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Messaggi - sapa

#781
Ciao Giopap, che l'illustre Zinga abbia trovato il modo di sottoporsi al tampone, cosa preclusa a noi  "servi della gleba", non mi stupisce nè m'indigna più di tanto, mi fa solo aumentare il pessimismo e fastidio che ormai associo in modo trasversale alla politica italiana e a chi ci governicchia.Ricordo che a Report, qualche tempo fa, si chiesero come mai la struttura sanitaria del Senato si fosse dotata fin da gennaio di mascherine idonee a proteggere dal virus (credo le famigerate FFP2, insomma le migliori, non quelle azzurrine che noi servi troviamo e portiamo), forse sapevano qualche cosa che non è mai trapelata o il responsabile sanitario del Senato era un valente e oculato professionista che ha solo fatto bene il suo lavoro? Ricordo che gli telefonarono per fargli i complimenti, ma lui non rispose alle domande dicendo solo che aveva agito applicando delle direttive.C'è chi a gennaio era già sul pezzo e chi a febbraio continuava a raccontarci palle.
#782
Citazione di: giopap il 24 Giugno 2020, 08:43:40 AM
Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2020, 19:10:56 PM
Citazione di: giopap il 23 Giugno 2020, 11:40:49 AM


Continuo a sollecitare invano, fra una doverosa denigrazione della Russia e una doverosissima demonizzazione della Cina e l' altra onde minimizzare i disastri occidentali palesemente in corso, considerazioni sul trattamento riservato dal governo alla Lombardia e a chiedere cosa pensate avrebbe fatto se più della metà dei casi di infezione  a livello nazionale  fosse stato registrato in Calabria o in Molise (mentre il governo cinese -certo, "coi carri armati" e "attraverso stragi ed esecuzioni sommarie", come é doveroso dire alla faccia della verità- non ha avuto esitazioni a chiudere l' Hubey e quartieri di Pechino, cioé zone fra le più prospere del paese, alla Lombardia molto correttamente paragonabili almeno per molti aspetti).

Ciao giopap, io credo che sia questo governo che la stessa regione Lombardia non si siano distinti per acume e capacità previsionali, in questo frangente. Entrambi si sono fatti travolgere da una situazione inattesa, nonostante quanto stava succedendo da mesi in Cina. E,  allargando l'orizzonte politico, direi che i nostri politici, di maggioranza e opposizione, si siano rivelati del tutto inadeguati e superficiali. Piuttosto, mi sentirei di stigmatizzare il comportamento iniziale del governo, cioè quando proprio i governatori della Lombardia e del Veneto chiesero timidamente di far osservare un periodo di quarantena a chi rientrava dalla Cina (non già solo ai cinesi)  e fu risposto loro che non ce n'era bisogno, che già si provvedeva a misurare la temperatura negli aeroporti/stazioni e che "dalla paura al razzismo il passo è breve" (cit. dall'onorevole Fiano). Caso strano, i primi focolai, quelli più gravi, si sono registrati proprio in quelle 2 regioni, ci voleva molto a capire che probabilmente proprio la Lombardia e il Veneto, per la loro struttura economico/produttiva, erano più esposte all'ingresso del contagio e alla sua diffusione?
#783
Ciao Socrate 78, sì, io credo che il progetto divino per un bimbo che muore neonato sia quello di una vita di pochi giorni. Così come ci sono animali che vivono in poche settimane una generazione (gli insetti, quasi tutti) e piante che possono arrivare a mille e più anni di vita. Ma io sono di fatto un pagano non praticante (spero nessuno s'indigni, perchè è proprio così che mi sento, dal punto di vista trascendental-religioso), che crede nell'ineluttabilità del Fato individuale.
#784
In ogni caso, ho sentito poco fa al TG4 un economista meravigliarsi e inveire contro la magistratura bergamasca, perchè, a suo dire, prima di cercare le colpe bisognerebbe lasciar depositare il polverone. "Questo è un periodo in cui dovrebbe prevalere la concordia nazionale", ha aggiunto. Perchè adesso tutte le colpe sono della magistratura. Ma io mi chiedo: se dei liberi cittadini, che hanno avuto in casa delle vittime "certificate" Covid-19, decidono di fare un esposto in Procura, i magistrati dovrebbero rifiutarsi di procedere, finchè il polverone si è depositato? Ma come siamo messi, in sto paese? Boh.
#785
Citazione di: Eutidemo il 13 Giugno 2020, 14:46:36 PM

Ciao Sapa. :)
Hai ragione!
Secondo me, se non si sa ancora bene se un fenomeno sia più o meno pericoloso, diffondere messaggi rassicuranti è molto pericoloso.
Ed infatti, almeno per come la vedo io:
- è meglio allertarsi un po' troppo, magari inutilmente e pure provocando qualche danno collaterale;
- piuttosto che allertarsi troppo poco, rischiando il verificarsi di danni ben più gravi e devastanti.


***
In ogni caso, come giustamente osservi tu, "non c'era mica l'obbligo di parlare, non sapendo e non capendo bene cosa stava realmente accadendo";  meglio perdere l'occasione di dire una cosa intelligente, piuttosto che dire una cosa idiota.


***
Un saluto :)
Perfetto, Eutidemo, ma io sono anche convinto che, se ci si fosse allertati un po' di più in febbraio, quando dalla Cina arrivavano segnali allarmanti, invece di diffondere messaggi rassicuranti, probabilmente il virus avrebbe cavalcato meno in libertà e, probabilmente, invece di fermare l'intera Italia per settimane, sarebbe bastato "rallentare" il paese e il virus, evitando lo sconquasso economico che, ahimè, sono convinto vedremo tra qualche mese. Perchè un conto è rallentare, un altro fermarsi.
#786
Concordo sul concorso di colpe ,secondo il modello "de iure", delle istituzioni centrali e locali, non sull'assenza di colpe sulla faccenda delle zone rosse in Lombardia e direi, in senso lato, sull'approccio avuto. Lo dico per l'ennesima volta: in febbraio girava sui media nazionali lo spot istituzionale di Mirabella "....il contagio non è affatto facile!" e, se non ricordo male, a Milano era in voga il #milanononsiferma, per citare due delle più clamorose topiche prese da governanti e amministratori locali. Ora, chi aveva messo in mano al prode Mirabella il testo che ha così ben recitato? Se, come dice giustamente Eutidemo, nessuno conosceva la portata di quanto sarebbe successo, perchè diffondere messaggi rassicuranti? Non c'era mica l'obbligo di parlare, non sapendo e non capendo. Per me, qui si vede la negligenza, la superficialità e l'incapacità. Che, se non daranno luogo a sentenze giuridiche, almeno dovrebbero essere stigmatizzate e non lasciate cadere nel dimenticatoio, alla voce "poteva capitare a chiunque".
#787
Il calcio professionistico non ha alcuna utilità sociale, anzi è spesso causa di disordini e di azioni facinorose. Basterebbe frequentare gli stadi, per notare l' inusitato dispiegarsi di forze dell'ordine all'interno e all'esterno della struttura sportiva, che controllano chi entra, i tifosi ospiti, insomma l'ordine. Logicamente, la cosa è anche dovuta alla massiccia concentrazione di persone in un'area limitata. Il potere politico non usa il calcio professionistico per distogliere l'attenzione delle masse più di quanto utilizzi i mass media più comuni, o altre manifestazioni sportive tipo il basket o l'automobilismo. Questo anche perchè il calcio professionistico è un mondo a parte, che si muove in autonomia, con proprie leggi e regole che possono perfino collidere o non tener conto di leggi dello Stato. Ricordo il presidente di un club professionistico italiano di serie A aver perseguito e caldeggiato in Federazione/Lega  una linea di "normalizzazione/regolarizzazione"" delle gestioni economico-finanziarie dei club e aver visto la sua società retrocedere in modo quanto mai strano negli anni di Calciopoli, tra l'esultanza e la commiserazione di chi era contrario, con la conseguenza inevitabile di un profondo dissesto economico anche personale.Il calcio, al suo massimo livello, muove cifre importanti, di conseguenza rischia di essere uno sport finto, almeno nei risultati. Devo dire, da tifoso, che assistere a una bella partita di calcio e a bei duelli tecnici e  fisici in campo dà soddisfazione, al di là del risultato. Il detto " la palla è rotonda", per giustificare risultati anomali o strani, nasconde a volte manovre sotterranee anti-sportive. Secondo me, il problema del calcio professionistico in Italia è il risultato, la classifica. Se l'importante è vincere, a scapito dello spettacolo, il calcio è morto, secondo me.
#788
Attualità / Re:Churchill era un razzista?
10 Giugno 2020, 09:19:37 AM
Grazie a tutti per le risposte, non sapevo che Obama avesse rimosso il busto di Churchill.
#789
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
09 Giugno 2020, 14:55:35 PM
Citazione di: Lou il 08 Giugno 2020, 10:21:42 AM
Citazione di: cvc il 06 Giugno 2020, 08:15:45 AM
Da persona che apprezza le scuole filosofiche ellenistiche, ho ammirato le loro battaglie contro le passioni. Naturalmente va premesso che il concetto odierno di passione non rende l'idea di ciò cui gli antichi si riferivano. Per noi può essere una passione fare jogging, in cui non vi è assolutamente niente di male. Per loro il termine passione era riferito in generale ai sentimenti malvagi dell'essere umano. Fra queste, una delle passioni capitali era considerata appunto l'ira. Seneca, in particolare, ha dedicato un libro all'ira che "ripugna il genere umano". Obiettava, in esso ad Aristotele, il fatto che l'ira potesse essere in qualche occasione utile. Aristotele sosteneva, ad esempio, che in alcuni casi, come in guerra, l'ira potesse essere uno sprone al coraggio. Per Seneca, da stoico, il coraggio è il discernere tra ciò che è da temere e ciò che non è da temere. Mentre l'ira, essendo una passione, una volta messa in moto è incontrollabile e ci porta alla deriva. Quindi va evitata sempre.
Il filosofo Remo Bodei, nel saggio "Ira. La passione furente", stimola alcune riflessioni interessanti. Ad esempio nel concetto di giustizia è implicita la punizione dell'empio. E la punizione che altro è se non l'ira del giusto nei confronti del reo? Certo, qualche ortodosso di una qualche religione o dottrina filosofica potrebbe sostenere che si possa punire senza essere adirati. Ad esempio, se giudico che qualcuno sta andando contro Dio, lo punisco non per la mia rabbia ma per la giustizia divina. In altri termini l'ira divina è giusta, l'ira dell'uomo è malvagia.
Ma può esserci giustizia senza ira? Può esserci un'ira giusta?
Alle origini della letteratura occcidentale, parlo del proemio dell'Iliade, la correlazione tra ira, prima passione menzionata, e giustizia è evidente: l'ira di Achille è scatenata da un'offesa ricevuta, tuttavia in essa trova la sua ragion d'essere e la sua logica razionale, gioca la funzione di riparazione a un danno subito. E' giusto che  attraverso l'ira venga ristabilito il giusto prestigio e rapporto di potere, la parte offesa Achille è attraverso questa passione che trova il motore per la vendetta e per ristabilire la sua immagine sociale. Un'ira in fondo rispettata e stimata dal mondo greco antico, purchè essa non sfoci nel tentare di sfondare il limite del "giusto mezzo".
In Omero ci sono due celebri "ire" e relative vendette. La prima è quella di Achille, funesta perchè getta anzi tempo all'Ade molti achei e amici dello stesso Achille, la seconda quella di Ulisse che, finalmente a Itaca, trucida barbaramente i pretendenti. La prima è un' ira ingiusta e spropositata, almeno così a me pare la caratterizzi Omero, Achille non si smuove nemmeno quando a pregarlo saranno i vecchi amici Aiace, Diomede ed Ulisse, solo mandare al massacro l'amato Patroclo riuscirà a smuoverlo e a fargli smettere il "capriccio". La seconda, quella di Ulisse, invece sottende  tutta l'Odissea ed è  attesa come un atto di giustizia finale. Omero distingue, secondo me, tra l'ira giusta e quella ingiusta. Se Achille avesse preferito affrontare in duello Agamennone, invece di ritirarsi corrucciato mandando a morte sicura molti amici, sarebbe stata un'ira giusta (ma non avrebbe fatto divertire gli dei e compiere il Fato di tutti gli attori dell'Iliade e della città di Troia), mentre se Ulisse non avesse compiuto l'eccidio dei pretendenti nella sua casa, sarebbe stato un infame. Detto ciò, io credo che l'ira sia sempre una reazione "pesante", che si tende a mettere in atto quando si ritiene di poterselo permettere, dunque fondamentalmente iniqua. Salutare, ma non sempre, per chi la attua, quasi sempre vissuta, da chi la subisce, come un sopruso. Solo l'incontro/scontro tra due ire contrapposte, comunque, può educarne almeno una, se non entrambi, e farne risaltare l'imbarazzante e spropositato livello.
#790
Attualità / Churchill era un razzista?
09 Giugno 2020, 14:27:26 PM
Ero incerto se inserire questo post nella sezione dedicata alla Storia o qui. Poi, ragionando sul fatto che non posseggo lo spessore di conoscenze sufficienti e che il tema è attuale, ho deciso che probabilmente era meglio qui. Oggi ho appreso dal TG2 che in UK si sta manifestando contro il razzismo e che, a quanto pare, c'è andato di mezzo anche il "prode Churcillone", la cui statua è stata imbrattata con scritte "era un razzista". Sinceramente, non mi risultava, ma chiedo lumi qui dentro dove, come ho potuto constatare, ci sono esperti e "dotti", che probabilmente sapranno rispondermi. Nel dubbio, ho riflettuto anche su cosa possa intendersi per razzismo, perchè mi pare che si stia andando verso una deriva che non esiterei  a definire di populismo anti-populista, sull'argomento. Cioè a dire: se, putacaso, il vecchio Winston avesse espresso in qualche occasione insofferenza verso il suo maggiordomo filippino, si potrebbe parlare di razzismo? Se un uomo o una donna avessero ad affermare:" Non andrei mai con una donna/uomo di colore o asiatico/mediterraneo/afro-americano/altro ceppo a libera scelta" si tratterebbe di razzismo o di semplice idiosincrasia sentimental-sessuale? Se per i miei canoni di bellezza femminile, insomma, il tipo africano non è l'ideale, devo ritenermi un razzista? O dovrei sentirmi offeso se mi sentissi dire da una donna cinese che non sopporta gli italiani, perchè sono piccoli, bassi e pelosi? Sinceramente, che Winston Churchill potesse finire bersaglio degli strali delle contestazioni anti-razziste in UK mi ha lasciato abbastanza stupefatto, al netto del fatto che è stato a capo di una potenza coloniale e, quindi, responsabile anche lui di una visione egemonica di un popolo su altri popoli. Il che, però, a mio avviso non lo qualificherebbe tanto come un razzista, quanto eventualmente come un tiranno. Però non so e quindi chiedo. Grazie a chi, sapendone di più, vorrà rispondermi.
#791
Sono sulla rete da quando praticamente è nata, a quei tempi era essenzialmente un mezzo di scambio di informazioni a livello globale. La posta elettronica, per esempio, che rivoluzione è stata? Ricordo di essermi iscritto  negli anni 90 a una mailing list dell' USDA americana sulla frutticoltura, dove oltre a conoscere altri colleghi italiani, ho potuto valutare il livello di conoscenza e i metodi di difesa adottati in alcuni stati americani. L'informazione che perveniva dalla rete era, quindi, comunicazione, le fake news erano qualcosa di scandalosamente inconcepibile, la netiquette " la regola",  si aveva la sensazione di trovarsi in un mondo nel quale lìimperativo era trasmettere conoscenza e informazioni. Che poi vi finissero per entrare pubblicità, informazione truffaldina e spam (parola sconosciuta o quasi, alle origini) era anche preventivabile, anche se la realtà, come quasi sempre succede, supera l'immaginazione. Del resto, non è forse quello di Internet un percorso molto simile a quello di altri media, come la televisione? Così come, oggi, se si vuole guardare programmi televisivi senza fastidiose intromissioni/interruzioni, si deve pagare, la rete si avvia per la stessa strada.
#792
Scusami anthony, ma ti sembra che questi numeri della Svezia fotografino una situazione molto diversa dalla nostra? Raffrontando i dati e l' incidenza dei contagi/morti alla popolazione, praticamente l'impressione è che il virus abbia fatto in Svezia ciò che ha fatto in Italia. O mi sfugge qualcosa, oppure questa è la certificazione che le misure di contenimento messe in atto dall'Italia hanno sortito gli stessi effetti di quelle attuate in Svezia.
#793
Attualità / Re:Ma se la Grecia non ci vuole
02 Giugno 2020, 10:42:47 AM
Comunque, a parte il discorso sui profughi, in Grecia non vanno solo i ricconi, c'è una consistente fetta di turismo di massa che si dirige tutti gli anni verso quello splendido mare. Se si diventa schizzinosi "Tu sì, loro no...Tu passa, tu invece mettiti lì in quarantena", si corre il rischio di stare aperti, ma  a guardare.....
#794
Attualità / Ma se la Grecia non ci vuole
01 Giugno 2020, 19:28:13 PM
Scusate, ma in che cosa consisterebbe il problema? Non capisco tutta questa indignazione da parte nostra, i greci faranno a meno dei turisti italiani. Se se lo possono permettere, beati loro! E la stessa cosa vale per i siciliani e i sardi. Forse mi sbaglierò, ma quante persone avremo che, di questi tempi, si straccerano le vesti per non poter andare in vacanza in quei posti? Per me, assai poche.
#795
Attualità / Re:Fatti e parole
01 Giugno 2020, 13:23:27 PM
Vorrei aver il tuo ottimismo, anthony. Io la vedo grigia.