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Messaggi - Ipazia

#7846
La felicità di cui si parla é quella della grotta platonica. Difficilmente chi ne esce potrá ritornarvi dentro da felice. Tu non devi dire nulla a nessuno; devi solo portarlo fuori dalla grotta. Poi deciderá lui. Nulla vieta il masochismo.
#7847
Vi sono anche condizioni oggettive della schiavitù. Le donne ne sanno qualcosa  :( Come dice Gaber: La libertà non è star sopra un albero ...

Il relativismo etico lasciamolo ai padroni e ai loro schiavi "felici".
#7848
Citazione di: Lou il 11 Dicembre 2018, 19:18:32 PM
Secondo me siamo, volenti o nolenti,  costretti dalla libertà.

Concordo anche con questa. Ciò che limita la nostra libertà "da" ci costringere ad essere liberi "di" inventare e darci da fare. Il paradosso è solo apparente perchè la libertà ha un prezzo e nelle gabbie materiali e ideologiche si può stare molto comodi.
#7849
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
11 Dicembre 2018, 11:04:55 AM
Lo temo anch'io. Ma è perchè capitale e mercato non sono meno ciofeche della terrapiatta. Quindi ce lo meritiamo. Gli islamici vincono perchè hanno mantenuto una solidarietà di gregge che i cristiani laicizzati hanno perso bruciando incenso all'idolatria capitalistica.  Non so se tornare a diopatria&famiglia sia la soluzione migliore. Più probabile una coalizione delle religioni per riportarci tutti ad una medioevo ad alta intensità di capitale.  E ricominciare la faticosa via dei lumi.
#7850
Citazione di: Phil il 11 Dicembre 2018, 01:46:11 AM
Citazione di: Lou il 10 Dicembre 2018, 18:55:07 PM
io non sono forse libero unicamente nel volere?
Libera da/di cosa? Senza determinazioni la libertà è per me solo una "parolaccia" enfatica.

Questa ci può anche stare. Vale per tutte le "parolacce" enfatiche: verità, giustizia, uguaglianza, bene,...

Quindi rimane la questione: la determinazione della libertà quanta libertà toglie alla libertà ?

Direi poca perchè la libertà si regge su una pulsione originaria come la fame, l'identità, l'amore. Pulsione non autosufficiente perchè necessita di un riscontro esterno per essere soddisfatta, ma la cui soddisfazione come per il cibo, l'autostima, l'essere amati, è necessaria per il pieno dispiegamento delle potenzialità umane. Personalmente non rinuncerei a questa "parolaccia" scritta in tutte le costituzioni e trattati sui diritti umani. Libertà da finalizzata a libertà di, non libertà di volere che, concordo, resta un nonsenso metafisico.

L'illusione. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus ("la rosa primigenia esiste solo nel nome, possediamo soltanto nudi nomi"). Tralasciando tutti i paroloni e andando alla nuda materia: quanta illusione c'è nella parola "atomo" ? Per un chimico poca, perchè tutto il suo contesto effettuale manipola atomi. Per un fisico già di più. E per certi processi stellari o situazioni estreme di laboratorio, di atomi proprio non se ne vedono, perchè totalmente frammentati nei loro componenti.

Per la libertà, o l.a., vale la stessa cosa. Vi sono contesti in cui esiste e contesti no. Contesti, come quello di Spartaco o di uno schiavo alla catena, in cui occupa tutto l'orizzonte esistenziale e contesti in cui possiamo lasciarla sonnecchiare come imperativo categorico nel migliore dei mondi possibili.

Come per tutte le parole e paroloni è sempre il contesto la misura della loro verità.
.
#7851
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
10 Dicembre 2018, 21:39:08 PM
Sì, Kant ha ragione, ma ciò lascia aperta la discussione fondamentale sulla qualità e affidabilità della rappresentazione, che per le cose fisiche continua a premiare l'ontologia scientifica. Quindi nessuna scorciatoia relativistica metafisica. Semmai un ridimensionamento della verità, che diventa un concetto contestuale, non assoluto.
#7852
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
10 Dicembre 2018, 19:48:35 PM
In effetti Roma non esiste. E' la mappatura antropologica di un territorio (Oddio sto diventando metafisica  :o ). Penso che l'affermazione di FN da te citata si riferisse soprattutto ai fatti umani e alle supponenti verità di fatto date per buone sui loro riguardi (era un filologo FN quindi aveva in mente la questione ermeneutica) . In ogni caso anche dei fatti naturali possediamo soltanto le nostre descrizioni interpretative. Spingersi oltre sarebbe dogmatico. Gli unici fatti non interpretativi sono i non-fatti logico-matematici (e le loro applicazioni tecniche), postulati ab origine dai loro inventori.
#7853
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
10 Dicembre 2018, 19:31:55 PM
Citazione di: enrico 200 il 10 Dicembre 2018, 17:08:11 PM
...
quindi anche per Ida mi pare fosse il nome, che è stata citata ad inizio discussione, c'è la sua ecsatta version al maschile che avrà modalità diverse di espressione anche per vissuti diversi come le due faccie anche solo per come son messe posso soltanto avere ma la base, la forma, il tipo di quella persona o l'anima per chi vuol essere più specifico anche senza religione ma per modo di intendersi in senso interiore è quella con le sue determinate caratteristiche peculiari quindi la frase detta da lei sarà probabilmente stata detta a modo suo (come poi da tutti chi in un modo o in un tempo e chi in altri tra donne e uomini per i loro gruppi o ed associazioni di vario genere e quindi è generica) anche dalla versione maschile sua anche se magari non in termini sessisti perchè appartenente al genere diciamo favorito o ancora in parte favorito (sempre meno però) dell'epoca nella quale vivono. Dico sessista non colpevolizzando la Ida, che però un po' forse dovrei in effetti farle notare che la sua delusione era inevitabile (un po anche grazie a De Mello forse) anche perchè non doveva concentrarsi solo sul suo genere diciamo biologico e quindi sulle sue colleghe in tal senso per espandere il pensiero e tutte le altre belle qualità anche se è comprensibile data la discriminazione a cui è soggetto il genere ma diffondere la presunta sua saggezza a livello generale cercando di sensibilizzare chiunque, senza distinzione di sesso perchè il pensiero come diceva lei che si lamentava " che le donne non pensano"  è anche negli uomini che pure non pensano alcuni o e altri invece pensano o un po di più o come e più forse anche di lei.
mi son ingarbugliato un po spero si capisca...

Ingarbugliato lo è assai però centra una critica opportuna alla frase citata di Ida Magli: come fa un'antropologa degna di questo nome ad ignorare l'effetto di diecimila anni di patriarcato sull'autocoscienza femminile ? Ora, e chissà per quante generazioni ancora, saremo nei grandi numeri ancora la brutta copia intellettuale del maschio. Le cose stanno cambiando, ma solo per un'esigua minoranza femminile che, tra mille difficoltà, riesce ad emergere socialmente. E solo laddove le condizioni ambientali lo permettano. Che poi ci sia qualcosa in questa evoluzione che avvelena il dente maschile rientra nella naturale nemesi storica; la colpa (adikìa contro l'unità del genere umano) da scontare, come bene spiegava Anassimandro tanti secoli fa.
#7854
Non ho messo a caso le "" su "scientificamente". La scienza deve essere deterministica, ovvero deduttiva, per svolgere il suo lavoro. Non è detto che la realtà lo sia altrettanto. E il tuo Hume mi pare ne abbia pure parlato. Calcoli astronomici e orientamento funzionavano anche con la scienza geocentrica. Col mercurio, che funzionava alla grande contro alcune infezioni, si sono avvelenate secoli di generazioni umane, incluso pare Mozart. Credo che i residui di religiosità li abbia chi pensa che il determinismo scientifico abbia preso il posto della Verità rivelata dai numi.

Io mi limito a porre, per quanto possibile, alcune evidenze, come la volontà umana, su binari altrettanto rigorosi, con tutti i loro limiti, delle scienze esatte, restringendo il campo contestuale fino al livello di comportamenti umani realmente liberi di elaborare strategie per esseri liberi da le catene che glielo impediscono. Tanto nelle grandi (etica) che nelle piccole (gusto) cose.
#7855
La dimostrazione sta nell'evidenza. Com'è evidente che la coperta causale, ciascuno la tira dalla sua parte. Come giustamente sottolineava Jacopus, la questione è razionalmente indecidibile. Quindi ognuno si tenga le sue (in)determinazioni e bias causali. Contrariamente all'assolutismo metafisico, la realtà ha infinite sfumature di possibile e la sintesi avviene per dosi variabili di contrari. L'unica oggettività possibile è sul dosaggio della sintesi. Sul grado di libertà. Doppiamente metadiscorso. Perchè anche il contesto va definito prima delle antitesi. Dato il contesto e le sue possibilità si può "scientificamente" definire il range di libertà praticabile. Più ampio nel contesto proprio della creatività artistica e logica, più ridotto nelle interazioni con la natura. Intermedio nel contesto etico che è sintesi di natura e creatività. Questo è il regno della libertà umana.
#7856
Il tertium è la causa finale, la sintesi dialettica, il processo deduttivo-induttivo che inventa il futuro nell'arco logico che va dalla ricerca scientifica più avanzata al gettare la moneta per aria. Salvo, duemila anni dopo, accorgersi che era meglio se usciva "testa". Pur non sapendo se sarebbe stato veramente così. E neppure fra duemila anni lo sapremo. Se ci arriveremo. Perchè, accidenti a parte, abbiamo scardinato anche il rassicurante codice genetico previsto da mamma Natura. Rasentando veramente il libero arbitrio.
#7857
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
10 Dicembre 2018, 08:37:18 AM
L'ho "ascoltata" anch'io, ieri mattina da Vito Mancuso, teologo errante, su Radio Tre. Malignamente ho pensato: che la teologia si affidi alla bellezza per sparare le sue ultime cartucce porta bene. Consumato irreversibilmente il bene, anche l'utile scarseggia: si preferisce scommettere in Borsa che in Aldilà. Quanto alla verità, è diventata relativa per definizione e questo poco si addice agli dei. Restarebbe la speranza, ma in questa desolata Thule materialista anche l'ultima dea se n'è andata. Rimane solo Dostoevskij: dio salvato dalla bellezza. Che a questo punto diventa verità. Mancuso non ci risparmia nulla (ed era solo la prima di 4 puntate, ma dobbiamo dare atto che la sua religione di bellezza ne ha commissionata molta, conoscendo, più di tanti sedicenti filosofi, il valore etico promozionale della bellezza):

«Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.»

Anche la mia etica parte da qui, estremo approdo della teologia crepuscolare di Vito Mancuso.
#7858
Citazione di: sgiombo il 09 Dicembre 2018, 11:42:34 AM

Quella della libertà o meno da costrizioni estrinseche mi sembra tutt' altra questione, molto più filosoficamente (sia ben chiaro: per quanto riguarda la conoscenza della realtà astrattamente considerata) banale: ...

....Ma la libertà da costrizioni e inique limitazioni estrinseche della propria volontà (cui aspira chi lotta per questo nobilissimo scopo) non é né "libertà terra terra" (anzi!), né la libertà intesa "filosoficamente" coma libero arbitrio (per chi come me crede che si tratti di un' illusione; e anche per chi lo ritiene reale).


Di questa nobilissima libertà è tempo che la filosofia, almeno quella della prassi, si faccia carico, scendendo dall'Olimpo delle Idee Assolute che ormai hanno sfondato tutti i muri della banalità. Il comportamento umano è territorio di (in)determinismo debole segnato dal bivio dell'opzione che trasforma, con rigore filosofico "assoluto", la questione l.a. in questione etica. Spalancando con ciò le enormi praterie filosofiche non solo di una Spartaco che lotta contro le "coercizioni estrinseche", ma pure di un Engels e di un Marx che superando le "coercizioni intrinseche" di classe si mettono a scrivere la Bibbia degli esclusi.

Citazione di: sgiombo il 09 Dicembre 2018, 11:42:34 AM

Che mio figlio quando era piccolo soggettivamente fosse convinto (illusoriamente) di voler fare incondizionatamente, per libero arbitrio quello che talora gli ho impedito (o a volte tentato vanamente di impedire) che facesse non inficia minimamente il fatto che invece lo voleva come effetto deterministico inevitabile di cause costituite dal suo "modo di essere" (tanto per intenderci).


Quel "vanamente" sconsolato dimostra quanto debole diventi il determinismo una volta installatosi nella psiche di un cucciolo  ;D Un determinismo autocontraddittorio a partire dalle sue stesse pulsioni, come se la natura, che teleologica non è, si fosse sfidata da sola, producendo materia vivente teleologica assai. Dialettica pura, in cui la causa finale emerge dal sua negativo ...
#7859
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
09 Dicembre 2018, 22:27:30 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Dicembre 2018, 16:00:29 PM
Scusate, ma non è tutta la nostra civiltà a dire che: "non esistono fatti, ma solo interpretazioni"?
Beh, questi sono i logici risultati, mi verrebbe da dire. Chi è causa del suo mal pianga se stesso...
saluti

Detta da un filosofo significa che non ci sono cose in sè ma solo rappresentazioni. Il che è epistemologicamente corretto. Ma soprattutto: non tutte le interpretazioni/rappresentazioni si equivalgono perchè la realtà non si decide col voto. E' lei a votare la interpretazione/rappresentazione più azzeccata. Questo insegna il metodo scientifico. Ma se si preferiscono i riti vodoo o il terrapiattismo, nel felice mondo di Alice c'è posto per tutti. Invece nel mondo reale le mappe si disegnano ancora seguendo la rappresentazione scientifica. Non mi risulta che nessuna compagnia aerea si sia convertito al terrapiattismo. Peccato, perchè ce li avrei fatti volare di gusto i suoi adepti. Fin oltre il bordo del mondo.
#7860
La logica induttivista è quella cosa a cui ricorrono anche i tacchini creduli quando stanno male, tra una preghiera e l'altra sempre meno convinta e convincente. Anche loro hanno capito che dio sta sempre dalla parte di chi ha la migliore artiglieria. Ma tu puoi continuare a pregare, dir messe, fare  esorcismi e lasciar perdere la medicina induttivista. Fosse mai che avessi ragione !  ;D