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Messaggi - Ipazia

#7876
Citazione di: viator il 05 Dicembre 2018, 21:45:09 PM
Salve Jean ed Ipazia. A proposito della "nota umoristica" di Jean (l'umorismo è un  formidabile grimaldello per la verità), condivido in modo speciale per quanto riguarda Ipazia.

Ciascuno ha il proprio stile, per carità. Poi il proprio bagaglio ( ho detto bagaglio, non bavaglio) culturale, poi tante altre belle cose.

I linguaggi troppo culturalmente indirizzati hanno in genere (consapevolmente od inconsapevolmente) dei tre scopi l'uno : sovrastare l'interlocutore oppure svolgere del narcisismo intellettuale (non sono questi due, mi sembra, i casi di Ipazia) oppure escludere gli inadeguati.

Il fatto è che l'esclusione degli inadeguati può costituire sia un arricchimento che un impoverimento del Forum. Meglio un forum "d'èlite" poco comprensibile ma profondo od uno "democratico" ma pieno di superficialità ?

E' il solito problema. La definizione di "radical chic" insegna". Ai posteri l'ardua sentenza. Salutoni.

Mamma mia quante paturnie. Lasciamo perdere i complessi di vario genere e cerchiamo di essere adeguati ciascuno alla propria maniera. Dai viator, ti racconto una favola liberamente tratta da 2001 Odissea nello spazio con tutte le mie inadeguatezze a cui sono molto affezionata.
#7877
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
05 Dicembre 2018, 22:48:47 PM
Nella lotta sociale serve di più conoscere l'altro. Senza inghippi demonizzanti che intorbidano le acque e confondono, fino ad invertire, le colpe.
#7878
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
05 Dicembre 2018, 22:14:12 PM
Ridurre le contraddizioni sociali a una lotta tra il bene e il male è  una bufala colossale. Nei conflitti sociali ci sta anche molta propaganda demonizzante, ma é epifenomenica e, in ultima analisi, controproducente perché altera il focus della contesa e falsifica il significato della lotta.
#7879
Si tratta penso della traduzione italiana di Le Deuxième Sexe, 1949. Strano il titolo italiano. Era meglio conservare l'originale. E' un'opera che ha fatto storia, non solo tra, e per, le donne.

#7880
Di cosa sia fatto il pensiero non lo sappiamo. Così come non sappiamo cosa c'era prima del big bang, così come Watt non sapeva nulla di termodinamica, ma ha creato ugualmente la prima macchina termodinamica. Ma sappiamo come funziona il pensiero e sappiamo che riesce a manipolare la realtà in maniera creativa. Tanto basta per dargli l'importanza che merita nella soluzione dei problemi umani. In ogni caso è uno spazio che si prende da solo, indipendentemente da tutte le speculazioni che si sono fatte da sempre sul suo conto. Sappiamo anche che è dotato di una volontà decisionale tra  varie opzioni possibili. Dove c'è scelta c'è libertà. E si torna all'evidenza reclamata da me ed altri.  :D Evidenza tutt'altro che banale, come dimostra la difficoltà della ricerca di antropomorfizzazione comportamentale della I.A.
#7881
L'energia si manifesta solo quando c'è una differenza di potenziale. La materia invece si manifesta sempre ed è messa in movimento da questa differenza di potenziale. Finora la fisica è riuscita a metterle insieme solo matematicamente, non fisicamente (ontologicamente). Può darsi che la quantistica riesca a farlo a partire dal pattern dei campi, ma Heisenberg gode ancora di ottima salute.

"Materia" e pensiero: la causa prima non vale, lasciamola ai teisti e agli esecutori testamentari. Il secondo è sicuramente generato dalla prima ma gode di relativa autonomia e creatività (il pensiero è creazionista  :D ) tant'è che la materia di suo non avrebbe prodotto nemmeno uno spillo.  C'è un fantasma che si aggira per il mondo, si chiama "causa finale", non previsto da mamma natura che i dadi li getta a caso.

Sia chiaro, non pretendo si tratti di episteme finale, ma per ora mi pare la più convincente.
#7882
Grazie jean per il filmato russo. Una (auto)biografia. Chissà.

2001 lo leggerei in chiave nicciana fin dalla sigla di R.Strauss. Il monolite è la cosa in sè, la metafisica, la risposta alla nostra domanda che non ha risposta. Hall 9000 è la tecnica ingannevole. Bowmann lo Zarathustra XX secolo, impacciato ma non fino al punto da farsi gabbare dalla tecnica. Il bambino sul pianeta remoto è l'oltreuomo. All'interno di ciò le simbologie si fanno più rarefatte ma decifrabili volendo.
#7883
Citazione di: davintro il 04 Dicembre 2018, 15:43:30 PM
Per Ipazia
La distinzione tra diritto ed etica, almeno per come volevo intenderla io, non riguardava il piano genetico-causale della formazione del diritto, non voleva dire che il diritto sorge indipendentemente da una visione etica prevalente nella cultura della comunità di popolo che istituisce lo stato, indipendenza che sarei d'accordo nel negare, voleva dire che il diritto, una volta istituito, non è necessariamente un'autorità etica, un valore a se stante, quindi legittimato ad imporre una propria morale (che sarebbe solo quella personale dei governanti) a prescindere dalla pluralità di punti di vista interna alla comunità.

Non so se intendevi scrivere stato al posto di diritto. E' evidente che il diritto una volta codificato diventa vincolante per tutti e non può essere alla marchese del Grillo, ma tu continui anche di seguito a ignorare la natura parziale, classista del diritto, ovvero la legge scritta dai vincitori ...

Citazione di: davintro il 04 Dicembre 2018, 15:43:30 PM
Cioè, un conto è ammettere che lo stato sia chiamato a esaudire delle istanze che potremmo definire "etiche", cioè un'idea di giustizia, consistente nei fini in base ai quali le persone hanno sentito la necessità di dotarsi di leggi, un altro pensare che lo stato sia legittimato a istituire una propria peculiare idea di giustizia, anche se in contrasto con i convincimenti etici di molti cittadini.

... ai quali non gliene può fregar di meno di rappresentare le etiche, e soprattutto i diritti, delle "persone" o "cittadini" che non fanno parte del gruppo egemone che ha imposto la legge. D'altro canto è inevitabile che molti convincimenti etici siano disattesi, come nel caso dell'ivg. Quindi la contrapposizione non è tra stato inteso metafisicamente e cittadini, ma tra gruppi sociali, classi, fedi, all'interno dello stato in cui si realizzano egemonie ad assetto variabile che diventano legge, diritto.

Citazione di: davintro il 04 Dicembre 2018, 15:43:30 PM
Nel primo caso l'azione statale resterebbe nell'alveo della sua condizione di "strumento" al servizio della comunità, il diritto al servizio dell'etica (anche se derivato da questa) nel secondo lo stato pretende di assurgere a una propria autonoma e autoreferenziale dignità etica, e il diritto non si limita più a derivare dall'etica, ma finisce col coincidere ontologicamente con essa. Il primo caso resta accettabile all'interno di una certa visione liberale, il secondo si pone in deciso contrasto con questa. Poi contestare la visione liberale è legittimo (anche se non condivisibile), se si ammette che la mia idea di distinguere in questo modo etica e diritto rientra nelle premesse di tale visione, allora non vedo dove il mio discorso sia incoerente (internamente, si intende)

Secondo me il tuo discorso può essere reso coerente ("se ne può parlare ...) ma non nei termini in cui lo risolvi tu a partire da persone, cittadini, comunità, astratte contrapposti allo stato etico, ma proprio dalla caratteristica dello stato di mediatore tra etiche diverse, pur conservando una sua etica egemone che converte in legge, ovvero diritto, erga omnes. Mi spiego meglio:

In ogni comunità costituita giuridicamente vi sono contenuti etici di natura "strategica" che fondano il diritto di quella comunità.

Alcuni sono di carattere pressochè universale perchè legati al valore etico fondamentale di ogni vivente: il diritto alla vita. Infatti l'omicidio, con eccezioni più o meno larghe (inclusa ovviamente la legittima difesa, ma anche l'omicidio di stato individuale e collettivo, la guerra), è considerato reato in tutti i codici.

Vi sono altri contenuti etici che definirei non-strategici che sono lasciati alla libertà individuale e costituiscono quello che noi moderni chiamiamo diritti civili (sesso, religione, alimentazione, residenza, opinione politica * ...). Tanto più si amplia lo spazio dei diritti civili tanto più uno stato si allontanerebbe dallo stereotipo liberale dello stato etico. Su questo posso anche concordare, solo che l'etica liberata dei diritti civili è un terreno ancora più insidioso e opinabile di quello reso trasparente dal diritto che formalizza i suoi contenuti etici "strategici". Il che non è una negazione dell'alto valore dei diritti civili, ma un richiamo alla relatività storica degli stessi e a non trascurare la loro possibile evoluzione verso uno stato non-etico, altrettanto pestilenziale di uno stato etico secondo l'immaginario liberale.

* finchè resta opinione, pensiero.
.
#7884
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 14:24:32 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 11:27:43 AM
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 09:32:01 AM

Ma resto sempre in credito* di una spiegazione di come il trascendente, o per lo meno "trascendentale", (complemento oggetto: la materia) si rapporti non contraddittoriamente (non si "incastri") con la materia stessa e prima ancora di come una monista materialista possa in maniera logicamente corretta ammettere l' esistenza (e una fondamentale funzione storica!) di qualcosa che trascenda la materia stessa.

Allo stesso modo in cui un capitalista e un intellettuale borghese fondarono il movimento storico più importante contro il capitalismo e l'ideologia borghese liberale/liberista.

Il monismo per me è genetico, non evolutivo. Sono materialista come causa prima, non come divenire e il riscontro di cui sopra me ne dà ragione. La materia genera qualcosa che materia non è. Capita anche nelle migliori famiglie  ;D

Salvo l' ultima arguta osservazione, devo dire che non capisco proprio.

Peccato, perchè è questo il cuore della questione. Se Marx ed Engels fossero stati plasmati da un monismo materialistico ferreo, il "materialismo scientifico" non sarebbe mai nato. Ad un certo punto ci si è accorti dell'autonomia del politico. Fochino. L'autonomia del pensiero va oltre politica, materia ed energia. Ci va così oltre da, come dice un altro grande musicista-poeta, inventare i mondi sui quali guardare.

Non ridurrei le facoltà cognitive all'energia che è certamente l'altra faccia della materia nel mondo reale, ma molto più della materia concetto speculativo. Einstein ha stabilito un'equivalenza che, a livello ontologico/filosofico, ha generato molti fraintendimenti. L'energia della formula Einsteniana è quella che si genera dalla rottura dei legami atomici nelle reazioni di fissione e fusione nucleare con conversione di una parte di materia in energia. La reazione inversa e -> m è molto più complicata e richiede comunque delle particelle (quindi materia) all'interno di campi con gradienti di energia assai elevati. L'energia deriva da una differenza di potenziale tra campi diversi (elettromagnetici, gravitazionali, quantistici) che mette in movimento materia. Quindi tra materia ed energia la differenza ontologica rimane. Altrettanto rimane una differenza ontologica tra energia e pensiero, oggetti immateriali entrambi, ma il secondo assai più arcano del primo da decifrare.
#7885
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 09:32:01 AM

Ma resto sempre in credito* di una spiegazione di come il trascendente, o per lo meno "trascendentale", (complemento oggetto: la materia) si rapporti non contraddittoriamente (non si "incastri") con la materia stessa e prima ancora di come una monista materialista possa in maniera logicamente corretta ammettere l' esistenza (e una fondamentale funzione storica!) di qualcosa che trascenda la materia stessa.

Allo stesso modo in cui un capitalista e un intellettuale borghese fondarono il movimento storico più importante contro il capitalismo e l'ideologia borghese liberale/liberista.

Il monismo per me è genetico, non evolutivo. Sono materialista come causa prima, non come divenire e il riscontro di cui sopra me ne dà ragione. La materia genera qualcosa che materia non è. Capita anche nelle migliori famiglie  ;D
#7886
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 10:50:43 AM
Citazione di: Sariputra il 04 Dicembre 2018, 09:12:25 AM
Per questo invito le varie Ipazia , Everlost, Lou, ecc. a mettere anche una loro foto, non farlocca, in bella mostra sotto il nickname...questo mi aiuterebbe molto... :-[  :-[

Il primo passo per uscire dalla "lotta tra i classe" tra i genere è pensare di avere di fronte, quando si discute di qualcosa, delle persone, non (s)oggetti sessuali. Per tale motivo mi guarderei come la peste dal sessualizzare la mia presenza in un forum filosofico. Fosse di cuori solitari, certamente posterei la mia foto. Ma non li frequento. Quanto alle botte dialettiche fate pure. Non mi va di essere trattata come una handicappata solo perchè sono donna. Però attenti all'effetto boomerang. Mettetelo in conto. Senza facili censure.
#7887
Non per fare la pignola, ma sei ricaduto nella fallacia teistica della causa prima  :P (che, a differenza dei teisti in cui è solo argomento fallace, in questo caso è vera, ma non spiega i fenomeni trascendentali contenuti nella "causa finale" spiegati anche dai profeti del marxismo e ripresi nell'ottimo testo di M.Cini at. altri "l'ape e l'architetto")

Ma ciò che fin da principio distingue il peggiore architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. (K.Marx, Capitale, Libro I)
#7888
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 08:16:09 AM
Citazione di: InVerno il 03 Dicembre 2018, 23:26:57 PM
Riguardo alle questioni di genere, non c'è nessuna meraviglia, una volta che il genere viene considerata una classe sociale... che vuoi che accada? Insulti, censure, aggressioni..normali dinamiche tra oppressori e oppressi percepiti..come se andare d'accordo con l'altro sesso fosse facile, ora che c'è di mezzo pure la lotta di classe, che meraviglia!

Il genere è diventato una classe sociale dall'avvento del patriarcato. E non certo per volontà delle donne. E' in assoluto la classe sociale più antica, radicata nella carne dell'universo antropologico. Pertanto è la più difficile da liberare e quella a cui è richiesto maggiore impegno in tal senso perchè, proprio per il fondamento biologico, la regressione è sempre dietro l'angolo.

Gli insulti vanno censurati, i contenuti no, per quanto ci colpiscano sul vivo al punto da percepirli come insulti. Ai contenuti si risponde coi contenuti. Un indicatore affidabile della differenza tra insulto e contenuto, oltre alla forma che è palese di suo, è l'ad personam.
Un saggio moderatore spiegò ad un supponente, che attaccava con una forma violenta una sua vittima predestinata, che in un forum anche la forma è contenuto. Cui io aggiungo: così importante da sedare anche le differenze di contenuto più estreme. La filosofia dovrebbe promuovere proprio questa dialogica convivenza.

@sgiompo

sbufolamento non è mio ma è poco usato, preferendo i media la versione in anglicorum (questo sì è mio), lingua ormai pervasiva. Sbufalare gli sbufalatori è una mia recondita passione dovuta, immagino, al mio imprinting centrato sulla demistificazione.
#7889
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
03 Dicembre 2018, 22:46:08 PM
Il debunking o sbufalamento sui pregiudizi di genere é sempre gradito da qualunque genere provenga.
#7890
Perfino la semantica della causalità complotta contro chi nega il l.a.: nel mondo deterministico della natura non esiste la causa finale. Essa esiste solo nella sfera inderministica della volontà umana  8)

Esiste in effetti la possibilità che il diritto non discenda dall'etica. Potrebbe essere nato sotto un cavolo  :P