Citazione di: 0xdeadbeef il 20 Luglio 2018, 20:07:16 PM
No, beh, Durkheim è un filosofo e antropologo ben profondo, che nei suoi studi sul totemismo teorizza la coincidenza fra
Dio e la comunità, null'altro (pensa solo al fatto che nell'antichità ogni città avesse un proprio Dio, e che l'effige
del Dio - poi "traslato" nella bandiera - era il primo feticcio di cui il conquistatore si impossessava).
CARLO
Durkheim sostiene l'origine sociale delle religioni, ma non sa spiegare né perché in una medesima società convivono atei e credenti, né, tantomeno, i casi (come il mio) di atei che, in seguito ad esperienze spirituali puramente personali, passano dall'ateismo al teismo. Quindi la sua filosofia non è altro che una proiezione dei propri pre-giudizi a priori (tipici della sua epoca) sulla struttura sociale.

...Vuoi dire che la Treccani l'ho scritta io?

- hanno intravisto la necessità di una equilibrata complementarizzazione degli enti opposti in una unità superiore trascendente. Tra questi c'è Spinoza che ha contemplato una simmetrica corrispondenza tra <<Ordo et connexio idearum>> (Soggetto) e <<Ordo et connexio rerum>> (Oggetto); poi c'è Leibniz, ma anche Pitagora e Galilei, che hanno postulato una <<armonia prestabilita>> tra i due enti, ma poi ci sono anche Platone, Ficino, Schelling, Tommaso, ecc. che hanno espresso idee simili. Fino ad arrivare a Scoto Eriugena, Cusano ed Hegel che hanno definito la verità più o meno come la sintesi tra il Soggetto-