Citazione di: cvc il 16 Maggio 2016, 11:07:27 AM
Si può dire che la cultura dominante sia quella tecnologica (sul lavoro mi hanno imposto l'uso dell'iphone), e che noi stiamo facendo controcultura, perché la cultura dominante non ci soddisfa. Ma a me viene in mente un'altra cosa, non è che l'assenza di valori che spesso si lamenta non sia altro, e cioè un non riuscirsi a scrollare di dosso i vecchi valori dominanti di questa società, che hanno fallito e andrebbero superati? Mi riferisco al valore assoluto dato al benessere ed a tutto il suo corollario. Perché deve essere tutto indirizzato al benessere superfluo (c'è anche quello necessario), alla ricerca di piaceri stucchevoli, alla vanità di suscitare finto benessere, all'emotività teatrale e affettata o a quella iperrealistica e brutale? Ma non vi si interroga più su quali debbano essere i bisogni naturali dell'uomo? Chi produce decide di cosa ho bisogno, perché sa già di cosa ho bisogno: benessere, sentirmi come un re, avere un trattamento esclusivo, sentirmi importante, e altre str........anezze simili. Per ritrovare i valori occorre una controcultura che individui i valori dominanti, li sdogani e ne proponga il superamento. L'ideologia del benessere di presenta come un freno per la nostra evoluzione, perché ci lascia abbarbicati ai falsi bisogni. È anche vero che è difficile individuare i bisogni autentici e separarli da quelli inutili, però almeno provarci.....
io penso che nessuno puo fare il "lavoro" (bruttissima parola!

quindi secondo me,l'unica cosa che si può fare e' indurre alla riflessione interiore,cosa questa che viene sistematicamente e con tutti i mezzi possibili negata e vi sarebbe percio una deviazione che va esattamente nella direzione contraria,cioè "esternalizzando"
ci sarebbe a mio avviso anche un altro pericolo,forse il più incisivo in tal senso e cioè che anche per coloro che avvertono in qualche modo la necessita di guardarsi dentro,finiscono per considerare l'interiorità solo dal punto di vista psicologico,quindi più strettamente mentale e in aggiunta anche emotivo e sensoriale,credendo così che sia la testa a poter chiarire le cose,quando in realtà si finisce solo per entrare in un labirinto che diventa sempre più inestricabile e sempre più chiuso su se stesso.
cio che viene trascurato se non addirittura escluso del tutto e' invece la Spiritualità.
dunque finora si e' parlato di riflessione interiore,di spiritualità e di "vista"...
la "sede" della "vista" e' il "cuore" (oggi viene interpretata malissimo e pregiudizi su pregiudizi a non finire, - anch'essi volutamente e metodicamente inseriti nell'ambito stesso del sistema in cui viviamo! - inteso solo nel senso sentimentale,quindi vincolato anch'esso psicologicamente)
chiaro che per cuore si deve percio intendere metaforicamente e simbolicamente e sarebbe il centro dell'essere (e che coincide con l'essere stesso) a cui la vera riflessione interna dovrebbe appunto rivolgersi.
a questo punto e' interessante tenere presente la parola riflettere che si associa a quella di speculare (speculum-specchio)
nella tradizione ermetica (ma non solo) si fa riferimento al sole e alla luna,corrispettivi di cuore e cervello.
il sole e' la sorgente di luce,la luna può solo riflettere la luce che proviene dal sole,così come il cuore rappresenta l'intelligenza intuìtiva e non mediata e il cervello quella razionale,mentale..da questo si capisce che quella razionale e' appunto mediata allo stesso modo che alla luna si riflette la luce che gli proviene dal sole.