Ah, si tratta di un passatempo...
Sarebbe stato meglio dirlo subito allora. Non avrei perso tempo.
Sarebbe stato meglio dirlo subito allora. Non avrei perso tempo.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: Koba II il 11 Agosto 2024, 10:18:56 AMNo, non è che con "Essere s'intende il fondamento dell'esistente". Sei tu che intendi l'Essere in questo modo. Non siamo di fronte ad un'evidenza. Dunque tale differenza, tra Essere ed esistenza non va semplicemente ribadita, ma argomentata.
Comunque sia, se l'Essere è il fondamento trascendente di ogni cosa che esiste (ma nel senso di una Causa efficiente? O piuttosto teleologicamente come ciò cui ogni essente mira?) è tutto fuorché il Nulla. È il Fondamento. Perché asserire che è uguale al Nulla, complicando ulteriormente la comprensione dell'argomento? Giocando sul fatto che non avendo l'esistenza come ogni normale essente allora è non esistente, quindi nulla?
L'amore non mi fa intuire che l'altro è me stesso. L'amore mi fa comprendere che l'altro, facendo parte del Tutto (ma senza in esso perdere le proprie differenze che lo rendono unico, senza affondare in un Uno indistinto), è legato a me.
Citazione di: Koba II il 10 Agosto 2024, 17:20:27 PMLa filosofia nasce dalla meraviglia: meraviglia che è nello stesso tempo stupore per l'essere e orrore per il divenire.
Le due cose vanno insieme.
E poiché la filosofia ricomincia da capo ogni volta, noi siamo chiamati a confrontarci con questa duplice esperienza.
Ma che cosa fa la filosofia? Separa le idee fondate, solide, dalle opinioni infondate.
Un'idea importante che andrebbe sviscerata è per esempio la continuità delle generazioni.
Limitarsi a dire: "tu sei tuo padre!", non ha alcun senso.
Ma che si senta di avere un legame con le generazioni che ci hanno preceduto, un legame non solo affettivo, ma nemmeno solo biologico, qualcosa che riguarda il compito di custodire e portare con sé la vita dei genitori e dei nonni etc., un compito che non è un dovere morale ma riguarda, oserei dire, la nostra stessa essenza, qualcosa di essenziale che siamo chiamati a realizzare, ebbene che tutto questo sia reale a me sembra evidente. Seppure la doxa ignobile vorrebbe ridurre tutto questo a sentimentalismo. Invece qui si tratta di ontologia.
Ecco come si vede anche qua, al di là delle chiacchiere, emerge la necessità di un discorso teoretico rigoroso.
Citazione di: Eutidemo il 08 Agosto 2024, 06:28:22 AMChe forme di memoria e di coscienza differenti, non immaginabili ora, possano prendere il posto di quelle mie, non si può certo escludere; quello che, invece, si può escludere con assoluta certezza, è che le mie personali e individuali forme di memoria e di coscienza possano sopravvivere alla morte del mio organismo psico-fisico, essendo ad esso strettamente ed intrinsecamente collegate e connesse.
L'ho verificato sperimentalmente durante le tre anestesie totali che ho dovuto subire, per cui non ci sono argomenti che potranno mai convincermi del contrario!
Citazione di: Eutidemo il 07 Agosto 2024, 06:24:25 AMNon sono invece d'accordo con te quando scrivi che la realtà è un "sogno" così bello, che lo abbiamo fissato, per ritrovarlo sempre uguale ogni volta che ci svegliamo (come quell'amata la cui bellezza, pur invecchiando, ci è rimasta negli occhi); ed infatti la "realtà fenomenica" del mondo che mi circonda, illusoria o meno che essa sia, più che un bel "sogno" a me sembra un orribile "incubo".Dal quale spero di risvegliami il prima possibile!