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Messaggi - Ipazia

#7621
Citazione di: Sariputra il 14 Gennaio 2019, 10:24:30 AM
Beh!..Effettivamente, da quel che possiamo vedere, l'avidità e l'avversione/odio umani l'hanno cambiato e lo cambiano in modo assai più efficace...comunque tra Buddha e Salvini dò ancora una "leggera" preferenza al primo... :)
Il paragone è fuorviante. Buddha lo devi confrontare con Cristo e Salvini con i politici indiani. Parecchi scheletri nell'armadio ce li aveva pure la teocrazia buddista tibetana.
#7622
@Paul11

Non esiste una scienza di classe, esiste una cultura di classe. Partendo da una comune scientificità del mondo reale che non può essere che Natura, ovvero materia, il capitalismo prefigura il paradiso nel Mercato (valore di scambio: merce) e la Grazia nell'accumulazione capitalistica, il comunismo lo prefigura nell'operari finalizzato alla riproduzione della vita umana (valore d'uso: beni materiali) e la Grazia nella solidarietà sociale, il teismo pone Paradiso e Grazia nell'aldilà, ma nel frattempo deve procacciarsi da vivere nell'aldiqua, dimostrando con ciò la debolezza dei suoi presupposti, tanto quanto il capitalismo dimostra l'inumanità dei suoi fini. Tertium datur.

Sviluppando il discorso: mentre per il capitalismo l'economia è un/il fine da perseguire con mezzi della sua stessa natura, per il comunismo è un mezzo, che non può mai sostituirsi al fine benessere sociale. Per tutti, teisti compresi, οἶκος (oikos), "casa", è il punto di partenza di cui economia è la norma, il regolamento. Ma non c'è un unico regolamento possibile e soprattutto nulla obbliga a trasformare questo regolamento nel fine del vivere umano. Come mezzo per altri fini mi pare incontrovertibile. Almeno finchè non diventeremo puri spiriti immortali.
.
#7623
@sari
Mi sorprende comunque che la "buona novella" faccia così fatica ad attecchire laddove essa è nata ed anzi ne abbia i riscontri più negativi. Tal quale nel mondo cristiano. Forse non basta l'ideologia per cambiare il mondo, come non basta la matematica per sollevarlo.
#7624
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Il neo-politico
14 Gennaio 2019, 09:56:32 AM
Citazione di: anthonyi il 14 Gennaio 2019, 09:21:31 AM
Esattamente Jacopus, e con essa si è ridotto il rispetto per la cultura e quindi per la competenza. Solo che a questo punto c'è una specificazione perché il rispetto per la cultura è sempre stato un carattere specifico della sinistra, mentre le destre tradizionali si fondano su altri valori. Da ciò la domanda: Nella neo politica gli elettori di sinistra hanno perso il rispetto per la cultura oppure si sono buttati a destra?

Citazione di: Karl Marx - Per la critica all'economia politica - Prefazione

Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica) dentro i quali tali forze per l'innanzi s'erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene. E allora subentra un'epoca di rivoluzione sociale. Con il cambiamento della base economica si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura. Quando si studiano simili sconvolgimenti, è indispensabile distinguere sempre fra lo sconvolgimento materiale delle condizioni economiche della produzione, che può essere constatato con la precisione delle scienze naturali, e le forme giuridiche, politiche, religiose, artistiche o filosofiche, ossia le forme ideologiche che permettono agli uomini di concepire questo conflitto e di combatterlo. Come non si può giudicare un uomo dall'idea che egli ha di se stesso, così non si può giudicare una simile epoca di sconvolgimento dalla coscienza che essa ha di se stessa; occorre invece spiegare questa coscienza con le contraddizioni della vita materiale, con il conflitto esistente fra le forze produttive della società e i rapporti di produzione.

Gli elettori di sinistra, almeno quelli che hanno capito la sovrastante lezione, non li incanti con tessera&distintivo, ma con fatti materiali. Gli elettori di sinistra sanno che tra le forme ideologiche del conflitto vi è anche la cultura di classe. Essi sanno che la cultura politico-economica non è mai neutrale. E che la più insidiosa tra esse è quella che si sa mimetizzare nelle forme ideologiche dell'avversario. Il gioco tessera&distintivo per un po' funziona, ma alla fine sono le condizioni materiali a svelare il trucco, liberandoti dal gioco di specchi destra-sinistra. Sono le condizioni materiali a decidere il voto quando alla cecità ideologica subentra la consapevolezza politica.
#7625
Citazione di: Sariputra il 14 Gennaio 2019, 09:15:48 AM
@Oxdeadbeef
Parlando da una prospettiva buddhista ( mi sia concesso, per oggi...), vorrei dire che ciò di cui c'è più bisogno, al di sopra di ogni altra cosa, è una rinnovata modalità di percezione, una consapevolezza universale che possa farci contemplare gli altri come non essenzialmente diversi da noi stessi. Per quanto difficile possa essere, dobbiamo imparare a disidentificarci dalla voce insistente del proprio interesse egoico, ed elevarci ad una prospettiva universale, secondo la quale il benessere di tutti appare tanto importante quanto il proprio bene. Vale a dire, dobbiamo liberarci dalle attitudini egocentriche ed etnocentriche cui siamo legati in questo momento, ed abbracciare un'"etica universo-centrica", che assegni priorità al benessere di tutti.
Lo so che appare utopistico. Mi si dirà che la politica è il prevalere di  determinate forze sociali su altre. Ma questo istinto di prevaricazione non ci farà mai uscire dal cerchio dell'interesse egoico distruttivo, sia  a livello individuale che di gruppo sociale...
Però ripeto: non sono ottimista...potente è la radice dell'avidità umana, alimentata di continuo dalle illusioni che coltiviamo noi tutti...
Ciao

E' concesso sempre, mi auguro. Ma io resto comunque basita di fronte al karma di una filosofia che riesce a tenere insieme, anche oggi, il più iniquo sistema castale con "una prospettiva universale, secondo la quale il benessere di tutti appare tanto importante quanto il proprio bene. Vale a dire, dobbiamo liberarci dalle attitudini egocentriche ed etnocentriche cui siamo legati in questo momento, ed abbracciare un'"etica universo-centrica", che assegni priorità al benessere di tutti." Non vorrei fosse il solito ritornello alla Menenio Agrippa in cui nell'armonica "prospettiva universale" c'è chi fa il cervello e chi lo sfintere anale.
#7626
Citazione di: sgiombo il 12 Gennaio 2019, 21:37:39 PM
Ma la realizzazione del comunismo, per i classici del marxismo (per il socialismo scientifico) non si fa dall' oggi al domani; e in una prima fase successiva alla rivoluzione il tempo cronometrico conta eccome (Lenin studiò e raccomando -come anche Gramsci- lo studio e l' applicazione mutatis mutandis in URSS perfino del taylorismo). Negarlo é socialismo utopistico (seguire il quale non é certo vietato; ma farlo passare per socialismo scientifico marxista non si può).

Anche il marxismo ha avuto i suoi Newton ed Einstein. Non si va verso il sole dell'avvenire con un una astronave newtoniana. Quella sì è utopia. Se resti fermo al marcatempi della NEP ti segue solo un'armata Brancaleone in via di estinzione fisica oltre che ideologica.

Citazione
Io col marxismo mi guardo bene da pretendere di integrare Lacan, Feud, il "sessantottinismo" che detesto cordialmente e che ritengo con il comunismo in "opposizione polare"o quasi (ma non é che ti sei dimenticata di aggiungervi il nietzchianesimo?).

E fai male, perchè la concezione materialistica della storia non consente di sedersi su un paracarro immobile. Su Nietzsche-Zeit devo riflettere. Certo che l'eterno ritorno dell'uguale ne dà di spunti per il tempo antropologico. E pure la morale dei signori. Siamo sempre comunque sul panta rei. Su una cosa non ci sono dubbi: il tempo antropologico diviene. Che la circolarità sia metaforica o reale la verifica è incerta.

Citazione
Invece il Marx maturo, per fortuna, analizza scientificamente (scienza umana) il reale, concreto lavoro sotto il dominio del rapporto sociale capitalistico. Ma il tempo-lavoro non scompare affatto nel lavoro "fatto a regola d' arte" (?),  nemmeno nel lavoro automatizzato, come vorrebbe l' ideologia scientista. Secondo Marx solo nel comunismo pienamente realizzato "quale si sviluppa sulla sua propria base"  (...purtroppo non proprio dietro l' angolo) il valore di scambio scompare e rimane solo il valore d' uso.

Insomma tu vorresti lanciare i fedeli sul percorso di guerra, peraltro stabilito dal nemico di classe e col suo armamentario, senza far cenno alla meta finale del sol dell'avvenir. Poi ci si chiede perchè la chiesa comunista è così vuota e nessuno ci vuole più entrare.

Citazione
Comunque in questi ragionamenti non trovo alcuna spiegazione di cosa potrebbe essere il "tempo antropologico" (di diverso dal tempo fisico intersoggettivo, sia pure relativo ai sistemi di riferimento; e dal tempo psicologico soggettivo); e men che meno cosa sia il "coefficiente antropologico"

Il tempo antropologico è il tempo della vita umana non calcolabile, neppure nel suo lavoro, con il metodo ST&M. Il "riprendiamoci la vita" sessantottino vale anche nel lavoro. Nessun fedele della causa si inoltrerebbe nel percorso di guerra per lavorare come sotto il padrone. La mia "costante antropologica" è il correttivo che anche i bolscevichi applicarono al tempo di lavoro capitalistico per correggere il carico di sacrificio non quantificabile in termini di economia classica per il semplice motivo che essa se ne fotte della componente faticosa e pericolosa del lavoro e si limita a considerare il suo costo di produzione e conservazione (in vita). Questo errore i bolscevichi non lo fecero neppure nella fase "socialista". Neppure ai tempi della NEP. E di ciò si rammaricarono le professioni "intellettuali" non "fidelizzate" alla causa che non capivano il significato rivoluzionario di tale modifica del valore del lavoro. Mentre in cambio ottenevano istruzione e servizi sociali praticamente gratis per sè e i loro figli.
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#7627
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
13 Gennaio 2019, 18:12:37 PM
L'UE é il sogno, o meglio incubo, realizzato di chi piú la avversó: Margaret Thatcher.  Essa realizza l'annichilimento della società nell'individuo produttore-consumatore facile preda di ogni potere politico-economico neppure tanto forte.
#7628
Il populismo, nell'attuale catechismo politico, é la  categoria ideologica utilizzata da chi il popolo lo intende solo attraverso lo sfruttamento economico/politico che vi esercita. Populista diventa pertanto ogni azione politica tendente a liberare il popolo dallo sfruttamento.
#7629
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Il neo-politico
13 Gennaio 2019, 16:39:30 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Gennaio 2019, 08:00:13 AM
Ciao Ipazia, la scelta di un atteggiamento duro nei confronti degli immigrati (Che oltretutto io condivido) non ha nulla a che vedere con la competenza che è chiamata in causa per altre parole e azioni di questo governo. Un incompetente al potere non sa quanto siano importanti le parole che dice e quindi ogni tanto gli scappano le parole sbagliate (Come il "me ne frego" di Salvini in relazione allo spread e alla sfida alla commissione europea) che poi costano agli Italiani miliardi di Euro di interessi in più da pagare.

E anche grazie all'irritualità di quelle parole che l'Europa e le mafie scafiste hanno capito che non c'erano più margini di trattativa per invadere l'Italia con gli esuberi della maleducazione demografica straniera. Poi è chiaro che se pesti i calli ai padroni del vapore qualche reazione te la devi attendere...

Citazione
Un incompetente al potere non conosce l'effetto delle leggi che produce, per cui ti elabora delle leggi di principio come il decreto dignità che disincentivano le imprese all'assunzione ma soprattutto diffondono nelle imprese un allarme con l'effetto di produrre nel terzo trimestre del 2018 una caduta degli investimenti dell' 1% (In anticipo rispetto alla congiuntura internazionale, che è anch'essa negativa, per cui si tratta di un effetto per il quale dobbiamo ringraziare solo i nostri incompetenti al potere) e conseguente caduta della crescita e dell'occupazione.

... come te la devi attendere dai padroncini del vapore nostrani, abituati fin dai tempi del ministro giuslavorista DEM Treu a leggi che schiavizzavano sempre più i lavoratori. Una mattina si son svegliati e han trovato l'aria cambiata, rispondendo, da bravi padroni, con la serrata. Ma tra decreto dignità e reddito di cittadinanza se vorranno estorcere altro plusvalore agli schiavi nazionali alla fine dovranno scucire qualche euro in più. O delocalizzare: ma diventa più difficile man mano che gli schiavi globali imparano a vestirsi di giallo.

Citazione
Che poi la Grillo venga considerata competente perché è laureata in medicina e chirurgia, quando ha azzerato la commissione scientifica ministeriale sulla base di logiche di presunta appartenenza politica, creando sconcerto nelle accademie (Delle quali lei non fa parte) nazionali ed internazionali è tutto dire.

Sui cimiteri di elefanti politicamente miracolati che popolano le istituzioni scientifiche italiane, almeno per quanto riguarda la sanità, chi come me ha lavorato una vita nella prevenzione ne sa qualcosa. Si va dall'inutilità assoluta (caso PFE, ad esempio) al baronaggio spinto nella spartizione delle poltrone disponibili. L'incompetenza dimostrata nel tutelare la salute e il diritto alla salute degli italiani va di pari passo con la competenza nel tutelare se stessi come casta i cui privilegi (cattedre e poltrone varie accademiche) si tramandano di padre in figlio. Direi, non volendo offendere la loro intelligenza, che la competenza di casta giustifica l'incompetenza del servizio pubblico reso essendo questo in conflitto d'interessi (pubblico-privato) con la casta. Devo dire onestamente che ci fu un ministro, anzi ministra DEM, che cerco di raddrizzare il timone, Rosy Bindi, ma anche lei tarpata dal conflitto d'interessi con la sanità privata sanfedista e con la fame di extra moenia dei medici pubblici. Alla fine venne scaricata senza tanti complimenti e la salute degli italiani divenne sempre più terra di conquista del profitto privato.
 
Quindi nella peggiore ipotesi la Grillo ha sostituito delle nullità con altre nullità. Nella migliore sta facendo pulizia in una sentina che sarebbe ora cominciasse a occuparsi anche della salute dei cittadini e non solo dei suoi interessi privati.

Citazione
Un saluto, e un bocca al lupo all'Italia.

Se è sopravvissuta alla corruzione finale della prima e a quella persistente e conclamata della seconda repubblica sopravviverà anche alla presunta incompetenza iniziale della terza. Tenuto conto che l'incompetenza ha un verso capace di progredire, mentre la corruzione ha un segno molto difficile da invertire.
#7630
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Il neo-politico
12 Gennaio 2019, 19:06:01 PM
Saranno anche incompetenti ma intanto hanno già ridotto del 90% gli sbarchi di clandestini (dopo che i "competenti" avevano detto "li prendiamo tutti noi" e i risultati si vedono eccome in giro per l'Italia), hanno cercato di rattoppare le schifezze peggiori contro i lavoratori (concordo che senza la ghigliottina è arduo ottenere risultati dopo un quarto di secolo di berlusconismo e ulivismo), stanno mettendo un freno alla rapace pirateria prodiana delle grandi opere. E sono lì da neanche 9 mesi. Mica male come parto. Dimenticavo: sono perfino riusciti a mettere un medico ministro della sanità e un preside alla pubblica istruzione. Robe galattiche per chi li ha preceduti. Insomma, Jacopus, c'è un limite alla partigianeria politica. Vorrai mica fare pure tu la parte del demagogo ?  :)
#7631
Tematiche Spirituali / Re:coscienza: cos'è ?
12 Gennaio 2019, 18:42:00 PM
Purtroppo, per la filosofia, il significato e senso delle cose si appoggia incontrovertibilmente (quanto mi piace questa parola philosophisch  :-* ) sulle cose. Rispetto alle quali la scienza (galileiana ma ormai universale) al noumeno ci è andata più vicino di qualunque altro sapere. Tant'è che tutto il resto ha dovuto adeguarsi. Prendere atto che non siamo il centro dell'universo ha avuto ripercussioni filosofiche più profonde di tutte le dispute metafisiche. Con questa banale scoperta scientifica abbiamo dovuto ritarare radicalmente il senso e significato delle cose, inclusa la nostra autostima. I valori sono cambiati. Tutta roba filosofica dovuta alla scienza. Anche le nostre prospettive più trascendentali: etica, arte, qualità e visione della vita, si modellano su ciò che l'operari umano ci mette a disposizione. Lungi da me negare l'autonomia della coscienza umana, che ritengo ancora troppo timida rispetto alle prospettive che lo sviluppo tecnoscientifico ci ha spalancato. Ma non vedo alternativa ad una integrazione sempre più profonda tra sapere scientifico e sapere filosofico. Sta in ciò l'unica teoria possibile del Tutto. Come ci insegnarono i nostri progenitori greci.
#7632
Tematiche Spirituali / Re:coscienza: cos'è ?
12 Gennaio 2019, 16:11:47 PM
Citazione di: sgiombo il 12 Gennaio 2019, 15:44:41 PM
Concordo anche che pare non vi sia nulla di meglio della scienza per comprendere al meglio la parte materiale del mondo; oltre la quale ritengo però ne esistano altre parti non scientificamente conoscibili ma che é per me comunque assolutamente necessario indagare razionalmente onde poter vivere al meglio.

Certo. E sono anche il meglio della partita. La parte creativa, trascendentale, della nostra evoluzione laddove uno spettro si aggira per l'Universo: lo spettro del libero arbitrio di creature senzienti che ne sono la sua autocoscienza  ;D

Citazione di: sgiombo il 12 Gennaio 2019, 15:44:41 PM
... ci sono la gnoseologia (generale) e l' epistemologia o filosofia della scienza. Delle quali quella che personalmente seguo dimostra -a mio parere- che la scienza, quando ci azzecca, ci azzecca solo alla condizione della verità di alcune premesse indimostrabili (cioè in linea teorica, "di principio" la scienza potrebbe anche non azzeccarci affatto, mai. E questo anche se, a quanto pare, in pratica funziona; che é altro concetto che l' essere teoreticamente vera).

Insomma, per dirla alla viator, la scienza potrebbe anche non riuscire mai a smutandare il noumeno, ma la penicillina e il riscaldamento autonomo, almeno quelli, ce li ha garantiti. Io mi godo il bicchiere mezzo pieno, tu goditi quello mezzo vuoto.
#7633
Citazione di: Apeiron il 12 Gennaio 2019, 15:12:10 PM
Il motivo per cui molti preferiscono l'interpretazione di Molti Mondi è, secondo me, che prendono troppo seriamente il formalismo matematico. Ovvero, ritengono che la matematica descrive l'ontologia fisica.
Platonisti che sbagliano ?  :P

Citazione di: Apeiron il 12 Gennaio 2019, 15:12:10 PM
sgiombo e Ipazia: se la variabile 't' sparisce completamente 'a livello fondamentale', ho il forte sospetto che questo significa che, in realtà, non è neanche più possibile 'misurare' il tempo. Ovvero, non si può nemmeno usare una variabile tempo per 'convenzione' (ad esempio dire che 'prima' è avvenuto un evento e poi un altro). Se è questo quello che si ricava dalle equazioni fondamentali della gravità quantistica, non vedo molto spazio lasciato al divenire se non come 'illusione'. Personalmente, non riesco a concepire una dinamica senza almeno la possibilità di usare una variabile per descrivere il mutamento.

Probabilmente molti fenomeni indagati sono delle "istantanee" in cui il divenire/movimento non c'è ed anzi bisogna eliminarlo, per poter fare una fotografia come quella che ho postato. Altra ipotesi è che t venga incamerato in c (costante assoluta della velocità) e si possa calcolare tutto a partire da c. Peraltro operazione analoga a quella che ha portato alla Formula einsteiniana di conversione massa/energia. Ad un certo punto del libro Rovelli introduce le sue tre unità di misura fondamentali: c, h (costante di Planck), lp (lunghezza di Planck). Tutte e tre incorporano il tempo al loro interno, ma si possono usare matematicamente prescindendo da esso.

Insomma alla fine il tempo c'è ma non è più alla base di un sistema di misura, bensì è incorporato in altri sistemi "metrici" che non lo esplicitano. A questo punto l'errore filosofico sarebbe trasferire il tutto nell'esperienza sensibile umana negando il divenire. Il che avviene solo in un caso: con lo 0 K biologico denominato morte. Indubbiamente altra costante universale: del mondo biologico.
#7634
La prassi è quella della merce capitalistica il cui canto recita: cosa sia l'uomo non so, conosco solo il suo prezzo. Il prezzo è numerabile e calcolabile. L'uomo no. E neppure il suo lavoro, quando è mirato al valore d'uso e non al valore di scambio.
#7635
Riporto da qui un discorso sul tempo che in quel contesto era decisamente OT

Citazione di: sgiombo il 11 Gennaio 2019, 21:29:05 PM
Qui il maestrino tocca farlo a me, sia pur controvoglia (e mi sento imbarazzatissimo).
Marx, nella critica del Programma di Gotha; e anche Lenin in Stato e rivoluzione) parla sia del principio distributivo "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo il suo lavoro", sia di quello "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"
E afferma che il primo é proprio della prima fase della società comunista "quale sorge sulla base dei precedenti rapporti sociali capitalistici", nella quale lo Stato (dittatura del proletariato) inizia appena ad estinguersi, mentre il secondo é proprio della società comunista avanzata, "quale si sviluppa sulla sua propria base" dopo la completa estinzione dello Stato.
E mi sembra del tutto evidente che nell' URSS non si sia mai andati molto lontano nemmeno nella prima fase (quella di "...a ciascuno secondo il suo lavoro") come da me correttamente affermato (l' estinzione dello Stato e l' "...a ciascuno secondo i suoi bisogni" non é mai stato all' ordine del giorno, ma era qualcosa di decisamente avveniristico).

Inoltre Marx afferma chiaramente che i bisogni non sono uguali per tutti ma diversi, soprattutto nella prima fase meno avanzata ("inoltre un operaio é ammogliato, l' altro no; uno ha più figli, ecc.").
...
Ergo: il tempo fisico é reale (anche se non per così dire "ubiquitario", né assoluto).

Il tempo fisico galileiano, appunto. Ancora tutto da stabilire se abbia anche un senso antropologico; se dobbiamo ritenere il primo "oggettivo" e il secondo "soggettivo" e se questo abbia anche una funzione gerarchica di significato come la scienza galileiana presupporrebbe.

Già il fatto che il fine della rivoluzione socialista fosse il superamento del tempo-lavoro cronometrico dimostra la natura contingente, non finalistica, della prima fase in cui i parametri "scientifici" dello sfruttamento capitalistico e della sua determinazione del "valore" erano la misura di tutte le cose. Ma il comunismo aveva in testa altri metri e misure:  i bisogni (giusta l'osservazione su aspetti differenziali anche di questi). I lacaniani ci aggiungeranno i desideri. Il 68, l'immaginazione. E l'onnivoro Capitale farà una bella sintesi pro domo sua nei centri commerciali.

Ma queste sono altre storie e noi comunisti possiamo anche arrangiarci coi nostri materiali. Innanzitutto la categoria di bestiale ed umano che il giovane Marx utilizza nei confronti del lavoro. Quando Marx identifica il lavoro con l'umano non ha certo in testa il marcatempi capitalistico, ma piuttosto quello che Primo Levi descrive nel suo romanzo "La chiave a stella", ovvero il lavoro fatto a regola d'arte in cui la sostanza non è data dal tempo-lavoro ma dalla qualità-lavoro, la cui unità di misura non può essere la stessa. Nel lavoro fatto a regola d'arte il tempo-lavoro scompare come f(t) nei fenomeni quantistici e rimane solo il valore d'uso nella sua incalcolabile qualità. Questo passaggio dalla quantità alla qualità del lavoro, e quindi alla sua (ri)umanizzazione è il segno specifico della morale del materialismo storico comunista.