Per arricchire il quadro citerei anche epistocrazia e oclocrazia.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: Jacopus il 06 Gennaio 2023, 18:58:16 PMle indagini più recenti in campo neuroscientifico ci dicono che questa "tracotanza" dell'uomo è il risultato di una storia culturale dell'umanità e non un tratto per così dire genetico/biologico dell'uomo. In questo modo è possibile pensare ad un diverso tipo di società.Concordo che non sia una questione di mera genetica; nel passo già citato da Ipazia avevo infatti osservato che le forme di sopraffazione sono mutate «confermando quanto la sopraffazione sia connaturata all'uomo (sapiens, faber, economicus, etc. non sembra fare molta differenza), o forse suggerendo che tale sopraffazione sia connaturata quasi più all'habitat della nostra specie che all'abitante, risultando un'istanza di organizzazione e selezione piuttosto trasversale a tempi e luoghi».
Citazione di: Ipazia il 06 Gennaio 2023, 09:20:37 AMPetitio principii. Dal riscontro fenomenologico alla causalità senza una analisi approfondita delle circostanze storiche, salvo un accenno rattoppante ad un habitat generico.La petitio principii è una fallacia e, in quanto tale, riguarda un'argomentazione o un tentativo di dimostrazione; non ha senso se invocata su una descrizione. L'analisi della causalità del fenomeno non intacca la validità del riscontro fenomenologico.




Citazione di: Ipazia il 30 Dicembre 2022, 08:33:20 AMTutto è riducibile ad una prospettiva utilitarista: il gioco, l'affettività, l'estetica, la ricerca scientifica e filosofica.Se per utilitarismo intendi finalismo, non ci sono dubbi: c'è sempre un perché e uno scopo, tanto nel cercare cibo quanto nell'ascoltare musica. Il discrimine, secondo me, è la "natura" di tale fine: i fini degli animali sembrano sempre fortemente connessi ai bisogni primari; anche il legame con l'uomo quale fornitore di cibo, tana e cure non è "amore animale" puramente disinteressato (fermo restando che anche gli animali, soprattutto in quanto tali, sappiano ben essere diffidenti verso gli sconosciuti di altra specie, per cui un umano non vale certo l'altro). L'edonismo umano ha invece come fine/utilità il piacere, quello non fondamentale per la sussistenza (non è il piacere di mangiare quando si ha fame) e l'impiego della tecnica per qualcosa di piacevole, ma non necessario, credo separi nettamente l'uomo dall'animale, aprendo una dimensione in cui anche il contingente ha valore (dimensione cognitivamente inaccessibile all'utilitarismo animale, secondo me, sempre profano in materia).
Citazione di: Jacopus il 28 Dicembre 2022, 19:50:05 PMIn questo senso la figura mitologica più appropriata per definire l'uomo è quella del centauro, che non a caso era in parte cavallo ed in parte uomo. Ed è, nella mitologia greca, un centauro colui che scoprì e diffuse la medicina fra gli umani, ciò che di più extra-animale ci sia, poichè sa far rinascere, salva la vita e sconfigge "temporaneamente" la morte.Proporrei simbolicamente anche un'altra figura mitologica, anch'essa ibridazione di uomo ed animale selvatico: il fauno. Le sue corna a ricordarci che l'animalità non è stata totalmente espulsa dalla nostra testa e le mani impegnate nella musica, che allegoricamente ben rappresenta ciò che, secondo me, più ci distingue dagli altri animali: l'edonismo. Anche alcuni altri animali hanno una loro "interazione tecnica" con il mondo che li circonda, ma tale strumentalizzazione, se non sbaglio, è sempre finalizzata alla soddisfazione di bisogni primari, mentre l'uomo è probabilmente l'unico che produce strumenti (come quelli musicali) con il solo scopo di ottenerne piacere (ossia stimolazione di alcune parti del cervello, rilascio di alcune sostanze, etc. probabilmente per altri cervelli sarebbe strutturalmente impossibile tale "esperienza estetica"). L'asservimento della tecnica e dell'intelligenza all'edonismo, al piacevole contingente e fine a se stesso, come autostimolazione mediata da uno strumento artificiale, credo sia ciò che più radicalmente ci distingue dagli altri animali; ancor più dei viaggi su Marte, della medicina, di internet e delle teorie quantistiche.