Citazione di: 0xdeadbeef il 29 Gennaio 2019, 13:03:49 PM
Ciao Ipazia
Noto che dopo il fondamentale concetto di "progresso morale", adesso ti fai portavoce di un altro "pilastro"
della filosofia anglosassone: l'"autorevolezza" (cioè la competenza tecnica, che prende il posto dell'autorità).
Niente di male, purchè si abbia "contezza" (direbbe il simpaticissimo Diego Fusaro...) del "da dove" questi
concetti vengono e del "dove" conducono se logicamente sviluppati.
Vengono dalla nuda empiria antropologica: la sacralità del soggetto patriarcale diventa una mummia vuota quando ci si rende conto che ad aver valore sono le cure parentali toutcourt. L'autorità si eredità, l'autorevolezza si guadagna sul campo. In ció sta il progresso etico che non è questione strettamente tecnica, ma morale e politica.
Citazione
Il "sacro" (che è il concetto fondamentale di questa discussione - è infatti del sacro che si parla, non di
una dività storicamente data) è il risultato del "sacrificio", che è invece l'atto del togliere qualcosa dalla propria originaria condizione (di non sacralità).
Questo significa che non può esistere un sacro del tutto immanente, ateo, ma che il sacro è solo e sempre di
matrice religiosa.
Lettura di parte. Il pensiero umano è trascendenza a priori di ogni religione. I numi e lo spirituale nascono da umani morti, dagli antenati, dai kami. Poi la religione ci ha messo il cappello. Ció che si toglie proviene dall'umano e mancava al divino: da questo atto deriva il sacro.
Citazione
Presisamente questo è il senso della norma giuridica, che con l'assioma: "la legge è uguale per tutti" assume veste
sacrale laddove rappresenta la assolutizzazione di una originaria condizione di diversità.
saluti
Quel dettato è del tutto immanente derivando la sua "sacralità" da un contratto sociale. Prima di quel contratto valeva il diritto esplicitato dal marchese del Grillo, sferzando a sangue l'ipocrisia dominante. Pure religiosa: alla destra del Padre non siedono "tutti".
