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Messaggi - Ipazia

#7666
Citazione di: sgiombo date=1546588955 link=topic=1260.msg28354#msg2835,,536

Ma la filosofia, a mio parere, non può che concludere, con Hume, che l'etica ha un' origine in parte naturale (ergo spiegabile dalla scienza in senso stretto o "naturale"), in parte sociale (spiegabile dalla "scienza umana" del marxismo), e non logica (che é "constatabile a posteriori" e non dimostrabile a priori"),

E' infatti molto filosofico constatare che dall' essere non é deducibile alcun dover essere o dover fare (Hume), molto scientifico spiegare l' etica universalmente umana di fatto con la biologia evoluzionistica (scientifica) e molto marxista spiegare l' etica particolare, variabile, transeunte con il rapporto dialettico fra sviluppo delle forze produttive e rapporti di produzione e con la lotta di classe.

É inevitabile che l'etica essendo indeterministica non possa essere dimostrata come i fenomeni deterministici della natura. Mica era necessario scomodare i grossi calibri della filosofia. Ma che essa abbia una storia, dei fondamenti e degli scopi rientra comunque nell'ambito razionale delle scienze umane di cui il marxismo é lezione etologica esemplare (alienazione, reificazione) come metodo e come contenuti.
#7667
Stavolta non posso che concordare con il ragionamento di Freedom. La finanziarizzazione dell'economia é il modo più geniale di cui la classe dominante capitalistica dispone per continuare a dominare anche in assenza dei fondamentali economici che giustificherebbero tale dominio. Attraverso il dominio finanziario il Capitale si libera dei residui vincoli materiali del Mercato assoggettandolo, in barba alla sua osannata autonomia, alla necessità di profitto crescente. Dove non arriva la Merce arriva la tosatura finanziaria del parco buoi privato e degli stati.
#7668
Citazione di: Sariputra il 04 Gennaio 2019, 09:58:28 AM
Questi fatti confermano purtroppo il gelo e l'ingiustizia che spesso viene coltivato nei cuori degli uomini verso quelli delle donne (ma anche molte donne sono gelide nei confronti di molti uomini, bisogna dirlo per onestà intellettuale...)  :(

Per onestà intellettuale bisogna anche dire che il gelo maschile ha fatto la storia che il gelo femminile ha subito e continua a subire.
#7669
I fatti del Kerala induista evidenziano come ancora più arcaica della disuguaglianza classista fondata sulla divisione del lavoro sociale vi sia quella sessista fondata sulla divisione del lavoro riproduttivo. 
#7670
Glossandoci sopra mi sono imbattuta nei fatti del Kerala e tutta la poesia mi si è sgonfiata come un palloncino bucato.
#7671
Citazione di: everlost il 03 Gennaio 2019, 00:18:20 AM
Ciao Ipazia e buon anno!   :-*
La percezione della felicità - perché forse la felicità in sé non esiste - è del tutto soggettiva.
Steven Hawking apprezzava la vita anche se immobilizzato da una malattia dei neuroni, ma chissà, forse  lui la felicità non la trovava nella prestanza fisica quanto nello studio del cosmo, della matematica e della fisica, e grazie al cielo le sue meravigliose facoltà mentali non erano intaccate dalla malattia, tanto che poteva scrivere libri e tenere conferenze su quel suo trabiccolo ipertecnologico .
Ma mi chiedo se, ad esempio, un campione sportivo finito in carrozzella nel bel mezzo della carriera agonistica riesca ad accettare la sorte con altrettanto coraggio e ottimismo.
Molto più dei comuni mortali che si abbacchiano facilmente.  Le paraolimpiadi sono piene di atleti nati normodotati che, elaborato il lutto, hanno trovato nuovi stimoli sportivi da disabili. Sono persone meravigliose: scienziati del corpo e dello spirito. Auguri anche a te.
#7672
Citazione di: 0xdeadbeef il 02 Gennaio 2019, 16:40:26 PM

Va, in parole povere, preso atto che la "classe" è risultata storicamente perdente (non è dunque questione di giusto o ingiusto; ma, marxianamente, di crudo realismo), e che l'unico soggetto che può efficacemente opporsi alla globalizzazione mercatistica è la comunità come "nazione". E', naturalmente, un discorso molto lungo ed articolato (c'è anche da essere consapevoli di quanto "a destra" esso possa portare...)
saluti

Aspetta che gli operai cinesi e i minatori africani si rendano conto di che cosa può fare la classe operaia e poi ne riparliamo. L'antagonismo "nazionale" può essere solo un momento tattico di una fase storica in cui il Capitale si presenta in forma finanziaria globalizzata. Ma alla lunga (forse mica tanto) bisognerà tornare a fare i conti con l'internazionalismo proletario, con la reale classe dei produttori di ogni ricchezza e bene, globalizzati pur'essi.
#7673
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'istinto paterno.
02 Gennaio 2019, 16:50:57 PM
"Istinto" è concettualizzazione di pulsioni naturali per le quali ogni sistematica lascia il tempo che trova. Possiamo anche riferire l'essenza dell'universo biologico ad un teorico IdC, ma esso non spiegherebbe la complessità dei nostri comportamenti più di quanto faccia il bigbang od un riduzionismo della psicologia alla chimica. Gli istinti con cui abbiamo quotidianamente a che fare e di cui possiamo parlare sono, come affermava Phil, combinazioni di fattori genetici e culturali. Ciò vale anche per quanto riguarda l'istinto paterno e materno e spiega pure le forme molteplici, positive e negative, in cui essi si manifestano.
#7674
Citazione di: Sariputra il 02 Gennaio 2019, 15:24:05 PM
L'amore non ha il desiderio di possedere, sapendo bene che, in senso ultimo, non c'è né ciò che è posseduto né chi possiede: questo è l'amore più grande.
...
L'amore, che è stato definito anche come "la liberazione del cuore" e "la bellezza sublime" è l'amore più grande.

Bello. Viene voglia di glossarci, e magari glassarci, sopra. Sul molto che si è d'accordo e sul poco che non si condivide.
#7675
Ciao Ox
Non vedo alternativa all'umanesimo per opporsi efficacemente all'inumanità del capitalismo. Non l'umanesimo ingenuo dei buonisti, ma un umanesimo che conoscendo il proprio nemico interno adotti gli opportuni correttivi razionali. Cos'altro suggeriresti ?
#7676
Citazione di: viator il 02 Gennaio 2019, 15:52:24 PM
Salve Ipazia. "Intendendo la felicità come consapevolezza di sè e del mondo di cui siamo parte".

Scusa ma trovo fumoso il concetto. Sto pensando alla consapevolezza di sè di chi nasca tetraplegico e cieco ed alla sua eventuale consapevolezza di vivere magari in isolamento all'interno di un mondo a lui circostante in cui regna eventualmente una profonda miseria.

Il grado di felicità di ciascuno non è valutabile da alcuno. Per questo, secondo me, possiamo solo aggrapparci a disgustose, aride, lapidarie definizioni di una felicità astratta e solo tendenziale. Saluti.

Penso che Stephen Hawking sarebbe stato più d'accordo con me che con te. Ma anche un altro fisico, certamente più pessimista, Steven Weinberg si affida alla conoscenza:

«Lo sforzo di capire l'universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po' della dignità di una tragedia.»
#7677
Citazione di: InVerno il 02 Gennaio 2019, 14:10:43 PM
Io non voglio negare i fatti, è ovvio e comprovato che i ricchi si sono arricchiti ancora di più, ma nella maggior parte dei casi questi "ricchi" includono anche me e te, a scapito del 90% della popolazione. La domanda quindi è, perchè tu non fai niente e l'1% dovrebbe mobilitarsi per lanciare soldi dall'aereo?

Io credo, non avendo mai sfruttato nessuno ed essendo sempre vissuta del mio lavoro, di non essere a scapito di nessuno. Ho sempre votato per chi ci avrebbe reso magari più poveri, ma meno rapaci. E ho dato le mie picconate quando quel potere ha scricchiolato un pochino. Oggi mi limito a forme più legali di dissenso. Prendo atto - nè colpa nè merito - di essere nata nella parte "giusta" del pianeta, ma anche che chi è nato nella parte "sbagliata" spesso è corresponsabile delle sue disgrazie, essendo incapace di liberarsi autonomamente dalla barbarie e mettendo il proprio destino, in cambio di un piatto di lenticchie, nelle mani di famelici esportatori di libertà che quella barbarie e miseria rendono eterna. L'evoluzione dell'Estremo Oriente e dell'Africa sono esemplari di questa forbice antropologica tra situazioni provenienti dal medesimo grado di arretratezza socioeconomica.

Citazione
D'altro canto chi decide qual'è la percentuale che identifica solamente i marchesi del grillo? Scommetto che è sempre un punto più bassa di quella dove ricade chi la decide, quindi io che sono nel 7% direi che i marchesi sono nel 6%.

la decide la presenza nella plancia di comando, grazie al potere economico che ne consente l'accesso esclusivo a se stessi e ai propri fantocci. Forse anche l'1% è sovrastimato e comprende portaborse e meretricio oltre ai protagonisti veri.

Citazione
Tralaltro giusto guardando i primi 20 vedo tutti innovatori del loro campo etc nessuno che io definirei precisamente come un marchese del grillo, oppure Bill Gates è un marchese del grillo? Simpaticamente, è quello che ti ha dato la possibilità di scrivere qui , oltre a decine di altre che hanno rivoluzionato la civiltà in una maniera cosi drastica da cominciare una nuova era industriale e civile.

Bill Gates sponsorizza i politicanti americani di entrambi i partiti e le organizzazioni mondiali che stabilizzano il modello sociale di cui la sua ricchezza lo rende imperatore. Non mi permette di usare la sua tecnologia per spirito filantropico, ma perchè ne trae profitto. Ovvero la Grazia secondo il catechismo della religione dominante.

Citazione
Queste generalizzazioni che negano il merito degli individui trasformandoli in saltimbanchi arraffoni solamente perchè ricchi, sono un po infantili..

Infantile generalizzazione è pensare che la critica sociale si riduca ad una sceneggiata napoletana. L'unico merito è il conto che uno riesce ad accumulare in banca. Solo questo gli dà potere, non la sua genialità che potrebbe estrinsecarsi in qualsiasi sistema sociale. Lungi da me pensare che sotto il dio Capitale, come sotto altri dei prima e accanto ad esso, non si sia prodotto e si produca nulla di buono.

Citazione
e te lo dice uno che non ha mai avuto rispetto per la ricchezza ne per i ricchi, e che ha sempre creduto che la proprietà debba coincidere il più possibile con il possesso (cioè con ciò che un individuo può "usare"). La diseguaglianza economica inizia innanzitutto da qui, da quel intricata giungla di idee che permettono ad un individuo di avere in proprietà più sedie di quante può "sedere".

Certamente. (Anche se più che di "idee" si tratta di intricata giungla di diritti classisti acquisiti). Mi sono sempre seduta nell'unica sedia che il mio lavoro mi permetteva di occupare. Quindi rientrerei nel "tipo"

Citazione
Inizia con i riti dell'abbondanza, con la deificazione dei migliori, con l'idea del sacrificio e del tributo..e purtroppo non siamo mai riusciti a trovare niente di meglio.

Auguro agli umani prima che il capitalismo, dopo il luccichio tanto osannato, ci presenti irreversibilmente il suo peggio, riescano a trovare qualcosa di meglio.
#7678
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'istinto paterno.
02 Gennaio 2019, 11:08:19 AM
Con la mia abituale supponenza e invasività dico la mia anche dove dovrei essere totalmente OT. Ma il relativista Phil, di cui ho apprezzato l'apertura relativistica e ampia del contributo (si limitasse alla gnoseologia, invece di infognarsi sul pendio scosceso dell'etica ...  :-\ ) forse mi darà ragione.

Citazione di: viator il 21 Dicembre 2018, 22:48:57 PM

Che l'istinto materno costituisca pulsione reale inestirpabile (almeno per qualche centinaio di migliaia di anni a venire), io lo credo convintamente. Sono invece altrettanto convinto che non esista affatto il suo corrispondente maschile.

Mah. Io non ho figli e credo di non possedere neppure in maniera così inestirpabile l'istinto materno. Non più di certi padri chioccia che ammiro. Per cui dò ragione alla sottolineatura culturale di Phil. Ho dei nipotini acquisiti per parte di compagno che suscitano tutta la mia tenerezza ed empatia umana, ma non riuscirei ad etichettarla genericamente. Dò ragione a viator solo sulla parte della maternità procreativa. Lì davvero si instaura una relazione carnale profonda, che merita di essere culturalmente valorizzata, perchè ha a che fare con la conservazione dell'umanità. Lì certamente la natura opera a fondo.

Condivido anche il commento di sileno su come un padre dovrebbe diventare quello che è. Il che vale anche per la madre: capace di ricoprire il ruolo di "padre" in caso fosse assente. Ciò di cui i cuccioli di una specie così culturalmente imprintata hanno bisogno è di buoni educatori, indipendentemente dal loro sesso. Anzi direi che proprio questo superamento del sessismo genitoriale è oggi veicolo di progresso etico irrinunciabile.
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#7679
Citazione di: Jacopus il 01 Gennaio 2019, 11:11:59 AM
A mio parere intelligenza/empatia sono prive di nesso con felicità/infelicità. Inoltre si può essere empatici e stupidi e/o non empatici e intelligenti.
Piccola nota a margine: empatico non coincide con altruista/buono. Molti serial killers sono empatici perché devono mettersi nei panni delle vittime per ghermirle o nei panni della polizia per non farsi scoprire.

Interessante questa estensione del concetto di empatia, che la interpreta in combinazione con l'intelligenza. Criminale in questo caso, ma nulla esclude che possa essere anche di segno e carattere opposto. Anche nella sua genesi, intendendo l'intelligenza come veicolo indispensabile per l'empatia. Per essere empatici bisogna, innanzitutto, capire cosa alberga nell'altro. E questo è un esercizio di intelligenza.

Sulla domanda dell'argomento propenderei, illuministicamente, per la risposta positiva. Intendendo la felicità come consapevolezza di sè e del mondo di cui siamo parte. L'approccio al quale non può che essere empatico per essere felice. Col che non intendo il buonismo, ma per ora mi fermo qui.
#7680
Sì esiste. Ogni religione ha il suo inferno e i suoi dannati, così come i suoi angeli e demoni. La religione moderna maggioritaria non fa eccezione. Essa ha spersonalizzato il divino e il malefico, ma ha conservato l'inferno come esperienza tangibile: morire di lavoro e di disoccupazione. Cambiano i numi, ma l'inferno resta reale.