Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - iano

#766
Varie / Re: *"Vipera"* (minigiallo)
13 Febbraio 2025, 08:26:03 AM
Come si fa ad inondare un bagno con porta non a tenuta stagna?
Come si fa ad aprire la porta con un calcio vincendo la pressione dell'acqua?
#767
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:58:10 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMDi certo la fisica e la scienza, se intese sperimentalmente, hanno bisogno di poter ri-creare un fenomeno per studiarlo e capirlo in modo approfondito; la fisica e la scienza che non possono "ri-creare per comprendere" restano sempre un po' in affanno, nonostante la dignità teoretica delle teorie che vengono create basandosi sull'osservazione "a presa diretta" (al netto di tutte le deformazioni e i limiti strumentali).
Uscendo fuori dal gioco verbale che ha caratterizzato il tuo post di apprezzabile valore letterario,  nel caso della fisica dovremo parlare di riprodurre e non ricreare, con l'esclusione da questa riproduzione, almeno finora, del processo di comprensione.
La scienza non ci aiuta a comprendere, perchè la comprensione noi non sappiano dire cosa sia, e credo che ciò sia ciò che la caratterizzi, in alternativa alla scienza che riguarda invece  ciò che si può dire, seppur nei limiti in cui ci riusciamo.
Fra questi due mondi incomunicanti Feynman mi  pare metta un trait d'union,  perchè possiamo porre fra ciò che non si può dire e ciò che si può dire, ciò che non ha un solo modo di poter esser detto.
Ciò che è notevole  è che questa riscrittura seppur equivalente non è indifferente ai progressi della fisica, cioè non è un puro esercizio di stile, per quanto possa essere nato come nel caso di Feynman da una volontà di capire.

Capire di non capire è il contributo della fisica alla filosofia, apparentemente in negativo, fatti salvi sviluppi ulteriori.
La comprensione, quando la possediamo, sappiamo solo di possederla, ma non come ne siamo venuti in possesso.
Feynman io credo ci dia un indizio  su come risolvere questo enigma.
#768
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:43:56 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMIl che sarebbe confermato dal fatto che ci stiamo da sempre arrovellando, non con poche difficoltà, per capire la Creazione, o più laicamente, la realtà sempre più in dettaglio; mentre se fosse qualcosa che avessimo creato noi, dovremmo averne una comprensione quantomeno un po' più facilitata
Una comprensione possibile, per quanto difficoltosa, prova appunto che si tratta di una nostra creazione.
Comprendiamo nel senso letterale ciò che è nostro in quanto nostra creazione.
#769
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:34:54 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMNell'aforisma di Feynman, direi che la creazione non è un elemento da ignorare. In un'ottica in cui «nulla si crea e tutto si trasforma», affermare che la capacità di capire è connessa a quella di creare, suona come un modo ironico per insinuare che non possiamo capire davvero nulla.
Ovviamente si parla di creazioni possibili, perché teoriche, nonchè diversamente riscrivibili, quindi trasformabili in un loro equivalente.
Ma perchè la stessa sostanza descritta possa assumere diverse forme fra loro equivalenti occorre che non ne abbia una sua, e nel dargli forma consiste appunto la nostra creazione.
Per quanto la realtà ci appaia immediata, presentandosi con una forma, essa dunque è un mix di soggettività ed oggettività, un corpo che non apparirà mai nella sua nudità, ma solo nella misura in cui lo vestiremo con nostre creazioni.
Credo che la realtà non sia oggettiva, perchè non è fatta di oggetti, ma è soggettivamente rivestibile secondo la moda, e di oggettivo ci sono solo i suoi vestiti, che sono creazioni teoriche coscienti quando riguardano la scienza, e quindi dichiaratamente astratte, ma non quando riguardano la percezione, percezione verso la quale noi siamo soggetti passivi, non potendo riscrivere ciò di cui non abbiamo coscienza, se questa coscienza almeno in parte non acquisiamo.
#770
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 05:17:01 AM
Il ''sapere di non sapere'', col senno di poi, si potrebbe leggere come ciò che ci caratterizza, e ci distingue dalle macchine che non sanno di sapere.
Se io so di non sapere allora posso riscrivere diversamente ciò che so, e questo è ciò che una macchina non può fare.
La macchina non può capire perchè non è in grado di riscrivere diversamente ciò che già sa.
Essa non può dirci diversamente la stessa cosa con parole sue per dimostrarci di aver capito.
Questa riscrittura però, seppure valesse una nostra comprensione, non aggiungerebbe  nulla di nuovo al nostro sapere , a meno che la forma non sia sostanza, e mi pare che questa sia stata la lezione di Feynman.


#771
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 04:29:03 AM
Citazione di: Alberto Knox il 11 Febbraio 2025, 23:58:18 PMGli abitanti di un lontano pianeta potrebbero capire cose che noi, propio per la natura del nostro cervello, non riusciamo a capire. Così dobbiamo essere consapevoli della possibilità che esistano cose la cui spiegazione non potremo mai comprendere, e magari altre...che non hanno spiegazione alcuna.
Potrebbero capire più cose o meno cose di noi, ma se quando dicono ''capire'' non capiscono cosa stanno dicendo, al pari di noi, allora significa che non siamo da soli nell'universo a non capirlo.
Credo che la comprensione sia un sapere resosi a noi ''intimo'', un sapere a cui diamo del tu, senza che ciò però sia strettamente necessario.

Se si riferisse solo ad una ignoranza colmabile, il 'so di non sapere'' socratico scadrebbe in una affermazione banale.
Cosa voleva dunque dire veramente Socrete?
Voleva dire credo che quello che pensi di sapere in effetti non lo sai, o meglio che ciò che consideri ovvio a ben guardare potrebbe non essere tale.
Voleva forse dire che ogni sapere, o meglio il modo a cui si è giunto ad esso, si può smontare criticamente, facendo all'incontrario il percorso che porta alla comprensione.

#772
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
10 Febbraio 2025, 20:00:24 PM
Ciò che non sappiamo esistere non può essere per noi ''animali'' un problema.
Se invece crediamo che esista la causa di un problema, consideriamo che riuscirne a dimostrarne l'inesistenza, è una delle sue possibili soluzioni.
Per alcuni questo è nichilismo, per me è un progresso nella consapevolezza con cui affrontiamo la realtà.
Consapevolezza che il sesso non esiste, ma che si possono ragionevolmente discriminare sessualmente gli esseri viventi fra loro.
#773
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
10 Febbraio 2025, 19:15:43 PM
Citazione di: niko il 10 Febbraio 2025, 11:30:04 AMI Vannacci della situazione, se ne devono fare una ragione.


Quello che volevo suggerire è che Vannacci è propriamente un prodotto indesiderato dell'uso della ragione , quando  la capacità di discriminare applicata agli esseri viventi diventa discriminazione.
Io preferisco pensare agli esseri viventi come esseri unici e irripetibili, diversamente raggruppali fra loro secondo criteri arbitrari, e uno dei criteri per definire la cosiddetta specie umana potrebbe essere appunto quella capacità di discriminare diversamente distribuita fra gli esseri viventi.
Qualunque capacità non è buona ne cattiva, ma come si dice di solito per le tecnologie, dipende da come la usi.
I sessi non ''esistono'', ma sono un prodotto della nostra capacità di discriminare fra loro gli esseri viventi, ciò che può essere utile al fine di normare la società, ma che  ha delle controindicazioni quando confondiamo i prodotti della utile discriminazione fatta sulla realtà con la realtà stessa.
Questa confusione si può fare in diversi gradi, e quando il grado è massimo giungiamo ai Vannacci, ma tutti in vario grado facciamo questa confusione.
Non è il sonno della ragione a produrre mostri, come si diceva una volta, ma l'uso improprio  , ingenuo nei casi più gravi, ciò che rende ridicolo Vannacci ai nostri occhi, che ne facciamo.
E'propriamente l'uso della ragione a poter produrre i Vannacci e siccome quella ragione noi usiamo, che ciò sia di monito a tutti noi del gruppo che per ciò si caratterizza, a farne un uso più appropriato.
Gli animali che di quella fanno meno uso l'omosessualità et similia non sanno cosa siano.
#774
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
08 Febbraio 2025, 18:17:59 PM
A volte fantastico di vivere tanto da capire come andrà a finire, ma se ciò avvenisse credo che diventerei talmente estraneo alla vita di fatto, da non poterci più capire nulla.
Se potessimo oggi resuscitare Socrate cosa mai potrebbe capirci dell'oggi, a volte mi chiedo.
Certo però avere almeno un solo longevo testimone vivente del passato non sarebbe male.
#775
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 18:00:15 PM
Citazione di: iano il 08 Febbraio 2025, 17:07:07 PMInfatti supponiamo per assurdo che la specie uomo esista.
Se è vero che esiste la specie uomo, e se è vero che esistono i sottogruppi male e female, allora.... il Vannacci ce lo debbiamo ciucciare.
Il che è assurdo...come volevasi dimostrare. :))
Onore al Vannacci per la sua coerenza, senza la quale non sarebbe stata possibile questa dimostrazione, e non lo dico con ironia, perchè considero solo un caso di non trovarmi al posto suo, e nel caso non posso giurare che avrei mostrato pari coerenza.

Se la specie umana esiste ''scientificamente'', allora Vannacci è la sua falsificazione, perchè se la morale di Vannacci è quella che si trae coerentemente dalla sua esistenza, allora è un bene che non esista, e noi esseri viventi  più o meno diversamente raggruppati abbiamo ancora motivo di sperare.
 
#776
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 17:39:53 PM
Ma se le specie non esistono, allora decade la teoria dell'evoluzione.
Non decade, o rimane in piedi come descrizione delle dinamiche nel tempo degli esseri viventi, descrizione resa possibile dall'aver semplificato la loro complessità riducendoli in specie.
L'evoluzione delle specie è dunque la descrizione del cambiamento dell'insieme degli esseri viventi, possibile solo semplificandone la complessità.
Il problema nasce quando questa semplificazione della realtà ne prende il posto, quando cioè poniamo in essa fede assolutizzandola, fede della quale nei casi più gravi, o più virtuosi, a scelta, non abbiamo neanche consapevolezza, una fede perciò non rinnegabile, unica verità possibile.
#777
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 17:07:07 PM
Apparentemente sono andato oltre l'argomento ''scientifico'', ma il fatto è che la scienza risente, per quanto sempre meno, divenendo sempre più astratta, del fatto di confondere la descrizione della realtà con la realtà stessa, problema nel quale la filosofia, restando il suo target il logos/verità, e quindi l'etica, resta invece del tutto ancora immersa.
Nella misura in cui in parte ciò vale ancora per la scienza, non sarei andato perciò fuori sezione. :)

Insomma a me il Vannacci non mi sorprende, e non mi sorprende che venuto lui allo scoperto, altri che saggaiemte usavano prudente reticenza, o ipocrisia a scelta, lo abbiano seguito a ruota.

Quando una teoria scientifica viene falsificata, quando ciò viene fuori, bisogna cambiarla.
Il Vannacci è la falsificazione venuta fuori della teoria morale.

Infatti supponiamo per assurdo che la specie uomo esista.
Se è vero che esiste la specie uomo, e se è vero che esistono i sottogruppi male e female, allora.... il Vannacci ce lo debbiamo ciucciare.
Il che è assurdo...come volevasi dimostrare. :))
#778
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 16:26:31 PM
Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 08:55:48 AMHomo sapiens, la specie a cui apparteniamo, è una specie animale, nè più nè meno della formica o dell'orango. Una prova in questo senso è raccontata da F. Lenoir in "lettera aperta agli animali e a chi li ama". La biologa J. Patterson ha insegnato ad alcuni gorilla il linguaggio dei segni, come quello che usano i sordomuti e attraverso di essi, i gorilla addestrati possono comunicare grazie alla condivisione di diverse centinaia di parole. Un giorno la biologa ha visto un gorilla triste e, con il linguaggio dei segni, gli ha domandato perché e il gorilla ha risposto, sempre con il linguaggio dei segni " madre morta, cacciatori".
Questo episodio ci racconta due cose: le emozioni le condividiamo con almeno due grandi famiglie di animali, mammiferi ed uccelli ( e quindi almeno anche dinosauri, fra le specie estinte) e le capacità cognitive pure. Da ciò un insegnamento ne deriva, noi siamo solo i fratelli maggiori degli animali, non i loro padroni e nulla ci distingue da loro a livello biologico, se non l'espansione delle facoltà cognitive, un esperimento "dubbio" di madre Natura, visto ciò che sta accadendo al pianeta terra, grazie a queste extra/capacità cognitive.
Riprendo un concetto che ho già espresso.
Le specie nascono da una convenzione arbitraria ma necessaria per descrivere la moltitudine degli esseri viventi, per quanto certi criteri per suddividere l'insieme degli esseri in sottoinsiemi (specie) sembrano venire da se, per cui sarebbe strano che non venissero adottati, senza togliere il fatto che il loro utilizzo in ogni caso deriva da una scelta libera più o meno condivisibile.
Il problema è che se si accetta questa argomentazione, bisognerà ammettere che è da convenzioni condivise che deriva la legge morale, così relativizzata.
Viceversa se la legge morale è assoluta allora le specie esistono davvero.
Le due cose mi sembrano cioè strettamente legate.
Quindi, siccome a me pare evidente che la vita è un insieme di esseri viventi diversamente raggruppali in modo non univoco , allora ne deriva che non esiste una morale assoluta.
Allo stesso tempo ho la consapevolezza che su questa presunta assolutezza riposa l'ordine sociale, e non credo siamo abbastanza ''grandi uomini'' da poter gestire certe consapevolezze, ma ancora abbastanza saggi, o ipocriti a vostra scelta, da far finta di non vedere.
A me va bene se la cosa si limitasse ad avere un influenza positiva su una convivenza sociale possibile, seppur limitata al gruppo umano, ma va anche considerato che usando gli stessi criteri di scelta ci sono quelli che condividono il fatto che esistono solo due sottogruppi umani, uomini e donne, il che non può essere accettato secondo me.
Andrebbe al minimo aggiunto, senza perciò perdere in semplicità descrittiva, il sottogruppo umano, di non-uomini/donne, ai sottogruppi di uomini e donne.

Il rischio in generale, come ho più volte detto (perdonate la ripetizione), è che se la verità può essere espressa a parole, ognuno potrà credere di possederla, e non rilevando una corrispondenza con la realtà, cercherà di correggerla secondo verità.

#779
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
08 Febbraio 2025, 16:06:48 PM
Desiderando la vita vorrei vivere tanto da arrivare a desiderare la morte.
#780
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 10:37:52 AM
Siamo circondati dagli animali, li amiamo, li cresciamo, li curiamo, eppure, animali anche noi, non riusciamo a non sottometterli, fino a considerarli spesso alla stregua di oggetti da possedere.
In questa lettera, spassionata, acuta, profonda, Frédéric Lenoir, muovendosi tra le grandi correnti filosofiche, propone una riflessione inedita sulle cause di questo rapporto e critica l'umanesimo inconsapevole e irrispettoso cui siamo abituati, per far maturare un nuovo pensiero, un vero e proprio manifesto: animalista, etico e consapevole.