Quando già verso la fine dell Ottocento l'Italia iniziò la propria colonizzazione in Somalia, Etiopia ed Eritrea le popolazioni locali si aggiravano intorno a poche migliaia di abitanti su una vasta estensione di territorio per niente sfruttato. L'invasione che invece stiamo subendo noi a causa di governi incapaci, si sta effettuando su un territorio già abbondantemente occupato e sfruttato dagli indigeni.
A mio modesto parere gli africani devrebbero imparare a lottare per le loro terre (che sono vaste e ricchissime), invece di farsi ospitare da noi, sia perché è un loro diritto e sia per la loro dignità. Dovrebbero lottare innanzitutto contro i loro governanti corrotti, magari molti sinistri anarchici nostrani (bravi ad imbbracciare armi) potrebbero aiutarli, cosí come l'arabia saudita, Qatar ecc, fa con quelli dell'isis.
Durante il fascismo, l'Eritrea e l
a Somalia furono oggetto di un progetto di modernizzazione, voluto inizialmente dal Governatore Jacopo Gasparini nel 1924, che cercò di tramutarla in un importante centro per la commercializzazione dei prodotti e materie prime.
Specialmente negli anni trenta, l'Eritrea fu la colonia maggiormente ammodernata: furono costruiti migliaia di km di strade e ponti, la ferrovia Massaua-Asmara e Asmara-Biscia[3] (iniziata alla fine dell'Ottocento), il porto di Massaua potenziato, e le città furono sistemate anche con la creazione di numerosi quartieri italiani (ancora visibili). Il porto di Massaua divenne il principale e più attrezzato del Mar Rosso, essendo sede del "Comando Navale Africa Orientale Italiana" della Regia Marina.
L'amministrazione italiana sviluppò i servizi ospedalieri e sanitari in Eritrea e favorì lo sviluppo dell'agricoltura specie nell'altopiano eritreo. Molti eritrei furono impiegati nelle fabbriche sviluppate dagli italiani negli anni trenta e tutte le città e villaggi eritrei ebbero un notevole sviluppo urbanistico. Asmara divenne un laboratorio d'urbanistica d'avanguardia.
In una regione africana caratterizzata da differenze etniche, linguistiche e religiose, i Governatori italiani riuscirono a mantenere una notevole stabilità ed ordine pubblico.
L'Eritrea fu scelta dal governo italiano come sede delle industrie nell'Africa Orientale Italiana, particolarmente nel settore metalmeccanico. Vi era anche un piccolo cantiere navale a Massaua. Alcune fabbriche di munizioni e di armamenti ebbero sede ad Asmara e servirono per la conquista dell'Etiopia nel 1935.
Asmara era popolata nella prima metà del Novecento da una numerosa comunità italiana: la città aveva un aspetto tipicamente italiano negli anni trenta e quaranta. Del resto allo scoppio della seconda guerra mondiale Asmara era l'unica capitale africana con la maggioranza della popolazione costituita da europei. Attualmente Asmara viene conosciuta mondialmente per la sua architettura in stile "Art Deco" e "Fascista anni quaranta": le Nazioni Unite la considerano "World Heritage center".
Asmara vanta edifici come l'"Art Deco" Cinema Impero, la "Cubista" Pensione Africa, l'eclettica chiesa ortodossa Tewahdo, il teatro dell'Opera, la costruzione "futurista" Fiat Tagliero, la "neoromanica" Cattedrale di Asmara ed il "neoclassico" Palazzo del Governatore. La città è piena di ville e mansioni in stile "coloniale italiano". Gran parte della città di Asmara fu creata tra il 1936 ed il 1941, in soli cinque anni.[7] Le comunicazioni di Asmara furono potenziate con la creazione di un aeroporto internazionale (servito anche dalla famosa Linea dell'Impero), di una moderna strada asfaltata per Addis Abeba (detta "Via dell'Impero"), di una efficiente ferrovia per Massaua e finanche di una Teleferica (all'epoca la maggiore del mondo).
Asmara aveva una popolazione di 98.000 abitanti, dei quali 53.000 erano Italiani, secondo il censimento del 1939. Questo fatto rese Asmara la principale "città italiana" nell'Africa Orientale Italiana. In tutta l'Eritrea vi erano 75.000 Italiani in quell'ultimo anno di pace prima della seconda guerra mondiale.
(Tratto da Wiki)
Per quanto riguarda Maral, no, non mi sembra il tipo che si abbassa a fare lo scafista, piuttosto lo immagino innamorato di una musulmana con tanto di jihab e che sta pensando di convertirsi per ottenere il permesso di sposarla... (ahahah... scherzo).
E, per il maschilismo con tratti misogini ancora presenti in Occidente, posso capire perché il musulmanesimo attragga molti uomini italiani; non capisco invece le donne che si convertono alla condanna della loro dignità e libertà... Mah, è un mistero.... L'essere umano è pieno di misteri.... e non è affatto vero che sia l'essere vivente piú intelligente; è acora molto stupido invece.
A mio modesto parere gli africani devrebbero imparare a lottare per le loro terre (che sono vaste e ricchissime), invece di farsi ospitare da noi, sia perché è un loro diritto e sia per la loro dignità. Dovrebbero lottare innanzitutto contro i loro governanti corrotti, magari molti sinistri anarchici nostrani (bravi ad imbbracciare armi) potrebbero aiutarli, cosí come l'arabia saudita, Qatar ecc, fa con quelli dell'isis.
Durante il fascismo, l'Eritrea e l
a Somalia furono oggetto di un progetto di modernizzazione, voluto inizialmente dal Governatore Jacopo Gasparini nel 1924, che cercò di tramutarla in un importante centro per la commercializzazione dei prodotti e materie prime.
Specialmente negli anni trenta, l'Eritrea fu la colonia maggiormente ammodernata: furono costruiti migliaia di km di strade e ponti, la ferrovia Massaua-Asmara e Asmara-Biscia[3] (iniziata alla fine dell'Ottocento), il porto di Massaua potenziato, e le città furono sistemate anche con la creazione di numerosi quartieri italiani (ancora visibili). Il porto di Massaua divenne il principale e più attrezzato del Mar Rosso, essendo sede del "Comando Navale Africa Orientale Italiana" della Regia Marina.
L'amministrazione italiana sviluppò i servizi ospedalieri e sanitari in Eritrea e favorì lo sviluppo dell'agricoltura specie nell'altopiano eritreo. Molti eritrei furono impiegati nelle fabbriche sviluppate dagli italiani negli anni trenta e tutte le città e villaggi eritrei ebbero un notevole sviluppo urbanistico. Asmara divenne un laboratorio d'urbanistica d'avanguardia.
In una regione africana caratterizzata da differenze etniche, linguistiche e religiose, i Governatori italiani riuscirono a mantenere una notevole stabilità ed ordine pubblico.
L'Eritrea fu scelta dal governo italiano come sede delle industrie nell'Africa Orientale Italiana, particolarmente nel settore metalmeccanico. Vi era anche un piccolo cantiere navale a Massaua. Alcune fabbriche di munizioni e di armamenti ebbero sede ad Asmara e servirono per la conquista dell'Etiopia nel 1935.
Asmara era popolata nella prima metà del Novecento da una numerosa comunità italiana: la città aveva un aspetto tipicamente italiano negli anni trenta e quaranta. Del resto allo scoppio della seconda guerra mondiale Asmara era l'unica capitale africana con la maggioranza della popolazione costituita da europei. Attualmente Asmara viene conosciuta mondialmente per la sua architettura in stile "Art Deco" e "Fascista anni quaranta": le Nazioni Unite la considerano "World Heritage center".
Asmara vanta edifici come l'"Art Deco" Cinema Impero, la "Cubista" Pensione Africa, l'eclettica chiesa ortodossa Tewahdo, il teatro dell'Opera, la costruzione "futurista" Fiat Tagliero, la "neoromanica" Cattedrale di Asmara ed il "neoclassico" Palazzo del Governatore. La città è piena di ville e mansioni in stile "coloniale italiano". Gran parte della città di Asmara fu creata tra il 1936 ed il 1941, in soli cinque anni.[7] Le comunicazioni di Asmara furono potenziate con la creazione di un aeroporto internazionale (servito anche dalla famosa Linea dell'Impero), di una moderna strada asfaltata per Addis Abeba (detta "Via dell'Impero"), di una efficiente ferrovia per Massaua e finanche di una Teleferica (all'epoca la maggiore del mondo).
Asmara aveva una popolazione di 98.000 abitanti, dei quali 53.000 erano Italiani, secondo il censimento del 1939. Questo fatto rese Asmara la principale "città italiana" nell'Africa Orientale Italiana. In tutta l'Eritrea vi erano 75.000 Italiani in quell'ultimo anno di pace prima della seconda guerra mondiale.
(Tratto da Wiki)
Per quanto riguarda Maral, no, non mi sembra il tipo che si abbassa a fare lo scafista, piuttosto lo immagino innamorato di una musulmana con tanto di jihab e che sta pensando di convertirsi per ottenere il permesso di sposarla... (ahahah... scherzo).
E, per il maschilismo con tratti misogini ancora presenti in Occidente, posso capire perché il musulmanesimo attragga molti uomini italiani; non capisco invece le donne che si convertono alla condanna della loro dignità e libertà... Mah, è un mistero.... L'essere umano è pieno di misteri.... e non è affatto vero che sia l'essere vivente piú intelligente; è acora molto stupido invece.