puntato il dito su uno dei più carogne esempi di neocolonialismo criminale: la Francia. Lieta di averli votati.
#7437
Lasciamo perdere la rivoluzione leninista che c'entra come i cavoli a merenda. Il cervello è la struttura materiale dei pensieri in cui è contenuto anche il patrimonio genetico che determina l'homo sapiens in quanto animale sociale. Quando una testugginina nasce nasce cerca il mare, quando nasce un mammifero cerca la tetta della mamma. Questo è la prima manifestazione fenomenica della "pulsione etica dell'animale sociale", che poi le cure parentali rafforzeranno per via culturale caricando di contenuti etici - storicamente e biologicamente determinati - qualla pulsione genetica.

Se biologicamente è il cervello la struttura originaria della "sovrastruttura" pensiero, sociologicamente la struttura è data dalle condizioni storico-culturali in cui il cucciolo viene educato. Questo doppio binario incasina non poco, spiritualisti-idealisti, materialisti-scientisti e diversamente nonsocosa come sgiombo. Ma è una relazione assai semplice in cui, tralasciando i cavoli a merenda anglosassoni, tanto gli aspetti genetico-biologici che quelli storico-culturali trovano la loro ponderata valorizzazione nella costruzione della "sovrastruttura" pensiero con tutti i suoi derivati logici, etici, estetici.
#7438
Tematiche Culturali e Sociali / Re:la televisione
08 Febbraio 2019, 14:43:32 PM
Da vent'anni non ce l'ho più e da allora vivo meglio. Anche per via del canone. Purtroppo è subentrata internet ...  :'(
#7439
Citazione di: sgiombo il 08 Febbraio 2019, 10:59:53 AM
Se uno pensa di essere, in quanto percepito sensibilmente dagli altri, nulla più che una macchina biologica e vive bene lo stesso é perché ha superato conseguentemente qualsiasi residua illusione provvidenzialistica o metafisica (religiosa o parareligiosa: gli "sweet dreams" di cui parla il per me pessimo filosofo monista materialista Daniel Dennett) su una presunta "superiorità" umana (oggettiva e non meramente soggettiva, unicamente per quanto riguarda noi stessi) rispetto al resto della natura.

Non si tratta di superiorità, ma di alterità della dimensione psichica umana. Se la psicologia è una scienza, è perchè la neurologia e le neuroscienze non sono (ancora e forse mai) riuscite a ridurre l'umano ad una macchina biologica. Mi spiace sgiombo, ma aldilà delle tue altisonanti dichiarazioni di principio, sei pure tu vittima dei pre-giudizi scientisti per cui l'idea di un universo antropologico è eretica e il determinismo causale deve essere (così come Hume discrimina metafisica morale da scienza) quello ingenuo e gnoseologicamente impotente della causa efficiente.
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#7440
Errare é umano, essere sicuri di sapere é diabolico. Il determinismo naturale applicato all'universo antropologico é una fesseria col botto. Ma se uno pensa di essere nulla più che una macchina biologica e vive bene lo stesso anche questo rientra nel suo libero arbitrio, che mi guardo bene dal turbare.