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Messaggi - Ipazia

#7786
Invenzione e progetto sono lavoro. Solo un teologo può ignorare questa banalità. Gran parte della proprietà privata della terra è  frutto di espropriazione violenta, non di pacifica convivenza civile. Ne sanno qualcosa le tribù africane e amazzoniche di quello che successe da noi secoli fa. Ne sanno qualcosa i nativi americani e gli aborigeni australiani. Ed è solo l'altroieri. Bisogna essere veramente caduti sulla via di Damasco del Capitale per non vedere tutto ciò. Religione capitalistica, nulla più.
#7787
Citazione di: baylham il 14 Dicembre 2018, 11:51:37 AM
... se non hai un terreno e gli attrezzi per coltivare puoi impiegare tutto il lavoro che vuoi ma non otterrai un solo ortaggio....

Non capisco altrimenti perché i marxisti ci tengano così tanto alla proprietà comune dei lavoratori sul capitale se è il lavoro a produrre la ricchezza.

Gli attrezzi sono prodotto del lavoro, la proprietà privata della terra è un atto di espropriazione sociale. I marxisti vogliono riappropriarsi della terra comune e dei prodotti del loro lavoro, non del capitale che è teologia economica.
#7788
Miracolo metafisico, da autentico mondo delle idee, riuscire ad estrapolare la felicità individuale dalle condizioni socioevolutive. Prescindendo da queste ultime. Gli aborigeni si sono dati all'alcool appena hanno incontrato un mondo diverso dai loro dei. Monaci ce ne sono sembre meno e anche le chiese sono sempre più vuote di vecchiette in prima fila. Talvolta l'evoluzione è affilata, talaltra arrotondata, come la ruota di una macina.
#7789
Perchè l'economics e la politica-economics sono pura teologia. Solo un'impostazione teologica può nascondere il fatto che tutta la ricchezza è prodotta dal lavoro, inventandosi divinità trascendentali quali il capitale, il mercato e l'imprenditore. L'equivalente sarebbe un ingegnere, fisico, medico, chimico che mettessero la provvidenza divina nei loro calcoli e cure. Come fanno, appunto, i teologi.
#7790
Citazione di: Phil il 13 Dicembre 2018, 23:42:26 PM
Citazione di: Ipazia il 13 Dicembre 2018, 20:44:40 PM
Tu non devi dire nulla a nessuno; devi solo portarlo fuori dalla grotta.
Tuttavia prima bisognerebbe essere certi di aver ben capito chi è dentro e chi è fuori...
L'"alibi del salvatore" (potenziato dalla promessa di libertà) è uno dei più usati nel plagio delle menti altrui (e non solo nelle sette).

Chi è dentro e chi è fuori lo dice la storia umana, la storia dell'evoluzione umana. Il "salvatore" è l'ermen(a)(e)uta più abile, non necessariamente il più studiato, ma quello che ha le antenne più sensibili. Dal profondo temporale mi giunge una citazione: "Merita di essere signore del suo tempo colui che si limita ad anticiparlo"
#7791
Anche la teologia richiede tanti anni di studio. Piú una materia é farlocca, fondata sul nulla, piú complessa deve essere la cortina fumogena che ne nasconde la nullità. E più esoterici il linguaggio e la teoria degli adepti.
#7792
La felicità di cui si parla é quella della grotta platonica. Difficilmente chi ne esce potrá ritornarvi dentro da felice. Tu non devi dire nulla a nessuno; devi solo portarlo fuori dalla grotta. Poi deciderá lui. Nulla vieta il masochismo.
#7793
Vi sono anche condizioni oggettive della schiavitù. Le donne ne sanno qualcosa  :( Come dice Gaber: La libertà non è star sopra un albero ...

Il relativismo etico lasciamolo ai padroni e ai loro schiavi "felici".
#7794
Citazione di: Lou il 11 Dicembre 2018, 19:18:32 PM
Secondo me siamo, volenti o nolenti,  costretti dalla libertà.

Concordo anche con questa. Ciò che limita la nostra libertà "da" ci costringere ad essere liberi "di" inventare e darci da fare. Il paradosso è solo apparente perchè la libertà ha un prezzo e nelle gabbie materiali e ideologiche si può stare molto comodi.
#7795
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
11 Dicembre 2018, 11:04:55 AM
Lo temo anch'io. Ma è perchè capitale e mercato non sono meno ciofeche della terrapiatta. Quindi ce lo meritiamo. Gli islamici vincono perchè hanno mantenuto una solidarietà di gregge che i cristiani laicizzati hanno perso bruciando incenso all'idolatria capitalistica.  Non so se tornare a diopatria&famiglia sia la soluzione migliore. Più probabile una coalizione delle religioni per riportarci tutti ad una medioevo ad alta intensità di capitale.  E ricominciare la faticosa via dei lumi.
#7796
Citazione di: Phil il 11 Dicembre 2018, 01:46:11 AM
Citazione di: Lou il 10 Dicembre 2018, 18:55:07 PM
io non sono forse libero unicamente nel volere?
Libera da/di cosa? Senza determinazioni la libertà è per me solo una "parolaccia" enfatica.

Questa ci può anche stare. Vale per tutte le "parolacce" enfatiche: verità, giustizia, uguaglianza, bene,...

Quindi rimane la questione: la determinazione della libertà quanta libertà toglie alla libertà ?

Direi poca perchè la libertà si regge su una pulsione originaria come la fame, l'identità, l'amore. Pulsione non autosufficiente perchè necessita di un riscontro esterno per essere soddisfatta, ma la cui soddisfazione come per il cibo, l'autostima, l'essere amati, è necessaria per il pieno dispiegamento delle potenzialità umane. Personalmente non rinuncerei a questa "parolaccia" scritta in tutte le costituzioni e trattati sui diritti umani. Libertà da finalizzata a libertà di, non libertà di volere che, concordo, resta un nonsenso metafisico.

L'illusione. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus ("la rosa primigenia esiste solo nel nome, possediamo soltanto nudi nomi"). Tralasciando tutti i paroloni e andando alla nuda materia: quanta illusione c'è nella parola "atomo" ? Per un chimico poca, perchè tutto il suo contesto effettuale manipola atomi. Per un fisico già di più. E per certi processi stellari o situazioni estreme di laboratorio, di atomi proprio non se ne vedono, perchè totalmente frammentati nei loro componenti.

Per la libertà, o l.a., vale la stessa cosa. Vi sono contesti in cui esiste e contesti no. Contesti, come quello di Spartaco o di uno schiavo alla catena, in cui occupa tutto l'orizzonte esistenziale e contesti in cui possiamo lasciarla sonnecchiare come imperativo categorico nel migliore dei mondi possibili.

Come per tutte le parole e paroloni è sempre il contesto la misura della loro verità.
.
#7797
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
10 Dicembre 2018, 21:39:08 PM
Sì, Kant ha ragione, ma ciò lascia aperta la discussione fondamentale sulla qualità e affidabilità della rappresentazione, che per le cose fisiche continua a premiare l'ontologia scientifica. Quindi nessuna scorciatoia relativistica metafisica. Semmai un ridimensionamento della verità, che diventa un concetto contestuale, non assoluto.
#7798
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
10 Dicembre 2018, 19:48:35 PM
In effetti Roma non esiste. E' la mappatura antropologica di un territorio (Oddio sto diventando metafisica  :o ). Penso che l'affermazione di FN da te citata si riferisse soprattutto ai fatti umani e alle supponenti verità di fatto date per buone sui loro riguardi (era un filologo FN quindi aveva in mente la questione ermeneutica) . In ogni caso anche dei fatti naturali possediamo soltanto le nostre descrizioni interpretative. Spingersi oltre sarebbe dogmatico. Gli unici fatti non interpretativi sono i non-fatti logico-matematici (e le loro applicazioni tecniche), postulati ab origine dai loro inventori.
#7799
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
10 Dicembre 2018, 19:31:55 PM
Citazione di: enrico 200 il 10 Dicembre 2018, 17:08:11 PM
...
quindi anche per Ida mi pare fosse il nome, che è stata citata ad inizio discussione, c'è la sua ecsatta version al maschile che avrà modalità diverse di espressione anche per vissuti diversi come le due faccie anche solo per come son messe posso soltanto avere ma la base, la forma, il tipo di quella persona o l'anima per chi vuol essere più specifico anche senza religione ma per modo di intendersi in senso interiore è quella con le sue determinate caratteristiche peculiari quindi la frase detta da lei sarà probabilmente stata detta a modo suo (come poi da tutti chi in un modo o in un tempo e chi in altri tra donne e uomini per i loro gruppi o ed associazioni di vario genere e quindi è generica) anche dalla versione maschile sua anche se magari non in termini sessisti perchè appartenente al genere diciamo favorito o ancora in parte favorito (sempre meno però) dell'epoca nella quale vivono. Dico sessista non colpevolizzando la Ida, che però un po' forse dovrei in effetti farle notare che la sua delusione era inevitabile (un po anche grazie a De Mello forse) anche perchè non doveva concentrarsi solo sul suo genere diciamo biologico e quindi sulle sue colleghe in tal senso per espandere il pensiero e tutte le altre belle qualità anche se è comprensibile data la discriminazione a cui è soggetto il genere ma diffondere la presunta sua saggezza a livello generale cercando di sensibilizzare chiunque, senza distinzione di sesso perchè il pensiero come diceva lei che si lamentava " che le donne non pensano"  è anche negli uomini che pure non pensano alcuni o e altri invece pensano o un po di più o come e più forse anche di lei.
mi son ingarbugliato un po spero si capisca...

Ingarbugliato lo è assai però centra una critica opportuna alla frase citata di Ida Magli: come fa un'antropologa degna di questo nome ad ignorare l'effetto di diecimila anni di patriarcato sull'autocoscienza femminile ? Ora, e chissà per quante generazioni ancora, saremo nei grandi numeri ancora la brutta copia intellettuale del maschio. Le cose stanno cambiando, ma solo per un'esigua minoranza femminile che, tra mille difficoltà, riesce ad emergere socialmente. E solo laddove le condizioni ambientali lo permettano. Che poi ci sia qualcosa in questa evoluzione che avvelena il dente maschile rientra nella naturale nemesi storica; la colpa (adikìa contro l'unità del genere umano) da scontare, come bene spiegava Anassimandro tanti secoli fa.
#7800
Non ho messo a caso le "" su "scientificamente". La scienza deve essere deterministica, ovvero deduttiva, per svolgere il suo lavoro. Non è detto che la realtà lo sia altrettanto. E il tuo Hume mi pare ne abbia pure parlato. Calcoli astronomici e orientamento funzionavano anche con la scienza geocentrica. Col mercurio, che funzionava alla grande contro alcune infezioni, si sono avvelenate secoli di generazioni umane, incluso pare Mozart. Credo che i residui di religiosità li abbia chi pensa che il determinismo scientifico abbia preso il posto della Verità rivelata dai numi.

Io mi limito a porre, per quanto possibile, alcune evidenze, come la volontà umana, su binari altrettanto rigorosi, con tutti i loro limiti, delle scienze esatte, restringendo il campo contestuale fino al livello di comportamenti umani realmente liberi di elaborare strategie per esseri liberi da le catene che glielo impediscono. Tanto nelle grandi (etica) che nelle piccole (gusto) cose.