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Messaggi - Ipazia

#7756
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
20 Dicembre 2018, 14:52:50 PM
Mi pare che sul piano logico sgiompo ci abbia azzeccato in pieno. Forse bisogna - obtorto collo (latinorum  :P) - passare al piano etico  ;D  per venirne fuori nel rapporto tra ego-altruismo e in-soddisfazione/autostima. Non credo basti la psicologia in questo caso. Direi un piano di discorso eto-logico può chiarire la questione.
#7757
L'uguaglianza sociale è la conditio-sine-qua-non di qualsiasi strutture sociale per avere una coesione volontaria al suo interno. Se n'è accorto perfino FN che ha sbattuto il grugno per tutta la vita contro la morale degli schiavi divenuta dominante. Chissà come mai !!! Forse semplicemente egli non aveva capito che in una specie sociale è l'unione che fa la forza, mentre la forza isolata fa la debolezza. Al contrario di lui i signori veri hanno usato anche la morale degli schiavi per dominare e per tale scopo preti, filosofi, politici, economisti, intellettuali, cattedratici ...  - tutta la servitù ideologica - si sono rivelati - e si rivelano - indispensabili. Avendone pure i loro vantaggi.

Altro argomento contro l'ideologia della diseguaglianza su base giusnaturalistica è lo sviluppo di una società sempre più interdipendente da diversissime specializzazioni sociali. In tale situazione la migliore forma di coesione è quella solidale, decisamente più efficacie della coercizione militare e ideologica.

Società a forte impronta collettivistica le ho già elencate. Spazzate via dal colonialismo capitalistico fondato sull'ineguaglianza sociale e la rapina. La saturazione antropica del pianeta sotto il dominio del Capitale rende improbabile una società solidale su base locale. Quindi, sovranisti e globalisti, dovremo metterci d'accordo per non diventare tutti dannati della terra a servizio dei suoi autoproclamati padroni. La disparità di risorse, che oggi agisce a livello planetario, costringerà a elaborare strategie di liberazione su base globale, non escludendo anche forme di sovranismo laddove le comunità siano sufficientemente forti e autosufficienti per non soccombere alla piovra finanziaria. Senza però dimenticare che il processo di liberazione va gestito su base globale, con opportune alleanze con altre comunità ugualmente vessate. Avendo sempre come bussola il lavoro globale. Perchè è da lì che è iniziato tutto: uguaglianza cooperativa e diseguaglianza.
#7758
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
19 Dicembre 2018, 22:41:12 PM
Oltretutto l'homo homini lupus è un travisamento antropocentrico madornale. Magari lo fossimo davvero: il lupo è uno degli animali più sociali e solidali che esistano. Come i nostri cani.
#7759
Ultimo libro letto / Re:Di nuovo soli - Zygmunt Bauman
19 Dicembre 2018, 21:00:52 PM
Da un sociologo mi aspetto analisi e risposte non cahiers de doléances e pistolotti vari. Bauman è vissuto a lungo di rendita sulla liquidità. Convertendola in denaro liquido per decenni scrivendo libri sempre più banali e inutili.
#7760
Citazione di: InVerno il 19 Dicembre 2018, 13:06:42 PM
Ciao Ipazia,
ci tengo a precisare che quando mi riferisco alla chiave di lettura marxista della "rivoluzione (involuzione?) neolitica", mi riferisco principalmente alle sue iterazioni più moderne che utilizzano a buon diritto i fondamentali ideologici del materialismo storico per interpretare i fatti di cui abbiamo nozione. Riguardo a quanto scrissero M&E che tempo fa mi andai a riprendere per rinfrescarmi la memoria, farei volentieri a meno, considerandole generalizzazioni buone per un ideologia con uno scopo ben preciso alla disperata ricerca di conferme genesiache..Seriamente, un sistema di rigide caste basate sul potere economico, rappresentate universalmente dall'oceania al sud america? Non si può seriamente asserire ciò, il prezzo da pagare è troppo alto, come ad esempio rinunciare ai più squisiti filoni di ricerca moderni, come ad esempio l'origine mesopotamica della democrazia, o per meglio dire del potere assembleare (millenni prima della vulgata che vorrebbe la loro origine in terre elleniche). Bisorebbe ragionare ed investigare sulla forma di cità antica, quella che ha già sviluppato il potere privato attraverso la "piazza del mercato", posizionata agli antipodi del palazzo regale, ove presumibilmente venivano ordite le congiure contro il re e il potere rappresentato, privato e pubblico già in loco. In ogni caso, il baricentro di questi siti è sempre il centro il religioso, mediano tra il palazzo del re e la piazza del mercato, centro di gravità permanente della cultura simbolica. Di stratificazioni sociali si può parlare, io però propendo per il fatto che le prime forme di esse fossero stratificazioni di tipo reputazionale, basate perciò sulla reputazione degli individui di fronte ai simboli, anzichè di stratificazioni economiche e\o funzionali, molto più tarde e presumibilmente reiterazioni delle prime. La disegugaglianza va prima pensata, e poi attuata.

Mi pare che la reputazione degli individui di fronte ai simboli sia ancora più spannometrica delle analisi di Engels basate sull'antropologia di Morgan (che quantomeno non faceva illazioni, ma si basava su studi antropologici sul campo). Che preti e aristocrazia ci abbiano marciato su simboli e apologhi è noto dalla storia, ma che queste cose siano stato sufficienti per incartare i lavoratori è una teoria risibile. Molto più affidabile il criterio della divisione delle funzioni sociali come motore dello sviluppo socioeconomico classista, combinato e rafforzato dalla schiavitù prodotta dai conflitti tra comunità diverse. La "democrazia" mesopotamica, come quella greca, era fondata sul lavoro servile degli schiavi e sul potere armato delle aristocrazie vittoriose. Di spazio per ironizzare sul materialismo storico ne resta veramente poco.
#7761
Citazione di: baylham il 19 Dicembre 2018, 14:46:27 PM
Le basi della disuguaglianza economica sono biologiche ed ecologiche.

Il primo elemento è la differenza biologica tra l'io e l'altro, gli altri.
Tuttavia questa differenza biologica è simile, se non uguale, per tutti gli uomini.

Così simile da non essere neppure una differenza. Poichè parliamo di biologia il riferimento è il branco. Ovvero una struttura in cui non ci sono differenze di classe: si caccia in comune e si spartisce il bottino.

Citazione di: baylham il 19 Dicembre 2018, 14:46:27 PM
Il secondo elemento è ecologico, la limitatezza delle risorse, la scarsità, il principio malthusiano, al centro della biologia e dell'economia, da cui la concorrenza, il conflitto sulle risorse. La scarsità rende inevitabilmente gli uomini diseguali tanto più essi sono biologicamente uguali perché aspirano alle stesse risorse.

Questo può giustificare lo scontro tra branchi diversi di umani, non le differenze all'interno del branco.

Citazione di: baylham il 19 Dicembre 2018, 14:46:27 PM
Questi due elementi sono talmente profondi, radicati, da essere ineliminabili.
Questa struttura originaria di disuguaglianza innesca ulteriori e successive disuguaglianze.Paradossalmente tanto maggiore è l'uguaglianza tra gli uomini tanto maggiori sono gli effetti di piccole differenze.

Non necessariamente. Tant'è che accanto a società classiste si sono evolute anche società solidali ed egualitarie. Ecologia umana e biologia c'entrano poco con l'avvento di caste e classi sociali. Anzi propendono per l'uguaglianza perchè siamo una specie sociale consapevole che deve a questa socialità il suo successo evolutivo. In altri termini la diseguaglianza è sovrastrutturale, pompata ideologicamente, non strutturale, biologicamente parlando. Se n'erano accorti anche i padri del liberalismo, prima di accorgersi che erano diventati essi stessi classe dominante.
#7762
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
19 Dicembre 2018, 12:33:29 PM
Citazione di: Phil il 19 Dicembre 2018, 12:11:57 PM
Se parliamo di etica, l'aggettivo «realistico» mi pare in netto fuorigioco; ...

Questa è la maledizione del pensiero occidentale. L'etica, per funzionare, deve incarnarsi. In tal senso il pensiero orientale è decisamente più "realistico", malgrado tutto la sua accentuazione sull'"apparenza". Col risultato che l'apparenza orientale dimostra all'atto pratico, nei comportamenti, una risposta sociale maggiore del "pragmatismo" occidentale, infarcito di ideologismi occultati e mascherati.
#7763
Mi associo all'invito di InVerno di continuare la discussione sulla "naturalezza" e "archetipicità" della diseguaglianza capitalistica al link indicato.
#7764
Certo che se si continua a portare acqua con le orecchie al capitalismo "selvaggio" più che di MODERAZIONE c'è bisogno di "MISTIFICAZIONE". Il populismo sovranista è una risposta emergenziale e limitata al capitalismo globale. Una risposta che confrontandosi con le proprie contraddizioni fa emergere sempre più la natura irreversibile e irredimibile del capitalismo e quindi promuove risposte più incisive.
Piuttosto che social-liberismo niente ...
#7765
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
19 Dicembre 2018, 10:01:16 AM
Citazione di: Phil il 17 Dicembre 2018, 16:12:51 PM
... ecco il dovere morale inteso all'occidentale...
Certo, nel buddismo tale bene-volenza coincide con la volontà "illuminata", che non può non volere ciò che una discriminazione (pre-illuminazione) definirebbe come «bene»; tuttavia, proprio tale volere compassionevole, in quanto tale, non è di fatto né indifferente né neutro.

Estinguere la propria sofferenza (dovuta all'attaccamento), non comporta estinguere anche l'attaccamento alla sofferenza altrui? A questo punto, illuminati e consapevoli della "ruota del karma", perché la sofferenza altrui non ci potrebbe anche lasciare indifferenti e neutrali? Il voto di salvare tutti gli essere senzienti è una missione tutt'altro che indiscriminante e impersonale...
Se estinguiamo anche questo ulteriore attaccamento (alla sofferenza altrui), il mondo ci sarà indifferente e noi saremo indifferenziati dal mondo; l'etica sarà allora solo un "gioco di società" fra esseri senzienti e differenzianti; gioco che ci lascerà... indifferenti  :)

Il "dovere morale inteso all'occidentale" non è univoco. Basti pensare alla teoria della predestinazione fiorente in ambito protestante che "neutralizza" l'altrui malasorte introducendo un fondamento morale simile al karma.

In ambito giapponese (buddista-scintoista) l'altruismo va dosata per non porre in una vergognosa (haji) condizione di obbligo (on) il beneficiato. Il che sarebbe ancora peggio dell'indifferenza.

Mi pare che la posizione buddista descritta da Sari sia più realistica di quella evangelica che, anche in occidente, appartiene più alla teoria che alla prassi. Divaricazione che aprirebbe un vaso di Pandora sull'uso mistificante della teoria nel pensiero occidentale.

#7766
Citazione di: baylham il 18 Dicembre 2018, 14:43:56 PM
La teoria dell'evoluzione è perfettamente falsificabile: basta il ritrovamento di un fossile di un vivente che non sia collocabile nell'ordine della storia dell'evoluzione. Se per esempio si trova un fossile di un ominide databile prima della comparsa dei primati allora l'intera teoria dell'evoluzione darwiniana crolla miseramente.

Questo potrebbe essere e finora non è accaduto. Ma anche se accadesse potremmo benissimo essere una razza di primati a sè. Con un ramo evolutivo indipendente dalle altre specie conosciute di primati. Vero è che la fatidica discendenza dalla scimmia sarebbe falsificata. Ma tutto il resto no.
#7767
Citazione di: viator il 18 Dicembre 2018, 12:59:09 PM
Salve Ipazia, briosa conversatrice purtroppo non troppo democratica.

Non sono ancora riuscito a capire quale filtro dialettico, certamente appunto poco democratico, tu hai deciso di usare nei tuoi interventi.

Male feci a non inziare per tempo una raccolta di tue locuzioni, citazioni in lingua originale, motti, latinismi, siglature, iniziali per iniziati acculturati.

LW per Wittgenstein, FN per Nietzsche, KM perMarx,  FE per Engels, SB per Berlusconi.........latino, tdesco........, tutto ciò mi sembra un modo di esprimersi più elitario che bonariamiente popolaresco.

Io, che non sono l'ultimo degli ignoranti bensì - con grande sforzo - son riuscito a divenirne il penultimo, ti confesso che trovo ogni tanto irto di ciottoli appuntiti il mio percorrere la tua prosa. Benevoli saluti.

Ti svelo un segreto. La citazione di LW (lo scrivo così per non perdermi qualche lettera per strada, così pure FN) in lingua originale ha solo un carattere magico. Un estremo incantesimo nella speranza che la formula in lingua originale (perchè così funzionano le formule magiche) sortisca quell'effetto che la traduzione italiana pare non sortire.

Ho omesso la traduzione per scaramanzia, sapendo comunque che i nostri validi internauti ci avrebbero messo meno che niente a trovarla da soli.

#7768
Engels ne ha parlato esaurientemente nell' Origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato.

In una specie marcatamente sociale come l'uomo, con una precoce divisione del lavoro sociale, l'avvento di caste fu praticamente inevitabile. Eppure abbiamo esempi anche recenti di comunità umane come i nativi nord americani e gli aborigeni australiani in cui la comunità rimase sostanzialmente egualitaria fino a che venne spazzata via dai colonizzatori europei.

Il primo elemento di diseguaglianza fu probabilmente la guerra tra comunità diversa e la riduzione in schiavitù dei perdenti. Poi subentrò la divisione del lavoro all'interno della comunità con le alleanze tra caste al fine di sottomettere una parte della popolazione concentrando la ricchezza e il potere nelle caste superiori. Il processo avvenne quasi ovunque con grandi similitudini: Europa, Asia, popoli andini. Guerrieri, sacerdoti (e intellettuali vari) e masse di lavoratori. La coalizione di guerrieri (aristocrazia) e sacerdoti contro i lavoratori è la prima grande cesura che porta all'ineguaglianza sociale. La differenza la fa la mera violenza: la disponibilità di una forza armata. Su questa differenza si sono retti tutti gli imperi antichi fino ai nostri giorni.

Anche il potere economico, ma solo in quanto strumento di acquisizione di un potere militare, ha saputo svolgere funzioni di dominanza sociale. Oggi pare che possa permettersi di mantenere l'ineguaglianza sociale anche senza i militari. O, più precisamente, la borghesia compradora si è comprata eserciti e politici per cui, pur continuando ad aver bisogno della forza militare (Libia, Iraq, Siria, Palestina) è perfettamente in grado di gestirla in prima persona. Anche attraverso lo strumento già vincente in epoca rinascimentale dei mercenari (contractors e squadroni della morte).

Quindi direi che la diseguaglianza, nata con la primissima divisione delle funzioni sociali, gode tuttora di ottima salute.
#7769
Prendo atto del richiamo di InVerno. Sì è questa la discussione giusta  ;) Ma anche il senso etico della spesa pubblica, soprattutto quando l'interesse privato (capitalismo) è tutto lanciato verso la diseguaglianza.
#7770
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
18 Dicembre 2018, 11:30:07 AM
Caro Sariputra condivido pienamente il tuo lutto. Non è andata meglio ai miei pacifici giganti sul versante della Val d'Assa tra Riviera e Vezzena. Però la resistenza di qualche larice, ancora ben saldo sulle radici, piegato, ma non spezzato, dal peso degli abeti crollati e la strafottente indifferenza di tanti faggi e carpini mi dice che in quei boschi pseudoscandinavi c'era qualcosa di sbagliato, deciso dalle stesse motoseghe che ora corrono ai ripari.

La natura ha parlato con l'unico Grande Spirito di cui dispone, il Vento. Augh. Non resta che ascoltarla e rifare boschi più robusti di quelli che nell'ultimo secolo abbiamo, pensando solo al nostro utile immediato, coltivato.