Citazione di: green demetr il 10 Maggio 2022, 01:31:59 AMIntendi dire che la volontà di vita (voluntas) è un dettame divino?Io utilizzo il sistema filosofico di Schopenhauer a prescindere dalla persona dell'Autore, per le possibilità ulteriori che esso ha. Inutile dire che Schopenhauer non la pensava come me. In ogni caso la volontà di vita per Schopenhauer non è solamente ciò che crea il desiderio in più ma anche la radice dell'essere. Quanto a Dio, tu parti da presupposti panteistici che non sono pure i miei. Concordo con te però che la tematica sia simile a un rompicapo zen. Comunque esiste nel cristianesimo il concetto per così dire dell'autosvuotamento di Dio ovvero kenosys, non è una nozione settaria.
Può essere una tua interpretazione, ma perchè collegarla con Schopenauer che parla di altro.
La volontà di vita per Schopenauer è una falsa volontà, infatti il mondo che immagina è preso a prestito dalle upanishad vediche dell'India.
Se tutto il mondo è illusione (ossia rappresentazione) il voler qualcosa è volere qualcosa dell'illusione, è quindi contrario al volere assoluto (che secondo Schopenauer determina l'io, non Dio, per essere sinceri, quindi la tua supposizione è errata, ma possiamo più tardi riprenderla).
La risposta Schopenaueriana è dunque la rinuncia attiva (noluntas), ripresa poi da Nietzche nella cupio dissolvi.
Interessante la tua visione comunque di un Dio che si autoesclude da se stesso, essendo Dio il Tutto.
E dunque la volontà di vita, essendo la volontà di Dio dentro l'uomo.
Penso che questa tematica sia molto simile ad un rompicapo zen.
E sebbene sia adottata dalla gnosi, la considero addirittura pericolosa, perchè l'atto dell'esclusione non è mai divino bensì umano.
(e chi decide dell'esclusione se non le solite sette? (su un supposto ordine divino, che guarda caso riguarda sempre gli uomini! uno strano Dio invero! si dimette da se stesso per pensare agli uomini??)
Schopenauer vede molto più chiaramente, in questa tematica spirituale.
MAURO PASTORE

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