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Messaggi - bobmax

#76
Ah, si tratta di un passatempo...

Sarebbe stato meglio dirlo subito allora. Non avrei perso tempo.
#77
Tematiche Filosofiche / Re: La semiretta
16 Agosto 2024, 07:59:27 AM
L'infinito è una necessità logica.
Perché la negazione del finito è necessaria logicamente.
E lo è in quanto il pensiero logico aborrisce il nulla.

Infatti escludendo l'esistenza dell'infinito avremmo solo il finito. Che finisce dove?
Ecco il Nulla!

Si dovrebbe allora ammettere che la realtà è finita, seppur illimitata. Come d'altronde è l'universo: finito e illimitato.

Ma poiché ciò che confina con il Nulla è inevitabilmente esso stesso nulla... allora meglio illudersi nella esistenza dell'infinito.

La creazione di una semiretta, tagliando in un punto una retta, è un assurdo. Perché pretende di agire su ciò che non esiste.
Cioè rendere reale ciò che non solo non lo è, ma non può neppure essere davvero pensato: l'infinito.
Perciò un assurdo. Sebbene necessario logicamente...
#78
L'etica prescinde da qualsiasi cosa, anche dalla memoria.

Che forse la consapevolezza del bene e del male, per esserci necessita di ricordare?
Senza memoria non vi sarebbe né bene né male?
Devo rimandare alla memoria fatti passati per poter decidere se ciò che ho davanti è male oppure bene?

Per niente.
L'etica viene prima di qualunque ricordo.

Piuttosto la memoria ha lo scopo di dare un senso ad ogni situazione di vita.
E la situazione di vita è dove mi viene offerta l'occasione di eternare. Ovvero essere davvero etico!
Che cioè avvenga la metamorfosi dal non essere all'Essere.

Dove il ricordo è sempre e comunque memoria del non essere.
Bello o brutto, buono o cattivo, il ricordo permette la costruzione di senso di ogni situazione di vita.

Che tuttavia non è che sogno di Dio.
E perciò non ha alcuna consistenza propria, nessuna autentica realtà.
Sebbene non possa mai essere definitivamente giudicata irreale...

Ma è proprio questa impossibilità di uscire dal sogno a risvegliare l'etica. Che dal non essere conduce all'Essere.
#79
Tematiche Filosofiche / Re: Commento all'"Eutifrone"
14 Agosto 2024, 10:20:16 AM
Ciò che è giusto, deve necessariamente essere giusto per me. Vi sono poi i giudizi degli altri, che sono però comunque subordinati al mio senso di giustizia. Che prevale sempre su quello di chiunque altro. Fosse pure Dio in terra.

Ciò non significa che io abbia comunque ragione, ma che finché la penso diversamente non può che prevalere in me la mia verità.

Rivolgermi a un tribunale affinché giudichi mio padre, può significare solo una cosa: io l'ho già condannato.
Infatti non si trascina in tribunale il proprio padre per verificare se è colpevole o meno. Lo si è già giudicato colpevole!

Il ricorso al tribunale può avere solo altre motivazioni che non siano la verifica della effettiva colpevolezza.
Perché il tribunale può anche assolverlo, ma se sono arrivato al punto di accusarlo pubblicamente, per me, almeno nel momento in cui lo denuncio alla autorità, è senz'altro colpevole.

Di modo che la ragione per cui lo trascino in tribunale o è per mostrargli il suo errore e magari punirlo, cosa che non sono in grado di fare autonomamente, o per evitare che il delitto si ripeta.
Comunque in ogni caso il giudizio è da me già stato dato.
#80
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
12 Agosto 2024, 16:05:14 PM
La genesi del comunismo è del tutto diversa da quella del fascismo.

Il comunismo nasce infatti come ideale di giustizia sociale, di uguaglianza di ogni essere umano. È in sostanza un cristianesimo materialista.

Mentre il fascismo è una espressione del nichilismo.
Nichilismo che cova ovunque, anche nell'animo del comunista più sincero. E contro il quale la lotta non è mai vinta del tutto.
Tant'è vero che poi, nella pratica, il comunismo non ha potuto ogni volta che fallire. Un po' perché l'ideale fatalmente si annacqua, ma soprattutto perché la volontà di potenza, tipica del nichilismo, finisce per prevalere.

Ora vi sono tanti dichiarati comunisti che neppure avvertono minimamente l'autentico ideale comunista. In quanto non sono che fascisti mascherati con falce e martello.
In realtà vi sono sempre stati, ma adesso, con questo liberi tutti, si mostrano più sfacciatamente.

Vi è qualcosa di vero nel detto:
"Chi in gioventù non è comunista, è senza cuore. Chi è comunista da adulto, è senza cervello"

L'adulto però non potrà mai rinnegare il proprio comunismo, dovrà tenerlo nel proprio cuore come sacro ideale.
Senza però la pretesa di imporlo. Perché ormai consapevole di non possedere comunque la Verità.

È l'evoluzione dell'anima, fino alla metamorfosi.
#81
Citazione di: Koba II il 11 Agosto 2024, 10:18:56 AMNo, non è che con "Essere s'intende il fondamento dell'esistente". Sei tu che intendi l'Essere in questo modo. Non siamo di fronte ad un'evidenza. Dunque tale differenza, tra Essere ed esistenza non va semplicemente ribadita, ma argomentata.
Comunque sia, se l'Essere è il fondamento trascendente di ogni cosa che esiste (ma nel senso di una Causa efficiente? O piuttosto teleologicamente come ciò cui ogni essente mira?) è tutto fuorché il Nulla. È il Fondamento. Perché asserire che è uguale al Nulla, complicando ulteriormente la comprensione dell'argomento? Giocando sul fatto che non avendo l'esistenza come ogni normale essente allora è non esistente, quindi nulla?
L'amore non mi fa intuire che l'altro è me stesso. L'amore mi fa comprendere che l'altro, facendo parte del Tutto (ma senza in esso perdere le proprie differenze che lo rendono unico, senza affondare in un Uno indistinto), è legato a me.


L'Essere non può essere argomentato razionalmente. Proprio in quanto non vi è alcuna evidenza razionale dell'Essere.
L'evidenza razionale è peculiare dell'esistere.

Nulla significa soltanto non esistenza. È semplicemente una negazione, non è una affermazione.
Non vi è nessun "qualcosa" che sia nulla.
Cosificare il nulla è l'errore in cui si cade quando si confonde l'Essere con l'esistere.
E ciò avviene perché appiattiti sull'esistere.

Perché allora parlare dell'Essere?
Visto che non ha alcuna evidenza razionale?

Se ne deve parlare perché una evidenza ce l'ha, ed è la massima evidenza che si possa cogliere, tale da mettere in ombra qualsiasi altra, sebbene non sia razionale.

Questa evidenza compare quando finalmente hai davanti ciò che conta davvero.
E allora daresti tutto quello che hai pur di seguire quella che appare adesso l'unica autentica evidenza!

Può anche avvenire attraverso il legame con chi ami. Ma non in quanto legame tra esistenti.
Anzi, proprio nel dissolvimento di questo legame dovuto alla caducità dell'esistere!

È il Nulla, che è l'amato. Nulla che è sempre stato, è, e sarà.
E tu lo ami.
#82
Citazione di: Koba II il 10 Agosto 2024, 17:20:27 PMLa filosofia nasce dalla meraviglia: meraviglia che è nello stesso tempo stupore per l'essere e orrore per il divenire.
Le due cose vanno insieme.
E poiché la filosofia ricomincia da capo ogni volta, noi siamo chiamati a confrontarci con questa duplice esperienza.
Ma che cosa fa la filosofia? Separa le idee fondate, solide, dalle opinioni infondate.
Un'idea importante che andrebbe sviscerata è per esempio la continuità delle generazioni.
Limitarsi a dire: "tu sei tuo padre!", non ha alcun senso.
Ma che si senta di avere un legame con le generazioni che ci hanno preceduto, un legame non solo affettivo, ma nemmeno solo biologico, qualcosa che riguarda il compito di custodire e portare con sé la vita dei genitori e dei nonni etc., un compito che non è un dovere morale ma riguarda, oserei dire, la nostra stessa essenza, qualcosa di essenziale che siamo chiamati a realizzare, ebbene che tutto questo sia reale a me sembra evidente. Seppure la doxa ignobile vorrebbe ridurre tutto questo a sentimentalismo. Invece qui si tratta di ontologia.
Ecco come si vede anche qua, al di là delle chiacchiere, emerge la necessità di un discorso teoretico rigoroso.

La contrapposizione essere - divenire fa parte della esistenza.
Dove l'essere è ciò che permane mentre il divenire lo erode.
Nessuno dei due può però stare senza l'altro.
L'essere infatti è tale solo in quanto si oppone al divenire.
E il divenire è possibile solo se rapportato all'essere.
Qualcosa deve permanere affinché qualcos'altro divenga.

L'idea di un mondo dove il tempo si fermasse e quindi cessasse il divenire, come l'effetto di un maleficio in una fiaba, è totalmente assurdo. Perché niente può esistere senza divenire.

Tutto questo è relativo all'esistere.

Perché viceversa con Essere si intende ciò che permette l'esistere. E quindi il gioco essere (permanere se stesso) - divenire (diventare altro da sé).
Essere che perciò è a monte sia del divenire sia del permanere.
E che quindi non esiste: è.

L'amore può fare percepire l'Essere.
Quando si riesce ad intuire che l'altro, chiunque altro, non è che me stesso.

Vi sono mille occasioni per amare.

E l'amore del padre per il figlio, e viceversa, può forse essere una delle migliori occasioni per comprendere come l'amato non sia che te stesso.
#83
Ecco, dovevo trascurare tutta la menata.
Tanto sapevo già come sarebbe andata.
Cercherò di metterci più determinazione.
#84
La serie più bassa di numeri dispari per numeri dispari, escludendo l'uno, è:

3x3 = 9
3x5 = 15
3x7 = 21
5x5 = 25
3x9 = 27
3x11 = 33
5x7 = 35
3x13= 39
...

La tua è invece la serie più bassa di numeri dispari per 3
#85
Quel che dovevo dire l'ho detto.
Incomincia la solita manfrina.
#86
Percorsi ed Esperienze / Re: Fascinazione mentale
08 Agosto 2024, 22:49:33 PM
Sei certa che si tratti proprio di quell'uomo?
E che non sia invece una tua costruzione mentale, nata in te a causa del forte impatto emotivo di quell'unico incontro?
Ti ritroveresti così a non riconoscerti in alcuni pensieri e volontà che hai. Interpretandoli come esterni a te stessa. Mentre sei sempre e solo tu.

Il nostro pensiero è dialogico. Frutto di tante forze, anche contrapposte.
In alcuni casi può sembrare che alcuni pensieri non siano nemmeno nostri.
D'altronde lo stesso io è una costruzione della mente.
#87
Questa non è la serie progressiva dei numeri dispari per i numeri dispari (l'uno escluso) ma la serie progressiva dei numeri dispari per tre.

Se infatti lo fosse dovrebbe comparire anche il 25 o il 35.
#88
Il Padre sei tu Eutidemo.

Non sei forse ancora tu all'origine di questo mondo?
Donde nasce questa compassione, questa sofferenza per il male, se non perché la creatura non è come dovrebbe essere?

La compassione è amore.
Dio ama se stesso.
#89
Citazione di: Eutidemo il 08 Agosto 2024, 06:28:22 AM
Che forme di memoria e di coscienza differenti, non immaginabili ora, possano prendere il posto di quelle mie, non si può certo escludere; quello che, invece, si può escludere con assoluta certezza, è che le mie personali e individuali  forme di memoria e di coscienza possano sopravvivere alla morte del mio organismo psico-fisico, essendo ad esso strettamente ed intrinsecamente collegate e  connesse.
L'ho verificato sperimentalmente durante le tre anestesie totali che ho dovuto subire, per cui non ci sono argomenti che potranno mai convincermi del contrario!


Durante una delle sei anestesie totali, che ho subito, ho invece fatto una esperienza che mi ha segnato, e che poi mi ha spinto decisamente nella ricerca.

Infatti ero rimasto memore di me stesso e, allo stesso tempo, mi sono ritrovato a vivere una situazione di vita in cui non ero io... bensì mio padre!
Ero mio padre, che si stava prendendo cura del proprio bambino.
E quel figlio, che tenevo in braccio, ero ancora io!

Ed era realtà, non era un sogno, ne sono certo.
#90
Citazione di: Eutidemo il 07 Agosto 2024, 06:24:25 AM
Non sono invece d'accordo con te quando scrivi che la realtà è un "sogno" così bello, che lo abbiamo fissato, per ritrovarlo sempre uguale ogni volta che ci svegliamo (come quell'amata la cui bellezza, pur invecchiando,  ci è rimasta negli occhi); ed infatti la "realtà fenomenica" del mondo che mi circonda, illusoria o meno che essa sia, più che un bel "sogno" a me sembra un orribile "incubo".
Dal quale spero di risvegliami il prima possibile!


Mi spiace Eutidemo per questa tua disperazione.
Ognuno ha la propria storia di vita, con le sue esperienze. Chi più fortunate chi meno.
E io sono stato fortunato, molto.
Per cui dovrei starmene zitto.
Però ho comunque provato anch'io più volte la disperazione. Una angoscia, senza speranza che potesse mai finire. Sebbene poi una luce sia infine sempre comparsa.

Così vorrei dirti che il mistero dell'Essere c'è e pure... non c'è.
Il mistero è razionale, mai spirituale.

Voglio credere che tu sia stato certamente amato in questa vita.
Ecco, guarda quell'amore che hai ricevuto.
Lì non vi è alcun mistero.
Aggrappati a quell'amore.

Anche se sembra ormai passato, mero ricordo degno solo di nostalgia, non è così!
È la voce del Padre.
E tu chi saresti mai se non il figlio?