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Messaggi - daniele22

#751
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
21 Dicembre 2023, 17:33:22 PM
Citazione di: Pensarbene il 21 Dicembre 2023, 10:21:57 AMForse ognuno di noi è un po' di destra, un po' di sinistra e poi cerca di stare al centro....di non si sa che cosa.
Secondo me è meglio valutare le cose in termini di risultati ottenuti e non di claques, parti, ecc ....
Un governo  equo attua e valuta il proprio operato in base al  benessere materiale e psicologico del suo popolo.
Un popolo relativamente soddisfatto materialmente e psicologicamente è un buon risultato per QUALSIASI GOVERNO.
A me non importano le etichette e le tradizioni,a me importano i risultati, i metodi e i mezzi usati per ottenerli.Non è detto che la democrazia abbia la patente del "giusto" o che gli altri regimi quella dello "sbagliato"!
Bisogna valutare le cose in base ai tre parametri detti, storicamente e attualmente, indipendentemente dai governi e dai presunti vestiti dell'Imperatore....


C'entra poco col tema, che mi sembra ormai concluso.
Più che altro, in questo caos della ragione c'è gente di destra che non sa di essere di sinistra e gente di sinistra che non sa di essere di destra, ed è per questo che stanno al centro di non si sa cosa e che invece sarebbe opportuno definire meglio. I risultati ottenuti sono quelli che si vedono; basta guardarsi intorno
#752
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
21 Dicembre 2023, 09:50:47 AM
Citazione di: iano il 21 Dicembre 2023, 01:44:34 AMSi, c'è una certa anarchia di base, a causa della quale dobbiamo mettere in conto che a volte non ci rispondano nemmeno...quando sono ben educati.  :D
Non sò come tu mi vedi, ma io ti vedo come uno che si aspetta di essere sempre compreso , essendo che esiste la trasmissione telepatica.
Io non starei tanto a ricordare quanti centri abbiamo proposto, ma se fra una proposta e l'altra  siamo cresciuti dentro questa bella compagnia.
I centri sono fatti perchè noi ci si possa decentrare, ma per poterli superare prima bisogna prenderne coscienza.
O quantomeno questo è il compito filosofico che mi sono assegnato, portare anarchia di pensiero quando ogni cosa sembra assodata, e ancor meglio, accelerare, prevenire, quello che è un processo del divenire naturale.

Ti vedo come un giocatore. Certo che ho la pretesa di essere compreso, come tutti del resto, però, rispetto a te e a giustificare le mie maggiori pretese, io mi impegno politicamente all'interno del forum. E non riesco proprio a capire quelli che si dicono di sinistra e sostengono di fatto un sistema socio economico fondato sulla proprietà privata. E l'anarchia è di sinistra perché ammazza i re e non compie crimini nei confronti di semplici individui. Capisco che è meno spontaneo essere di sinistra piuttosto che di destra, ma se fosse vero che noi umani si voglia elevarci dal rango di semplici animali ... beh ... questo è impossibile, ma si cerchi allora di fare il possibile proiettandoci sull'impossibile. Per quello che riguarda l'unificazione delle due teorie, sembra paradossale che io che sono promotore del due mi accanisca ad unificare, ma per me il due si manifesta nell'indeterminismo, là dove il determinismo è tenuto in piedi da quelli che attualmente detengono il potere e che lo esercitano rifiutando ogni istanza che per me è superiore alla loro ragione logico razionale la quale invece sarebbe fondata su meri interessi personali che poco hanno a che fare con la razionalità. Anche i comunisti ci sono tra costoro, ma in condizione di perdenti con l'illusione di divenire vincitori. Ai posteri l'ardua sentenza. A me dispiace solo di non avere sufficienti competenze per smontare questo dualismo macro/micro-scopico. Comunque, dice il saggio, e io per certo non lo sono: "Se non sai cosa accadrà domani, perché parlare a vanvera oggi!?"
#753
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
20 Dicembre 2023, 22:48:01 PM
Citazione di: green demetr il 20 Dicembre 2023, 20:57:41 PMDr.D ha fatto una lezione magnifica: la condenso così, oggi la fisica ha smesso di chiedersi della teoria unificante, da una parte la fisica dei grandi spazi con la relatività einsteniana ridotta e generale, e di là un certo numero di teorie quantistiche, che si basano sugli studi di Boltzman, Einstesin, Heisenberg e Schrodinger.
La domanda è però questa: che noi non percepiamo due mondi separati dualistici, bensì lo stesso mondo, e dunque che questo sia uno sprone alla fisica del futuro, è evidente che c'è qualcosa che noi non riusciamo a vedere e che non ci fa tornare i conti: cosa è?
Einstein pensava ad un universo stazionario, la sfera proposta da Alberto, ma oggi sappiamo che l'universo è in espansione!
La costante lambda che Einstein usò per correggere gli errori di fondo dell'ipotesi stazioanria, oggi viene usata per calcolare la presenza di materia oscura!
Dr.D appassionato di Einstein: anche quando sbagliava Einistein aveva ragione!
Potere della matematica.

Dovresti chiederle al Dr.D queste cose ... vai avanti tu però che a me vien da ridere.
Ciaoooo greeeen, come va? Detto da anarchico,  il mondo dualistico lo percepisco benissimo perché le opposte fazioni, una così piccola da sembrare quasi un elettrone e l'altra così grande da sembrare quasi un protone, sa'a pijano tutti cum me che so' solo un neutrone. Beh, almeno ci sono andato vicino con la costante. Quindi, solo perché ho pensato alla temperatura, non è che per caso c'entri il concetto di "potenziale termodinamico"? ... cosa della cui esistenza ho saputo solo ieri. Potenza dei computer.
Ps: Non mi hai più risposto; hai chiesto ai tuoi amici se possa essere vero che avete preso fischi per fiaschi mettendo Dio al posto della donna?
#754
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
20 Dicembre 2023, 21:45:42 PM
Citazione di: iano il 19 Dicembre 2023, 23:36:08 PMSi, credo che le cose stiano così.
Bisogna trovare il pregiudizio analogo alla ''palla di terra al centro'' per iniziare una nuova partita, e questo sarebbe anche lavoro per filosofi, che al momento però si limitano a fischiare i falli.
Ma per arrivarci bisogna secondo me aver chiaro che la descrizione tolemaica non è errata, ma complicata.
Non c'è nulla che sta al centro di nulla finché non ce lo mettiamo noi, e la descrizione sarà più o meno complicata asseconda di dove ''facciamo centro''.
Cosa abbiamo messo al centro della meccanica quantistica, senza saperlo, da renderla così balzana?
Quello che al momento sappiamo è che la meccanica quantistica funziona, come funziona la ''meccanica''  di Tolomeo.
Quale profonda nostra certezza dovremo abbandonare, gioco forza, a questa nuovo giro?
La ''terra moderna'' secondo me è ciò di cui la terra è fatta, la materia.



Ciao iano, io e te siamo molto simili, uguali, ma contrari. La terra è sempre quella, ma bisognerebbe stabilire come usarla, penso. Democraticamente. 
Hai perfettamente ragione. Io ho provato a mettere un centro, anzi, molti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi
#755
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
20 Dicembre 2023, 19:24:45 PM
E la luce fu. E da istantanea che era impiegò qualche migliaio d'anni prima che Rohmer certificasse che essa aveva una velocità. Mantenne però la continuità. Data questa continuità mai criticata suppongo, e tenuta in piedi solo da un'abitudine mentale, immagino che Einstein, dato pure che era ebreo, tale continuità possa averla trasferita in certa misura, che a me per certo non è nota, alla sua famosa formulazione matematica. Tiferei quindi per la quantizzazione di un'onda sferica con centro un qualsiasi corpo che emetta luce. In parole povere, una stella pulsa luce come fosse un respiro di cui non cogliamo la frequenza di intervallo (che si tradurrebbe in velocità del tempo per l'osservatore). Ovviamente non mi sarebbe nota la conseguenza di tale concezione, d'istinto posso solo immaginare che sarebbe d'obbligo un correttivo sull'unità di energia o di massa, o anche l'introduzione di un'altra costante
#756
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
20 Dicembre 2023, 10:51:36 AM
Penso che la teoria tolemaica sia inadatta non per essere più complicata, bensì per non essere in armonia col moto di un corpo che non dovrebbe essere perturbato nel suo gravitare attorno alla terra. Ma più che altro perché questi moti particolari erano retti da un'ideologia di fondo che conosciamo tutti.
Nonostante le pretese del topic non sono certo in grado di addentrarmi nel mondo delle particelle sub-atomiche e dei suoi esperimenti, ma da un punto di vista storico filosofico direi che debba essere Einstein ad adattarsi ad Heisenberg. Heisemberg sarebbe il pioniere che getta carne al fuoco con nuovi esperimenti aperti dalla relatività e Einstein sarebbe il filosofo che deve adattarsi al pioniere.
Circa l'esperimento fessura e doppia fessura mi verrebbe da dire che sia l'inserimento della doppia fessura a perturbare il risultato. Mi chiedo però cosa si spari, o in alternativa cosa venga rilasciato. Un fotone? Ma un fotone è un corpo o un'onda? Noi sappiamo come si comporta quando interagisce, ma non come agisca imperturbato
#757
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
19 Dicembre 2023, 18:09:20 PM
Prima che si imbarchi male rispondo a tutti  in generale. Il tema è filosofico e scientifico. Per dirla alla Vasco Rossi in versione moderata, non sparo in alto prima di sparare in basso. Le dichiarazioni degli scienziati mi portano ad un'analogia. Io dico sempre che siamo in un mondo di tolemaici e tali metodologie che si propongono mi ricordano le funamboliche imprese imposte alle orbite dei pianeti erranti per tenere la terra al centro di tutto. A livello personale mi chiedo pertanto se esista una terra moderna che deve restare al centro a tutti i costi e in cosa possa configurarsi
#758
Citazione di: Jacopus il 18 Dicembre 2023, 14:34:35 PMMi dispiace, Daniele, dare l'impressione di essere così gesuita come mi descrivi, ma chissà, forse un pò di gesuitismo lo abbiamo tutti noi italiani a forza di vivere accanto a gesuiti, anche quando crediamo di essercene allontanati.
Però non credo di aver violato alcuna regola del forum. Ho tralasciato di impelagarmi nella discussione su Marx e ho cercato una nuova via per rinforzare quello che avevo detto. Il tutto perchè stimolato dalla lettura domenicale di un testo di Galimberti sul cristianesimo. Non credo per questo di poter essere dichiarato falso umile o superbo recondito. Vi sono migliaia di post dove non si risponde in modo puntuale agli interventi precedenti.
Ad ogni modo:In realtà non ho risposto anche perchè non mi è tuttora molto chiaro il tuo pensiero. Se ho capito il molteplice è la presenza contemporanea del dolore e del piacere e l'Uno è il tentativo, la difesa per non riconoscere questa dualità e perseverare nella ricerca del piacere, dimenticandosi che esso è sempre collegato al dolore. E' una prospettiva interessante, ma che mi sembra più vicina ad una visione psicologica che filosofica del tema. Il discorso che fai è molto vicino a quello che presenta l'ultimo Freud, nel Disagio della civiltà, quando riprende una sua tematica giovanile poi abbandonata, a seguito dell'importanza attribuita alla sessualità, e cioè il dissidio apparentemente eterno fra Eros e Thanathos.
Se proprio vogliamo collegare il discorso, si potrebbe dire che Freud, proprio a partire da questa sua tarda distinzione, si è iscritto al partito del molteplice, al partito della tragedia. Ovviamente vorrei anche dire, e qui rispondo un pò a tutti, che questi definizioni intanto sono dei giochi per riflettere e ragionare, senza avere la pretesa di avere ragione (ecco il gesuita che ritorna) nè di assolutizzare alcunchè. So benissimo che vi sono mille fili che collegano ellenismo e cristianesimo, ma ve ne sono altrettanti che lo disgiungono. Compito della cultura e della filosofia è tener presente queste differenze, senza fare di "tutta un'erba un Fascio."
Il fatto è che Schopenhauer ha stilato una grammatica sull'arte di ottenere ragione che, i bambini prima, gli adolescenti poi e i giovanotti infine, praticano senza conoscerla. La pratica precede la grammatica appunto. Da adulti, sarebbe chiaro infine che ognuno possiede la misura della propria tecnica, ovvero quanto egli ritenga giusto di attuarla con inganni consapevoli, arti della persuasione occulta comprese.
Scusa se ti ho attaccato, ma qui se non attacchi pochi leggono.
Penso comunque che avrai capito meglio dal video che ho postato, se l'hai visto. Purtroppo io non ho cultura accademica e ho fatto un percorso di ricerca partendo dal linguaggio, ma provo a spiegarmi meglio. Non mi convince molto il Socrate platonico che nei dialoghi mi si rivela quasi come un dogmatico anche nei confronti della sapienza. Mi riferisco all'immortalità dell'anima in relazione al modo in cui risolve la sapienza dello schiavo, ovvero come ricordo di una vita precedente. Assomiglia molto alla dottrina della reincarnazione. Sarebbe invece chiaro per me che lo schiavo conosca la geometria per esperienza, proprio perché lavora nella terra senza conoscerne le regole; egli sa comunque misurare, sa che il lato di un campo è uguale, più lungo o più corto di un altro lato. La pratica precede la grammatica appunto.
Ci sarebbe da chiedersi quale sia il valore di tali grammatiche, cioè quale sia il bisogno più profondo che le produce.
Quindi, se la nostra conoscenza del bene (piacere) e del male (dolore) è quella che produce e guida tutte le conoscenze significa che a te fa comodo sapere quali siano gli enti che ti procurano il male e il bene e cerchi quindi di conoscerli meglio. Conosci il molteplice appunto. Di fatto, per come andarono e per come vanno le cose, la conoscenza del molteplice ha messo in luce una ricerca volta a trovare l'unità nel molteplice. 
All'origine di tutta questa faccenda conoscitiva starebbe il culto del fuoco che rivela in questa azione una devozione giustificata dalla capacità del fuoco di trasmettere il bene e il male, piacere-dolore, che, di rimbalzo all'interno del nostro essere, provoca una dedizione al binomio voluttuario-necessario. Esiste però un conflitto dentro di noi che agisce in misura diversa per ciascun individuo e all'interno di questo in misura diversa tra uomo e donna. Restando all'interno dell'individuo l'esperienza ci dice che ben poche gioie si ottengono senza dolore e sarebbe tale conflitto a produrre la ricerca di una grammatica che decida come conciliare queste due cose in modo decisivo. In termini scientifici, si innesca la via dell'uno che ci imprigiona all'interno di un rigido determinismo pur essendo sconfessato dalla teoria degli errori di Gauss nel mondo macroscopico e da Heisemberg nel mondo microscopico. D'altra parte, nel mondo religioso nostrano, giudaico, l'uno resta imperturbato conferendo però l'arbitrio all'individuo di scegliere tra il bene e il male e generando così i buoni e i cattivi con tutte le conseguenze tra cui l'odio reciproco tra atei e credenti.
Tutto questo accade mentre noi di quaggiù non ci interessiamo molto ai problemi dell'uno e del molteplice e cosa ci ritroviamo tra le mani? Ci ritroviamo i manufatti prodotti dalla ricerca dell'uno sia da parte religiosa che da parte della scienza, ovvero i luoghi di culto, i prodotti tecnologici e un corpo giuridico.
Ordunque, io mi dichiaro agnostico pur comportandomi da ateo, e lasciando Dio da parte, mi interesso soprattutto di prodotti tecnologici e di giustizia. Per quel che riguarda la relazione col benessere e il malessere, noto che questi prodotti tecnologici si rivolgono tanto al nostro piacere quanto al nostro dolore, da intendersi come desideri e paure, e noto pure che si tratta delle stesse cose prodotte in origine dal fuoco e che fatalmente lo resero quindi indispensabile. È chiaro a questo punto che la gestione del combustibile prefigura il manufatto "corpo giuridico". Allora, il conflitto tra quanto impegno (dolore) sia opportuno dedicare per ottenere una soddisfazione (piacere) è tutto nelle mani di come la giustizia debba governare questo conflitto che è in primo luogo soggettivo; ognuno cioè ha la propria misura di spesa in questo senso. Il manufatto giuridico è però sempre stato appannaggio dei potenti. E, come ha detto Cacciari alla conclusione del video, l'uomo cerca la libertà, e il passo è breve a mettere in connessione la libertà a qualcosa di più concreto da un punto di vista biologico come il piacere e il dolore. Se l'essere umano è predisposto dunque alla libertà questo implicherebbe senz'altro una nuova visione della giustizia; il principio di responsabilità che tu invochi nel tuo ultimo post è sicuramente una via giusta. Va da sé che prima o dopo andrai a cozzare con la nozione di "proprietà privata"
#759
Giusto così per rassicurare Jacopus e a dispensarlo dal rispondermi ecco qui  un filosofo del ventunesimo secolo che si esibisce. Condivido in pieno quel che sostiene e gli avrei pure fatto una domanda
https://youtu.be/61J-8TIOlR4?si=P9auxDhbhFJuLBid
#760
Tematiche Filosofiche / La falsità della fisica
18 Dicembre 2023, 09:51:34 AM
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Apro questo tema poiché a mio vedere, dato che affermo in un certo senso la falsità della filosofia, anche la fisica sarebbe in un certo senso falsa. In questo articolo si scorge il suo procedere casualmente affidandosi appunto ad una scelta arbitraria ben individuabile all'interno dell'articolo e in merito alla quale occorreranno parecchi anni per ottenere risultati. Se la filosofia divenne quella che io definisco una scienza da ranocchi poco dopo i suoi albori, quando accadde, sempre ammesso che sia così, che la fisica imboccò la stessa via?
#761
Citazione di: Jacopus il 17 Dicembre 2023, 17:59:32 PMTornando al mio primo intervento che suddivideva la filosofia con filosofia dell'Uno e filosofia del Molteplice, oggi dopo alcune suggestioni e pensieri vari, connetto quella prima distinzione ad un'altra, parzialmente sovrapponibile. Ovvero quella fra il concetto greco di Physis e il concetto Cristiano di Natura. La Physis per i greci è una cornice superiore, a cui devono sottostare uomini, animali, piante e persino gli dei. La Physis è correlata al Molteplice, all'umiltà dell'uomo di riconoscere i suoi limiti tragici. È l'accettazione del ciclo della vita e della morte. La Physis non può pertanto essere dominata. Il pensiero Cristiano invece parte dal concetto di Natura come creazione divina, del Dio che la consegna all'uomo come suo gestore. Scompare così l'equilibrio del molteplice. Il cerchio diventa freccia e l'Uno diventa il mondo attuale, anche se desacralizzato. Solo dal Cristianesimo poteva nascere la scienza moderna e la sua pretesa di dominio sulla Natura. Ciò che mi continuo a domandare è se sia possibile una visione del mondo in grado di conciliare l'Uno e il Molteplice, il nostro Ego (Io-Dio) e il Deus Sive Natura di Spinoza. Da Agostino a Schopenhauer, pur alla presenza di sinistri scriccholii, l'Uno ha dominato, sia nella sua dimensione fattuale dell'homo laborator, sia nella dimensione culturale, dell'homo orator. Dopo Schopenhauer il mondo ha perso la sua unità culturale. È riapparso il Molteplice e la sua vestale "il Tragico". Ma il mondo continua, come per inerzia, ad agire secondo la filosofia dell'Uno. L'homo laborator compie l'Uno, senza più esserne legittimato dall'homo orator,  e vedendo sempre di più le conseguenze che la Natura gli mostra. Per superare il dissidio, subentra il concetto dì nichilismo, che serve per raschiare il barile, in assenza di nuovi assetti. In mancanza di nuovi profeti, possiamo solo attendere il medioevo prossimo venturo.
.
Sembra che in questo forum "l'arte di ottenere ragione" sia applicata alla grande.
Complimenti. Apri un topic, fai poi un intervento abbastanza banale a metà via e giungi infine a sentenza dicendo delle inesattezze sul cristianesimo e sulla mancanza di un filosofo che riesca a risolvere le ambizioni sottese nel tema. Io sono un filosofo e se tu lo fossi pure, ma negherai senz'altro questo status che ti conferisco, potresti opporti al mio post nr. 42 prima di entrare inopinatamente a gamba tesa nel bel mezzo di un dialogo ancora in corso. E sei pure un moderatore tra l'altro. Ricordandoti quello che ha già detto Ipazia sull'uomo faber aggiungo che se c'è una stortura nel cristianesimo di sicuro una è quella di essersi dimenticato di mettere tra i vizi capitali pure l'umiltà, cosa che contagia pure gli atei. Più semplice sarebbe togliere la superbia, dato che superbo significa pure magnifico; più corretto sarebbe quindi parlare di arroganza, ma allora io dico che l'umiltà, intesa come falsa modestia, forse sarebbe ancora più perniciosa che l'arroganza proprio perché offre potere all'arrogante
#762
@Ipazia
In relazione al transumanesimo c'è una recente lezione di Cacciari facilmente reperibile in rete sull'esodo, la legge e la torah. Ho visto solo l'inizio in cui connette esodo e nostalgia ... la riprenderò.
Per quello che riguarda Marx devo ammettere che pure il pensiero di Eraclito era ben fondato, pure se non so se avesse preso in considerazione il combustibile. Pur tuttavia sono incline a pensare che durante il tempo che va dalla Scolastica a Kant vi sia stato un certo cambiamento nel pensiero filosofico e probabilmente il passaggio da Tolomeo a Copernico ebbe una certa influenza in tal senso. Nel passaggio quindi da una visione di un mondo rigidamente deterministico ad uno in cui l'incertezza svolge un ruolo importante immagino ugualmente che debba esserci un adeguamento filosofico che evidentemente non è ancora avvenuto; per dirla un po' alla Vico, la pratica precede la grammatica. Lasciando perdere Darwin, proprio perché il mio pensiero implicherebbe che l'evoluzione sarebbe direzionata, torno alla prima risposta lapidaria che ho dato in questo topic: la teoria filosofica è cosa fatta. Resta una pratica filosofica che corrisponde per me a quella che ho indicato. In parole povere, l'avvento del comunismo nella nostra società costituirebbe un errore madornale equiparabile all'avvento di una società matriarcale. Se vuoi possiamo ampliare quest'ultima osservazione buttata lì senza nulla dire in più 
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@green demetr
Tua citazione: "L'errore sta in quello che dice Hegel, ossia che il piacere nasce dentro la coscienza e non dentro il dolcetto" : il piacere non nasce dentro la coscienza, nasce nel percepire da parte dell'individuo una differenza dello stato del suo corpo dovuta a dei semplici neurotrasmettitori. Pertanto se uno vuole ingozzarsi di dolcetti ad libitum e sia convinto che questo corrisponda al suo benessere sono cavoli suoi, ma che non pretenda di imporre a tutti questa sua visione.
Anch'io penso come il Dr.D. Chi sarebbe costui?
Vista la tua fratellanza col popolo ebraico ti rendo partecipe di una mia speculazione ottimistica sul libro di Daniele. In verità non conosco benissimo il testo, ma dato che mi sento pure un millenarista mi sono interessato a decriptare la sua apocalisse, quella in cui alla presenza di un gigante presso a un fiume gli viene detto che la fine accadrà in un tempo, per più tempi e in mezzo tempo. Allora, il tempo è il tempo della guerra e corrisponde allo scontro dovuto alla nascita della separazione tra i popoli-nazioni, un tempo arcaico. Questo gesto primitivo di guerra si ripercuote durante il tempo cronologico fino ad oggi, ripetendosi nel suo distruggere e ricostruire; in un tempo, per più tempi dunque; il mezzo tempo dovrebbe quindi intendersi come momento in cui, a guerra inoltrata, ci si renda conto tramite l'uso della ragione che possa essere più opportuno cessare questa sempiterna ripetizione del tempo (per più tempi) e debba stipularsi quindi una pace che immagino scaturire da una reciproca comprensione tra gli opposti, ovverosia la comprensione che l'uno è in realtà un due
#763
@Ipazia @green demetr
Cit: "La struttura è il rapporto soggetto-feticcio, la sovrastruttura è la sua riproduzione.
Dove sta lo sclero?
Tu stesso dici che chi cerca nel fuori rischia di cadere nel feticismo.
E secondo te il feticismo non è alla base dei piaceri personali che tu dici siano la cosa importante su cui si basa l'etologia umana?
Ok, manca però la parte argomentativa: secondo te il piacere è fuori o dentro il feticcio? Perchè sembra che per te il piacere è dentro.
E' impossibile caro amico."
.
Per quel che attiene ai cavoli a merenda la mia come si chiama neuroplasticità mi consente cose ben più orribili.
Il presupposto è che io di Marx non ne so nulla, come di Hegel del resto, a parte qualche nozione per quest'ultimo. Ma sono però certo che da qualche parte ci sia nel suo pensiero un punto di crisi. E forse proprio perché non potè assistere alle evidenze dell'indeterminismo di Heisemberg e magari non conosceva neppure Gauss ... proprio non lo so.
Prima di abbandonare questa mia provocazione fondata sul nulla, un solo pensiero, che è una domanda che pretende di capirne un po' di più: da un punto di vista marxista sarebbe lecito affermare che i femminicidi siano in connessione col patriarcato, o col capitalismo?
Alla seconda domanda rispondo che sì, ma sarebbero una morbosità, da intendersi nel senso buddhista dell'attaccamento.
Alla terza domanda se l'ho ben capita, il piacere è dentro di me, così come dentro di tutti noi. Perchè sarebbe dunque impossibile? Rispondo così all'ultima domanda dicendo che per ora sei incomprensibile, ma ...
#764
Citazione di: Ipazia il 15 Dicembre 2023, 11:35:32 AMNon è un reato: è inutile e inconsistente. Per eliminare il male bisogna conoscere le cause e agire su di esse.

Allo stato attuale di ciò, il futuro probabile assomiglia più a Gaza e Jenin o alla Dichiarazione universale dei diritti umani ?

La mia risposta è che preferisco avere ancora altri luoghi nel pianeta in cui poter scappare. Anche fuori dalla porta di casa o addirittura qui dentro. "Senza orario e senza bandiere".
Oggi come oggi le cause del male stanno quasi tutte nell'imporsi di un'ideologia che se ne strafrega di qualsiasi argomento che possa metterla in crisi in virtù di uno strapotere economico con tutti i suoi lacchè che gli consente tale atteggiamento. 
Inutile? Che sia inutile sognare sarebbe per me dovuto allora a questo pregresso ben consolidato. 
Inconsistente? Se ti riferisci al mio discorso dovresti forse dire qualcosa in più per farmi partecipe della sua inconsistenza. Se ti riferisci ad altro diccelo senza farne mistero. In ogni caso, cosa scriviamo a fare? Bella domanda questa, alla quale è possibile rispondere in modo decisivo solo essendo onesti con sé stessi. E la risposta migliore, decisiva, sarà certamente: non lo so di preciso ... altro che le balle che si suona con la propria tromba. Se non sono chiaro dimmelo. 
Tutto fa pensare alla catastrofe dell'individuo sballottato qua e là da putriscenti ragioni di stato che trovano sempre buone vie per strafottersene della dichiarazione universale dei diritti umani. Tra il consapevole e l'inconsapevole sarà magari anche per questo che esiste ancora un diritto di veto all'ONU, proprio al pari di come oggi Orban ha posto il veto, non sull'ingresso in UE, bensì sui nuovi miliardi da inviare ... A pensar neanche troppo male immagino che molti altri stati promotori, probabilmente tutti, avranno tirato un sospiro dicendosi tra sé ... meno male che Orban c'è. E in questo caso gli americani si sarebbero comportati relativamente meglio di noi.
Anch'io scapperei via da questo forum, infatti ogni tanto mi prendo delle pause. Di casa non scapperei certo volentieri
#765
".... Quando sarete nella luce cosa farete? Un giorno eravate uno è diventaste due. Ma quando diventerete due cosa farete?" (Cit. Vangelo di Tommaso, presumibilmente log 11)
Tralascio il pensiero che conduce alla domanda altrimenti dovrei parlare di 💰 e qui non c'entra molto. L'unica conoscenza certa sembra essere quella del proprio piacere e del proprio dolore. Per me sarebbe il luogo da cui irradia tutta la nostra conoscenza, pertanto il suo fondamento. Conoscenza quindi come emanazione naturale in funzione del proprio benessere, almeno in prima istanza. C'è chi si accontenta e chi no. Per quest'ultimo si prospettano due vie estreme. Una volta al fuori di sé e l'altra al dentro di sé. Entrambe queste vie si concentrano sull'uno, ma se non sono state percorse correttamente, quest'uno risulta ineffabile solo perché non si vuol riconoscere che è un due ... il piacere e il dolore appunto. Ciò che appare molteplice deriva quindi dalla gestione della conflittualità tra piacere e dolore all'interno di chi pensa di essere uno e, fondamentale, di essere nel giusto. Egli rigetta il due perché lo mette in crisi. Nel caso della ricerca interiore, il pericolo maggiore è quello di comportamenti mentali troppo severi nei confronti di sé stessi. Nel caso della ricerca verso il fuori di sé, il pericolo maggiore è quello dei feticci e dell'azione da invasati.
Visti gli ultimi interventi di Ipazia ... sul non riconoscere la necessità di un ordine mondiale, ma soprattutto nelle risposte date sulle capacità del computer quantistico e susseguente affermazione rimodulata che il sapere quando decadrà un singolo atomo non sarebbe importante, mi induce infine a mettere sotto la lente il celeberrimo filosofo Marx. Obsoleto direi. Vissuto in un periodo in cui non era stato ancora prodotto il primo modello atomico (il due col terzo: elettrone, protone, neutrone). Bando alle ciance: il modello "struttura sovrastruttura" è sclerotico. Come per Hegel, anche qui non si tiene conto del valore del linguaggio nell'evoluzione della società umana.
Si accettano opposizioni comprensibili