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Messaggi - Alberto Knox

#76
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 18:57:20 PM
Citazione di: iano il 12 Febbraio 2025, 04:29:03 AMVoleva forse dire che ogni sapere, o meglio il modo a cui si è giunto ad esso, si può smontare criticamente, facendo all'incontrario il percorso che porta alla comprensione.
sì , molte volte è sufficente l abilità dialettica per criticare e magari smentire una arogomentazione che noi credevamo vera. ma la base, il fondamento del ragionamento è sempre quello. Quello che noi definiamo un argomentazione razionale si basa su due principi; principio di non contraddizione e causa effetto. è giusto? sì, ma fino a un certo punto.
#77
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
11 Febbraio 2025, 23:58:18 PM
bhè io penso che la conoscenza umana abbia dei grossi limiti. Ad esempio ci scervelliamo per cercare di spiegarci questo o quello ma senza mai pensare se ci sono cose che , per come siamo siffatti,  non hanno alcuna spiegazione. è possibile che vi siano aspetti della realtà che vanno oltre il potere del ragionamento umano, questo non significa che tali aspetti siano irrazionali in senso assoluto. Gli abitanti di un lontano pianeta potrebbero capire cose che noi, propio per la natura del nostro cervello, non riusciamo a capire. Così dobbiamo essere consapevoli della possibilità che esistano cose la cui spiegazione non potremo mai comprendere, e magari altre...che non hanno spiegazione alcuna.
#78
Tematiche Filosofiche / Re: Ragnatele di signficato
06 Gennaio 2025, 15:26:41 PM
la filosofia va a caccia dell essenza dei significati. Cosa che non c'è. Non esiste una cosa del genere, solo il modo in cui un certo linguaggio si sviluppa e viene adottato. Non è una questione linguistica è una questione pubblica. Dove le ragnatele più a rischio sono quelle dei valori. Se non vi è unità nei valori non vi può essere unità sociale (società , insieme di soci) . Cosa ci rende soci oggi? in un era dove ciò che conta è l apparenza quindi essere alla moda, la bella casa , il bell aspetto i reality e i social network, intelligenza artificiale. Che posizione occupa la ragnatela dei valori in questo scenario?
#79
Tematiche Filosofiche / Re: Contro il rasoio di Ockham
06 Gennaio 2025, 13:30:42 PM
è cosa risaputa che i sensi ingannano, non possiamo affidarci alla vista perchè il nostro cervello ci fa credere di vedere anche cose che non ci sono, pareidolia e illusioni ottiche ne sono un classico esempio. Ma che dire quando a confondere gli scienziati è un fenomeno che appare causale mentre invece è  correlato ad altro? il rasoio come si applica in quei contesti ? il rasoio va bene in situazioni semplici, dove non occorre prendere in esame tutto l insieme e allora va bene non metterci in mezzo cose che non sono di utilità e che non fanno altro che moltiplicare il problema . Ma quando si tratta di prendere in esame cose come la "morfogenesi" le cose cambiano del tutto. L 'approccio riduzionista , meccanicistico tradizionale non è capace, cristallizzato com'è sul concetto di particella , a dare luce a quella che è , in fin dei conti, l'identificazione dei processi fisici resposabili nella morfogenesi il quale deve sì essere identificato da un meccanismo particellare ma è la relazione fra le informazioni immagazzinate localmente (pensiamo al DNA) e la manipolazione globale olistica , necessarie per produrre le strutture relative nello sviluppo embrionale, che è al centro del "miracolo" della morfogenesi. La vera sfida è quella di dimostrare in che modo interazioni localizzate possano esercitare un controllo globale. Qual'è il meccanismo che agisce da agente supervisore globale , ovvero che guida le particelle a diventare parte dell occhio , del becco, della zampetta o delle sue unghie. Non sempre ridurre il problema ad enti essenziali è sufficente a risolverlo, specie se iproblema ha carattere olistico (dove l insieme non corrisponde alla somma delle sue parti) e dove la trasmissione dell informazione genica è   di carattere non locale che coinvolge condizioni al contorno.
#80
Tematiche Filosofiche / Re: I problemi del logos
29 Dicembre 2024, 12:24:02 PM
Citazione di: Visechi il 28 Dicembre 2024, 16:26:16 PMsono le parole polisemiche, che, in assenza di un contesto semantico, non significano, significando due significati spesso contraddittori. È il classico esempio della parola 'rivelazione'.
Certo ma una volta inserita nel contesto quella parola prende il suo significato. Nel contesto Bibblico "rivelazione" rimanda all apocalisse, in un contesto diverso potrebbe  rimandare a svelare un segreto e altri contesti diversi dove la parola assume toni e significati piu complessi. Ma ci sono parole il cui significato, pur inserito nel contesto, non è sufficente . Pensiamo ad es alla parola "anima" nessuno penserebbe a qualcosa di spirituale se un meccanico gli dice " l'anima della marmitta" mentre invece avrebbe una vaga idea di spiritualità se il contesto è "la salvezza della propia anima" . Sebbene abbiamo una vaga idea di cosa ci si riferisce se facciamo un sondaggio avremmo tante spiegazioni del significato di "anima" quante sono le persone che rispondono al sondaggio. Poi ci sono le parole che ci restituiscono un immagine ad ese se dico "borsetta" o " immondizzia" o "casa" ma che immagini ci restituiscono parole come "salve", "forse" o "alla malora" ?
#81
Tematiche Filosofiche / Re: I problemi del logos
27 Dicembre 2024, 22:53:08 PM
fatemi un esempio di una parola che mente il suo significato. non esiste, le parole , le singole parole, non possono mentire. Sono le frasi che spesso mentono. E questo perchè nelle coniugazioni linguistiche si creano quadri di quello che vogliamo far vedere ma non esiste un quadro che rispecchia la realtà , sono molti e spesso non sono collegati fra di loro dalle prospettive dei diversi partecipanti. è interessante invece studiare le origini delle parole e chiedersi come sono nate. Ad esempio come è nata la parola "domani" , "salve" o "dottore" . Se uno va vedere nell etimologia qualche cosa la scopre , ad esempio la parola "domani "gli antichi lo dicevano diversamente, usavano il termine  "cras" in latino. E Sant'Agostino che insegnava retorica aveva colto quella parola e diceva " cras cras, vox corvina" la parola che i latini usavano per indicare il domani veniva dalla voce dei corvi , dal gracchiare dei corvi . Guardate , diceva, con quanta cupezza e con quanta paura i latini pensavano al domani. E noi quel "cras" lo abbiamo mantenuto, non diciamo forse procrastinare per esprimere il rimandare a domani? bhè questo solo per dire qualche cosa di curioso sulle parole. buon proseguimento.
#82
queste obiezioni sono semplicemente aria fritta e dimostrano una scarsa conoscenza di ciò che sia la meccanica classica senza scomodare la quantistica . Mi ritiro dalla discussione
#83
Citazione di: iano il 19 Dicembre 2024, 15:48:54 PMIn questa scelta confesso di essere aiutato dal fatto che io nell'equazione della forza non riesco a vederci una legge naturale, ma solo un utile definizione.
prima però vorrei capire il perchè questa equazione non ti pare legge di natura. Credo che alla base vi sia una comprensione limitata di ciò che la formula vuole esprimere . L'accelerazione di un corpo soggetto ad una forza è direttamente proporzionale alla forza impressa. Se misuriamo la forza in Newton e l accelerazione in metri al secondo scopriamo che la costante di proporzianalità che le lega è il valore in kilogrammi della massa dell oggetto . Per meglio comprendere bisognerebbe parlare di massa inerziale dell oggetto che rappresenta una misura della resistenza che il corpo oppone quando si cerca di accelerarlo . Se spingo un masso di pietra  di due metri di diametro deve applicare molta più forza che quella per spostare una pietra grande come una pallina da tennis. Questo valore è importante perchè indica quanta forza è necessaria per accelerare un oggetto di conseguenza il valore della forza sarà proporzionale al valore fra la massa inerziale e il valore della velocità espressa in metri al secondo.
#84
tornando al tema iniziale dobbiamo definire cosa sia l'energia . Per intanto la parola stessa indica un significato ben preciso infatti en sta per dentro "ergon" invece sta per "lavoro, azione" . Energia è quindi la capacità di compiere lavoro. L'energia inoltre si manifesta in maniere diverse a secondo del contesto preso in esame, si ha infatti "energia elettrica" quando si intende la capacità degli elettroni nel produrre una forza . Soffermandoci su questa già vediamo un nuovo termine che anch'esso va approfondito. Che cos'è la forza? per capire appieno cosa sia una forza occorre studiare almeno  due branche fondamentali della meccanica , ovvero la cinematica e la dinamica. Poi abbiamo l energia termica, la cui base di apprendimento è lo studio della termodinamica. possiamo passare in rassegna tutti i tipi di casi particolari, energia elettromagnetica, energia nucleare, energia solare . Con energia dunque non ci si riferisce ad una porzione di energia isolata dal contesto ma in relazioni a casi particolari. Cosa dire dunque quando si sente dire " un quantum di energia libera" ? anzitutto non si specifica a cosa sia dovuta , ne il contesto dinamico, ne che tipo di manifestazione energetica rivela.

per ulteriori chiarmenti aggiungerei un video di un noto divulgatore

#85
il tuo
Citazione di: misummi il 18 Dicembre 2024, 06:26:18 AML'uomo è un essere che vive IGNORANDO IL
SIGNIFICATO E LA NATURA ULTIMA  degli aspetti essenziali e vitali della sua esistenza  e di quella che chiama  "realtà" .
il tuo discorso mi ha fatto venire alla mente gli schiavi che vivono nella caverna secondo il mito Platonico.

essi pensavano che quello che vedevono passare sui muri della caverna fosse la realtà, poichè non avevano mai visto altro nella loro vita, loro conoscevano solo le ombre . E quando uno schiavo è riuscito a liberarsi dalle catene ed uscire dalla caverna allora si rese immediatamente conto che quello che vedeva passare sui muri della ceverna non era la vera realtà, era la sua percezione della realtà. Per quanto riguarda il senso della vita e il nostro esistere all interno dell universo non credo vi sia una definizione univoca e un signficato univoco a cui doversi conformare per avere senso e significato. Sta di fatto che la presenza di esseri senzienti su un pianeta o piu pianeti dell universo ha un innegabile significato o comunque un aspetto fondamentale dell universo.
#86
Citazione di: iano il 15 Dicembre 2024, 22:57:56 PMUna risposta ingiustificatamente aggressiva la tua.
Ma proviamo a restare sul tema, senza farci prendere dall'emotività.
Dunque se qualcuno prova a ridurre ad unità cose che pur sembrano diverse, come coscienza ed autocoscienza, per te è a prescindere in errore?
E in ragione di cosa?
Forse del primato che tu attribuisci alle tue sensazioni?
Lo vedete come è facile creare disarmonia? Risentimento . Lo capite che cosa c è in gioco quando nomino umanità, bontà, gentilezza a riguardo delle relazioni umane? Non si tratta di norme etiche , perbenismi , moralismi. Quando io parlo di queste cose non sto parlando di morale , parlo di fisica. Lo sai che respiri? Prendi consapevolezza di questa relazione armoniosa la quale se verrebbe a mancare noi in pochi secondi cesseremmo di vivere. 
#87
Riposatevi se siete stanco  :))
#88
Citazione di: iano il 15 Dicembre 2024, 12:12:50 PMIo non ho motivo di credere che la mia autocoscienza o coscienza sia diversa dalla tua, e pensare che sia diversa da quella dello scimpanzé mi pare solo uh modo di complicare inutilmente la questione.
fin quando fai equivalere i due termini è inutile che parli . con coscienza e autocoscienza non ci si riferisce alla medesima cosa.
Citazione di: iano il 15 Dicembre 2024, 12:12:50 PMLa differenza sta nel fatto che noi possiamo comunicare, e quindi condividere le nostre sensazioni, mentre lo stesso non possiamo fare con lo scimpanzé.
qui poi non hai fatto altro che ripetere a pappagallo quello che già avevo detto io
Citazione di: Alberto Knox il 14 Dicembre 2024, 12:00:24 PMDiremo dunque che la macchina è autocosciente? no? e perchè? Se una macchina dovrebbe dirci "so di essere un io pensante" che motivo avremmo di dubitarne? in fin dei conti l'unica cosa di diverso che possiamo dire sulla nostra sensazione soggettiva del  propio sè è che possiamo esprimerla con parole mentre eventualmente quella di un animale no.
Per il resto del tuo discorso non hai fatto altro che aggirare la questione , ma la questione è ancora lì, intatta .O la affronti in modo diretto oppure è completamente inutile girarci intorno.
#89
ho detto che ogni essere vivente per vivere possiede un centro di elaborazione delle informazioni, anche una pianta o un batterio.  E questa è la facoltà del pensiero. Pensare non è altro che elaborazione di informazioni , cosa che anche un computer sa fare egragiamente. Se hai visto nello scimpanzè un indizio della sua possibile autocoscienza che dire allora del robot che disegna un opera d'arte del tutto in modo indipendente e unica nel suo genere? Se un robot è in grado di rispondere , domandare, interagire attivamente alle conversazioni e attività umane non è indizio che vi sia consapevolezza? ah ma in questo caso è progammato mi direte , e perchè lo scimpanzè non lo è?
non ho intenzione di dilungarmi o  infossarmi sul tema della dimostrazione , di sicuro esistono livelli di coscienza o gradi , un ricercatore ha detto che una formica presa da sola non è una formica , lo diventa solo inserita in un contesto, ovvero all interno della società formicaio. Insomma preferisco parlare di livelli di coscienzialità che non di autocoscienza di cui le vostre congetture non mi lasciano affatto persuaso.
#90
la mia osservazione esprime un concetto basilare, la conoscenza del mondo (tramite linguaggio o tramite esperienza empirica) è espressione della coscienza. Ora anche un computer a intelligenza artificiale può dimostrarmi di riconoscere una figura come il triangolo , lo stesso puoi dimostrare tu ad un altra persona. Nel primo caso abbiamo una coscienza simulata in una macchina nel secondo una coscienza consapevole  del mondo e del propio sè pensante che definiamo autocoscienza. Ma ne uomo ne macchina può dimostrare ad un altra persona di avere autocoscienza di sè. Lo stesso vale per lo scimpanzè che elude un altro esemplare mettendo in campo un gioco di astuzia attraverso il linguaggio. Certo si potrebbe desumere, dal suo comportamento, che vi sia autocoscienza. Ma non lo può dimostrare e non possiamo certo avere accesso alla sua mente per poterlo sperimentare . la comunicazione attraverso il linguaggio non può essere quindi prova di autocoscienza ma di sola coscienza. Chi ha deciso nello scimpanzè di mettere in campo il linguaggio simulato? il suo sè o il suo corpo, o la spinta della selezione naturale o l'istinto? o meccanismo evolutivo di strategia .  Il fatto che un animale simuli un linguaggio non mi dice nulla sulla sua autocoscienza. Sta di fatto che tutti i viventi comunicano con un linguaggio propio e hanno la loro esperienza del mondo sono dunque coscienti ma abbiamo visto che anche un computer o un robot a i.a. forte può apprendere per esperienza, dimostrare di riconoscere una figura, mettere in campo un linguaggio , di saper creare un disegno artistico addirittura. Diremo dunque che la macchina è autocosciente? no? e perchè? Se una macchina dovrebbe dirci "so di essere un io pensante" che motivo avremmo di dubitarne? in fin dei conti l'unica cosa di diverso che possiamo dire sulla nostra sensazione soggettiva del  propio sè è che possiamo esprimerla con parole mentre eventualmente quella di un animale no.