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Messaggi - Socrate78

#76
Dio difficilmente permetterebbe la guerra nucleare poiché Dio AMA IL MONDO E L'UOMO DA LUI CREATO, non trovi? Se Dio dovesse al limite permetterebbe la guerra atomica vorrebbe dire che l'uomo si è corrotto come ai tempi del Diluvio universale e quindi Dio decide che è meglio "resettare" l'umanità piuttosto che farla continuare a compiere il male, ma è solo un'ipotesi estrema.
#77
In realtà non pochi altruisti che si dedicano al prossimo lo fanno proprio per narcisismo, per ottenere l'approvazione sociale, per dire a se stessi: "Sono bravo, sono buono, aiuto gli altri", ma è un narcisismo che di fatto ottiene benefici a livello sociale. Il narcisismo è un fatto a mio avviso normale ed è collegato alla giusta stima di se stessi: bisogna amare prima noi stessi poi gli altri, perché la persona con cui noi siamo sempre in compagnia siamo noi stessi e questa persona è giusto che sia libera e felice e mai sottomessa a nessuno.
Non bisogna cercare la felicità negli altri perché altrimenti siamo solo soggetti al loro potere, ci rendiamo vulnerabili e schiavi dei loro atteggiamenti e di ciò che accade loro, la vera gioia va ricercata solo in noi stessi, quindi l'amore di se stessi è la prima cosa che bisogna ottenere per avere quella gioia interiore.  E poi io ritengo che anche quei narcisisti che danneggiano gli altri e che vengono definiti "disturbati" in realtà non sono loro ad avere problemi, ma semplicemente LI CREANO agli altri: c'è differenza enorme tra AVERE UN PROBLEMA e crearlo agli altri! Hanno sicuramente problemi i depressi, gli schizofrenici paranoici che credono che ci sia un complotto contro di loro (e non c'è proprio niente!),i bipolari che passano dalla depressione all'euforia e sono inconcludenti, ma i narcisisti maligni non hanno problemi mentali, semplicemente rendono la vita degli altri peggiore ed è molto difficile trattare con loro, ma questo non significa che siano malati, semplicemente si tratta di VARIANTI caratteriali.
#78
Almeno secondo me (so di esprimere un'opinione assai controcorrente) L'empatia affettiva  non può assolutamente essere ritenuta un fondamento dell'etica, anzi, tantissime volte spinge a fare pessime e discutibili scelte dal punto di vista razionale ed etico. Filosoficamente io non dò affatto ragione ad Hume, che appunto fondò sulla "Simpatia" (è lo stesso senso di empatia affettiva) la morale. A questo proposito nel 2016 lo psicanalista Paul Bloom scrisse il testo "Contro l'empatia. Una difesa della razionalità" in cui dimostra in maniera molto evidente e con esempi come l'empatia porti spesso l'uomo ad essere manipolabile al massimo dalla propaganda politica che vuole suscitare appunto empatia e compassione per un gruppo umano vittima di soprusi ed allora il soggetto è portato ad odiare magari un popolo intero spinto appunto dalla propaganda che sfrutta il sentimento! Si fonda sull'empatia tutta la propaganda di guerra per esempio, si mostrano immagini di bambini massacrati, di donne che urlano disperate e poi si porta la persona ad odiare la fazione avversa, cioè di fatto un popolo intero.
Paul Bloom scrive che l'empatia non è mai universale, ma è sempre soggettiva e la si prova solo per alcuni, per altri no. Per lui l'azione morale deve derivare da una valutazione razionale ed obiettiva di ciò che è bene per l'altro, ma il provare intensamente quello che l'altro prova impedisce alla ragione di fare questa valutazione obiettiva. Infatti, per fare un esempio banale, se un genitore dovesse identificarsi emotivamente con il disagio che prova il figlio quando non vuole svolgere i compiti, che cosa farebbe? Gli direbbe di continuare a giocare e di non farli, ma in questo modo non farebbe il suo bene. Se un insegnante dovesse empatizzare con il disagio di un bullo prepotente che magari ha una situazione familiare pessima ma a scuola commette azioni molto negative, che cosa farebbe? Sarebbe condizionato emotivamente dall'empatia ed allora ecco che non lo sanzionerebbe come merita, ma farebbe il male dell'alunno perché egli continuerebbe nella sua condotta riprorevole.
Non solo, chi è molto empatico viene influenzato dagli altri, ad esempio finisce per arrabbiarsi anche lui se l'altra persona gli trasmette rabbia e questo gli fa perdere di lucidità, finisce per essere contagiato dalla tristezza dell'altro e questo gli può impedire di dargli consigli utili e soluzioni lucide perché finisce per essere anche lui abbattuto e scoraggiato, sono tutti esempi in cui l'empatia offusca la ragione e fa perdere di lucidità, non fa vedere soluzioni buone ed oggettive. Il conformismo nasce dall'empatia, infatti si agisce come agiscono gli altri perché ci si identifica emotivamente nel gruppo, ma spesso per questo si fanno un sacco di azioni sciocche e per nulla razionali.
Io personalmente non sono affatto empatico ma tuttavia riesco ad agire anche per altruismo e non ritengo questo una caratteristica negativa, anzi, semmai un pregio! Infatti se una persona non empatica agisce lo stesso in maniera altruistica la sua azione sarà più pura e scevra da egoismo rispetto a chi è mosso da forte empatia, infatti l'empatico agirà più che altro per alleviare la sua sofferenza interiore che deriva dal vedere il prossimo soffrire (è una forma di egoismo anche quella), mentre chi è più razionale e distaccato lo farà solo perché ha considerato qual è il bene altrui.
Inoltre, secondo me molto difficilmente esiste un soggetto che sia completamente cattivo e malvagio senza che sia possibile per lui fare anche qualche azione positiva: un esempio su tutti può essere data nella storia criminale dal serial killer  americano Ted Bundy che uccise più di 20 donne, ma egli nella sua vita salvò anche una bambina che stava annegando in un lago e lavorò come volontario in un centro antisuicidio, quindi era capace (nonostante le sue gravi aberrazioni sessuali, morali ed affettive) di fare anche del bene.
#79
Ritornando al titolo del topic, "Giovanni Vide e credette" sulla Resurrezione di Cristo, in realtà voglio qui spiegarvi che cosa mi induce a credere che davvero Gesù si sia manifestato ai discepoli e quindi la credenza sulla resurrezione sia fondata.
Non è soltanto una questione di fede mia personale (in un'ultima analisi anche di quello, certo), ma anche di analisi su come la credenza nella Resurrezione possa essersi manifestata nell'ebraismo del I secolo Dopo Cristo. Iniziamo dicendo che, per un ebreo di allora (e come anche per i discepoli) la credenza nella resurrezione fosse contemplata solo nell'ambito di una resurrezione collettiva dei giusti alla fine dei tempi, quando il Messia aveva instaurato un regno sulla Terra di pace e di giustizia. Di conseguenza, nell'ebraismo del tempo, non era contemplata l'idea che il Messia dovesse morire e poi risorgere INDIVIDUALMENTE (senza aver instaurato prima il regno messianico), ma era ammessa solo una resurrezione collettiva dei giusti alla fine dei tempi. Nel momento in cui Gesù muore giustiziato e condannato dal Sinedrio, egli NON poteva assolutamente essere considerato il Messia, poiché il Sinedrio per un ebreo rappresentava il giudizio di Dio e se il Sinedrio aveva dichiarato Cristo un blasfemo, un bestemmiatore, egli era riprovato da Dio, tanto più che poi la morte in croce o tramite impiccagione era ritenuta una maledizione di Dio, infatti nel Deuteronomio è scritto che è maledetto colui che viene condannato ed è appeso ad un albero. I discepoli, infatti, dopo la condanna del Sinedrio, si disperdono, Cefa (Pietro), il principale apostolo, rinnega Cristo tre volte e a vegliare sul Calvario il presunto Messia ci sono solo Giovanni e due donne. La fede della comunità primitiva sembra crollare miseramente. Ora, se queste sono le premesse, come potevano i discepoli inventarsi la resurrezione? Il dato del sepolcro vuoto è accettato anche da storici e teologi scettici, infatti se il sepolcro fosse stato occupato dal cadavere di Cristo le autorità ebraiche avrebbero subito smentito la comunità cristiana non appena avesse iniziato a predicare la resurrezione di Gesù dai morti, bastava mostrare il sepolcro in cui era il cadavere! Invece ci sono testimonianze che affermano come proprio gli ebrei accusassero i primi cristiani di aver trafugato il corpo e questo implica, indirettamente, l'ammissione che la tomba fosse appunto vuota. Ora, se i primi cristiani avessero ordito un inganno e trafugato davvero il corpo, non è forse plausibile che avessero anche creato un falso alibi per non essere accusati del furto? E poi, dove avrebbero messo il cadavere? Se volevano fare una simile manomissione, avrebbero scelto un posto clandestino con una nuova tomba e questo posto sarebbe stato meta di visite segrete, di pellegrinaggi segreti, ma prima o poi è altamente probabile che sarebbe stato scoperto, anche dagli archeologi, invece non c'è traccia.  Inoltre, il Nuovo Testamento afferma che la resurrezione venne creduta anche da discepoli che prima erano assolutamente scettici, come Giacomo (fratello o cugino di Gesù): evidentemente accadde qualcosa che fece convincere anche Giacomo. Per non contare anche il fatto che nel periodo contemporaneo a Gesù sorgevano anche altri leader ebrei che potevano essere considerati come probabili e sedicenti Messia, ma poi fecero una brutta fine anche loro e nessuno dei loro seguaci si sognò mai di dire che era risorto, che era apparso loro dopo la morte.
Inoltre, la prima comunità cristiana iniziò a osservare come giorno sacro la DOMENICA, in cui veniva celebrata l'Eucarestia: se il giorno sacro era il sabato, perché introdurre la domenica andando contro la legge mosaica? Se proprio volevano commemorare il Cristo avrebbero semmai introdotto il giovedì, perché allora avvenne l'ultima cena, se hanno invece stabilito il giorno sacro nella domenica ciò suggerisce che è perché di domenica si verificarono quelle apparizioni del Cristo con la scoperta del sepolcro vuoto da cui è nata la fede nella resurrezione.
Infine, vi sono testimonianze molto anteriori ai Vangeli canonici che indicano come la predicazione della Resurrezione fosse presente nelle prime comunità cristiane molto presto, nei primi anni dopo la presunta morte di Cristo (30 D.C.): infatti Paolo di Tarso nel 35 D. C. visitò Gerusalemme incontrando Pietro e Giacomo e poi scriverà, nella prima lettera ai Tessalonicesi del 50 D. C.: "Fratelli, io vi ho trasmesso quello che io stesso ho ricevuto, che Cristo, potente in azioni ed opere, morì sotto Ponzio Pilato per i nostri peccati secondo le Scritture, il terzo giorno resuscitò dai morti, apparve a Cefa (Pietro) e ai Dodici, poi apparve a 500 persone in una volta sola. Infine apparve anche a me, come ad un aborto". La lettera è una testimonianza evidente che la predicazione sul fatto della Resurrezione era di molto antecedente alla stesura effettiva dei Vangeli (Marco è datata al 70 D.C.) e circolò molto presto in Gerusalemme, che fu visitata da Paolo di Tarso nel 35 D. C. per due volte prima di iniziare a scrivere le lettere in cui riporta i contenuti del messaggio cristiano delle origini.
#80
Il filosofo e pedagogo (illuminista atipico) Jean Jacques Rousseau si sposò con Therese, una donna semianalfabeta che sapeva a malapena leggere ma non fare di conto, non era in grado di ricordare l'ordine dei mesi, di leggere l'orologio ed era di carattere estremamente remissivo.
Il filosofo la tradì molte volte, con relazioni con donne di alto livello culturale che però puntualmente venivano troncate e lui tornava dalla moglie come un porto sicuro. Lo stesso Rousseau ebbe da Therese ben cinque figli, che però il filosofo (pedagogo ed educatore evidentemente solo nella teoria, ma non nella pratica!) abbandonò puntualmente esponendoli nella pubblica piazza! La moglie non si oppose mai a questi abbandoni, accondiscendente com'era e il filosofo Voltaire accusò nel 1764 Rousseau di aver abbandonato i suoi figli quasi fossero dei cagnolini. Rousseau morì a 65 anni tra le braccia della sua moglie, che, sembra, gli rimase sempre fedele.
#81
Tematiche Spirituali / Re: Ateismo mistico
22 Aprile 2023, 22:14:08 PM
Taurus, rimane il fatto che anche tu, esattamente come me, sei un CREDENTE, ma di una verità opposta alla mia, cioè quella dell'ateismo. Tu accusi me di creduloneria, ma a ben guardare, nel momento in cui tu citi le opinioni degli studiosi e degli storici che dimostrerebbero (condizionale d'obbligo) la falsità storica delle Sacre Scritture non fai altro che partire dal presupposto che tali autori siano onesti nella loro ricerca, non inquinati da pregiudizi ideologici, puramente oggettivi, ma ciò è tutto da dimostrare ed anzi non esiste mai un autore completamente scevro da pregiudizi. 
#82
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
21 Aprile 2023, 20:53:45 PM
Ad ora nessuna delle due parti può dire di aver ottenuto risultati importanti, si è in una situazione di stallo per entrambi. I russi non hanno conquistato città importanti come Kramatorsk e Sloviansk nel Donbass e non sono riusciti a conquistare sinora Bakhmut in cui persiste una forte resistenza ucraina, ma Bakhumt oltretutto non ha un importante valore strategico: i russi inoltre in autunno si sono dovuti ritirare da Kherson. I russi, ad ora, non hanno raggiunto né l'obiettivo massimo (la conquista dell'Ucraina nella sua interezza o almeno ad est del fiume Dnepr) né quello minimo (il controllo del Dpnbass). Gli ucraini dicono di voler preparare una controffensiva, ma ad oggi nemmeno loro hanno raggiunto l'obiettivo di scacciare i russi dal loro paese e dal Donbass, per vincere dovrebbero rioccupare Mariupol, cacciare i russi da Bakhmut e da tutte le aree annesse con i referendum del settembre scorso e poi liberare anche la Crimea, almeno questi sono gli obiettivi dichiarati da Zelensky, il ritorno ai confini del 1991. Quindi sinora non si può dichiarare che nessuna delle due parti sia in autentico vantaggio, ma rimane il fatto che i russi possono mobilitare un numero molto alto di persone, hanno un enorme serbatoio umano, gli ucraini invece sono svantaggiati da questo punto di vista.
#83
Bobmax, tu in pratica stai giungendo a tristi conclusioni, stai dicendo che solo Dio è in grado di amare sul serio e gli esseri umani No, perché l'Amore si colloca solo su un piano che trascende questo mondo terreno. Ma allora secondo te i Santi non hanno testimoniato un amore sincero e vero? San Giovanni Bosco ad esempio che toglieva dalla strada, educava, istruiva, salvava dalla delinquenza e dal carcere centinaia di giovani, li ammaestrava anche rimettendoci in salute ed energie, non amava di un amore disinteressato? San Francesco d'Assisi che donò tutti i suoi averi ai poveri non era forse molto vicino all'amore di Dio? Oppure era amore interessato anche quello secondo te?
#84
Tematiche Spirituali / Re: Ateismo mistico
21 Aprile 2023, 19:15:53 PM
@Taurus: Sei incapace di pensare con la tua testa, ma riporta le opinioni di altri studiosi che ritieni autorevoli, ma le tue idee dove sono? Tu sei Spinoza per caso? Spinoza poteva benissimo sbagliarsi ed anzi per me era un antisemita anche lui e spinto dall'odio verso gli ebrei che l'avevano cacciato via scrisse che l'ebraismo è falso, non hai mai pensato che poteva essere condizionato nelle sue idee da ciò che aveva subito e che quindi non era obiettivo quando scrisse il suo Trattato? Le opinioni dei filosofi NON sono mai da prendere come oro colato, anzi, la filosofia a volte serve solo a confonderti le idee. Sei solo pieno di pregiudizi, mi fai solo pena, sei anche sgrammaticato, hai una sintassi pessima, scrivi a ruota libera senza argomentare, sei quasi illegibile. Il fatto che non esistono evidenze archeologiche dell'Esodo degli ebrei in Palestina non significa che non sia avvenuto, perché gli Egizi erano maestri nel cancellare DELIBERATAMENTE tutte le testimonianze degli eventi per loro imbarazzanti e scomodi, quando veniva un faraone poteva benissimo cancellare tutte le prove dell'esistenza stessa del suo predecessore solo perché gli era nemico. Inoltre anche se non è avvenuto veramente un esodo di 600.000 ebrei come descritto dalla Bibbia era possibile che quest'esodo fosse avvenuto in tempi diversi, e che ci sia stata effettivamente una migrazione in più tempi, inoltre era assolutamente possibile che una principessa egiziana avesse adottato Mosè, poiché nell'Egitto del tempo le donne godevano degli stessi diritti degli uomini e capitava che anche i nobili e le principesse adottassero anche schiavi. Le descrizioni della schiavitù e dell'oppressione degli Israeliti presenti nella Bibbia sono credibili, poiché anche in incisione archeologiche egizie si nota come gli egiziani facessero lavorare masse di servi per impastare mattoni di fango e altre opere, quindi anche da questo punto di vista l'idea dell'oppressione israelita è verosimile.  Inoltre il fatto che non ci siano segni che testimoniano la presenza degli ebrei nel deserto, non significa che non siano stati a vagare nel deserto, poiché essi erano nomadi, non fondavano città, non coltivavano campi, quindi non lasciavano tracce se non le loro orme.
#85
L'amore sincero verso una persona può anche sussistere se non si ha fiducia in essa? Normalmente si dice che amore e fiducia sono strettamente correlati, tuttavia un genitore può benissimo non fidarsi di un figlio perché si mostra molto irresponsabile, gravemente immaturo o con forte tendenza a mentire eppure anche se non ha fiducia vuole il suo bene e cerca di indirizzarlo per quanto può verso scelte giuste evidenziando il male e gli errori presenti nelle sue azioni e nella sua volontà. Anzi in questo caso se si fiderebbe non farebbe il suo bene, perché lo esporrebbe a pericoli molti gravi in conseguenza di scelte irresponsabili. In questo razionalmente anche se non hai fiducia la volontà è comunque orientata al bene dell'altro. Amare infatti significa volere il bene dell'altro, e quindi io credo che si possa volere il bene anche di persone per cui dal punto di vista razionale si ritiene sia giusto non accordare molta fiducia. Oppure non funziona così?
#86
Tematiche Spirituali / Re: Ateismo mistico
20 Aprile 2023, 15:52:26 PM
@Pensarbene: Prima di citare i passi del Vangelo, informati su che cosa significano veramente, che cosa intende la Bibbia per GENERAZIONE? Non intende la generazione umana che passa nell'arco dei 30/40 anni, ma intende la STIRPE GIUDAICA, il popolo degli ebrei nel suo complesso, quindi quando Gesù "Non passerà questa generazione" significa che il popolo ebreo non si sarà ancora estinto prima che queste cose si verifichino. Ma la profezia di Gesù era esatta anche se ci si riferisce alla generazione che dura 40 anni, poiché egli si riferiva tra le altre cose anche alla caduta di Gerusalemme, e quella è accaduta 40 anni dopo le sue stesse parole, quindi aveva predetto il vero. 
#87
@Eutidemo: Se i colpevoli erano veramente loro (cosa che forse credo anch'io, ma sino a un certo punto) per quale motivo essi dovevano ritrattare la confessione ad un certo punto (lo fecero infatti) per poi dichiararsi di nuovo colpevoli? Delle due l'una: o è falsa la dichiarazione di colpevolezza o la ritrattazione. Se la ritrattazione era stata suggerita da avvocati ed era una valida strategia per scagionare gli imputati colpevoli, perché non insistere in essa piuttosto che ritornare a dichiararsi colpevoli? Molte cose non mi tornano, dal momento che un colpevole se confessa è perché spesso ritiene di avere dei benefici (sconti di pena), ma se ritratta lo può fare solo se considera seriamente che così facendo può passarla liscia, cosa difficile in questo caso specifico visto che gli indizi erano forti contro i due imputati, anche se forse non del tutto schiaccianti. La ritrattazione quindi mi fa quasi sorgere il dubbio dell'innocenza degli imputati e che la confessione sia falsa, tu che cosa ne pensi Eutidemo?
#88
Qual è il legame che può esistere secondo voi tra il sentimento religioso e il narcisismo, l'orgoglio dell'uomo? Il narcisismo è quel sentimento che porta l'uomo a volersi sentire superiore a tutti gli altri esseri del creato, e ad avere anche quella che Nietzsche definiva la volontà di potenza, volontà che lo porta ad assoggettare tutta la natura ai suoi desideri. In tutte le religioni istituzionalizzate esistono sempre e comunque a mio avviso elementi che fanno riferimento al sentimento narcisistico ma che nel tempo stesso vogliono anche paradossalmente limitarlo o addirittura annientarlo. Nella Bibbia non a caso si dice che Dio diede ad Adamo (che rappresenta l'umanità) il DOMININIO su tutti gli esseri viventi del creato e lo pose al centro del mondo stesso, una visione sicuramente piena di orgoglio. Nell'ebraismo gli ebrei si ritengono il popolo eletto da Dio, quindi  l'ebraismo può essere considerata come una religione molto narcisista, poiché presuppone che ci sia un popolo intero in condizione di superiorità rispetto a tutti gli altri (i Gentili), ma nello stesso tempo l'ebreo osservante deve SOTTOMETTERSI alla rigida Torah voluta da Jahwè considerato nell'AT come un Dio geloso che punisce fino alla settima generazione (sic!), quindi se da un lato il narcisismo è esaltato dall'altro viene in qualche modo annientato dalla sottomissione a rituali molto rigidi e ad un Dio Padrone. Nel Cristianesimo viene esaltata la virtù dell'umiltà e della sottomissione a Dio, ma l'elemento narcisistico è presente lo stesso quando si dice che chi seguirà la volontà di Cristo farà parte del Regno di Dio, quindi ad agire in un certo modo ci si sente come a far parte di una comunità di eletti, di privilegiati: il narcisismo è altissimo poi nella prospettiva calvinistica, in cui appunto si dichiara che chi ha successo già sulla Terra nella vita, nella carriera, negli affari, è segno che è predestinato da Dio alla Salvezza e quindi il credente può gloriarsi con se stesso di ciò che ha realizzato nella vita.
Il filosofo Feuerbach diceva che l'uomo è spinto a creare l'immagine di Dio come onnipotente, eterno ed onniscente perché nella sua volontà di onnipotenza vorrebbe essere proprio con queste caratteristiche, ma non potendo realizzarle le proietta nell'immagine del sacro, del divino. Ora, anche non condividendo del tutto l'idea di Feuerbach (che non era credente), comunque io ritengo che le religioni siano in misura maggiore o minore influenzata dal narcisismo della psiche umana. Condivide le mie osservazioni sulla realtà delle religioni?
#89
@Taurus: Allora, visto che credi in una sostanziale falsificazione dei Vangeli, dovresti anche tenere in considerazione gli indizi (e ci sono secondo me almeno) che invece andrebbero verso la credibilità degli stessi. Premetto che non si piò, per nessuno, essere sicuri che i Vangeli siano veri, solo crederlo. Sono d'accordo con te che il contesto storico in cui nacque la figura di Gesù (Palestina del I secolo D.C.) era quello di una notevole attesa messianica, si attendeva da più parti nella religione ebraica (soprattutto da parte degli Zeloti) che arrivasse un Messia che avrebbe dovuto instaurare un apocalittico regno Messianico in cui le ingiustizie dovevano essere eliminate, un regno di pace, ma tale Messia doveva essere un capo politico carismatico, in grado di liberare Israele dall'oppressione romana, in pratica un giustiziere capace di creare una sorta di Reich giudaico tale da sottomettere le altre nazioni ad Israele, creando nel mondo  una specie di Pax Israeliana. Erano queste le attese che da più parte si levavano. Ora, se erano queste le attese e se si intendeva creare ad arte una nuova religione basata su qualche presunto Messia, allora molte cose non tornerebbero. Per quale motivo infatti si doveva dire che Gesù ridimensionava il sabato se il sabato era una festa SACRA Per gli ebrei? Un vero Messia ebreo avrebbe esaltato il Sabato, non l'avrebbe ridimensionato nel suo valore. Se l'hanno scritto è presumibile che sia vero, che Gesù abbia davvero detto quelle parole. Per quale motivo si doveva dire che Gesù era morto in croce tra i ladroni, la crocifissione era la pena riservata agli esclusi dalla società perché avevano commesso gravissimi crimini, il Messia non doveva essere concepito come un criminale che moriva in quel modo. Per quale motivo non si trovano nella predicazione di Gesù proclami in cui viene esaltata Israele come la nazione eletta destinata a dominare la Terra, perché non si trovano proclami contro i Romani oppressori (invece li si trovano contro scribi e farisei) ed invece si dice che il regno di Cristo non è di questo mondo? Il Messia ebreo avrebbe impiantato la sua predicazione su motivi molto più terreni. E perché si doveva dire che gli apostoli quando Gesù muore in croce lo lasciano solo, che erano abbattuti e scoraggiati ("Dormivano per la tristezza", significa che non c'era SPERANZA IN LORO), che tra di loro erano competitivi e gelosi ("Infatti discutevano su chi tra loro fosse il migliore"). che Pietro per tre volte lo aveva rinnegato prima che il gallo cantasse e anche che quando Gesù predicava i discepoli spesso non comprendevano le sue parole  ("Quel linguaggio era per loro oscuro, ed essi non compresero quello che Gesù intendeva dire")? Dire questo significa SMINUIRE L'IMMAGINE morale dei fondatori della nuova fede, e se si vuole inventare una fede di sana pianta i suoi fondatori devono dare un'immagine di sé il più possibile positiva, non evidenziare meschinità, debolezze umane, codardia, difficoltà a comprendere, ecc. E non trovi quantomeno strano che, se i discepoli erano così deboli e vigliacchi, poi si siano messi a dire che Gesù era risorto? Da dove gli è venuta tutta quella fede e quella grinta nel predicare e nel testimoniare se prima erano così scoraggiati e codardi?
#90
Tematiche Spirituali / Re: Il figlio di suo padre!
17 Aprile 2023, 19:49:01 PM
@Taurus: La scristianizzazione avanza solo perché è stata presa per buona la critica ai Vangeli fatta dagli illuministi, che hanno ritenuti i Vangeli come un mucchio di favole senza però mai dimostrarlo veramente, ma solo basandosi sul pregiudizio. Per loro Gesù è solo un mito oppure un oscuro ebreo che è stato successivamente alterato nella sua verità storica. Ma non è vero come dici che il Cristianesimo sia stato inventato di sana pianta da San Paolo, poiché Paolo di Tarso affermò di scrivere soltanto ciò che gli era stato già rivelato da altri. In realtà già prima di San Paolo (o in contemporanea) esistevano due correnti nel cristianesimo delle origini: i cristiani giudaizzanti, che ritenevano che la Torah fosse ancora da osservare in tutte le sue regole e quelli che ritenevano che fosse ormai superata e che si dovesse predicare il messaggio cristiano anche ai pagani. Ma analizziamo ora le parole di Cristo. Gesù Cristo disse di non essere venuto ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, che cosa significa? Significa che il compimento della Torah è l'AMORE, quindi la Legge non dev'essere ridotta a sterili riti esteriori, ma tutto si basa sull'idea secondo cui bisogna amare gli altri come se stessi. Se Gesù ha portato la Torah a compimento con la legge dell'amore, allora non è nemmeno più necessario ad esempio circoncidersi come facevano e fanno ancora gli ebrei ortodossi, dal momento che come diceva Paolo di Tarso la vera "circoncisione" è quella del cuore, dopo la redenzione di Cristo è sufficiente credere nel suo messaggio e nel suo atto redentivo (morte e resurrezione) per essere giustificati presso Dio.  Prima NO, poiché prima tutti gli uomini erano indistintamente peccatori e macchiati dal peccato originale e solo gli ebrei come popolo eletto da Dio potevano essere visti da Dio come "figli", ma solo a patto che appunto seguissero la rigida Torah. Cristo stesso disse in una sua famosa parabola (quella dei vignaioli omicidi) che il proprietario di una vigna la affidò a dei vignaioli che di volta in volta uccisero tutti coloro che furono mandati a controllare il loro lavoro, finché il padrone non mandò il suo figlio prediletto dicendo: "Almeno di lui avranno rispetto!", ma i vignaioli perfidi dissero: "Ecco, costui è l'erede! Uccidiamolo così avremo tutti i suoi beni". Fu così che il proprietario affidò ad altri la VIGNA.
Che cosa significa? Ecco, fuori di metafora la vigna è il popolo d'Israele (Vigna nel linguaggio biblico vuol dire  POPOLO), i vignaioli perfidi sono i sommi sacerdoti che hanno ucciso i profeti mandati da Dio e che uccideranno anche il figlio prediletto di Dio, Gesù. Il fatto che poi la vigna venne affidata ad altri significa che da quel momento in poi la casta sacerdotale ebrea avrebbe perso il diritto di stabilire le regole della Torah, poiché ha offeso in modo irreparabile Dio e quindi non è più degna di alcun credito presso Dio e gli uomini.