Buona levitazione iano. Io continuo a farmi ingannare utilmente dalla percezione sensoriale: 9,81 m/sec2, ogni volta che mi affaccio alla finestra.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: 0xdeadbeef il 12 Febbraio 2019, 20:31:03 PM
Scusami la "cruda franchezza", ma devi solo spiegarmi perchè io ho l'intenzione di diventare vegetariano
laddove "altre" specie animali non si pongono questo problema.
Non serve tirare sempre in ballo Padre Pio o la Madonna di Medjiugorje...
saluti
Citazione di: iano il 12 Febbraio 2019, 20:08:26 PM
Chi ci impedisce di ipotizzare che domani disporremo di una nuova classe di strumenti che faranno apparire gli attuali come ingannevoli?
Citazione di: Sariputra il 12 Febbraio 2019, 15:52:36 PM
Realtà e percezione sono la medesima entità.
Citazione di: Socrate78 il 11 Febbraio 2019, 18:11:15 PMNon sono sicura di nulla, ma mi limito, come il vostro Pascal, a scommettere. Io scommetto, alla luce delle informazioni di cui dispongo, sulla natura mitologica delle religioni. Certo che esiste l'inferno: nel pianeta Terra e i demoni sono umani in carne ed ossa.
Ne sei sicuro Ipazia? E se l'inferno esistesse veramente?
Citazione di: Donalduck il 11 Febbraio 2019, 19:51:17 PM
Ipazia:Concordo nel considerare fallimentare qualunque attegiamento assolutistico, qualunque vana ricerca della "verità ultima".
Questo però non mi impedisce di sentirmi immerso nel mistero, il che significa semplicemente che in me sorgono, che lo voglia o no, delle domande, e non domande trascurabili, ma, direi, piuttosto ingombranti (riguardanti ad esempio l'origine della vita o la "natura" della coscienza o le fondamenta dell'etica) anche se difficili da formulare esattamente in termini razionali. Domande che ritengo siano assai probabilmente destinate e restare senza risposta, ma su cui d'altra parte penso che valga la pena di riflettere e ricercare. E non credo che siano domande che possano ricevere risposte o venir superate (almeno non allo stato attuale delle conoscenze) da un sano relativismo, peraltro necessario, a mio parere, per mantenere un retto pensiero.
Citazione
Il problema principale è che si fa spesso confusione tra fisica e metafisica. E a mantenere questo equivoco contribuiscono parecchio molti uomini di scienza, che tendono a dare un significato metafisico di "verità" alle interpretazioni che la scienza dà dei fenomeni che studia. Tipica la vana ricerca della "teoria del tutto", che nell'immaginario di molti scienziati e non, dovrebbe "svelare i segreti dell'esistenza", anzi "gli ultimi segreti dell'esistenza", a significare che la scienza li avrebbe svelati quasi tutti. Una concezione mitologica e infantilmente onniscientistica di un sistema di pensiero certamente di grande valore sia intellettuale che pratico come la nostra scienza, ma certamente inadatto a simili compiti (ammesso e non concesso che ci possa mai essere un sistema di pensiero "adatto")
Citazione di: iano il 11 Febbraio 2019, 00:58:31 AML'altro senso c'è da tempo immemorabile e si chiama 'ragione'. Quel senso ci permette di capire la differenza sostanziale tra un bestiario medioevale e un testo di zoologia. E ci permette di vedere, e quindi credere, anche attraverso microscopi, telescopi, ed ogni altro congegno realizzato dalla ragione, inclusa la matematica, che potenziano a dismisura i nostri limitati sensi organici.
La realtà non è come ci appare.
Non siamo più così ingenui da credere in tutto ciò che vediamo.
Ma c'è stato un tempo in cui vedere significava credere.
Quello che ci è sempre sfuggito è che valeva anche il contrario : credere significava vedere.
I due postulati sono uno solo.
Se non riusciamo a credere nella MQ allora non riusciamo a vederla ,e quindi non riusciamo a comprimerla e comprenderla in una immagine.
Qui Sciombro obietterà che lui ci crede nella MQ , e nel senso che intende lui ci credo anch'io.
Ma io intendo qualcosa di più sottile che spero salti fuori dalle tante , forse troppe righe scritte.
Non è questione di cambiare occhiali , bisogna proprio usare un altro senso.
Citazione di: Donalduck il 10 Febbraio 2019, 15:24:24 PM
A parte le questioni riguardanti il tempo in particolare, trovo piuttosto paradossale questo disquisire sulla realtà o meno di questo o di quello, quando nessuno è in grado di dare una definizione filosoficamente, razionalmente accettabile e non ambigua di "realtà" (o di "esistenza") in termini assoluti, in particolare di cosa distingua qualcosa di "reale" da qualcosa di "irreale". In altre parole, quello che servirebbe per poter distinguere ciò che sarebbe reale, da ciò che non lo sarebbe dovrebbe essere una definizione "operativa" di realtà, ossia un algoritmo che permette, seguendo una serie di istruzioni operative, di stabilire se "qualcosa" è reale oppure no, basate su una serie di caratteristiche che il "reale" dovrebbe avere, e che manca all "non reale".
Il mio parere è che non ci sia assolutamente nulla che possa essere definito "non reale", se non in un contesto relativo. Ad esempio l'immagine mentale di una sedia non è "reale" nello stesso senso della sedia, ossia non è una "sedia reale", ma è tuttavia ben reale in quanto immagine mentale. E che, in generale, il problema della realtà o meno di qualcosa, se posto in termini assoluti, sia completamente privo di senso.