Grazie Phil. Un po' di dati non guastano mai e sono più reali di qualunque opinione. Fatto sta che, prudentemente, e pragmaticamente, gli autori non si sono sbilanciati troppo sulle cause, limitandosi a sottolineare l'alta percentuale di femminicidi compiuti da parenti e l'incremento tendenziale di questo reato in ogni parte del mondo. Si sollecita anche l'intervento e il finanziamento di progetti ad hoc. Ma non si risponde alla domanda: perché?
Una risposta molto universale risiede nella tendenza nella storia dell'uomo a cercare livelli di giustizia ed equità più elevati. Un processo che, ovviamente, non è lineare e che conosce preoccupanti passi indietro ma che, almeno nella nostra parte di mondo è ormai un trend stabile. Ma per vederlo occorre misurarsi con i secoli. Esempi spiccioli. Nel 600 i pazzi venivano incatenati insieme ai vagabondi e ai criminali. Nel medioevo venivano messi nelle "ships of fools", senza marinai, destinate a naufragare o giungere in altri lidi. Agli empi e ai bestemmiatori c'era tutta una pletora di pene, dalla gogna, all'amputazione della lingua. I libertini, tipo Berlusconi, venivano rinchiusi alla Bastiglia. Questo trend migliorativo è evidente nel momento in cui riteniamo queste pene mostruose. Eppure vi è stata una fase storica, nella quale si è tentato di tornare a quel mondo attraverso i totalitarismi e c'è n'è una attualmente in corso tramite "Sharia". Quando certe dinamiche storiche accelerano, vi sono sempre dei processi che provano a far rientrare gli eventi nel vecchio sentiero. Il "nuovo che avanza" deve sempre fare i conti con il "vecchio che resiste". E il vecchio di questi tempi, è molto attraente, di fronte ad un mondo che sembra bruciare. Penso che il femminicidio come concetto, si inserisca in questa dinamica di ricerca di una maggiore equità sociale e nella corrispettiva reazione violenta ma penso anche che non dobbiamo dare per scontato nessun happy ending. Possiamo tornare nei ranghi della tradizione e magari in questo modo assistere ad una diminuzione dei femminicidi, ma sarebbe un buon risultato? Il mondo si sviluppa per affinità. Più equità e più giustizia porteranno a meno femminicidi. Vi è una mimesi della violenza e una mimesi patriarcale e una mimesi della giustizia.
Una risposta molto universale risiede nella tendenza nella storia dell'uomo a cercare livelli di giustizia ed equità più elevati. Un processo che, ovviamente, non è lineare e che conosce preoccupanti passi indietro ma che, almeno nella nostra parte di mondo è ormai un trend stabile. Ma per vederlo occorre misurarsi con i secoli. Esempi spiccioli. Nel 600 i pazzi venivano incatenati insieme ai vagabondi e ai criminali. Nel medioevo venivano messi nelle "ships of fools", senza marinai, destinate a naufragare o giungere in altri lidi. Agli empi e ai bestemmiatori c'era tutta una pletora di pene, dalla gogna, all'amputazione della lingua. I libertini, tipo Berlusconi, venivano rinchiusi alla Bastiglia. Questo trend migliorativo è evidente nel momento in cui riteniamo queste pene mostruose. Eppure vi è stata una fase storica, nella quale si è tentato di tornare a quel mondo attraverso i totalitarismi e c'è n'è una attualmente in corso tramite "Sharia". Quando certe dinamiche storiche accelerano, vi sono sempre dei processi che provano a far rientrare gli eventi nel vecchio sentiero. Il "nuovo che avanza" deve sempre fare i conti con il "vecchio che resiste". E il vecchio di questi tempi, è molto attraente, di fronte ad un mondo che sembra bruciare. Penso che il femminicidio come concetto, si inserisca in questa dinamica di ricerca di una maggiore equità sociale e nella corrispettiva reazione violenta ma penso anche che non dobbiamo dare per scontato nessun happy ending. Possiamo tornare nei ranghi della tradizione e magari in questo modo assistere ad una diminuzione dei femminicidi, ma sarebbe un buon risultato? Il mondo si sviluppa per affinità. Più equità e più giustizia porteranno a meno femminicidi. Vi è una mimesi della violenza e una mimesi patriarcale e una mimesi della giustizia.