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Messaggi - green demetr

#781
Citazione di: Ipazia il 21 Gennaio 2024, 18:44:26 PMEppure Kant ha aperto la strada verso un secondo canale della realtà che ha definito: trascendentale. Intuizione che permette di procedere con relativa indipendenza dal percorso fondativo naturale, senza dover ricorrere agli dei, verso un evoluzionismo del particolare ethos antropologico.

Questa seconda via evolutiva è il campo specifico del sapere filosofico.

La caciara avviene quando si mischiano rozzamente questi due percorsi della realtà e le rispettive ontologie.
La domanda alla Ipazia storicista è piuttosto come fa un ethos a essere ontologico?
#782
Citazione di: niko il 21 Gennaio 2024, 12:33:28 PMNon c'e' contraddizione tra eterno ritorno e creazione, perche' la volonta' non e' libera, non e' una liberta' del volere.

Cosi' come non c'e' contraddizione tra dimensione antropologica e dimensione naturalistica dell'eterno ritorno.

L'atto di ricreare in serie identica il mondo, il ciclo temporale, e' semplicemente il farsi esplicito di una volonta' implicita che sta (risiede) in tutti i viventi e che vuole vivere nonostante l'immensita' del (loro) dolore: questa volonta', istintuale deve farsi esplicita nel superuomo.

In questo senso, il ciclo temporale e' sia una possibilita' che una necessita'.

Vediamo meglio:

Una possibilita' >

Perche' esso, il ciclo temporale, certo non si compie da solo se non lo compi tu (a costo anche di mille sforzi e mille sofferenze).

Non e' e non rappresenta una sostituzione, o una prostituzione, dell'uomo o del soggetto (e della sua "dignita' ") ad opera del fato o di chissa' quali forze esterne.

Non esiste SOLO il tempo ciclico: esiste ANCHE il tempo lineare, che la volonta' deve, ogni volta contraddire. Il tempo ciclico e' un tempo "emergente come vincitire", ma non e' un tempo unico, non e' l'unica forma del tempo: la linearita', sconfitta, dalla volonta', idealmente, dovrebbe sopravvivere solo nel fatto, fantasmatico e gettato sulla sfondo, ma non percio' meno reale, che i cicli temporali, contemplati in serie sono, e restano, ineffabilmente diversi. L'uno non e' l'altro. E la loro diversita' e' una trascendenza che valorizza l'ultimo come eskaton, come teleologia; e' ognuno dei cicli e', o e' stato ultimo.
Non si tratta di costruire la ripetibilita' dell'attimo presente al termine del ciclo presente, o "lungo" esso (la ripercorribilita' dell'attimo sul ciclo data la limitatezza del ciclo stesso), ma la proiezione "orizzontale" dell'attimo presente sulla serie dei cicli come attimo nuovo, costato gioie e dolori nuovi, ai viventi che di fatto sempre vivono a stento, a fatica. Insomma il trascendimento del ciclo nella serie dei cicli, eterno ritorno del differente, il che di fatto espande, ad ogni ciclo, la serie (che va pensata come una molla/spirale, con uno spessore, esistenziale, tridimensionale, e non come una serie di cicli invisibili perche' sovrapposti e coincidenti, apparenti esclusivamente nell'uno) soddisfando una volonta' "espansiva" e non una "intrappolata", nel singolo ciclo inteso come unica realta', perche' conserva la forma minima della differenza, sia pure intesa come differenza solo temporale tra identici.)

Una necessita'>

Perche' comunque il ciclo si compie, in quanto la volonta' non e' liberta' del volere, e' volonta' di potenza.
Vivere nonostante il dolore e' quello che la vita ha voluto finora (dato di fatto), che vuole adesso (altro dato di fatto), e, con ogni probabilita', quello che vorra' in futuro (facilissima induzione).

Se la vita vuole vivere nonostante il dolore, riprodurra' il dolore pur di ritornare in quanto vita.

Del resto, che cosa mai potrebbe impedirglielo?

Il nichilismo e' l'eclissi delle cause e dei fini, ma laddove non si e' causati ne' finalizzati, si e' desiderati retrospettivamente a partire dal futuro; non c'e' un passaggio alla liberta' e al regno della liberta', ma una transvalutazione di tutti i valori: il superuomo fonda come desiderio quello che nella modernita' nichilistica non puo' piu' essere fondato come causa o come fine: lui, il superuomo, si auto desidera, e quindi implicitamente desidera (anche) noi, che siamo (figuriamo) tra le sue cause. Noi che, in quanto "temporalmente" esauriti, non possiamo piu' desiderarci se non come sue cause, che in qualche modo dobbiamo rispindere, e corrispindere, a una chiamata evolutiva.

Il desiderio come desiderio umano e dell'uomo:  uomo e superuomo si desiderano attraverso il tempo.

Dunque, tirando le somme:

La creazione in Nietzsche ha senso perche' si iscrive come un negativo, e come una sovversione, in un'epoca di eteronomia e anticreativita', e perche' la implica, una tale epoca. Sia in particolare, come momento storico presente e decadente da superare; sia in generale, come sogno, tentativo, vicenda e impossibilita' di una creazione umana che sia definitiva e (dunque) distruttrice e trattenitrice di tutte le altre possibili creazioni, insomma come vissuto attivo del platonismo e del cristianesimo in quanto manifestazioni della volonta' di potenza.
Il che e' archetipico e di monito anche per tutte le grandi creazioni umane precedenti e successive, probabili e possibili; perche' si riferisce in generale alla convenzionalita' e alla pericolosita' e all'oblio filogenetico della fondazione di tutti i valori.

In un tempo eternamente ritornante e insensato, tu puoi "creare", istituire il "nuovo" nel ciclo eterno del tempo, solo nella misura in cui il ritmo stesso di questo tempo, che in definitiva in quanto ritmo non e' in tuo potere, si riferisce specificamente all'oblio e alla presenza (enantiodromica, e alternata) della creativita' e del suo opposto: l'eteronomia e la non creativita'; e solo nella misura in cui tu, di questo, di questa alternanza fondamentale, oltreche' della creazione stessa, ne sei consapevole.




La necessità del futuro nei cicli naturali io la chiamo semplicemente possibilità.
Comunque si, questo potrebbe benissimo essere stata la visione di Nietzche.
Ma Nietzche non lo leggerei mai come un semplice positivista.
Infatti benchè sono d'accordo con te con questa visione, io ritengo, e testo alla mano di Umano Troppo Umano, e ora che sto scolpendo lentamente dentro di me il dovere della lettura, presto anche del resto dell'opera nicciana, mi aspetto piuttosto una lettura degli aspetti critici che si frappongono a questa visione utopica e vitalistica.
Compito dell'uomo è superarli perchè giunga l'uomo che è già dopo tutti i suoi pregiudizi morali.
Siamo in una fase storica che d'altronde grida l'urgenza del ritorno ad un etica critica.
Riuscirà l'umanità a togliersi la scimmia?
Se devo basarmi sul livello di atroce demenza contemporaneo, la mia risposta è no.



#783
Attualità / Re: Torna Trump
21 Gennaio 2024, 00:58:49 AM
Citazione di: anthonyi il 19 Gennaio 2024, 06:14:13 AMGreen sei capace di scrivere cose dotate di senso? A tutelare la costituzione ci pensano gli organi preposti, tu sei pregato di scrivere in attinenza almeno al post che hai citato.
è proprio perchè ci pensano gli organi preposti che trump sta tornando.
non lo senti? trump trump trump!! :D
#784
Tematiche Spirituali / Re: La mela di Eva
21 Gennaio 2024, 00:52:13 AM
Citazione di: Pensarbene il 20 Gennaio 2024, 20:40:50 PMEva mangiò la mela...ma che mela?
Su questa storia sono stati scritti libri sacri e non sacri e fatti scorrere fiumi di parole.
I personaggi centrali di questa vicenda sono Eva e il serpente.Infatti,quando succede l'evento,Dio è assente e Adamo pure.
Questo particolare mette in evidenza l'attrazione reciproca tra la donna e il rettile.
Inoltre, segnala che ambedue sono interessati al frutto.
Infine, al fatto di mangiarlo.
La mia idea si basa su decenni di studi e ricerche sulle abductions ma in realtà tiene conto di possibilità molte terrestri.
Queste ultime indicano che la specie che noi chiamiamo umana non sia stata una sola ma più di una.
Di queste la più tranquilla e pacifica era quella simbolizzata dal mito di Eden.
Questa specie viveva naturalmente e semplicemente ignorando le altre.
Però le altre o l'altra non l'ignoravano affatto.
Bisognava trovare il modo di interferire in essa non violentemente ma atrraverso il piacere e la seduzione.
Ora, la forma di seduzione più nota e praticata sulla terra è quella sessuale e l'oggetto di essa è la donna.
Il serpente, simbolo dell'istintualità,era la caratteristica precipua della specie interferente.
Ben sapendo che la donna della specie bramata era sensibile a questo, gli interferenti cominciarono la loro opera  in un modo apparentemente innoquo e amichevole.
Questo non preoccupava nessuno, neppure Dio se per Dio si intende qualcuno a cui interessava la conservazione di  quella specie bramata.
Non doveva preoccupare neppure gli....Adami, cioè i maschi,dato che essi non erano astuti e prevenuti.
La seduzione continuò fino a quando fu consumato il.pasto, cioè l'atto sessuale e qui viene la spiegazione.
Sicuramente gli interferenti erano sessualmente più dotati,decisi e soddisfacenti dei maschi Adamitici.
Fu questo a determinare l'entrata del serpente nella specie bramata ,sto usando una metafora ma fino ad un certo punto.
Siccome la potenza del.piacere sessuale,l',orgasmo in particolare,può sconvolgere le persone,cambiarne la vita e le idee,gli interferenti riuscirono a farlo con le donne che volevano avere e con le quali procreare creando quella che per loro sarebbe statala specie ideale.
Cosa che fu e che è tuttora.
In breve, fu il consumare sesso ad alto livello a condizionare le donne e emarginare gli uomini di quella specie bramata.
Però qui entra in ballo una cosa vhe il mito non dice ma vhe viene detta da numerosi studiosi psicologi ed evoluzionisti.
Piaget, ad esempio ,parla di una esplosione violenta degli istinti in seno agli esseri umani che sconvolse per sempre il.loro equilibrio.Altri propongono l'ipotesi di un trauma improvviso o
 altro fatto drammatico.
Ma io penso si sia trattato della reazione dei maschi adamitici contro i loro antagonisti e competitori.
Dotati di minore aggressività e cattiveria,minore astuzia, questi devono aver reagito cercando di equalizzare le differenze con una reazione per loro inconsueta e violenta.Il che ha scatenato quella esplosione di istinti di cui parla Piaget che ha,in pratica, squilibrato l'umanità per sempre.
QUESTA È STATA L'ORIGINE DELLA UMANITÀ ATTUALE, PER QUESTO I FATTI CHE VI HO SPIEGATO SONO STATI CHIAMATI "PECCATO ORIGINALE".
In pratica fu uno scontro tra specie protette e rette da "Dei" o condottieri o responsabili diversi, uno scontro in atto tuttora.
Biglino ha il merito di aver spiegato bene il fatto che la Bibbia cita spesso questi "Dei" con nomi simili attribuendo ad essi attributi e funzioni diverse.
In altre parole,l'umanità primaria non è mai stata UNA,ma un insieme di razze più che di speci,gruppi tribali diversi
con caratteristiche diverse e financo opposte!
Nel caso che stiamo discutendo, questo fu particolarmente significativo per l'evoluzione di queste speci o razze  in un solo filone che portò poi agli esseri umani attuali.
FU L'EVENTO  PRINCIPE CHE ESPLOSE IN UNO SCONTRO VIOLENTO DA CUI ORIGINÒ LA SPECIE UMANA DEFINITIVA.





Che la bibbia parli di dei è ovvio, il fatto che biglino lo voglia leggere come qualcosa di reale e non di allegorico fa acqua da tutte le parti.
La mela viene detta del peccato dai cristiani, il cui unico obiettivo è odiare.
In primis odiano gli ebrei che quella storiella hanno inventato e a cui danno un valore totalmente diverso.
Numero uno il serpente non è un rettile, infatti parla e cammia.
In base a che i cristiani abbiano tradotto serpente è una delle tante cose che fa scuotere la testa su come i cristiani sia gente di una ingnoranza abissale.
Il cosidetto serpente è invece come chi legga anche solo un poco della tradizione antica ebraica lilith.
dea della sapienza, dea matriarcale, infatti è scritto che era la più abile fra gli dei.
gli altri dei che la disprezzavano, volevano il cuore degli uomini, e perciò gli dissero di non mangiare i frutti degli alberi.
ma lilith fece loro assaggiare la conoscenza.
è per questo che si vergognarono. perchè ora sapevano QUALE INFAMIA FOSSERO GLI DEI.
e si scoprirono NUDI, ossia impotenti.
e' per questo che la stirpe caduta è quella degli ADAM, gli esseri con la corazza costola= corazza....corazza vuol dire la magia del grande carro....questioni misteriche che riguardano una guerra di conoscenze magiche sull'uomo.
e' solo quando giacobbe riconosce il pentimento dei fratelli, che il DIO EGIZIANO (il grande carro) viene finalmente diretto con forza verso israele.
LA PROFEZIA SI AVVERO' la magia ebrea superò quella egizia, da allora il popolo che sa, che sa piu di tutti è ODIATO dagli stolti dagli incompetenti dagli ignoranti dagli uomini che covano l'ODIO....eh già i cristiani e i loro frattellini islamici.

diverse specie di razze aliene? no no pensarbene, siamo tutti rigorosamente umani, anche se io con sta gente niente ho da condividere niente.
buono studio da capo a tutti quanti.
#785
Citazione di: niko il 18 Gennaio 2024, 23:21:12 PMI cicli cosmici sono, invece, fondamentali.

Non c'e' antinomia alcuna, in Nietzsche, tra eterno ritorno come principio deterministico naturale, da una parte, e come destino antropologico, dall'altra.

Per quanto alcuni interpreti "umanistici", di Nietzsche, come ad esepio Lewith, abbiano voluto vedere tale antinomia.

La volonta' vive ogni volta (diciamo pure: ad ogni ciclo) lo "sforzo" di far ritornare il mondo e il tempo identicamente, realmente.
NON c'e' un determinismo meccanico o destinale che si sostituisca alla volonta' nel riplasmare il mondo, c'e' semmai una volonta' che deve ripetere un compito apparentemente assurdo infinite volte, insomma un determinismo della volonta', che pero', e' assurdo solo per chi non lo ama e non lo comprende.

Ogni volta, il mondo potrebbe virtualmente non riplasmarsi identico, e, ogni volta, ad opera della volonta' e dell'eterogenesi dei fini intrinseca alle azioni di tutti i viventi, esso si riplasma identico; ogni volta c'e' la fatica, e ogni volta, c'e' il senso psicosomatico del se' e illusione dell'unico, l'incombere della morte, su ogni attore individuale, di tale innumerabile riplasmazione.
Ogni volta, non e' la stessa volta della volta precedente; "ritornano" solo le forze attive, quelle che non hanno mai valorizzato l'effimero nella pretesa di verita' di una qualche metafisica sia pure atea, quelle che hanno gia' dimostrato, di meritare il loro ritorno desiderandolo.
Ma il problema, non e' quello della morte, e' quello del lutto: che non muoia l'altro, che ti puo' desiderare retrospettivamente, a partire dal futuro, nei momenti in cui tu, non sai (ancora) desiderarti.

Il sistema e' dionisiacamente, e anche teoreticamente, cioe' apollineamente, doppio, espansivo nella direzione e nella dimensione del doppio; cioe', SE davvero nella tua vita c'e' un attimo di gioia immenso per cui tu personalmente rivivresti la tua vita infinitamente infinite volte nonostante il dolore (motivazione alla riplasmazione attiva, del mondo), allora, ANCHE l'attimo in cui tu comprendi teoreticamente, e impersonalmente, la realta' e la necessita' dell'eterno ritorno, e' un secondo attimo di gioia altrettanto immenso (contemplazione della riplasmazione passiva).
Non rivivresti la tua vita per un (solo) attimo, passato, ma per (almeno) due attimi, di cui uno passato e uno presente: attimo presente per cui puoi essere pago, anche esperienzialmente, della sensazione che ti darebbe rivivere la tua vita sapendo di riviverla.

E questi due attimi, che entrambi possono "stare" nell'interiorita' e nell'autocomprensione di un singolo uomo, stanno tra di loro (anche), figurativamente, come uomo e superuomo.

L'uomo, che e' l'attimo immenso del demone inteso nel suo senso intimistico, di ricordo felice singolarmente redimente il mondo ma insussistente nella sua fraintesa e illusiva singolarita', e', risiede, nel (tuo) passato; il superuomo, che e' una autocomprensione positiva del se' e del mondo sempre disponibile anche nel momento di massima disperazione, autocomprensione che, appunto, recupera tutto il tuo passato memore e noto, e non solo il tuo ricordo felice, alla disponibilita' della tua volonta' pur senza apparentemente cambiarlo, e' nel (tuo) presente.
E il (tuo) futuro dovrebbe cambiare, grazie a questa rivelazione, perche' dovrebbero cambiare le tue priorita'.



La vontà di apertura a qualsiasi possibilità futura, e nel futuro ad una nuova apertura verso il futuro etc....
E' la formula impossibile di creatività che Nice si illude di poter arrivare, ma che è il contrario dell'eterno ritorno.
il mio maestro l'ha chiamata serendipity (formula matematica), che comprende anche la patafisica a cui il mio maestro aderì all'epoca.
Oggi quel progetto è fallito.
Ovviamente è fallito, se prima non ci concentra con le coazioni della ripetizione.
Nietzche lo aveva già detto è la scimmia che fa il discorso sull'eterno ritorno.
Eterno ritorno è la ripetizione, oggi malattia del secolo nota come coazione a ripetere. arma di distruzione di massa del pensiero.
abbiamo una scimmia sulle spalle.....ma nice ce l'aveva già detto.
come l'industria culturale sia riuscita a ribaltare tutto questo è incredibile.

io non so se tu parli di creazione o se è la scimmia sulla tua spalla a suggerirti le cose.
ripeto leggi minima moralia non domani ma subito, ora adesso!!!
#786
Citazione di: Ipazia il 20 Gennaio 2024, 22:12:13 PMDirei con buona pace di Kant, della cosa in sé,  e del rapporto tra percezione e realtà, che l'evoluzione naturale ne sa più di tutti i filosofi e ha tarato gli apparati sensori delle sue creature a prova di sofismi e scetticismi gnoseologici.

Ogni organismo vivente si è evoluto in funzione dell'ambiente che lo nutre e i suoi sensori sono i più adatti allo scopo. Se non fosse così si sarebbe estinto, come destinato all'estinzione è in natura un cucciolo di gazzella nato senza sensore visivo.

Se esiste una realtà, i sensori dei viventi  e il loro elaboratore centrale, si sono evoluti per non lasciarsi ingannare da errori percettivi relativi a fuoco, gravità, zanne, artigli, spine, correnti tumultuose, e ogni altro agente pericoloso per la sopravvivenza.

Abbiamo fede in tante corbellerie antropiche, tra cui la catena di Sant'Antonio metafisica denominata "cosa in sé", tanto vale averne, anche metafisicamente, sulla capacità di mamma natura di aver fatto un buon lavoro tra mondo reale e percezione a favore delle sue creature.

Ci pensa il rasoio di Ockham naturale a selezionare gli errori evolutivi.
il tuo darwinismo spicciolo ottocentesco deve essere una farsa, sei da troppo tempo qui sul forum, per non sapere di come quella teoria scientifica sia solo una delle tante.
tra l'altro va di moda l'evodevo, dove è il contrario di quello che dici tu, l'evoluzione spesso avviene tramite mostri biologici.
il caso domina.
questo che cosa abbia a che fare col pensiero, con la politica etc...me lo devi ancora spiegare...anzi non farlo che mi viene un coccolone. ;)
#787
Citazione di: Alberto Knox il 20 Gennaio 2024, 18:41:06 PMsì perchè la realtà in se stessa opera al di fuori dei limiti di ciò che noi uomini possiamo conoscere .il materiale dell nostra conoscienza proviene dai sensi ma essa si adegua alle propietà della ragione. Quindi per kant esistono due tipi di condizioni che contribuiscono al modo in cui gli uomini conoscono il mondo : le une sono le condizioni esterne che percepiamo con in sensi e di cui non sappiamo niente prima di averle percepite , le altre sono le condizioni interiori presenti nell uomo , per esempio il fatto che ci rappresentiamo tutto sotto forma di eventi nello spazio e nel tempo e come processi che seguono un inviolabile legge di casualità. Ma spazio e tempo e categorie sono strutture vuote , si riempiono di esperienza con la realtà , che poi questa realtà sia inconoscibile in quanto gli oggetti dell esperienza sono la "cosa in sè" sono d accordo.  Anche noi , però, in quanto creature razionali  facciamo parte di ciò che kant chiama "la cosa in sè" , e quindi, del mondo come è in sè indipendentemente dalle nostre rappresentazioni e sensazioni.

p.s
scusa se mi sono espresso in maniera aggressiva , mi sono lasciato prendere da quello che avevo in mente io. Spero che non mi terrete il brocio a vita tu e bobmax. Cercherò di argomentare piu pacatamente. Possiamo riprendere da qui?
Si se capisci cosa sia il noumeno capisci anche che noi non siamo un noumeno.
Infatti noi siamo sempre presenti a noi stessi.
Come dicono le neuroscienze visto che ci piace tanto cosi, noi siamo un emersione cognitiva.
nessun mistero se fosse solo questione gnoseologico materica.
e infatti mi sembra che la moda del momento sia trovare come sia nata la vita allora.
ovviamente in ottica organicisita.
ma la nostra vita è solo materia? lo hai ammesso anche tu: no.
E dunque? etc...etc...etc....FILOSOFIA belli!



#788
Citazione di: Pensarbene il 20 Gennaio 2024, 18:35:41 PMper Alberto
intendevo dire qualcosa di diverso:se la Terra fosse uno dei tanti pianeti il fatto che noi esseri umani cerchiamo di capire l'universo da qui non è sbagliato perchè ogni teorica specie aliena lo fa a partire dal suo mondo.
Quello che intendevo dire è questo:bisogna capire bene perchè e come noi esseri umani ci siamo ritrovati ad essere un gregge come fossimo stati addomesticati e allevati.
Io non credo che questa sia la natura umana originaria sempre che la specie sia nata e evoluta solo del tutto naturalmente.
Evidentemente  qualcosa non quadra
e forse bisognerebbe concentrarci su questo altrimenti noi potremmo star ragionando sulla  base di uno status  in parte non naturale e non umano e ALLORA SAREBBE QUESTO A PORTARCI A SPASSO IN OGNI COSA SENZA TROVARE LE RISPOSTE!!!
Quello che io penso è proprio  questo:
noi cerchiamo risposte senza renderci conto di vivere da millenni in uno status di gregge condotto da pastori di vario genere!
Allora, solo uscendo da questo status  possiamo liberare il nostro potenziale di specie e, a quel punto si che possia ragionare liberamente e trovare le NOSTRE VERE E LIBERE RISPOSTE.
Se non lo facciamo, CHI E CIÒ che  ci mantiene gregge continuerà a fare di tutto per complicarci le cose,confonderci le idee e interferire ad ogni livello significativo del nostro pensare e agire.
Oltre a questo, io penso esista qualcuno che aspetta la nostra uscita dallo status di gregge per prendere contatto con noi ma questo  qualcuno è tenuto lontano  per impedire che succeda.
In altre parole, noi ci troviamo in mezzo a una guerra di TENSORI specifici dalla quale bisogna uscire come SPECIE LIBERA E AUTONOMA,chiunque siano i tensori e qalunque  cosa vogliano o perseguano!!!.


 


che la nostra realtà sia dentro percentuali fisiche ontologicamente in quanto materia molto ma molto improbabili, fa capire che siamo un limite.
dire che questa probabilità abbia in sè una volontà significa usare un linguaggio umano che con quella probabilità (non so se sia dovuta ad un tensore) c'entra niente.
E' il problema di cui lo scienziato non si avvede mai.
#789
Citazione di: Pensarbene il 20 Gennaio 2024, 17:05:19 PMla Terra non è Il Mondo, è uno dei pianeti che esistono nella galassia e nell'universo.
Prenderla come soggetto di filosofie,religioni,esoterismi,
speculazionu varie per cercare di capire l'universo stesso in questi termini è da folli.
Giá scienza e scienziati hanno le loro difficoltà a spiegare  quello che studiano...
L' unica cosa sensata che si può fare sulla terra è  proprio quella di non usarla come soggetto di massimi e medi sistemi e punto di riferimento per tutto ciò che la supera in ogni senso.
Se poi lo si fa con Dio...la cosa diventa impietosa.
In realtá,mi pare che i maestri spirituali abbiano tutti quanti lasciato capire che l'umanità è un gregge da guidare.Questo sottintende l'ammissione che essa è una specie "domestica",allevata e bisognosa di autorità .
Essendo la Terra il suo ovile e avendo pastori di vario genere,lupi e cani, è ovvio che SAREBBE MEGLIO SPIEGARE MOLTO BENE
IL PERCHÈ E IL COME VERI E REALI(!) DEL GREGGE E DELL'OVILE  CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE, CHIARO
E FINALMENTE ONESTO E TRASPARENTE!!!





i grandi maestri spirituali hanno insegnato l'esatto opposto: a far meno della vita su questa terra.
gesù l'emmanuele lo diceva a ogni più sospinto, non di questo mondo è la felicità del dio.
#790
Citazione di: Ipazia il 20 Gennaio 2024, 16:45:41 PMVedo che perfino gli animali, totalmente digiuni di metafisica, riescono ad adattare perfettamente i loro schemi mentali all'ambiente e lo fanno anche meglio di noi, senza ausilii artificiali. Se la filosofia si intorta in questi sofismi di lana caprina è messa veramente male da alcuni secoli. E non può lamentarsi se l'ontologia della mente le è stata scippata dalle neuroscienze. Bel risultato da incurabili.

tranne che per il fatto che l'ontologia della mente non esiste se non nella testa di chi non ha capito niente della gnoseologia.
siete voi marxisti storicisti ad essere scippati dal vostro mal celato fascismo ai meglio attrezzati nazisti organicisti.
magari sapere la filosofia occidentale non è esattamente lana caprina.
Oh bestie! ;D
#791
Citazione di: Koba II il 20 Gennaio 2024, 16:26:43 PMMa sant'Iddio! Ma è così difficile capire che la questione ovviamente non è se ci sia una realtà indipendente dalla mente (cosa di cui tutti siamo convinti), ma se tale realtà possa essere direttamente attinta oppure no dal pensiero, e nel caso la risposta sia no, svilupparne con coerenza le conseguenze: tutto ciò su cui riflettiamo è pensiero, tutto ciò che conosciamo sono concetti, immagini, prodotti della mente.
Questo è il percorso di alcuni secoli del pensiero occidentale. E che la cosa risulti assurda o incomprensibile in un forum di filosofia mi sembra veramente bizzarro...

la gnoseologia non è l'ontologia.
come già detto per pensare la gnoseologia bisognerebbe ripartire da cartesio, ma questo forum non è pronto minimamente.
naturalmente sono con te quando affermi che nel pensiero vi è molto di più che l'intenzionalità (fenomenologia, qua sul forum cosa tabù, troppo avanti) alla gnoseologia del mondo esterno.
ma d'altronde l'intenzionalità richiama al tema della volontà.
in un epoca isterica, la volontà non esiste piu.
non viene intesa se non come coazione a ripetere dei modelli sociali.
a voglia a trovare persone che anche solo capiscano questi modelli.
io penso che a parte me, non esistano semplicemente.
si tratta allora di ritagliare angoli di pensiero dove parlare di queste strutture asimmetriche e di tornare ai testi della filosofia pre-moderna.
io sono però molto legato al senso della vita, piuttosto che al suo contrario.
lo sforzo l'onore di cui parlano nice e leopardi, e però lo aveva scritto già platone sono il massimo a cui il pensiero possa e secondo me DEVE agire nel mondo, ossia il pensarlo, fin dentro le sue parti piu oscure, individuale prima che sociali, in questo senso non è questione politica come il miserabile sini mi aveva convinto fosse.
o meglio è solo DOPO che l'etica dell'individuo si è formata che si arriva alla politica come le opere di platone irreversibilmente alludono.
#792
Citazione di: Koba II il 20 Gennaio 2024, 15:35:19 PMDopo la crisi del sapere antico-medievale, all'inizio dell'era moderna, nel tentativo di ricostruire l'episteme, cercando ciò su cui non posso avere dubbi arrivo alla certezza di essere una sostanza pensante (Cartesio). Esisto in quanto sostanza pensante. Ogni cosa che mi sembra essere indubitabile è tale solo come cosa pensata, non come realtà. In pratica non posso sapere se ciò che sto pensando sia o meno nella realtà così come mi appare. Alla fine l'unica garanzia che ci sia corrispondenza tra pensiero e realtà mi viene da Dio, che appunto essendo buono non può ingannarmi. Ma natura ed esistenza di Dio non hanno la stessa evidenza del cogito ergo sum. Si tratta quindi di un elemento di debolezza del sistema. Il razionalismo moderno riesce ad uscire dal solipsismo facendo ricorso a Dio.
Fino a Kant, il quale invece risolve il problema in modo molto più ingegnoso: non c'è nulla che ci possa garantire che le nostre rappresentazioni ci dicano come la realtà è in se stessa, la quale non può essere attinta direttamente, ma solo nelle forme che vengono dalla struttura dell'intelletto.
Ma la cosa in se', la realtà esterna, indipendente dalle nostre percezioni, è una nozione contraddittoria. Infatti, in quanto nozione è qualcosa di pensato, quando invece dovrebbe porsi come totalmente estranea al pensiero. Proprio perché pensata, la cosa in se' non può essere in se'.
Siamo nell'idealismo: poiché anche la cosa in se' è una cosa pensata, non c'è nulla di esterno al pensiero, nulla di indipendente da esso.


Ma lasciamo perdere, il fatto è che o non conosci nulla di filosofia o non hai capito nulla di filosofia, che è anche peggio, e in ogni caso non perdo tempo con chi oltre a essere ignorante non sa neanche rispondere a obiezioni con pacate argomentazioni.
Mi sorprende che a bobmax sia piaciuto questo post, che è uno dei peggiori degli ultimi mesi. Evidentemente lo sopravvalutavo.

Ma tu dimentichi che c'è anche la res extensa.
Ormai i vecchi kantiani dei forum si sono allonati, ma ricordo che si battagliava molto sulla coincidenza o meno del pensiero con la cosa esterna.
In un mondo dove la res cogitans non viene più nemmeno pensata (ed era il problema che si portavano appresso cartesio e kant, risolto da hegel), oggi la res extensa ha riempito completamente il discorso accademico, portandolo fin dentro ad autori a esso alieni. Stessa cosa nei pensatori non filosofi del forum, a testimonianza di cosa sia l'industria culturale, e a quale livello di profondità la sua ideologia appiattente sia arrivata.

Tornando alla questione della res extensa, si pensava, e lo penso anch'io che la formula di kant porti inevitabilmente ad una forma di solipsismo, non dico teorica, perchè kant inventò il noumeno apposta per fermare le sue manie di controllo.
Si dice nelle note che accompagnano la fenomenologia dello spirito che sia un opera completamente pensata come risposta a kant.
A me non pare, ma vi è in essa proprio una critica al modello astorico kantiano, con la sua etica geometrica totalmente fantasmatica, che richiama sempre l'animale anfibologico aristotelico come verdiglione sempre sottolineava.
in un certo senso possiamo leggere questa deriva bilogica-organicista come un tentativo di pensare ad una storia, sebbene sia una storia che alla fine diventa ideologia, e che pervade la società contemporanea, completamente fuori di testa.
come giò notato dal mio maestro, oggi siamo nella società del contrario.
La logica del linguaggio è totalmente piegata all'assarvemimento dei suoi padroni.
Questo vuol dire che anche tutti i maniaci dell'ordine, della geometria del linguaggio come senso, del padrone, ossia la logica formale, sono sul carro del vincitore.
Overro la filosofia moderna e contemporanea è corrotta fino all'osso.
Ciò che è sotto scacco è la vita, il valore della vita, individuale, che tanto interessò nice.
e la lotta alla modernità nasce forse proprio con kierkegaard, il primo che pensa al cristianesimo come risposta all'angoscia, l'oggetto rimosso del presente e del vicino passato.
Ma a ben vedere che trae le sue radici piu nobili dall'antichità.
ma adorno  nei minima moralia è assai piu spietato.
#793
Citazione di: Alberto Knox il 18 Gennaio 2024, 22:17:01 PMDyson sostiene che la vita in realtà ha avuto due origini : una per l hardware e l altra per il software. Le creature primordiali quindi sarebbero state due ; una capace di svolgere attività metaboliche grazie alle proteine , ma non di riprodursi fedelmente, e l'altra in grado di replicarsi fedelmente , ma priva di metabolismo. La vita che conosciamo è dunque scaturita dalla fusione o dalla simbiosi delle due forme.
Ce ne sono una macedonia di questa gente, ognuna con la sua astruseria.
Zelantemente allegata di dati e schemini, e degli immancabili power point.
#794
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Geopolitica 2024
18 Gennaio 2024, 22:00:20 PM
Trovato ma perchè metterlo nelle problematiche sociali?
La geopolitica, categoria eminentemente geografica, conosciuta fin dall'antichità con i mostri del mare, e i mostri di terra.
Eurasia (da pechino a lisbona) o Impero dei mari (quadrilatero america-inghilterra-giappone-australia)?
Mi pare problema anzitutto politico.
Con tutte le domande nel calderone.
Geografia globale mare contro terra, o geografia locale (mare nostrum)?
Anche qui, problema politico.
Non vedo cosa c'entrino le società, a meno che temo, si voglia fare il giochetto dei potenti e dare la colpa alla democrazia...eh già non vincono i globalisti? colpa della società fascista...non vincono i globalisti? colpa dei complottisti usati dalle potenze localiste.
Ossia rendere sociale, dare la colpa ai poveri, ai sottoprolet o alla corruzione POLITICA fatta dall'impero? anche qui scelta politica.
No no, propongo di rimetterlo nel politico.
E il fatto di metterlo qui fa vedere un problema enorme già alle radici.



#795
Citazione di: Ipazia il 18 Gennaio 2024, 21:15:08 PMNon incenserei troppo la nostra specie. Siamo materia pervenuta all'autocoscienza. Non per merito nostro, ma di processi evolutivi lunghissimi. E ci troviamo nell'unico mondo per noi possibile. Che possiamo migliorare o peggiorare. Direi più la seconda, col senno di poi.
Non dall'evoluzione ma dal caso è nata la vita secondo gli organicisti.
Naturalmente questi poracci non hanno idea di cosa il cosmo, e di come al suo centro via sia l'intelligenza divina, di cui noi siamo una delle catene più basse, ma pur sempre divinità siamo, in quanto pura coscienza, solo secondariamente che sa darsi una autocoscienza (e terziariamente di classe etc...etc...)