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Messaggi - mchicapp

#76
Citazione di: mchicapp il 26 Ottobre 2016, 18:21:47 PMnon chiedeteci come e perché G. si ritrovò tra le mani una lampada magica. bastava strofinarla e sarebbe apparso un genio in grado di rispondere a una sola domanda. non chiedeteci da chi o come fu costruita. mentre G. teneva con apprensione tra le mani la lampada. si sentiva seccare la saliva, il respiro diventare corto e affannato. aveva paura, una paura folle di sbagliare domanda. si chiedeva cosa era veramente per lui importante conoscere. esiste il paradiso? esiste dio? cosa c'è dopo la morte? pensava e ripensava alla domanda da porgere. nell'attesa la ripose con cura dentro una scatola e mise la scatola in fondo a un cassetto del suo comò. la prima notte non chiuse occhio, ma la seconda si addormentò di schianto. riprese la sua vita, continuò a svolgere il suo lavoro. ad un certo punto gli venne la tentazione di usare la lampada per sapere se avrebbe avuto la promozione che agognava da tanto tempo. non ebbe il coraggio. si disse che sarebbe stata una cosa stupida, bastava aspettare qualche settimana e ci sarebbe stato il consiglio di amministrazione. subito dopo si sarebbe saputo. in effetti ebbe la promozione aspettata. e anche se non l'avesse avuta sarebbe stata comunque una domanda sciocca. si convinse che la domanda giusta doveva essere una di quelle la cui risposta non si può conoscere solo aspettando. quando conobbe la ragazza che sarebbe diventata sua moglie G ebbe la tentazione di prendere la lampada per conoscere i reali sentimenti che la ragazza di cui si era innamorato provava verso di lui. ebbe paura della risposta del genio della lampada e neanche quel giorno trasse fuori la lampada dalla sua custodia. il seguito verrà.

lo stato dell'innamoramento ha la capacità di proiettare un essere umano in altri spazi e altri tempi e, se l'innamoramento è corrisposto, si vive la felicità. toccare il cielo con un dito è spesso l'espressione adoperata. trasumanar significar per verba non si poria. visse momenti intensi, appaganti, rigogliosi e la decisione di sposarsi venne da sé. tutto concentrato in questa sua nuova e per lui sconosciuta situazione si dimenticò della lampada. non aveva alcuna domanda sul futuro che gli sembrava serbargli ogni meravigliosa realizzazione di tutti i suoi desideri.
i primi tempi del matrimonio furono meravigliosi. mai avrebbe immaginato che fosse possibile una così profonda intesa tra due esseri umani. talvolta l'intesa tra i due coniugi innamorati gli sembrava di natura magica, esoterica, misteriosa, come quando succedeva di avere nello stesso momento lo stesso pensiero o come quando capitavano curiose coincidenze. 
con il passare dei mesi la consuetudine attuò il senso della meraviglia e dell'inaspettato, ma non finì il fortissimo sentimento di amore e di sincero affetto.
accolse la notizia che sarebbe diventato padre di un bambino con gioa. la sola vista della moglie con la pancia sempre più voluminosa gli metteva tenerezza e complicità.
chi è felice non ha bisogno di nulla, men che meno di lampade magiche.
il seguito verrà 
#77
Citazione di: karmelomale il 26 Ottobre 2016, 19:18:05 PM
Citazione di: mchicapp il 26 Ottobre 2016, 18:21:47 PMnon chiedeteci come e perché G. si ritrovò tra le mani una lampada magica. bastava strofinarla e sarebbe apparso un genio in grado di rispondere a una sola domanda. non chiedeteci da chi o come fu costruita. mentre G. teneva con apprensione tra le mani la lampada. si sentiva seccare la saliva, il respiro diventare corto e affannato. aveva paura, una paura folle di sbagliare domanda. si chiedeva cosa era veramente per lui importante conoscere. esiste il paradiso? esiste dio? cosa c'è dopo la morte? pensava e ripensava alla domanda da porgere. nell'attesa la ripose con cura dentro una scatola e mise la scatola in fondo a un cassetto del suo comò. la prima notte non chiuse occhio, ma la seconda si addormentò di schianto. riprese la sua vita, continuò a svolgere il suo lavoro. ad un certo punto gli venne la tentazione di usare la lampada per sapere se avrebbe avuto la promozione che agognava da tanto tempo. non ebbe il coraggio. si disse che sarebbe stata una cosa stupida, bastava aspettare qualche settimana e ci sarebbe stato il consiglio di amministrazione. subito dopo si sarebbe saputo. in effetti ebbe la promozione aspettata. e anche se non l'avesse avuta sarebbe stata comunque una domanda sciocca. si convinse che la domanda giusta doveva essere una di quelle la cui risposta non si può conoscere solo aspettando. quando conobbe la ragazza che sarebbe diventata sua moglie G ebbe la tentazione di prendere la lampada per conoscere i reali sentimenti che la ragazza di cui si era innamorato provava verso di lui. ebbe paura della risposta del genio della lampada e neanche quel giorno trasse fuori la lampada dalla sua custodia. il seguito verrà.
Adoro le tue microstorie. Credo già di sapere dove si andrà a parare... però è interessante, un po' come La pelle di zigrino di Balzac :D

sapevo che tu ogni tanto leggessi le mie microstorie, non sapevo che addirittura le adorassi. grazie 
#78
Presentazione nuovi iscritti / Re:Presentazione
26 Ottobre 2016, 19:06:05 PM
benvenuta.
#79
Presentazione nuovi iscritti / Re:presentazione
26 Ottobre 2016, 19:05:01 PM
Citazione di: Apeiron il 25 Ottobre 2016, 13:30:46 PMBenvenuta da un "collega" teorico (ancora studente)

ciao. ho visto che studi fisica. a che anno sei? quale esame stai preparando? dove studi?
#80
non chiedeteci come e perché G. si ritrovò tra le mani una lampada magica. bastava strofinarla e sarebbe apparso un genio in grado di rispondere a una sola domanda.
non chiedeteci da chi o come fu costruita. 
mentre G. teneva con apprensione tra le mani la lampada. si sentiva seccare la saliva, il respiro diventare corto e affannato. aveva paura, una paura folle di sbagliare domanda. si chiedeva cosa era veramente per lui importante conoscere. 
esiste il paradiso? esiste dio? cosa c'è dopo la morte?
pensava e ripensava alla domanda da porgere.
nell'attesa la ripose con cura dentro una scatola e mise la scatola in fondo a un cassetto del suo comò.
la prima notte non chiuse occhio, ma la seconda si addormentò di schianto.
riprese la sua vita, continuò a svolgere il suo lavoro. ad un certo punto gli venne la tentazione di usare la lampada per sapere se avrebbe avuto la promozione che agognava da tanto tempo. non ebbe il coraggio. si disse che sarebbe stata una cosa stupida, bastava aspettare qualche settimana e ci sarebbe stato il consiglio di amministrazione. subito dopo si sarebbe saputo.
in effetti ebbe la promozione aspettata.
e anche se non l'avesse avuta sarebbe stata comunque una domanda sciocca.
si convinse che la domanda giusta doveva essere una di quelle la cui risposta non si può conoscere solo aspettando.
quando conobbe la ragazza che sarebbe diventata sua moglie G ebbe la tentazione di prendere la lampada per conoscere i reali sentimenti che la ragazza di cui si era innamorato provava verso di lui.
ebbe paura della risposta del genio della lampada e neanche quel giorno trasse fuori la lampada dalla sua custodia.
il seguito verrà. 
#81
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
26 Ottobre 2016, 17:58:13 PM
Citazione di: cvc il 24 Ottobre 2016, 13:28:24 PM
Citazione di: mchicapp il 23 Ottobre 2016, 12:00:13 PMquelli che adesso sono attempatelli (e le novero mi ci metto pure io) quando erano stati giovani non avevano molta difficoltà a trovare lavoro. bastava avere un titolo di studio e un lavoro di tipo impiegatizio - alle poste o alle ferrovie (come diceva una vecchia canzone) - non lo si negava a nessuno.
ma anche con la terza media - la scuola dell'obbligo finiva lì - si poteva trovare un lavoro. non era infrequente trovare cartelli sulla porta dei negozi su cui c'era scritto "cercasi commessa massimo sedicenne".
chi non voleva studiare poteva trovare una immediata collocazione.
c'era lavoro e non c'erano abbastanza persone per soddisfare tutte le esigenze, specialmente nel campo dell'informatica, ma non solo.
inoltre gli attuali cinquanta/sessantenni erano stati allevati con più severità. se un professore metteva un due, l'adolescente di allora sapeva perfettamente che da parte dei genitori avrebbe trovato altre sgridate. a parte poche eccezioni, a nessun genitore dell'epoca sarebbe venuto in mente di difendere il proprio figlio.  gli attuali cinquantenni erano più strutturati, non si piagnucolavano addosso e non erano bamboccioni.  
quelli che non erano strutturati ed erano tendenzialmente deboli, fragili e viziati erano stati spazzati via dalla eroina, che ha imperversato per circa un ventennio. poi è stata la volta della cocaina.  non escludo affatto che molti cinquanta/sessantenni ne abbiano fatto uso e magari continuino ad utilizzarla.  ma questo è un altro discorso.
i giovani attuali sono in effetti mediamente più viziati, fragili, piagnucolosi.
c'è anche da dire che anche tra gli attuali cinquanta/sessantenni ci sono persone che stanno peggio dei loro genitori. dipende dal tipo di lavoro e dalle entrate dei loro genitori.
io, per esempio, economicamente sto peggio di mio padre, ma mediamente sto decisamente meglio di un trentacinquenne disoccupato. e stavo meglio di un trentacinquenne disoccupato anche quando io avevo trentacinque anni.  
posso dire però che nella stragrande maggioranza dei casi i figli trentacinquenni delle mie amiche non se la passano affatto male. chi ha preso una laurea prestigiosa e magari conosce  benissimo l'inglese e ha preso pure un master da qualche parte lavora e la sua retribuzione è piuttosto elevata.
i tagliati fuori sono i trentacinquenni viziati, inetti e che non hanno conseguito un titolo di studio appetibile.
sono tanti. la colpa è di genitori troppo indulgenti e protettivi
Secondo me i giovani stanno vivendo con una visione del mondo edulcorata, io la chiamo la "stai sereno politik": stai sereno che tanto ci penso io. I giovani sono stati deresponsabilizzati, gli è stata offerta una visione fasulla di un mondo facile, dove siamo tutti rock star, dove non bisogna prendersi a cuore niente, dove la felicità personale è il must da seguire ad ogni costo, ancor prima di sapere cosa sia questa felicità. I giovani sono stati inquadrati dal mondo della produzione dei beni si consumo: ne ha studiato i pensieri, le emozioni, i punti di riferimento, i bisogni. Hanno predisposto tutti, l'evoluzione della persona è inquadrata in termini di potenzialità di consumo e non di sviluppo personale. L'età in cui si comprano i giocattoli e i vestitini firmati, poi quella del primo smartphone, quella delle feste al MacDonald, quella dei videogiochi che si chiamano "mafia", quella della prima auto, quella in cui devi darti una mossa per trovare un lavoro sempre più schifoso per via dello stesso consumismo che ti ha allevato.
Io spero solo che prima o poi riusciranno ad aprire gl'occhi

presto però i nodi verranno al pettine. a meno di non essere di famiglia ricchissima, alla morte dei genitori non ci saranno più i soldi per il telefonino, la macchina, le vacanze. le discoteche, il computer e forse avranno pure problemi a mettere insieme il pranzo con la cena 
#82
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
23 Ottobre 2016, 12:00:13 PM
quelli che adesso sono attempatelli (e le novero mi ci metto pure io) quando erano stati giovani non avevano molta difficoltà a trovare lavoro. bastava avere un titolo di studio e un lavoro di tipo impiegatizio - alle poste o alle ferrovie (come diceva una vecchia canzone) - non lo si negava a nessuno.
ma anche con la terza media - la scuola dell'obbligo finiva lì - si poteva trovare un lavoro. non era infrequente trovare cartelli sulla porta dei negozi su cui c'era scritto "cercasi commessa massimo sedicenne".
chi non voleva studiare poteva trovare una immediata collocazione. 
c'era lavoro e non c'erano abbastanza persone per soddisfare tutte le esigenze, specialmente nel campo dell'informatica, ma non solo.
inoltre gli attuali cinquanta/sessantenni erano stati allevati con più severità. se un professore metteva un due, l'adolescente di allora sapeva perfettamente che da parte dei genitori avrebbe trovato altre sgridate. a parte poche eccezioni, a nessun genitore dell'epoca sarebbe venuto in mente di difendere il proprio figlio.  gli attuali cinquantenni erano più strutturati, non si piagnucolavano addosso e non erano bamboccioni.  
quelli che non erano strutturati ed erano tendenzialmente deboli, fragili e viziati erano stati spazzati via dalla eroina, che ha imperversato per circa un ventennio. poi è stata la volta della cocaina.  non escludo affatto che molti cinquanta/sessantenni ne abbiano fatto uso e magari continuino ad utilizzarla.  ma questo è un altro discorso.
i giovani attuali sono in effetti mediamente più viziati, fragili, piagnucolosi.
c'è anche da dire che anche tra gli attuali cinquanta/sessantenni ci sono persone che stanno peggio dei loro genitori. dipende dal tipo di lavoro e dalle entrate dei loro genitori. 
io, per esempio, economicamente sto peggio di mio padre, ma mediamente sto decisamente meglio di un trentacinquenne disoccupato. e stavo meglio di un trentacinquenne disoccupato anche quando io avevo trentacinque anni.  
posso dire però che nella stragrande maggioranza dei casi i figli trentacinquenni delle mie amiche non se la passano affatto male. chi ha preso una laurea prestigiosa e magari conosce  benissimo l'inglese e ha preso pure un master da qualche parte lavora e la sua retribuzione è piuttosto elevata.
i tagliati fuori sono i trentacinquenni viziati, inetti e che non hanno conseguito un titolo di studio appetibile.
sono tanti. la colpa è di genitori troppo indulgenti e protettivi
#83
mi sembra che i ragazzi oggi abbiano più desiderio di impegnarsi nello studio rispetto a pochi anni fa. non so se sia solo una mia impressione oppure no. forse il fenomeno è ancora molto ristretto, ma mi sembra che si stia iniziando a vedere un cambio di direzione. 
forse c'è ancora una fascia di ragazzi che è demotivata e non si impegna negli strati più poveri ed emarginati della popolazione. si sta allargando la spaccatura tra i ragazzi che con lo studio e l'impegno (e anche con le loro capacità intellettive) riusciranno a costruirsi un futuro decente e chi invece è destinato a non farcela.

i casi di ritardo mentale in ogni caso sono in aumento. 
l'altro giorno parlavo con una mia collega che insegna in una scuola media inferiore in un paese dell'interland.  mi diceva di una donna che ha avuto tre figli tutti e tre affetti da ritardo mentale per diversi motivi. le ho detto che, secondo me, forse poteva essere accaduto perché magari la donna aveva assunto psicofarmaci, cocaina o altre sostanze psicoattive. mi ha risposto che era fortemente probabile visto che la tipa in questione le era sembrata piuttosto sciroccata e fulminata
#84
il vero senso del viaggio è il ritorno a casa
con in valigia vestiti sporchi, depliant, mappe accartocciate e acquisti vari, da tenere o regalare. 

o, magari, forse il senso del viaggio potrebbe essere il selfie inviato in whatsap con la tour effeil sullo sfondo, molto più efficace della foto con i piccioni in piazza s. marco. il senso del viaggio come un 'ci sono stato pure io' forse è ancora valido. 

o forse       https://www.youtube.com/watch?v=3wHLyvzYKiM
#85
Riflessioni sull'Arte / Re:Un termometro per l'Arte
22 Ottobre 2016, 10:02:52 AM
il tema che proponi è molto interessante

sono però tutti criteri molto ambivalenti

originalità oggi mi sembra che significhi fare qualcosa di strano per il gusto dello strano, per il gusto di fare qualcosa che non si è mai fatto finora. ed è sempre più difficile fare qualcosa di non visto perché si è veramente visto di tutto.
#86
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buonasera a tutti
22 Ottobre 2016, 09:21:19 AM
ciao carmelo, sono sempre io venuta di qua ad esplorare nuovi lidi sconosciuti
#87
Presentazione nuovi iscritti / Re:presentazione
21 Ottobre 2016, 22:40:35 PM
che bello. una risposta subito
#88
Presentazione nuovi iscritti / presentazione
21 Ottobre 2016, 19:30:39 PM
laureata in fisica, insegno matematica e fisica in un liceo linguistico