Ma poi perchè mai filosofia (e in questo termine io includo la scienza) e fede e/o speranza dovrebbero escludersi a
vicenda?
Sempre se posso portare ancora la mia esperienza personale io non le sento, in me, escludenti. Come del resto non mi paiono
escludenti in Dostoevskij (per rispondere soprattutto a Sariputra).
Sonija, come il principe Myskin o Alekseij Karamazov (cui voglio aggiungere addirittura il Cristo così come raffigurato
nell'episodio del Grande Inquisitore) rappresentano il lato religioso dell'essere umano, cui naturalmente fa da
contraltare il lato filosofico, rappresentato dai vari Raskolnikov, Ivan Karamazov e il Cardinale Inquisitore.
A parer mio si nota in Dostoevskij un particolare molto interessante: il lato filosofico è più acuto, più intelligente,
più profondo del lato religioso (abissale a mio giudizio il discorso che il Cardinale fa a Cristo); che è invece, sì,
gioioso e "puro", ma anche quasi fanciullesco nella sua ingenuità.
Sembra che Dostoevskij si riferisse ad Alekseij (Karamazov) con l'appellativo di "idiota". E sicuramente avrà pensato
qualcosa di simile anche per Sonija e per Cristo stesso (oltre che, ovviamente, per il principe Myskin)...
Ecco quindi, l'uomo religioso come un "idiota", cioè come un qualcosa di riferito non certo all'idiozia come comunemente
intesa, ma appunto come ad una ingenuità fanciullesca (che però il senso comune, da Dostoevskij tenuto in gran conto,
reputa appunto come equivalente all'idiozia).
E però, alla fine, la religione "vince"...
"Vince" come vince nell'esistenza terrena di molti uomini (me compreso, come dicevo in un intervento precedente), che si
sentono forti finchè un giorno capiscono che questa forza era solo una apparenza (parla per te, potrebbe dirmi non a
torto qualcuno...).
Ecco allora che a quel punto il "filosofo" (potremmo indicare con questo termine l'oltreuomo nietzschiano) cerca semplicemente
una carezza (Ivan da Alekseij), un bacio (Raskolnikov da Sonija), un gesto semplice, fanciullesco ed ingenuo che, al medesimo
tempo, riconcilia, acquieta ma anche INquieta (come inquietato è il Cardinale Inquisitore dal bacio di Cristo), perchè dà
la misura di come la sapienza filosofica, da sola, non sia in grado di riconciliare ed acquietare.
saluti
vicenda?
Sempre se posso portare ancora la mia esperienza personale io non le sento, in me, escludenti. Come del resto non mi paiono
escludenti in Dostoevskij (per rispondere soprattutto a Sariputra).
Sonija, come il principe Myskin o Alekseij Karamazov (cui voglio aggiungere addirittura il Cristo così come raffigurato
nell'episodio del Grande Inquisitore) rappresentano il lato religioso dell'essere umano, cui naturalmente fa da
contraltare il lato filosofico, rappresentato dai vari Raskolnikov, Ivan Karamazov e il Cardinale Inquisitore.
A parer mio si nota in Dostoevskij un particolare molto interessante: il lato filosofico è più acuto, più intelligente,
più profondo del lato religioso (abissale a mio giudizio il discorso che il Cardinale fa a Cristo); che è invece, sì,
gioioso e "puro", ma anche quasi fanciullesco nella sua ingenuità.
Sembra che Dostoevskij si riferisse ad Alekseij (Karamazov) con l'appellativo di "idiota". E sicuramente avrà pensato
qualcosa di simile anche per Sonija e per Cristo stesso (oltre che, ovviamente, per il principe Myskin)...
Ecco quindi, l'uomo religioso come un "idiota", cioè come un qualcosa di riferito non certo all'idiozia come comunemente
intesa, ma appunto come ad una ingenuità fanciullesca (che però il senso comune, da Dostoevskij tenuto in gran conto,
reputa appunto come equivalente all'idiozia).
E però, alla fine, la religione "vince"...
"Vince" come vince nell'esistenza terrena di molti uomini (me compreso, come dicevo in un intervento precedente), che si
sentono forti finchè un giorno capiscono che questa forza era solo una apparenza (parla per te, potrebbe dirmi non a
torto qualcuno...).
Ecco allora che a quel punto il "filosofo" (potremmo indicare con questo termine l'oltreuomo nietzschiano) cerca semplicemente
una carezza (Ivan da Alekseij), un bacio (Raskolnikov da Sonija), un gesto semplice, fanciullesco ed ingenuo che, al medesimo
tempo, riconcilia, acquieta ma anche INquieta (come inquietato è il Cardinale Inquisitore dal bacio di Cristo), perchè dà
la misura di come la sapienza filosofica, da sola, non sia in grado di riconciliare ed acquietare.
saluti