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Messaggi - niko

#76
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
19 Giugno 2025, 12:23:59 PM
Citazione di: anthonyi il 19 Giugno 2025, 05:07:49 AMNon ha senso parlare di "resistenza", considerato che il territorio iraniano non é invaso e non lo sarà da nessun esercito straniero.


Beh, la scelta, per la parte da cui stai tu a questo punto e' facile: invadere, e avere buone possibilita', localmente e temporaneamente di "vincere", ma al costo di destabilizzare ancora di piu' il contesto internazionale; o non invadere, e perdere malamente questa guerra, appena iniziata, al cento per cento.

Contro un paese che non capitolera' mai, e che sotto qualche sporadico centinaio di bombe, non si sgretolera' mai. 

Voi sognate, ma l'ultimo grande visionario che si convinse di poter risolvere il punto fondamentale di una guerra soltanto dal cielo, era Hitler a Dunquerque.

Scusa sai, se ho dato per scontato che anche tu, preferissi la prima. E che anche i capoccia dalla tua parte, sceglieranno la prima. E quindi che la resistenza, per le strade dell'iran, in questa lunga guerra, che si prospetta, sara' sia metaforica, che letterale.

#77
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
19 Giugno 2025, 10:33:15 AM
Citazione di: anthonyi il 19 Giugno 2025, 05:07:49 AMProvo una certa compassione per te, niko, che per mantenerti coerente nel sostegno all'asse del male

"L'asse del male", se e' o voleva essere una citazione, niente da dire, su certe cose sei piu' informato di quanto pensassi.

Se e' una tua invenzione, sappi allora che inventi le tue belle e "originali" frasette riproducendo automaticamente e senza manco saperlo citazioni di una certa importanza per la storia contemporanea, certo a te la cosa sara' indifferente, o forse ti dara' un certo motivo di orgoglio, dato che e' di Bush junior alla vigilia della sua prima guerra, la bella citazione, ma a me sembra piuttosto inquietante, e non potevo non dirtelo...

Ah dimenticavo, l'asse del male, quello originale, non comprende manco per niente la Russia, che a quei tempi era ancora amica "nostra" e sedente nel g8, quindi a questo punto sei tu, che a forza di spararle veramente grosse, e rapito da certi istinti "mimetici", rischi di sembrare incoerente...

#78
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
19 Giugno 2025, 03:43:14 AM
Citazione di: InVerno il 19 Giugno 2025, 00:42:58 AMDire che sono stati attaccati senza provocazione è una difesa da ministro degli esteri iraniano, tutti gli altri han visto qualcos'altro. Ti stanno simpatici? Cosa ti attizza di loro, l'equo pagamento delle donne in frustate sulla schiena?

Non sei serio, "tutti gli altri" chi???

E' autorevole un occidente che ad oggi sostiene che l'entita' coloniale e teocratica sionista (sua diretta proiezione, in casa d'altri) possa avere la bomba atomica (termonucleare) e l'Iran, teocrazia al momento non genocida e non invadente altri stati, no?

Chi assegna, il patentino per le bombe atomiche? Chi e' piu' probabile che le tiri?

Chi ha il tempo a favore, o chi ha il tempo contro?

Chi ha la media di eta' a sessanta, o chi a quaranta?

Esiste, una spettrale oggettivita' dei fatti e delle tendenze, un qualcosa su cui possiamo convenire, oppure il mondo e' come ognuno lo immaggina?

La bomba non e', di qualcuno in particolare, la bomba e' solo l'aspetto ghestaltico di tutta questa societa', il suo fuoco nero sottostante, il suo potenziale inespresso... se vuoi capire la bomba, caro Inverno -della provocazione- come tutti gli artefatti umani, devi capire a cosa serva veramente, quali desideri soddisfi... nel mondo dell'uomo, non c'e' niente di inutile sotto il sole, niente di niente, nemmeno la bomba, nemmeno quella atomica... tutto ha una causa, tutto sorride, tutto risponde a chi sa intertogarlo...

La domanda da fare alla bomba, perche' questa, come tutto il resto del nostro ambiente piu' prossimo ci sorrida, e ci riveli finalmente a cosa mai serva, e':

Chi, veramente, in cuor suo, vuole vedere bruciare fino alla radice questo mondo, case, alberi, persone, macchine, tutto, piuttosto che vederlo di un solo capello o di un solo granello di sabbia cambiare?

Chi? Ad oggi chi?

Gli ayatollah, i testimoni di geova, i complottatori, i massoni, i fascisti, i comunisti? Oppure chi piu', a chiacchiere e moine, a scherni illusioni e scherzi, a ghirigori di sola superfice, rivendica (quale potenza) la maschera di chi, eternamente, vuole, e vuole integralmente, cambiarlo? La fiaba, la scena, lo spettacolo... il progresso ironicamente declinato, che sempre piu' ha orrore, di quello che deve, fingere di volere...

La bomba, in quanto istanza di distruzione e de-significazione finale, in quanto desiderio oggettificato e ritornante della vita, e quindi - anche- immediata e lenta morte, e' di chi, ovvero appartiene a chi, socialmente ma anche individualmente, e', o sara', preposto a cambiare tutto, perche' non cambi niente... e' questo, il tipo umano che premera' il bottone, non sara' pazzo, e non sara' un incidente... sara' la soddisfazione, paradossale ma possibile e reale, di un leggittimo e comprensibile desiderio... sara' di chi, tra di noi, avra' il compito piu' ingrato, e quindi, piu' ingiudicabile...

La resistenza iraniana, ha oggi motivo di esistere, ed e' bandiera di uguaglianza, e quindi di liberta', proprio perche' gente come te, caro Inverno (delle provicazioni) e soprattutto come Netaniahu, si riempie la bocca, in piena "mondovisione", reale e simbolica, di grotteschi, diciamo cosi', "slogan femministi" anch'essi della durata, reale e simbolica di tre parole; slogan, appunto, rubati e mal tradotti alle piazze iraniane... ma e' scritto:

non rubare,

con l'unico significato laico (e quindi: laicamente interessante) possibile di: stai nel tuo, stai entro il limite dell'immanenza e della decenza, e su questo punto, tutti e tre i grandi monoteismi concordano e confermano, quindi, di cosa parliamo, quando e se parliamo...

Dai ripeti con me:

Donna/vita/liberta'...

Donna/vita/liberta'...

Ma, controcanto implicito:

La/Storia/vi/giudichera'...

La/Storia/vi/giudichera'...

La Storia, che non e' un pasto gratis per nessuno e ha le sue contraddizioni estreme, prima tra tutte, oggi, quella tra apparenza e realta'.

Realta' in cui, dopo Siria, Libia, Palestina e Iraq, qualcuno o qualcosa, finalmente, e almeno per ora, resiste.

#79
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
18 Giugno 2025, 16:34:46 PM
Citazione di: InVerno il 18 Giugno 2025, 15:41:56 PMNon so quale ingresso magari nessuno ma imporre un cambio di regime senza entrare nel paese sembra un piano molto ardito che per succedere richiede gli iraniani essere veramente impreparati o gli americani pesantemente coinvolti, quali già sono visto che Trump parla di "noi". Chissà se Putin sarà coinvolto, potrebbe fornire un appartamento all'Ayatollah vicino a quello di Assad e Yanukovich, fra qualche anno per assistere al vertice dei BRICS basterà andare sulla piazza rossa e lì si potranno osservare decine di ex presidenti che complottano la fine dell'impero americano?


Niko, questa analisi vale per i "repubblicani classici" non i maga, bisogna dare credito ai secondi per aver sempre criticato le cosiddette  "never ending wars". Bannon è ora molto arrabbiato, giustamente indica che le origini del movimento maga sono lì, nella sfiducia verso il sistema nata dalle mille menzogne di quelle due campagne militari, mettere in campo la terza parte sarebbe un disastro e non credo che i maga siano dietro a questa, c'è una fazione di "pretoriani bipartisan" che ha un cervello tutto suo nell'individuare l'interesse nazionale e spiegare, se necessario con l'uso di pastelli e coriandoli, a Trump che cosa bisogna fare.


Per me Trump e' pienamente un "repubblicano classico", i maga sono, e saranno sempre, solo la sua stupida, e strumentalizzata base "popolare"; non esistera' mai, un reale rappresentanza politica verticistica dei maga, sempre alternanza tra finta destra e finta sinistra, finche' esistera' il capitalismo...

il signor Trump e' maga quanto Meloni, ma alla gente, piacciono i melodrammi, e soprattutto piace pensare, di contare qualcosa...

Io credo, che questa volta, la supposta missilistica, ai soliti noti gli andra' di traverso e l'Iran (attaccato senza la minima provocazione come nella miglior tradizione nazi-occidentale) resistera'; la storia, dell'umanita', non e' finita, ma non nel senso che intendete di solito voialtri...

#80
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
18 Giugno 2025, 14:16:35 PM
Diciamo che e' dagli anni novanta, che i nazidem, specie quando vanno al potere, sono piu' aggressivi e guerrafondai sul fronte russo-europeo (disastro jugoslavia e ucraina), e i nazicon su quello mediorientale (afganistan, due volte iraq).

E poi, a margine, ci sono le anime belle che davvero, hanno pensato, che con (l'integratissimo) nazicon Trump, al potere, cambiasse qualcosa :D

Della tendenza generale che ho illustrato sopra...

Adesso ai voglia, a tempo che hanno per "pentirsi"... con uno vecchio di eta', e al suo secondo mandato, quindi, che neanche deve preoccuparsi di quel minimo di popolarita' al fine di essere rieletto lui personalmente, e, possiamo dedurre in generale dalla personalita' del soggetto, quanto gliene importi del destino e del futuro politico di tutti gli altri, suoi stretti alleati e sodali compresi...



#81
Citazione di: InVerno il 17 Giugno 2025, 17:15:41 PMSe non ti rendi conto dell'impraticabilità di quello che avvochi mi incuriosisco, ci sono altri gruppi che sarebbe giusto fossero parificati oppure solo uomini e donne? È giusto che gay ed etero abbiano retribuzioni diverse? Bianchi e neri? Perché io non ho controllato ma sono sicuro che le hanno.



Si', mi pare di essere stato chiaro: presidenti della repubblica e muratori; in Eurasia, come ho gia' detto, quanto a salari, il presidente della repubblica guadagnera' quanto un muratore, e quanto a profitti e liberta' di impresa, non ne esistera' proprio.

Questo, solo nei primi secoli o decenni. Seguira', l'abolizione totale del denaro.

Tu, li', ti troveresti benissimo, e non staresti a pensare a bianchi, neri, etero, gay e altre stupidaggini.


#82
Citazione di: InVerno il 16 Giugno 2025, 21:10:23 PMNiko, ho capito cosa intendi, dico però che se lo chiami "lavoro maschile" dai ad intendere che la mascolinità sia una caratteristica del lavoro, questa tendenza statistica che evidenzi però non scaturisce dal lavoro (che cambia nel tempo per esempio con la meccanizzazione e permette sempre più l'accesso diversificato) ma dalle persone, sono le persone a essere maschili o femminili non il lavoro. Anche se fossimo d'accordo su cosa è un lavoro maschile e uno femminile continuo a non capire perchè due gruppi di persone, non solo uomini e donne, debbano avere redditi uguali, aggiungo che a mio avviso è sbagliato a priori misurare unicamente in denaro la questione, mi sembra che anche la Goldin lo evidenzi ma ci sono altri studi che suggeriscano che le donne sono meno interessate al "vil denaro" in un contratto rispetto ad altri aspetti, che fare per risolvere la questione? Se uno prioritarizza il proprio tempo personale magari rinunciando ad un centone sta sbagliando, lo dobbiamo fustigare? Fare classi solo femminili dove si insegna alle ragazze a prioritizzare l'aspetto monetario dei contratti? Attenzione a non invitare anche i maschi, altrimenti siamo da capo! Quello che si capisce chiaramente dall'approfondimento della questione è che i motivi dietro certe realtà dire che sono multifattoriali è un eufemismo, e sarebbe davvero curioso vedere cosa si potrebbe fare nella pratica per andare a tamponare ogni singolo aspetto di queste vicende, viene davvero la curiosità di eleggere un woke per vedere come se la cava, anziché ovviamente lasciare le persone libere di esprimere se stesse, questo mai, per chi crede di sapere sempre la proporzione giusta delle cose la libertà è intollerabile.

Conosco il paradosso nordico, per rispondere anche a Baylham, ma considerati i limiti degli studi su cui si poggia non lo userei se non sottoforma di dato preliminare in un contesto specifico, non penso che si avrebbero gli stessi risultati specialmente fuori europa. Le tendenze che evidenzia a mio avviso non sono assolutamente paradossali, ma pongono un interrogativo serio: Ipotizziamo che lo studio predica quello che succederebbe anche in Italia, se le donne decidessero di voler fare ancora di più le maestre forse dovremmo fermarle, inserire delle quote blu? Starebbero chiaramente mentendo a loro stesse  e noi dovremmo "raddrizzarle" verso ingegneria, è quello forse deve fare la Svezia, mettere la facoltà di ingegneria obbligatoria solo per le donne? Come si potrebbe risolvere un tale cul de sac ideologico?


Io credo che non sia possibile risolvere il "problema" che le donne, per motivi culturali e biologici, lavorano "di meno", intendo per meno ore, e per meno periodi di tempo nella loro vita, rispetto agli uomini.

Credo che questo non sia nemmeno un problema. Neanche i woke minimamente intellugenti, credo che lo considerino un problema.

Penso pero', che sia un obbiettivo di civilta', auspicabile, e urgente, far in modo che le donne, guadagnino quanto gli uomini a parita' di unita' di tempo, media, lavorata.

Perche' neancge questo, ad oggi avviene.
E invece, dovrebbe avvenire.

E penso che il gender gap da cpmbattere, sia questo.

La societa' non tiene piu' le donne a casa per forza, ma evidentemente, considera ancora, mediamenre, certe attitudini e capacota' del lavoro tipicamente maschile piu' "pagabili", cioe' degne di essere pagate, rispetto al lavoro tipicamente femminile.

Tutto qui, quello che volevo dire.

Che l'equita' sia incompatibile con la liberta', e' una tipica idea di propaganda antiumana, e in particolare anticomunista. Fa parte delle (comprensibili) resistenze di tutti quei gruppi sociali e di opinione che avrebbero qualcosa da perdere, da una societa' organizzata equamente. E io non posso che sperare, che sia bilanciata e superata, dalle tendente contrarie, di tutti quelli che avrebbero qualcosa da guadagnarci/guadagnarne.


#83
Citazione di: InVerno il 15 Giugno 2025, 07:34:21 AMMa non esiste innanzitutto il "lavoro maschile" e il "lavoro femminile", pensavo non fossimo cattivi sessisti, esiste la retribuzione di donne e uomini quella è misurabile, ma la colonna "lavoro maschile" è vuota perchè non esiste un pezzo di carta scritto da nessuna parte nel mondo (esclusi alcuni stati teocratici) che prevenga alle donne mansioni, sono prassi sociali non caratteristiche del lavoro stesso, fare il pompiere non ha nulla di intrinsecamente maschile, è semplicemente prassi che non lo facciano le donne e non è mai stato un problema per nessuno.


Ma dai, a un certo punto hai citato il paradosso nordico, pensavo che lo conoscessi...

Quindi, io intendo:

Lavoro maschile = lavoro tendenzialmente scelto dai maschi, in esempi e ricerhe condotte in merito, ad esempio quella che ha portato alla "formulazione", del paradosso nordico.

Lavoro femminile = lavoro tendenzialmenre scelto dalle donne, secondo ricerche e studi condotti in merito, che poi, basta un minimo di senso pratico e comune, per conoscerne alcuni, ad esempio: tutti sanno, per dire, che le maestre elementari, sono molto piu' spesso donne, che uomini.

Non c'e' bisogno dai, di essere imam, per capire certe cose...



#84
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 23:44:02 PMLa famosa preferenza "donne-persone" e "maschi-cose" l'abbiamo trovata sin nei bonobo, non esiste nessuna cultura nella storia umana che abbia avuto maggioranza di donne interessante al "campo delle cose" e maschi interessati al "campo delle persone", sostenere che questo sia impresso dalla cultura è in totale assenza di prove, specialmente quando i dati a riguardo  suggeriscono l'esatto contrario. Allo stato delle conoscenze attuali queste preferenze sono molto profonde e non si capisce neanche il beneficio di andarle a toccare, sono lì per un motivo, perchè nell'unione di queste diverse  inclinazioni si ha una FAMIGLIA, il vero nucleo sociale che i poveracci woke, individualisti fino al midollo, hanno completamente dimenticato e che vive dell'unione di diverse inclinazioni maschili e femminili, le une complementari alle altre.

Per la filosofia facciamo alcuni ipotetici:

Ti sentiresti rappresentato se il parlamento fosse popolato unicamente da neri e gay? Io si, pur non essendo nessuno dei due, se sono stati votati significa che rappresentano il popolo di cui faccio parte, irriguardevolmente delle caratteristiche somatiche e dalle preferenze sessuali, un nero gay può fare una legge perfettamente giusta anche per un etero bianco, secondo me.

Se l'offerta di lavoro incontra la domanda dovremmo essere contenti, se io voglio fare il dentista e riesco a fare il dentista dovrebbe essere un fatto positivo della società. Quanto influisce sul mio benessere di "essere dentista" il fatto che una percentuale degli appartenenti al mio stesso sesso, o colore della pelle, facciano i dentisti a loro volta? Se io fossi l'unico dentista bianco ed etero in Italia sarebbe un problema per chi esattamente? Per me? Per i clienti? Per chi? Perchè?



Ma infatti, ripeto, e' giusto che esistano differenze di preferenze e inclinazioni, tra individui maschi e femmine, ma queste, idealmente non dovrebbero, trasformarsi in diffetenze di salario e/o profitto.

Se ci si trasformano, ed e' questo il caso, esiste un problema di ingiuste attribuzioni di priorita', e di dominio.

Il lavoro femminile "vale" quanto quello maschile, e non dovrebbe mai, in nessun senso e in nessun caso, essere pagato "di meno", e intendo, ne' a parita' di mansione per posti di lavoro identici, ne' complessivamente o mediamente.

Siccome il capitalismo moderno e' basato sull'uguaglianza formale degli individui (tutti) di fronte alla legge, e' gia' vero, ad oggi, che il lavoro femminile, non e' pagato di meno di quello maschile, per casi identici e a parita' di mansione, anzi, e' obbligatorio, per legge, che non lo sia. Peccato, che lo sia, tuttora, pagato di meno, complessivamente e mediamente, anche a prescindere dall'identicita' dei singoli casi identici confrontabili, cioe' i lavori "femminili" sono in linea generale, pagati meno, di quelli maschili.

Quindi tanto per cambiare, l'uguaglianza formale dei cittadini davanti alla legge, la fuffa liberale e liberista, non risolve nulla, davanti a differenze, gerarchie e scontri di potere, che, nella loro effettiva realta' sono, complessivi e moltitudinari. Dopo la questione politica, perche' venga giustizia e fratellanza ci vuole la questione sociale. Dopo la rivoluzione francese, ci vuole la rivoluzione russa. Il senso profindo, e intelligente della "cultura woke", e' o almeno, dovrebbe essere questo.

Quanto al sentirmi rappresentato o no da un nero o da un bianco, io non ho di questi problemi, e neanche tu, dici, quindi, che ne parliamo a fare...

#85
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 21:40:51 PMIn un economia di mercato ideale tutte le differenze dovrebbero accontare a differenze di compensazione, nel mondo reale esistono contratti di categoria etc che non sono discriminanti tra uomo e donna, è illegale, se un uomo decide per qualche motivo di fare il badante viene pagato esattamente quanto una donna, o di meno perchè gli "stereotipi di genere" lo ritengono minormente adatto di una donna. E' un problema? Per me no, gli stereotipi di genere raccontano una realtà sperimentabile e probabilisticamente veritiera e la compensazione ne consegue.

Una differenza cessa di essere neutra quando esce dal tuo mondo platonico e altera le preferenze di qualcuno, il fatto che l'economia registri o meno questo processo dipende da quanto è granulare, ma le differenze si trovano anche in campi non economici come quello della rappresentazione politica. L'unica cosa che è "neutra" è la parola "discriminazione", in un contesto liberale diventa negativa se è imposta o positiva se è frutto di una preferenza personale, in un contesto socialista l'esatto contrario (almeno in teoria).

Una disparità partecipativa o rappresentativa può essere indizio di una discriminazione imposta, ma NON è una prova.
Ci sono valanghe di discriminazioni che si originano volontariamente dai soggetti stessi, non sono imposte a "vittime" ma insistono su agenti pienamente in possesso del loro destino, sia in senso individuale che associativo che attuale che storico. Perciò a differenza dei woke che sventolano foglietti dove pensano che una percentuale dimostri qualcosa essa non dimostra niente, ma è un indizio che può portare ad uno studio, come è successo per la vincitrice del Nobel sopradetto, che con numeri, fatti e prove dimostri scientificamente (o refuti) l'esistenza di questa discriminazione negativa.


Solo un liberale come te, può pensare di andare a fare il badante alterando significativamente la media,  di chi lo fà, e chi no :D

Magari, proprio al fine, di confermare in extremis, la veridicità delle tue teorie e farmi dispetto...

La filosofia gira intorno all'esperienza individuale, la statistica per fortuna, no...

Quando un individuo, di qualunque sesso o razza, per un qualsiasi "lavoro", ma io direi anche, per un qualsiasi non-lavoro, è pagato di più, e un altro, per un qualsiasi altro lavoro, è pagato di meno, di solito, negli ultimi cinquemila anni, l'unica possibile COMPENSAZIONE, assolutamente METAFISICA di tale obbiettivamente ingiusta situazione, è:

- o una chiacchiera nazional fascio corporativa tale per cui "siamo comunque tutti uguali" (davanti al tempio della razza, della nazione, dell'esaltazione guerresca eccetera)

- o una chiacchiera liberal gnostico pretesca, tale per cui "è comunque giusto così" (davanti al tempio del merito, dell'ereditarietà, del pragmatismo, del sapere, della scienza, del bisogna sacrificare un po' di libertà per un po' di sicurezza eccetera).
 
Scegli tu va', che come scegli, scegli bene...



#86
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 20:01:49 PMHai ragione, se introduciamo nel mio ragionamento un ossimoro come "differenze neutre" esso perde di senso, ma lo stesso risultato si potrebbe ottenere introducendo altri elementi nonsensicali, tipo il "caldo freddo" o "l'alto basso", cosa caspio sono le differenze neutre? Non rispondere a me, dillo a quelli che fanno delle preferenze in base a queste "differenze neutre", per esempio come dicevo il rischio infortunistico\morte sembra che per le donne non sia per niente neutro ma piuttosto una kryptonite che previene la domanda di assunzione e spinge l'individuo femminile a cercare un altro lavoro non imposta da nessuno, il maschio rimane e viene pagato per quel rischio.


Differenze neutre = differenze intercorrenti tra vari tipi di lavoro, ugualmente PAGATI.

Una differenza, non è neutra, quando genera anche, disparità di pagamento. 

Questo concetto è importante da capirsi perché, idealmente, è possibile un mondo di persone, tutte diverse, pagate, per il loro lavoro, tutte uguale. Dal presidente della repubblica, all'ultimo degli operai. Tale tipo di mondo, si chiama, o meglio si dovrebbe chiamare, al massimo, "socialismo", e non certo "comunismo", dato che, in esso, ancora esiste il denaro.

Va bene così?


#87
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 06:25:40 AMBasta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.


Inverno, questo tuo ragionamento si confuta da solo:

> se le differenze fossero neutre, uomini e donne si distribuirebbero liberamente e disomogeneamente nei vari posti di lavoro disponibili in una societa' moderna secondo le loro libere, e liberamente "sentite" differenze, ad esempio le donne privilegiando, mediamente, i lavori di cura e le scienze umanistiche, tipo infermiera o baby sitter (a livello di accesso in generale "basso") o storica (a livello "alto") e gli uomini le scienze matematiche e il lavori di fatica, tipo muratore o bracciante (a livello di accesso in generale basso) e ingegnere o matematico (a livello alto).

> la societa' nel suo insieme, se fosse una societa' gia' sufficientemente etica ed egualitaria, ingiustamente contestata dagli eccessi e dai delirii della cosiddetra "cultura woke", considererebbe tali differenze su un piano valoriale e culturale, e finanche specificamente economico, neutre (differenze neutre), ed entrambe positive e producenti individui mediamente di successo nei loro rispettivi ambiti, e pagherebbe, proprio a livello salariale complessivo, entrambi i due macro gruppi di individui dalla differenza di base risultanti, mediamente, lo stesso. Gli indivdui "bravi", o ambiziosi, o fortunatamente nati ricchi, che arrivano ai gradi di impiego e di studio superiori, guadagnerebbero mediamente parecchio di piu', quelli che per poverta' di famiglia o poca ambizione si fermano alla professioni meno qualificate, parecchio di meno, ma la differenza in se', come paygap medio nei salari medi, in quanto differenza trasversale, non esisterebbe. Soprattutto, essa non esisterebbe, affatto, per tutte le coppie considerabili di individui, di un macrogruppo e di un altro, di pari intelligenza, ambizione, e di pari situazione economico familiare di partenza.

> ma la differenza esiste.

> gli uomini, quindi quelli del macrogruppo degli uomini guadagnano di piu' delle donne non solo isolatamente in certi ambiti, ma proprio di piu' in assoluto, complessivamente.

> quindi tutto il ragionamento precedente e' una gran cavolata.

> quondi il problema non e' che le donne pediligono il lavoro di cura e gli uomini il lavoro scientifico, dirigenziale e matematico; il problema e' che la nostra societa', in quanto societa' (ancora oggi, e nonostante tutte le apparenze superficiali) verticistica e autoritaria, e votata (come anche tutte le "apparenze superficiali" invece, in questo caso, cofermano) a un certo tipo di "esattezza", paga molto, ma molto, di piu', il lavoro dirigenziale, e scientifico tecnologico, rispetto al lavoro prevedente basi umanistiche per essere svolto o a quello, cosiddetto di cura. Le donne non sono naturalmente e biologicamente orientate a un ambito professionale neutro, ma a uno in cui guadagneranno, mediamente, molto di meno. Il rosa e l'azzurro, fanno problema non in assoluto, ma lo fanno laddove e quando l'azzurro, sia pagato di piu' del rosa.

---------------------------

E visto che non si puo', correggere la matrice etologica istintuale dell'animale umano e la sua biologia, e che anche non si puo', a lungo termine, accettare la manifesta ingiustizia, non resta, proprio a logica e per esclusione, che correggere, (e rivoluzionare), la societa'. E' necessario, in linea generale un mondo, in cui tipi di individui, che sono diversi, guadagnino uguale. Il, leggittimo, desiderio umano e finanche individuale di "emergere", la gloria, categoria filosofica fin dall'inizio, non deve e non dovra' mai piu', tradursi, nell'illeggittimo, desiderio di guadagnare piu' di un altro. Ad oggi, sono quelli che piu' parlano della parola "meriticrazia", che piu' se ne riempiono la bocca, che meno la capiscono. Perche' non riescono a pensare un "merito", una desiderabilita' dell'esito in generale di una umana azione, che non sia mediato, dal denaro. Ma a certi tipi, occidentali di "individui", anticomunisti per principio, la cosa, non gli entrera' in testa mai . Se non quando forse, sara' ormai troppo tardi.

Il capitalismo, produce, e produrra' sempre, minoranze oppresse > perche' > esso e', di fondo, basato sulla dittatura, antidemocratica, di una piu' o meno stabile, minoranza, su una maggioranza (societa' di classe). Il caleidiscopio delle minoranze oppresse, si produce, tanto per cambiare, dentro, la maggioranza oppressa. In forma di  guerra tra poveri. Per questo, personalmente, sono molto piu' interessato alla saldatura di tutte queste lotte, piuttosto che al loro esito, o combattimento.

E inventarsi, che, cosi' dal nulla, gli altri dicano, che il rosa e l'azzurro siano uguali, per vincere facile e confutare, e' solo evitare la vera obiezione, e quello che gli altri veramente hanno detto, e cioe' che il rosa e l'azzurro non sono uguali, ma in linea di principio dovrebbero, a parta' di altre condizioni essere pagati, sul lavoro, ugualmente.

La cosa mi sta particolarmente a cuore perche' io da comunista dico e sostengo  che, gli uomini non siano tutti uguali, ma che dovrebbero, temporaneamente, e in attesa della totale abolizione del denaro, sul loro lavoro, essere pagati ugualmente.

Ma come, la ovvia obiezione, in tutto cio' il signor Berlusconi vuole emergere?

Benissimo, dico io, il signor Berlusconi, presso una ipotetica futura societa' comunista, ha un bel problema, e un bel potenziale quanto a utilita' di se stesso per tutta la societa'; e si trovasse subito, nella sua "anima"/psiche e nel suo ambiente sociale immediatamente circostante, un modo di "emergere" che non sia, quello, di essere pagato, di piu', del suo prossimo. O se ne andasse a quel paese. Noi comunisti siamo molto meritocratici. E anche molto "platonici". Per quanto riguarda la categoria della gloria.


#88
Citazione di: green demetr il 07 Giugno 2025, 23:39:26 PMDetto da te mi fa troppo ridere.

Comunque io non sono nè omofobico (il contrario se leggessi mai i miei post passati)
mentre ritengo di poter aver un opinione anche politica sull'islam, di cui accetto la versione moderata che si sta tentando di costruire in Egitto.

Per quanto riguarda le dichiarazioni del ministro della salute, siamo sempre alle solite, ne ho parlato ben prima del 2020, si tratta del potere bio-politico, vai a leggere i post sotto il tag Agamben.
Non si può continuamente parlare di cose teoriche, quando ormai siamo passati ai fatti.
Il fatto che tu non veda niente, a me non me ne cale.
Il fatto che tu non sappia cosa ha fatto il fascismo storico a me non ne cale pure.

Rimane il fatto che per l'ennesima volta non hai risposto a se per te uomo e donna sono la medesima cosa o meno.

Ciao caro.



Per me omofibia, trasfobia, islamofobia e sionismo sono la stessa cosa = merda secca.

Sei tu, che non hai detto bene ne' a me ne a nessun altro chi ti dovrebbe venire ad arrestare, al giorno d'oggi in italia, per quello con cui ci delizi e che scrivi.

Allora, chi?

Che fai, lanci il sasso e nascondi la mano?

Ah, l'ambulanza della neuro non conta, come arresto.




#89
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Giugno 2025, 21:48:58 PM
Citazione di: anthonyi il 07 Giugno 2025, 18:18:26 PME' il tuo approccio nichilista a farti dire che non ci sono identità collettive. L'identità collettiva é un "essere funzionale" secondo una teoria da me elaborata e presentata anche su logos tra le tematiche filosofiche.
L'identità collettiva esiste finché gli uomini credono nella sua esistenza.
Non é questione di essere più o meno precaria, la precarietà dipende dalla capacità degli uomini di crederci. Gli ebrei, ad esempio, hanno una delle identità collettive più forti, temprata da migliaia di anni di peripezie, ed é questa che li rende più forti rispetto agli arabi.
Sembra che anche gli ucraini stiano riuscendo a resistere ai russi, grazie a una forte identità collettiva.
Capisco che tu non abbia stima delle identità collettive, visto che in entrambe questi casi sei dall'altra parte, e che credi nella visione marxiana per la quale la società é una sovrastruttura feticista.
Sia te che Marx vi sbagliate, la società é un essere funzionale, é completamente artificiale, su questo siamo d'accordo, ma si tratta di un artificio utile, anzi necessario.



Io non ho stima delle identita' collettive piu' complesse di quelle dei nomadi e delle tribu': infatti un po' di problemini sorti presso l'umanita' a partire dal neolitico, sono da risolvere.

Da cui la natura provvisoria delle identita' collettive, feticisticamente "difese", da chi quasi sempre, neanche le comprende.

Se il vero e' l'utile, vi sara' sempre qualcosa di piu' o piu' attualmente utile, quindi, di piu' o piu' attualmente vero.

L'utile e' una categoria provvisoria.

Chi difende gli "esseri funzionali", di solito, li difende in quanto eterni, o meglio, in quanto perenni. Ma nessuna perennita', puo' essere utile, a vivificare una realta' in continuo mutamento.


#90
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Giugno 2025, 15:51:11 PM
Citazione di: anthonyi il 07 Giugno 2025, 12:58:19 PMIo non sono né materialista, né nichilista. Questo non mi impedisce di guardare la realtà.
Il sistema di valori si costruisce dentro le identità collettive, e ti puoi appellare ad esso solo quando sei minimamente conforme a quel sistema.
Se tu sei contro le identità collettive come puoi parlare addirittura di una identità collettiva globale senza entrare in contraddizione sia con le tue tesi di fondo, sia con la realtà.
Se l'identità collettiva ha elementi negativi, come tu dici, figuriamoci l'identità globale.
E poi come può affermarsi l'identita globale in un mondo di individui in gran parte legati alle loro identità collettive parziali, assai più sensato pensare che una di queste identità collettive, più forte, diventi più o meno egemone sulle altre.


Come uomini condividiamo non solo un destino di sofferenza, ma anche di insensatezza, quindi, che piaccia o no, l'identita' collettiva (globale ;D ) e' che non ci sono, identita' collettive, solo tentativi di dare un senso al tutto, a cui si puo' "partecipare" solo prolungando in se stessi il tentativo in quanto tale, cioe' in quanto tentativo.

Per questo ogni societa' in quanto struttura conformistica, va' o rifiutata, o sviluppata e portata alle sue estreme conseguenze, e quindi, comunque rifiutata.

Non si puo' (lietamente) partecipare, a qualcosa di provvisorio, non sapendo che sia, provvisorio. I risultati, sono sempre tragici e grotteschi.