Citazione di: Koba il 16 Marzo 2025, 09:16:10 AMIl fine ideologico è convincerci a considerare positivamente la disumanità delle sollecitazione in quanto occasione di un adattamento che nessuno avrebbe pensato possibile.La resilienza, in psicologia (per questo ho precisato: «resilienza, propriamente intesa») non è banalmente la capacità di incassare i colpi della vita, di "essere tosti", non è sinonimo di «resistenza» e non ha a niente a che fare con ideologie neoliberiste e manipolazioni delle masse. La resilienza (v. qui), studiata a livello clinico (non stabilita a tavolino da "dottori della propaganda"), va di pari passo con la rielaborazione "positiva", ossia non dannosa per l'individuo, di vissuti potenzialmente nocivi.
"Ah, non sono morto! E chi l'avrebbe mai detto. Ma ciò che non mi uccide mi rafforza!".
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Non è difficile cogliere la radice ideologica da cui prendono vita espressioni come "resilienza" o "essere imprenditori di se stessi", poi messi in circolazioni dai fedeli servitori della causa neoliberista.
In pratica significa, come ricorda l'articolo, che se cresco con genitori schizofrenici non divento a mia volta schizofrenico o non alimento altre turbe psichiche, ma reagisco (la resilienza è essenzialmente reazione, non capacità di subire senza "rompersi") strutturandomi in modo "sano e funzionale". Se non fossi stato sufficientemente resiliente, sarei rimasto traumatizzato o magari avrei "assorbito e riprodotto" atteggiamenti schizofrenici. Questa non mi sembra un'idiozia né una strategia neoliberista, ma una risorsa utile per affrontare crisi interiori. O preferiamo appiattire tutto a «sono in crisi, governo ladro!»?