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Messaggi - Mariano

#76
Citazione di: viator il 28 Agosto 2019, 17:25:20 PM
Salve Mariano. Io devo proprio essere un essere (ripetizione voluta) infernale se mi infilo a dissacrare anche un argomento dato per poetico.
Mi (ci) parli di poesia, di poema..............e poi sottoponi un garbato testo altrui (per carità, non conosco e non giudico l'autore) perfettamente in prosa.

Vabbè che abbiamo conosciuto tempi in cui l'arte veniva pure inscatolata in forma organica, ma spacciar per poesia la lamentazione esistenziale di un letterato di evidente cattivo umore....... !

Ma c'è qualcuno che sappia spiegarmi come si distingue la poesia dalla prosa ??.

Ora perdona il mio sfogo, caro Mariano. In realtà oggi sono di cattivo umore. Saluti.



Aldilà del termine "lamentela" che condivido , mi sai dire cosa intendi tu per "poema" ? 
Grazie
#77
La rilettura del poema di Mario de Andrade (https://www.giornalesentire.it/it/mario-de-andrade-poeta-ho-contato-i-miei-anni) mi ha fatto scaturire questo pensiero che desidero esporre:

Molto bello lo sfogo del poeta che esorta a comprendere il senso della vita, ma come si può coniugare quanto  secondo il poeta scaturisce dalla maturità (e che non si può non condividere) e la concretezza della vita che ci impone:
·         - riunioni interminabili che spesso non concludono nulla (ma servono per maturare);
·        - interfacciare persone che non crescono e giudichiamo non positive.
La maturità si può raggiungere anche prima della vecchiaia, ma solo la vecchiaia unita ad una situazione di sufficiente benessere ci può permettere di essere praticamente maturi.
#78
Tematiche Filosofiche / Re:A pensarci "bene"
23 Maggio 2018, 16:51:03 PM
L'asserzione di sgiombo mi stimolato ad esaminare il significato linguistico di bene e male.
Nel ritenere che "il bene" ed il "male" siano aggettivi sostantivati, ho poi scoperto che "bene" è una parola ambigua: può essere un aggettivo qualificativo, un avverbio, un nome.
E mi sono reso conto che nell'esprimere la mia idea mi riferivo all'aggettivo qualificativo:cioè quello che intendiamo normalmente quando dobbiamo decidere se fare una cosa oppure un'altra.
Sull'esistenza del Bene e del Male assoluti non mi cimento perchè è al di fuori delle mie capacità razionali, o forse è come capisco che dice viator : esiste il bene assoluto ed il male è relativo.
#79
Tematiche Filosofiche / A pensarci "bene"
22 Maggio 2018, 15:51:18 PM
Tutta la nostra vita si impernia sull'esistenza del bene e del male : ma sono un aggettivo oppure un sostantivo? e   rappresentano un qualcosa di assoluto o relativo ?
Io penso che noi tutti gli attribuiamo giustamente un significato relativo perchè il significato assoluto non è descrivibile.
#80
Per viator : hai ragione, ma io ho cercato di dare una risposta al mio interrogativo, anche se in maniera forse non sufficientemente esplicita: comprendere come essere soddisfatti della propria vita.
Sono ancora d'accordo su quanto dici , e cioè che che l'uomo non cerca di capire il mondo estraniandosi da esso, ma non credo che debba avere (come tu dici) orrore della morte, né debba rifiutarla, ma solo provare a comprenderla.
Per angelo cannata: condivido pienamente la tua conclusione.
#81
Ritengo che tutti possano condividere che la filosofia ha l'obiettivo di rispondere agli interrogativi che nascono nell'uomo che osserva e pensa.
L'uomo nasce filosofo in erba e poi, se non si arrende, continua ad esserlo da adulto.
Ma perché l'uomo si pone degli interrogativi? Solo per soddisfare la sua brama di conoscenza o per il desiderio di vivere meglio a seguito delle ulteriori conoscenze? E vivere meglio a mio avviso non significa la ricerca della felicità (che si può raggiungere solo in occasioni estemporanee), ma il tentativo di raggiungere la saggezza che permette di convivere con i problemi della vita, per risolvere i quali le conoscenze non sono mai sufficienti.
Col tempo la filosofia si è strutturata  in varie branche : teoretica (logica, fisica, metafisica, ontologia, epistemologia, teologia,...)e pratica (morale, etica, estetica,...) e a mio avviso  l'approfondimento di questi aspetti specifici, mentre permette di ampliare le conoscenze, rischia di far  perdere di vista l'obiettivo centrale:  comprendere come essere soddisfatti della propria vita.
#82
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
26 Ottobre 2017, 13:38:44 PM
Ciao viator,

Ritengo molto improbabile che riusciremo mai a sapere cosa ci sarà dopo la morte: si può solo immaginarlo con la fantasia (a volte aiutata da un credo religioso ).

Ma tutte le religioni (a mio avviso) sono nate da una parte per allontanare la paura dell'ignoto e dall'altra per dettare delle regole di convivenza secondo un'etica considerata giusta ed utile dalla religione stessa.
E tutte le religioni, per trasmettere concetti non descrivibili con la nostra cosiddetta razionalità, si servono di immagini poetiche ( consone alla generale cultura dell'epoca in cui vengono definite) nella speranza che chi crede possa comprenderne l'intimo significato e ne possa trovare beneficio.

Io ritengo che le tue provocazioni, oltre ad essere divertenti, possano servire ad esorcizzare lo sgomento dell'ignoto a chi è pienamente soddisfatto della sua vita materiale ed ha solo paura di perderla senza alcuna esigenza di cercare di comprenderne il significato.
#83
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è il piacere?
01 Ottobre 2017, 16:11:47 PM
Non ho dimestichezza con le scienze psicologiche, ma non ritengo giusto considerare necessariamente in antitesi quello che tu chiami "desideri sani" ed un "altro ordine di desideri" .
Mi sembra implicito, leggendo il tuo topic, che tu consideri un desiderio  "spirituale " non naturale perché a volte è in conflitto con desideri "materiali".
In sintesi ritengo che ,tendendo alla saggezza , si possa riuscire a far convivere desideri "materiali" e desideri "spirituali" provando piacere nel loro soddisfacimento.
#84
Si può discutere filosoficamente e scientificamente per cercare di colpire se l'intelligenza artificiale possa nel suo estremo sviluppo rendere gli "intelligenti naturali" succubi e forse prima o poi fantasia e scienza potranno trovare delle risposte.
Da un punto di vista sociale però ritengo che si possa affermare che già ora l'attuale diffusione del computer e delle sue molteplici applicazioni, mentre rappresenta uno strumento eccezionale per lo sviluppo della società, è estremamente pericoloso per il vivere democratico.
A mio parere noi non siamo e forse non saremo mai succubi dei computer , ma di chi ne gestisce le loro funzionalità e diffusioni.
#85
Percorsi ed Esperienze / Re:Noia
13 Agosto 2017, 22:06:11 PM
Si lavora per necessità o per il piacere di realizzare qualcosa ( ed a volte si ha la fortuna anche di divertirsi ); si cercano passatempi per riposare e si vive contenti, ma poi a volte subentra la noia: quella noia che non saprei definire e non si può catalogare tra le belle descrizioni di altamarea, ma che è un non sapere ciò che si vuole, più che noia la chiamerei l'arrendersi al l'incapacità di comprendere il significato della vita. È' questo pensiero che mi ha creato angoscia.
#86
Percorsi ed Esperienze / Noia
16 Luglio 2017, 21:48:41 PM
Mi è venuta alla mente una considerazione angosciante che desidero condividere:
spesso si vive per il piacere di vivere ed è bellissimo, ma spesso anche non si sa cosa fare e si vive per allontanare la noia.
#87
Nel pensare alle sciagure che viviamo oggi e  nel ricordare come eravamo abituati nel secolo scorso, mi domando cosa è cambiato nel tempo e, usufruendo dell'ormai indispensabile internet, ho cercato vari siti che trattano l'argomento : tutti approfondimenti psicologici sulle diverse fasi di elaborazione e suggerimenti per superare un lutto  e mantenere una condizione di equilibrio interiore e di benessere.
Mi sembra che la nostra società esageri a difendere l'equilibrio interiore ed il benessere dell'individuo e ci spinga verso un disinteresse per tutto quanto accada al di fuori della nostra persona.
Forse si può pensare che fosse un'esagerazione quando in occasione di un lutto nazionale si fermavano per giorni tutte le manifestazioni di allegria (musica leggera, spettacoli e altro ) o quando moriva un parente stretto si osservava un lungo periodo di lutto, ma era un'usanza che, oltre ad infastidire ai giovani,  stimolava il pensiero, il sentimento, la condivisione e la compassione; oggi si cerca di non pensare e continuare serenamente la propria vita (vita?).

Io stesso devo ammettere che tendo a metabolizzare il più rapidamente possibile eventuali dolori ed esorto a fare così alle persone dalle quali ritengo di essere amato.
#88
tornando al tema iniziale, la mia modesta opinione è che il suicidio (aldilà di viltà o coraggio) sia una perdita di lucidità mentale, mai da condannare, ma da averne compassione.
#89
Attualità / I GIORNI DELLA MEMORIA
27 Gennaio 2017, 16:18:07 PM
La motivazione è " ricordare per scongiurare nuovi orrori ".
Ma purtroppo, valutando quanto accade attualmente nel mondo, mi sembra che l'effetto desiderato non venga raggiunto.
Ritengo un'ipocrisia come viene periodicamente pubblicizzato.
Non so proporre azioni che possano evitare gli altri crimini che sono stati e vengono anche attualmente commessi, ma ritengo che almeno sarebbe più giusto (e forse più efficace) ricordarli insieme all'Olocausto.
#90
Non ho familiarità col Buddismo ma, indipendentemente da convinzioni religiose, ritengo che non ci sia una relazione tra compassione e senso di colpa:  il senso di colpa può nascere quando si è consapevoli di aver fatto o fare qualcosa contro la propria morale (ed è soggettivo), mentre la compassione è partecipare alla sofferenza che prova un altro essere ( e non comprende un'azione per contrastarla).
Se poi uno ritiene possibile e giusto (ancora questo soggettivo) fare qualcosa per aiutare chi soffre, può sorgere un senso di colpa.
Questo è il mio parere.