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Messaggi - verdeidea

#76
A meno che, Aleph,  tnon ci si riferisca alla perdita  di senso della propria vita per motivi reali che riguardano, appunto, la propria vita, e non dell'esistenza in generale. Allora credo si possa entrare in uno stato mentale molto simile alla depressione oppure, in una maniera più sfumata, con un fondo costante di malinconia ma che, anche secondo me, non è proprio malattia ma semplice constatazione dell'ineluttabilità del proprio destino che si vorrebbe o si avrebbe voluto completamente diverso. Chissà, magari dipende anche dal grado di sensibilità e introspezione che la persona  ha sviluppato. Ma anche in questo caso penso che piccole differenze con la depressione patologica ci siano.Ad esempio la persona può conservare il gusto, il piacere di svolgere alcune attività, o se coinvolta in qualcosa attività non si rifiuta di dedicarsi perché si distoglie dal flusso del suo destino. Non so se mi sono spiegata...
#77
Don,

Il tuo post è un elogio al'eristica e degno di una medaglia d'oro per l'argomentare perfettamente relativistico: hai detto tutto e il contrario di tutto.
Darwinismo o meno è innegabile che vi è evoluzione, progresso e cambiamento negli esseri umani, almeno per quello che è storicamente documentabile, e se vuoi diciamo pure che si è evoluto dal più semplice uomo di duemila anni fa, al più complesso uomo attuale. Se non altro oggi siamo molto meno ignoranti e disponiamo di più mezzi per poterci informare e capire o perlomeno orientarci sul vero evitando il falso; perché di questo si tratta, e dobbiamo pure operare un discernimento tra le cose che ci vengono proposte oggi come quelle proposte 1000, 2000 anni fa.


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Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PM
Ormai affermare in qualche modo che  gli uomini di 1000 o 2000 anni fa erano più stupidi di quelli di oggi è insensato, almeno per coloro che hanno imparato qualcosa della vita degli uomini di allora e la confrontano (senza pregiudizi) con quella di quelli odierni"
Infatti, confrontando il tizio e i suoi seguaci di 1600 anni fa, le sue gesta da guerriero sanguinario, schiavista e pedofilo e confrontandolo con i seguaci odierni, mi sembrano uguali, come se il tempo non fosse passato.

Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PML'idea di "progresso" come un "andare avanti verso un mondo migliore" può ragionevolmente possederla ancora solo un cieco."

Ah sì? Ma guarda cosa ho scoperto stasera! Pensavo che la miriade di sinistroidi, radical-chic e buonisti di oggi fossero convinti proprio che la loro visione del mondo è quella giusta per realizzare il mondo migliore. Infatti ci propinano papiri interminabili di argomenti per farci accettare ad esempio l'invasione che l'Europa sta subendo, nella convinzione che "questa è la verità e la via per "il mondo migliore", per "il cittadino del mondo", del "mondo senza frontiere" e che così stiamo andando incontro ad un mondo pieno di pace, amore e prosperità.

Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PMNell'antichità (e soprattutto nel medioevo europeo) al denaro era dato un valore alquanto scarso, e commercianti e banchieri erano trattati con sovrano disprezzo, per cui nessun fondatore di religione (tranne ovviamente quelli moderni tipo L. Ron Hubbard) è mai stato interessato al denaro e ha mai "venduto" le sue dottrine in cambio di quello.

Mi sa che tu stia facendo un po' di confusione, infatti parli del "soprattutto" medioevo europeo, e io non mi riferivo al medioevo europeo.


Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PM"E se si va a guardare le norme riguardanti l'uso del denaro indicate nel Corano e nella Sunna (che peraltro vengono seguite ancora oggi) si può notare come la loro concezione sia distante anni luce da quella occidentale moderna.

Mah... io al tuo posto non mi azzarderei ad esaltare alcune cosette scritte nel corano e nella sunna estrapolandole dal complesso di tutto ciò che è quella ideologia politico-religiosa arcaica e misogina. No perché se approfondiamo l'argomento poi potresti rimanerci male. Inoltre vorrei tanto capire perché noi occidentali siamo diventati così masochisti e dissacratori della nostra cultura mentre guardiamo con insensata riverenza le culture altrui, qualsiasi altra e in qualsiasi aspetto... mah! Mistero dell'essere umano...

Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PMI e i bisogni che hanno gli uomini di oggi non sono minimamente paragonabili (in termini sia quantitativi che qualitativi) a quelli che avevano gli uomini antichi

No, non sono affatto d'accordo, sono certamente in parte cambiati diversi, sono diversi, ma anche i bisogni degli uomini antichi erano tanti, ed era anche molto minore la possibilità di poterli soddisfare.

I miei non credo siano pre-giudizi, perché ho conosciuto direttamente il modus operandi non di una ma almeno di tre o quattro di queste sette. Riscontrando in tutte pure un certo guadagno economico.  Un esempio?Avete mai sentito parlare di un certo personaggio russo che ostiene di guarire diverse malattie fisiche e psichiche attraverso la ripetizione mentale di sequenze numeriche che lui solo sa come si ricavano o gli sono ispirati direttamente da Dio (non ricordo bene)? Lui o chi per lui (ha i suoi intermediari) sostiene di essere la reincarnazione di Cristo che è tornato sulla terra così come aveva promesso. Pare che ultimamente abbia anche inventato una macchina che sostituisce o rafforza il lavoro mentale delle sequenze numeriche (così, detta in maniera semplice). La macchina per chi volesse acquistarla costava, per quanto mi ricordo, sei o novemila euro. Non mi sono più interessata, mi sembrava pazzesco oltre che molto costoso seguire gli insegnamenti a puntate, ma forse è tutto vero? Chissà...

Un'altra setta comunica con un angelo, un certo Kryon, che di tanto in tanto diffonde (o diffondeva) messaggi per il bene dell'umanità e la salvezza del mondo. Altre adesso non ricordo bene, ma sono tutte molto simili tra loro specialmente sotto l'aspetto del costo economico: "vendono" le loro dottrine. Beh, almeno per me sono costose, e chi in qualche modo fa girare soldi... o si serve Dio- ovvero la verità delle tue teorie- o Mammona".

Paul, è interessante quello che hai scritto; non nascondo che le figure angeliche mi hanno sempre affascinato ma... il messaggero DNA è quello che esiste davvero.
#78
Ah ma questa dei messaggi provenienti dagli angeli è divertente! Su Facebook  ho trovato diversi gruppi con questo tema, ed io ci sono entrata con tanto desiderio di crederci perché mi affascinano molto le figure angeliche, però alla fine, dopo un mese circa sono stata regolarmente bannata da alcuni di questi e da altri sono andata via spontaneamente. Sono delle enormi gigantesche montagne di cazzate (ops... si può dire cazzate?), ben strutturate e organizzate in piccoli gruppi di "esperti", "insegnanti" col compito di avvicinare e spiegare poco per volta  i "misteri" o messaggi di qualche entità superiore, tipo Arcangelo Gabriele che detta i messaggi a Maometto. Ed il bello è che attirano tantissima gente che ci crede davvero. In tutte queste associazioni ovviamente c'è un ritorno economico. Sono un rigoglio molto fantasioso del variegato mondo della New Age. E ci troviamo nel 2016! Figuriatevi come doveva essere facile 1600 anni fa per un tizio arabo ma esperto in affari inventare una nuova religione tra nomadi e beduini del deserto! (ogni riferimento ad una religione in particolare è puramente casuale e non volta) Le religioni sono invenzioni umane che fanno leva sulla spiritualità per speculare sui vari bisogni della gente. 
Comunque un in sito che tratta di Logos, di cultura, non mi sembra bello né logico rifiutare il dialogo con chi ha altre idee, anche se questo è un forum dedicato alla spiritualità un ateo ha ben diritto a porre le sue domande per approfondire i propri dubbi o il proprio sapere in merito. Le osservazioni di Altamarea mi sembrano pertinenti.
La discussione è bella, ma non litigate!
#79
Al di là delle utopie di qualcuno che preferisce sognare anziché guardare con coraggio la realtà, di fatti vi è un aumento della violenza rispetto agli anni '40, '50 ma anche fino agli anni '80 '90. Cambia il tipo di violenza ed è andata man mano aumentata in questi ultimi anni perché sono cambiate in peggio in generale le condizioni socio-economiche del paese, aggravate dalla presenza sempre più massiccia di stranieri, non perché "sono stranieri" ma perché col dictat di trasformare la società nel melting pot è ovvio che una consistente parte di immigrati si trova fisiologicamente senza un'adeguata sistemazione con la conseguenza che va a nutrire le schiere della delinquenza e dintorni. Ora, di fronte a queste cause cosa vuoi che faccia la psicologia? Le decisioni politiche ed economiche della classe dirigente non credo  vengano prese consultando prima specialisti e luminari della psicologia. Inoltre credo che anche la psicologia si sia basata (per non dire accasciata) sulla filosofia dominante: il relativismo. Di fatti a me pare che anche gli psicologi si barcamenano a seconda di come va il vento.  Prendiamo  l'argomento sulla liceità o meno che una coppia gay abbia il diritto di avere ed educare dei figli in un matrimonio omosessuale,  tralasciando ogni giudizio od opinione personale in merito, gli psicologi fino a qualche decennio fa si prodigavano di discorsi per dimostrare quanto fossero fondamentali per il normale sviluppo del bambino (maschio o femmina) l'esempio del padre (uomo) e della madre (donna), oggi non sanno bene cosa rispondere oppure dicono che il ruolo del padre e della madre possono essere interscambiabili.
Fino a qualche decennio fa c'era una commissione che cercava di mettere un freno alle dilaganti trasmissioni  a contenuto violento, non ne sento più parlare. Si discusse anche sulla opportunità di  vietare trasmissioni televisive che  speculano sulle tragedie, vicende di omicidi vari, non si fece più nulla.  Ciò che conta è vendere, è il profitto, la convenienza. Certo, neppure io ricordo di psicologi e psicoterapeuti che abbiano mai preso posizioni per qualcosa. Morale della favola? Che è diventato un modo come un altro per cercare di guadagnarsi la pagnotta.
 Le università sfornano ogni anno non so quanti laureati in psicologia ed il solo percorso quinquennale non basta per esercitare psicoanalisi o psicoterapia, quindi cosa dovrebbero fare gli eserciti di laureati in questa disciplina se non inventarsi sempre qualcosa di nuovo che li faccia apparire indispensabili?



Citazione di: baylham il 10 Agosto 2016, 18:12:56 PMCon questo ho risposto sia a cvc che a verdeidea, assicurando quest'ultima che non faccio una distinzione tra conservatori e progressisti in merito alle cause. Proprio per la sua natura infrastrutturale, biologica, ritengo impensabile la fine della violenza in tempi brevi, soprattutto se non si agisce a quel livello.

Io ritengo sia impoensabile soprattutto in quel modo, come lo intendete voi e che ho già spiegato nel precedente intervento.


Citazione di: baylham il 10 Agosto 2016, 18:12:56 PMRitengo che la difesa rigida, senza compromessi, dell'identità, dei valori, conservatori o progressisti che siano, sia un buon viatico per la spirale dell'odio e della violenza.

Innanzitutto non si capisce cosa sia "la difesa rigida" "senza compromessi"....  "Conservatori o progressisti"???  ;D  . No, dai, sembra un prendere per i fondelli.  Noi stiamo precipitando perché non abbiamo proprio più difese in tutti i sensi, neppure militarmente. Dove la vedi la rigidezza? Piuttosto vedo, adesso, un tentativo di ribellione per autodifesa da parte della gente portata all'esasperazione, altro che rigidezza!

Citazione di: baylham il 10 Agosto 2016, 18:12:56 PMPer inciso sono d'accordo che sia sciocco pensare che l'Unione Europea possa mettere fine ad ogni conflitto e guerra intestina; tuttavia trovo molto più sciocco pensare che ciò sia realizzabile senza l'Unione Europea.
L'Ue è una farsa, è stata creata affinché diventi la copia degli USA per fare un unico multicolore e multiculturale gregge di pecoroni sotto un unico pastore, e poterlo plasmare con molta più facilità, esattamente come in USA, d esattamente come in USA a tutto vantaggio delle classi dominanti; il popolo sarà esattamente quello che è il melting pot made in USA: squallore, desolazione, violenza, città invivibili, sporcizia, degrado, razzismo, mancanza di welfare... devo continuare? Mi pare che basti così per farsi venire la nausea.
Non so se questo progetto si realizzerà senza spargimento di sangue (o non troppo); la vedo dura; le nostre origini e la nostra millenaria storia è completamente diversa da quella degli USA, inoltre saremo sempre sotto la direzione USA e questo complicherà ulteriormente le cose. Personalmente spero che non si realizzi proprio.



Phil, calma, troppa carne al fuoco; posso rispondere benissimo anche a te ma tutto ha un limite; non si può saltare di palo in frasca da un argomento all'altro, poi non si capisce più niente e le risposte diventano troppo lunghe e articolate. Apri un altro topic!
#80
Ciao cvc, ho letto adesso il tuo ultimo intervento che mi sembra molto coerente con la linea che hai voluto dare sin dall'inizio al tuo topic, che, chissà perché qualcuno poi dirotta e manovra per esternare la propria ideologia.
hai ripreso bene l'argomento e spero che si continui solo su questo binario anche perchè è piuttosto interessante e andrebbe approfondito.
#81
Per baylham.



Ecco, baylham, tu giungi a fagiolo, come si suol dire. La violenza ha diversi aspetti, tipi, gradi e cause, non farei di tante erbe un fascio.
E ed semplicistico (mi piace questo termine amato da Jacopus) appiopparlo ai conservatori piuttosto che ai progressisti; è banale, ingiusto e... appunto, semplicistico. Esempio? Tra gli eroismi dei beneamati partigiani ci furono non pochi atti di violenza inaudita ed ingiustificata, a volte per gretti motivi personali che furono poi coperti dalla situazione di caos generale. Oppure prendiamo un esempio attualissimo: i violenti no-global, i ragassotti dei centri sociali o "a-sociali" come li definisce qualche esponente politico (a mio parere a ragione), oppure gli esaltati e, oppure i violenti noborders....
La perdita di identità, di valori, di anima sono senz'altro causa di impoverimento, di annientamento prima ancora di poter parlare di violenza; quando quest'ultima arriva, se arriva, ne è solo la naturale e logica conseguenza, mio caro baylham, per il logico e naturale istinto DI VITA, di sopravvivenza.

Forse nessuno qui ha studiato bene davvero la psicologia e di quanto sia fondamentale per l'essere umano, sia nella sua dimensione individuale che in quella sociale, il processo di individuazione e identificazione che diventa identità.
Va benissimo guardare alla storia con attenzione, e lo facciamo tutti a quanto pare, ma vi invito a guardare con attenzione anche il presente, l'attualità, e scoprirete che le cose non sono cambiate, nonostante non esistano più né Hitler, né Stalin, nonostante il crollo del Muro di Berlino. La violenza assume connotati e modalità espressive diverse a seconda delle cause che la scatenano.

Dopo il secondo conflitto mondiale si è pensato di poter scongiurare le guerre con la grandiosa idea dell'Unione Europea, che altro non è diventata che l'industria degli errori ed orrori opposti ma altrettanto gravi a quelli che scatenarono la seconda guerra mondiale, compiendo con un'autorità autoreferenziale, ingiustizie ormai poco sanabili. E se qualcuno crede che in questo modo ci preserviamo da guerre, conflitti e miseria, non è un ingenuo, è un perfetto idiota.

Baylhamscrive:
"La mia personale riflessione è che l'eliminazione del conflitto, della violenza e della guerra sia un obiettivo difficilmente realizzabile, se non impossibile, proprio perché richiede un cambiamento radicale di identità, di valori: si devono toccare e modificare istinti e caratteri biologici profondi, millenari, diffusi in tutte le specie viventi."

Ecco, questa è la base su cui poggia il pensiero progressista di sinistra radicale. Cioè il tentativo di sconvolgere e modificare totalmente quelli che sono gli istinti, i caratteri biologi profondi diffusi in tutte le specie viventi. E ti pare poco? A meno che non siate Dio, temo sia un'impresa alquanto difficile! E' da esaltati pensare di sconvolgere o di "educare" in tal senso l'essere umano con le idee e i metodi radical-progressisti.
Occorrerebbe innanzitutto conseguire un equilibrio nelle cose, una buona capacità di praticare la giustizia; buona capacità di governare, con saggia ed oculata politica, e che tutte le "nazioni" raggiungano un buon livello di civiltà (non solo gli Stati occidentali) tale da rendere praticabile la vera democrazia. Direi che già raggiungere questo obiettivo sarebbe difficile ma fattibile. Dopodiché si potrebbe, forse, realizzare la "naturale", spontanea e pacifica convivenza tra i popoli.

La situazione attuale è già assai compromessa proprio dall'ideologia progressista di cui ho parlato poco fa, dal buonismo che sfocia nello sfruttamento, dall'immigrazionismo che promuove nuove ingiustizie, dal multiculturalismo (cioè il melting pot) che partorisce nuove e più gravi mostruosità; su queste premesse si realizzano solo miseria, degrado, alto tasso di invivibilità ed altri conflitti ci saranno, non si illudano i benpensanti con la pancia piena!
Per riequilibrare l'attuale situazione e tentare di evitare l'imbarbarimento della società, occorre un baluardo, un freno per riequilibrare il percorso, per evitare il pericoloso declivio non molto responsabilmente intrapreso. E credo, spero, che le destre siano rimaste l'ultimo baluardo oltre il quale c'è il precipizio definitivo.
Non "compressione" della democrazia, qui si tratta proprio di salvarla la democrazia. Salvare la civiltà, il quieto vivere, la pace e i diritti faticosamente raggiunti; si tratta di preservare, di difendere, di non di regredire spaventosamente. Se si vuole almeno tentare di salvare la democrazia è come minimo necessario il rispetto rigoroso delle leggi (almeno nelle situazioni di emergenza), di introdurre leggi più severe se occorre; l'autorità serve, non è inutile o dannosa, serve per evitare un male maggiore.

Ma io mi chiedo: E' mai possibile che l'essere umano deve, in ogni aspetto della vita sociale, alternare sempre gli estremi? O dittatura, o degrado sociale. In Europa siamo passati negli ultimi 70 anni, dal più feroce nazismo all'attuale sistema di lassismo di tipo anarcoide dove vige la corruzione ed il più forte o il più furbo ha sempre ragione.
Una saggia via di mezzo non è possibile? E' così difficile conseguire un sistema sociale equilibrato, basato sulla giustizia e sul severo rispetto delle regole?
L'attuale politica europea, che sta mostrando tutta la sua incapacità nell'affrontare i nuovi problemi derivanti dai cambiamenti epocali, teme l'avanzata delle destre in tutta Europa. Ma è normale, è la normale e logica conseguenza del disastro sociale perpetrato dalle sinistre egemoniche.
Penso che le destre siano rimaste l'ultimo baluardo oltre il quale il precipizio definitivo è a pochi passi.
#82
Per jacopus


Mi dispiace aver dato l'impressione di un tono poco cortese.
Però anche i tentativi di far passare l'interlocutore come uno da "flam", "per il trol di turno" sperando di eliminare la questione in tal modo mi irritano abbastanza. Ho partecipato fin'ora non so più a quanti Forum, tanti, e non ho mai, mai chiesto direttamente od indirettamente l'aiuto o l'intervento del moderatore, MAI.

Non vedo in cosa avrei direttamente offeso la tua persona nel mio precedente post, ho soltanto evidenziato ed approfondito quelle che a mio avviso sono le incongruenze delle idee da te espresse, mi sono sempre riferita alle idee ed ai ragionamenti. Se ti riferisci a questa frase: "Mi dispiace Jacopus, tu sali in cattedra ma non hai titolo per insegnare, né per poter dimostrare qualcosa di concreto", volevo dire che non so con quale titolo tu possa usare diciamo il tono di colui che sale in cattedra, col tono da insegnante-docente-educatore-psicologo-so-tutto-io. Perché è questo l'impressione, il piglio che intravedo nei tuoi interventi. Cioè se tu fossi uno Psicoterapeuta, un qualsiasi professionista nel campo educativo, potrei capire il tono "professionale"ma non mi sembra che il tuo lavoro rientri in questo ambito. Inoltre non voglio essere ripetitiva, però i tuoi toni nella conversazione con Altamarea forse potevano richiamare l'attenzione di qualche moderatore ma intelligentemente non sono intervenuti anche perché Altamarea ha dimostrato un alto grado di civiltà e di buona educazione.
#83
Mentre Jacopus è una continua delusione... ::)

 


No ma è inaudito quello che scrive, davvero semplicistico ed anche contraddittorio. Contraddittorio perché parla di merito anche per il dovuto rispetto verso  gli adulti, gli anziani e quant'altro. Penso che lui abbia le idee confuse. Da un lato dice che il "permissivismo" (e nell'educazione permissiva non si ha di fatti molto rispetto degli adulti, della persona in quanto tale) nasce dall'esigenza consumistica (perciò ad essa funzionale) e poi riconosce il rispetto per gli adulti solo se lo "meritano"? Ma cosa dici?
Il rispetto deve essere riconosciuto innanzitutto per il valore intrinseco della persona umana in quanto tale! Il Rispetto insegnato dalla sana educazione come quella di un tempo: il rispetto degli altri, dei bambini ( e tra bambini), del più grande, il rispetto verso i nonni, verso i genitori, con un maggior timore verso il padre che assumeva un ruolo diverso dal quello materno (non da despota violento), ma importante per la formazione della mente del bambino, della sua personalità, del futuro uomo. Il rispetto degli altri membri della famiglia, degli zii, dei cugini e nipoti e, se ci sono, anche di chi vive in situazione di handicap. Il rispetto del vicino di casa, del fruttivendolo e del panettiere sotto casa, il rispetto dell'operaio e del manovale. Questo porterà poi istintivamente a curarsi degli altri nel momento del bisogno. Invece oggi ci siamo abituati a non avere più rispetto di nessuno, in nome della libertà, dell' egoismo, del divertimento, quando non ci convenga addirittura sfruttare gli altri, per necessità o peggio, per un senso di superbia o di onnipotenza nato dall'individualismo efficientistico.

Il "valore del merito" appartiene ad un'altra sfera, coinvolge un altro aspetto che si aggiunge semmai all'essere della persona, non la sostituisce. Il merito aggiunge "stima", "ammirazione", "gratitudine", "attaccamento", "impegno" o altro, ma non si può dare rispetto ad una persona basandosi solo sul "merito".
Questa teoria è stato "il peccato originale" della moderna società dissoluta e corrotta!

Un esempio banale: io stimo mio padre perché mi ha messo al mondo, perché mi ha accolto, cresciuto, educato, perché ha compiuto piccoli sacrifici per me, pur nelle sue lacune e debolezze, nella sua miseria e nel suo egoismo. E' un adulto con le sue colpe, i suoi dolori, le sue sofferenze, ma devo portargli rispetto. Quand'anche fosse stato un cattivo padre, un padre padrone, troppo autoritario e per niente affettuoso, anche se il rapporto fosse stato anaffettivo, il rispetto deve esserci e mantenersi fino in fondo.
A meno che un padre o un qualsiasi adulto non si sia macchiato di gravi colpe, allora sì, si potrebbe giustificare la mancanza di rispetto!
Anche l'esempio che fai della "raccomandazione" o del "sistema feudale", come puoi metterli sullo stesso piano del "rispetto dovuto"?  ???

Hai una visione della vita completamente diversa dalla mia; sei tragicamente attuale.
Quelle idee sono alla base del: "Devi farti strada a gomitate, senza guardere in faccia nessuno, per farti valere, e devi essere furbo e ottenere favori, solo così varrai, solo così sarai un uomo di successo". Questa "filosofia di vita" è talmente radicata, che alla base fu proprio questo il movente interiore del delitto di Cogne, a mio parere.

E questa è la dimostrazione di quale educazione viene oggi impartita ai giovani. Ecco perché nessun ragazzo sull'autobus si alza più per cedere il posto ad una donna incinta, ad una qualsiasi persona di una certa età, o con le borse pesanti della spesa, o per far accomodare l'anziano debole e stanco, ecc.
E NON E' una leggenda "Il permissivismo", tutt'altro!
Personalmente l'ho studiata sia la psicologia che la pedagogia e come insegnanti avevo fior di psicologi e psicoterapeuti.
Mi dispiace Jacopus, tu sali in cattedra ma non hai titolo per insegnare, né per poter dimostrare qualcosa di concreto, a parte le belle parole ma inconsistenti.

E mi sento di poter dire che questo è il modo di fare, di pensare, di affrontare e credere di risolvere i problemi della gran parte delle persone di oggi, ma specialmente di gente con convinzioni ideologiche di sinistra.

Questo nuovo termine "pedagogia nera" che rispecchierebbe il pater familias... bah, posso indovinare facilmente chi l'ha inventato. Ci sarebbe una discussione molto lunga anche su quest'altro argomento!!!! Mi fermo qui, almeno per ora.
#84
Bravo, CVC, sono d'accordo con quanto scrivi. Per colpa di una certa cultura sinistroide liberal-democratica ed eccessivamente progressista, che si è imposta dal dopoguerra ad oggi, stiamo rinnegando tutto ciò che ci ha reso "Civiltà Occidentale" , in tutti i sensi più evoluta rispetto al resto del mondo. Stiamo rinnegando le nostre radici, la nostra storia, trascurando il fatto che senza l'individuazione, senza identità, senza la consapevolezza del proprio valore, un popolo non diventa meno aggressivo, né più emancipato, ma lo si indebolisce, lo si annienta completamente cancellando tutto ciò che di bello e di buono ha saputo costruire per sé e per gli altri popoli.
Le idee della liberal-democrazia ci stanno distruggendo, a mio parere perché sono inadeguate ad affrontare giudiziosamente i cambiamenti in atto nel mondo.
#85
Tematiche Culturali e Sociali / Re:identità europea
04 Agosto 2016, 00:58:38 AM
Citazione di: cvc il 25 Giugno 2016, 11:44:58 AMCredo che dopo la brexit assisteremo ad un cambiamento epocale, nel senso che finora l'autorità dell'UE non era stata messa in discussione. Ora la brexit crea un precedente perché chi non sarà più d'accordo con gli ordini calati dall'alto di Bruxelles, potrà minacciare con la propria uscita dall'eurozona. Il punto non è che in Islanda, Norvegia o GB si vive meglio, il punto è che si può fare anche così, esiste un'alternativa. L'UE rischia di diventare una struttura vecchia appartenente ad una visione del passato oramai superata. Visione che considera la globalizzazione come un fenomeno ineluttabile, cui bisogna adeguarsi rimanendo uniti e mantenendo perennemente l'ordine attuale. La brexit ha dimostrato che si può dire di no alla globalizzazione, che si può pensare di reagire alla crisi in altri modi che non siano l'uniformarsi di tutta l'Europa al modello dominante. Non bisogna essere economisti per capire che non si reagisce alle crisi solo contenendo il debito e bloccando la possibilità di investire a chi ne ha bisogno. Paradossalmente so può pensare che l'Inghilterra uscendo dall'UE si conferma popolo guida dell'Europa. Prima contri Napoleone, poi contro Hitler, ora contro la globalizzazione.
Ben detto!
Oh, vedo parecchie teste pensanti (e pensano bene) in questo forum...Mi piace! :)
#86
Citazione di: paul11 il 03 Agosto 2016, 18:01:13 PMScusa se reintervengo, dovete avere pazienza sto diventando intollerante a certe manifestazioni sociali, forse sto rincoglionendo o forse ho coltivato un anticorpo a questo sistema disumanizzante, di involucri e parvenze umane. Sì dici bene CVC è un arte educare, non esiste la tecnica per essere genitori o educatori, ci possono aiutare coadiuvare, ma l'empatia, la capacità di ascolto dell'anima o è una vocazione o è rischiare di avere formatori incapaci che fanno danni. Lo vediamo negli asili nido, persone non preposte psicologicamente a vivere in mezzo a bambini piccoli.Invece si fa il concorso pubblico o ci si inventa un mestiere per sbarcare il lunario. La stessa psicologia ci dice che un bambino che subisce una violenza affettiva se la porta per tutta la vita ma soprattutto la ritrasmette: la degenerazione crescerà così esponenzialmente. Ma è pericoloso, perchè si spezza il testimone di generazione in generazione , dove un genitore aiuta il figlio a maturare quest'ultimo non imparerà nel suo animo a insegnare a sua volta. Se si toglie passione ed umanità ad un insegnante avremo un computer che ordina compiti e interroga sulla memoria, non un educatore che appassiona sulla sua disciplina che incoraggia e va oltre testo e pone tematiche laterali, domande in sospeso.. Sono sempre meno, perchè la standardizzazione industriale vuole un uomo produttivo, non un uomo civile e dà fastidio avere a che fare con persone con carattere e proprie idee, meglio i signorsì che prendono ordini e la pastiglia per digerire. la pastiglia per dormire,la pastiglia per ...... Freud e Jung sono uomini di cultura che hanno fatto cultura, prima ancora di essere ricordati come psicanalisti, e questo aldilà del giudizio che potremmo dare alla psicoanalisi: c'è intuito oltre che tentativo medico di strutturare una disciplina scientifica, c'è interpretazione storica dei simboli. Oggi ci sono imbonitori e venditori di fumo.
Oddio Paul, come sei bravo!  :D
Condivido e sottoscrivo tutto!
#87
Citazione di: cvc il 03 Agosto 2016, 14:40:02 PMSenza occuparsi dell'anima non si va lontano. Come mi pare dice Socrate nell'apologia, non può essere che ci siano cavalli domati senza che ci siano domatori di cavalli. Ugualmente non possono esserci buoni processi psicologici senza un'anima che li istruisce. Il problema è che la psicologia non è una scienza, è un'arte. E lo stesso vale per l'educazione dell'individuo. L'educazione può insegnare la scienza, ma l'educazione non è una scienza. È un'arte, e l'arte è una manifestazione dell'anima. E un'anima violenta è, se non sempre, nella maggior parte dei casi un'anima indifferente. La scienza tende a eliminare i problemi, in un mondo senza problemi, o con qualcuno che li risolve al posto nostro, la vita è indifferente. Non bisogna delegare i propri problemi agli altri, allo specialista di turno. Occorre qualcuno che ci insegni a combattere, perché vivere è combattere, e non il Mr Wolf di turno che risolve i nostri problemi al posto nostro. Grazie a tutti per le interessanti risposte.

La conclusione mi piace. E meglio di così non potevi concludere, rispondendo, in definitiva, tu stesso alla domanda posta inizialmente:
"Non bisogna delegare i propri problemi agli altri, allo specialista di turno. Occorre qualcuno che ci insegni a combattere, perché vivere è combattere, e non il Mr Wolf di turno che risolve i nostri problemi al posto nostro."

Diciamo meglio che l'educazione è un'arte! La psicologia a mio avviso rimane nell'ambito delle scienze.
E questo era e rimane il compito dell'educazione! Ed è la famiglia il luogo più adatto per imprimere tutti quei valori che formano una personalità responsabile e gli insegnamenti fondamentali atti ad affrontare con maturità la vita. Naturalmente, raggiunta l'età adatta, la stessa famiglia deve aiutare l'individuo a saper vivere nel mondo, a staccarsi dal caldo e protettivo guscio domestico e rendersi completamente autonomo; ciò non significa però dover abbandonare a tutti i costi la propria famiglia per vivere da soli così come si usa fare ormai anche in Italia, per non sentirsi od essere giudicati "bamboccioni". Si può benissimo raggiungere la piena indipendenza e autonomia restando in famiglia, continuando, e non spezzando, la relazionale parentale che in tal modo prosegue ad arricchire il processo educativo che in realtà non finisce mai.
Infatti è diverso il rapporto (e ciò che si impara) con i genitori quando siamo bambini o adolescenti, da quando siamo adulti e magari anche noi padri o madri; li vediamo sotto una luce differente, si comprendono cose che prima erano incomprensibili.
Certo, il legame con i propri parenti può rimanere anche se si è scelto di vivere lontani, separati, ma qui entra in gioco non tanto "l'essere rimasti in qualche maniera in rapporto", ma la "qualità" del rapporto. Si può benissimo andare a trovare tutte le settimane con mille premure il proprio genitore anziano nella casa di riposo a pochi chilometri da casa nostra, ma non sarà mai come se lo avessimo a casa con noi, presente e partecipe alla nostra vita quotidiana, non sarà mai qualitativamente lo stesso rapporto affettivo, tutt'altro.
E quei rapporti mancati, non realizzati, li avremo persi per sempre. A volte ci rendiamo conto di questo solo quando i genitori o altri parenti muoiono.

Educare significa anche formare ai buoni sentimenti, al rispetto degli altri, dell'anziano, dei bambini, del più debole, saper essere grati e riconoscenti.

Purtroppo queste cose ce le siamo dimenticate e forse molti giovani non le hanno mai imparate.
L'individualismo eccessivo e l'utilitarismo degli ultimi decenni ci hanno disumanizzato non poco.
#88
Condivido la tua riflessione CVC.
É  innanzitutto il fallimento non tanto della psicologia in sé quanto di un sistema educativo banale basato sul permissivismo che in realtà non educa al miglioramento e all.equilibrio della persona. Inoltre altri fattori negativi che si sono imposti nella società hanno determinato l'aumento di casi di psicopatologia e violenza. L'educazione in primis le cui cosiddette "agenzie educative"si sono ma mano  arricchite di nuove figure ritenute importanti come psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, ecc., hanno fallito  in pieno perché si sono limitate a cercare di capire le personalità che ponevano attenzione o particolari problemi invece  di orientare, fortificare e correggerne le "anomalie". Ad esempio la scuola non si capisce più cosa sia diventata; a mio parere non è più un luogo educativo valido. Sono in parte d'accordo con Paul, non condivido la sua opinione per cui la psicologia sia diventata un business dei farmaci perché lo psicologo o psicoterapeuta non può prescrivere o consigliare farmaci.
#89
Citazione di: Jacopus il 02 Agosto 2016, 00:47:00 AM

Il problema si pone se tutta la società da segni di pazzia, oppure per quieto vivere, lascia che una pazzia conduca la direzione politica ed economica: è quello che accadde con il fascismo, con il comunismo e oggi vediamo accadere con il radicalismo religioso.

Quando tutta (o quasi) la società dà segni di pazzia o quando per quieto vivere lascia che una pazzia conduca la direzione politica ed economica (che secondo te era individuabile nel fascismo, ma forse confondi col nazismo, o forse col fascismo degli ultimi anni, diciamo da '37 in poi), nel comunismo e nel fanatismo religioso, a mio parere non è un fatto immediatamente riscontrabile, la si diagnostica sempre troppo tardi, quando cioè i disastri sono stati ormai realizzati. Pare esserci una specie di ineluttabilità nelle follie sociali, storiche. Anche attualmente stiamo vivendo un periodo storico di grande follia politica, economica e sociale sia nazionale che internazionale, ma i più (tra cui le anime belle come te, Jacopus) sembrano non accorgersene o non dare il giusto peso, a molti sembra che sia tutto normale e si lascia correre o si volge lo sguardo altrove, magari i più astuti guardano solo gli aspetti utilitaristici di questa follia.

Così come il mondo non si accorse in tempo della follia nazista che insanguinò l'Europa intera, oggi gli europei non si accorgono della follia del multiculturalismo, degli aspetti più nefasti che positivi della globalizzazione e, cosa ancor più assurda, dell'ancor più devastante islamismo che lasciamo radicare senza alcuno ostacolo in Europa. Ai posteri l'ardua sentenza? Speriamo che i posteri possano ringraziare una consistente parte degli europei attuali così come noi ringraziamo infinitamente i Crociati di secoli fa.

Scusate la digressione, ma il nesso c'è, a proposito di follia del nazismo e della seconda guerra mondiale in confronto con la situazione attuale e o il peggio che potrà ancora venire...

"Il primo componente del genocidio è lo sterminio intenzionale di civili e principalmente di bambini, così da eliminare le generazioni future, il secondo è lo stupro etnico.
Lo stupro etnico è stato un'arma di guerra ufficiale nella seconda guerra mondiale, non solo in Europa. L'armata giapponese si è coperta di disonore, prima a Nanchino, poi in tutta la Cina. Lo stupro etnico è stato protagonista in Bosnia e in Rwanda.

"Quando per il favore divino la fortezza fu espugnata, il nemico perdette ogni forza e fu incapace di reagire. Il popolo fedele non incontrò più ostacoli e pose mano al saccheggio in piena sicurezza. Si potrebbe dire che la vista della possibilità di poter fare bottino di ragazzi e belle donne devastasse i loro cuori e i loro animi. Trassero fuori da tutti i palazzi, che uguagliavano il palazzo di Salomone e si avvicinavano alla sfera del cielo, trassero nelle strade strappandole dai letti d'oro, dalle tende tempestate di pietre preziose, le beltà greche, franche, russe, ungheresi, cinesi, khotanesi, cioè in breve le belle dai morbidi capelli, uguali alle chiome degli idoli, appartenenti alle razze più diverse, e i giovinetti che suscitavano turbamento, incontri paradisiaci."

Questa è la descrizione della presa di Costantinopoli da parte di Maometto II. Il brano è tratto da "Storia del signore della conquista" di Tarsun Beg Kemal, vale a dire che è il racconto ufficiale, quello su cui i bambini turchi studiano la storia. (vale a dire la storia ufficiale dello Stato ai turchi comincia con abbiamo stuprato le donne e i ragazzini). Sicuramente anche i Crociati hanno commesso atti del genere, però hanno dovuto farlo di nascosto: era vietato. E punito. C'era la castrazione e il taglio del naso per un crociato che si facesse pescare con le mani su una donna araba. Noi giudichiamo sempre i Crociati con standard attuali: a quei tempi la ferocia era la norma, al punto tale che la castrazione e il taglio del naso viene minacciato ai loro stessi soldati. I crociati lo hanno fatto, ma poi non lo hanno scritto e sicuramente dove è vietato viene fatto parecchio di meno.
La presa di Costantinopoli, invece comincia ufficialmente con: abbiamo messo le mani sulle donne e sui bambini, che avevano il merito di essere belli.
Gli altri sono stati passati a filo di spada mentre i difensori agonizzavano sugli spalti su cui i crocefissi si alternavano agli impalati. E dopo Costantinopoli il Mediterraneo diventa un mare islamico e non sono più contabili gli uomini e le donne rubati alle coste cristiane per morire come schiavi. Nell'islam è vietato che gli schiavi si riproducano, quindi di loro non resta nulla, come non resta nulla dei milioni di schiavi africani morti in Arabia e in Persia. In Arabia la parola africano è sinonimo di schiavo. Nulla resta dei nostri antenati, se non i grandi monumenti che hanno costruito.
La caduta di Costantinopoli avvenne il 29 maggio 1453 ed era martedì, e fu una tale catastrofe che fu messa quasi sullo stesso piano della crocefissione di Cristo. Di Venere e di Marte non ci si sposa e non si parte. In questa filastrocca è raggrumata la storia d'Europa. La superstizione è una specie di cabala dei poveri, un tentativo di trovare una prevedibilità in una realtà atroce. La realtà atroce è stata la vittoria dell'Islam.

Ma con il coraggio e l'onore delle armi lo abbiamo affrontato. Ora il momento è tornato di avere di nuovo quel coraggio".



(S. De M. 23 luglio 2016).
#90
Il metro di misura per delineare il confine tra normalità e disturbo mentale, lieve o più o meno grave, credo possa benissimo essere l'adattamento all'ambiente. Se la persona, anche con una visione pessimistica dell'esistenza, riesce ad adattarsi alle varie situazioni della vita e a godere degli aspetti positivi che la vita comunque offre, allora può definirsi una persona normale. Anche se alcuni disturbi mentali gravi possono convivere in soggetti che sembrano normali e bene adattati all'ambiente; è il caso di certi serial killer.
Mi chiedo piuttosto come distinguere, qual è il confine tra la cattiveria (si veda il caso del bambino ucciso a Cogne)  o l.'esaltazione dovuta al fanatismo religioso e la pazzia. Mi pare di aver letto che l'assassino che ha sgozzato il prete in Franciaa avesse superato bene anche dei test psicologici.