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Messaggi - Ipazia

#7921
Citazione di: Jacopus il 27 Novembre 2018, 10:28:43 AM
Non credo si tratti solo di perversioni staliniane.
Ecco cosa scrive Lenin nel 1922 a proposito del codice penale in fase di riformulazione:
" il pensiero fondamentale è chiaro: esporre apertamente il concetto di principio che motivi l'assenza e la giustificazione del terrore, la sua necessità, i suoi limiti. La giustizia non deve eliminare il terrore; proteggerlo sarebbe autoinganno [?], deve invece fondarne il principio. Occorre formulare con la massima ampiezza possibile, perché solo la coscienza giuridica rivoluzionaria e la coscienza rivoluzionaria stessa potranno suggerire la sua applicazione di fatto.
(Lenin, opere complete, Vol. 45, pag. 190.)

La coscienza rivoluzionaria elevata a unico giudice analogamente al "Dio lo vuole", e prova a criticare quelle persone e quei precetti in nome dell'individuo. Il rogo o la fucilazione saranno la tua mercede.

Davvero mi chiedo cosa c'entri quella citazione e la conclusione retorica con il materialismo storico e la sua morale, che consiste null'altro che nel riconoscimento dei fattori materiali negli eventi storici.

Ma mi incuriosiva il contesto di quella citazione che mi pare maltradotta, essendo almeno chiaro che il terrore deve avere dei limiti. Limiti che mi sono andata a cercare nell'atto avente valore di legge cui si riferiva la citazione. Mi aspettavo di trovare fuoco e tormenti per i peccatori, invece:

Codice Penale della RSFSR (01.06.1922)

art. 26.
Essendo  una  misura  cautelare,  la  pena  deve  essere  utile  allo  scopo  e,  nello stesso tempo, non deve avere il carattere di tormento, né devono essere inferte al reo sofferenze inutili e superflue


Bene, fin qui siamo a Beccaria. Vediamo le pene:

IV. Specie e forma della pena e delle altre misure cautelari

art. 32.
Le pene comminabili in base al CP sono:
a. l'esilio, temporaneo o illimitato, oltre i confini della RSFSR;
b. la reclusione in regime di rigido isolamento o senza isolamento;
c. i lavori forzati senza scorta;
d. la condanna condizionale;
e. la confisca, totale o parziale, dei beni;
f. la multa;
g. l'interdizione dai pubblici uffici;
h. l'interdizione dall'ufficio;
i. il biasimo pubblico;
j. l'obbligo di risarcire il danno


Manca qualcosa. Lo vedete anche voi ? Manca qualcosa presente in tutti i codici penali delle democrazie liberali del tempo.

No, c'è, ma è una misura eccezionale da tempo di guerra, com'era quella che nel 1922 la Russia stava combattendo contro i bianchi e i loro alleati occidentali:

art.33
Per le cause in corso presso i tribunali rivoluzionari, e fino alla sua soppressione per effetto degli articoli del presente Codice, è prevista la pena capitale mediante fucilazione.


Te capì, una misura eccezionale e provvisoria, promulgata Lenin vivente nel pieno delle sue facoltà di capo del Soviet Supremo e del PCUS. Dite che gliel'hanno fatta sotto il naso e si sono scordati il terrore ? Faccio presente che la pena di morte è stata abrogata dal codice penale italiano nel 1948 con la Costituzione Repubblicana e dal codice penale militare militare in tempo di guerra addirittura nel 1994. I comunisti sovietici mangiabambini c'erano arrivati 26 anni prima ad abrogarla nel codice penale ordinario. Che, morto Lenin, sia successo di tutto e di più non lo nego. Ma questa è la verità storica.

Attendo argomenti filosoficamente più sostanziosi di critica ai corollari morali della concezione materialistica della storia.

#7922
Citazione di: viator il 26 Novembre 2018, 21:13:40 PM
Salve. Vero che l'Euro danneggia il nostro Paese. Il cui problema è molto semplice : non è adatto ad affrontare le problematiche della globalizzazione planetaria, non può e non vuole (politicamente per ragioni demagogiche) accettare il nuovo in termini competitivi. Neppure restando a livello continentale.

Paradossalmente, tale aspetto è proprio ciò che l'appartenenza all'Unione dovrebbe attutire, ammortizzare.
Ma, visto che l'Italia non si sogna di voler mutare i propri multidecennali andazzi, essa non accetta quel minimo di rigore finanziario che dovrebbe permetterle di "armonizzarsi" con i parametri degli altri Paesi dell'Unione.

In parole povere l'Italia, lasciata a sé stessa, andrebbe incontro ad un semplice e piuttosto rapido tracollo, schiacciata dalle dinamiche planetarie.

L'Euro rappresenta il minore dei mali, ma i demagoghi nostrani fingono che rappresenti unicamente il male in sé, dandone naturalmente la colpa a coloro che l'Unione ed i suoi meccanismi riescono a reggerli benissimo, magari avvantaggiandosene grazie alla loro ben diversa serietà e forza economica.

Lettura assai riduttiva. L'Italia è stata impoverita dalle privatizzazioni che hanno regalato i gioielli da profitto a cani e porci. E' stata impoverita dalla speculazione finanziaria sui derivati, non quella dei privati cittadini che si possono anche mettere una pietra al collo, ma delle pubbliche amministrazioni locali e nazionali a vantaggio dei compagni di merende del mondo finanziario. L'Italia è stata impoverita da grandi, e soprattutto piccole opere utili solo ai compagni di merende, i cui cadaveri incompiuti impestano l'Italia, tanto quanto quelli compiuti e già in disfacimento l'hanno dissanguata. L'Italia è stata impoverita da corruzione pubblica ed evasione fiscale privata che hanno ingigantito i depositi privati e indebitato quelli pubblici a fronte di fornitura di servizi non pagati. Da tutto questo è stata svenata l'Italia e la moneta unica le ha dato la mazzata finale, ancorandola come Sisifo alla pietra del suo debito con i vincoli comunitari e NATO a fare da montagna.

La classe dirigente responsabile di tutto ciò non ha ancora popolato come merita il suo piazzale Loreto. E chi continua a votarla e giustificarla, per paura di chimere come il fascismo, con lei. Oggi è Italia anno zero e sarà così finchè rimarrà questa Europa. C'è solo da sperare che le nuove generazioni di cittadini ed elettori sappiano fare di meglio.
#7923
Tra le tante interpretazioni faidate sul fascismo è il caso di rivolgersi alla storia per capire cosa esso è veramente.

Il fascismo nasce in Italia nel 1921, sponsorizzato da capitalisti, industriali, agrari padani e latifondisti meridionali, per contrastare manu politica la crescita dei socialisti e comunisti e manu militari, a manganellate, le occupazioni delle terre e delle fabbriche da parte di braccianti e operai. Funzionerà allo stesso modo, e con gli stessi sponsor, in Germania, Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia,... e nel dopoguerra in America latina, Africa e Asia col supporto del padrone vetero e neocoloniale alla borghesia locale.

Questo è il fascismo. Tornerà ?

Ne dubito, perchè oggi il padrone riesce a fare tutto da solo con mezzi che gli sono più connaturati della coabitazione con la rozza plebe fascista dagli stivali sporchi che ti insozza il tappeto del salotto buono. E finisce anche col pretendere di comandare combinando guai, come Hitler e Mussolini. Ottimi anche quelli, perchè tra forniture militari e ricostruzione il capitale prospera, ma pieni di scocciature sulla porta di casa che la superiore scienza capitalistica ha trovato il modo di evitare. Eventualmente esportandoli.

Per una dittatura totalitaria efficiente e funzionale oggi bastano gli strumenti messi a punto dal capitalismo finanziario, globalizzato dopo la disfatta politica dell'avversario nel 1989. Quella economica c'era gia stata, anche se aveva costretto ad una coabitazione con la plebe socialdemocratica e i suoi discoli sessantottini. Oggi è finita. Tutto riluce di capitalismo. Persino la Cina. Per dominare la plebe mondiale lo spread funziona meglio dell'esercito, per quella europea basta l'Euro, come sentenziato dal lungimirante Attali, (non certo per la sua felicità). Delocalizzazione e automazione funzionano meglio degli squadroni della morte e delle camere di tortura della polizia politica. Gli esodi biblici migratori vanno gestiti direttamente coi politicanti comandati: la guerra tra i poveri funziona meglio della guerra contro i poveri e abbassa miracolosamente i salari, innalzando contemporaneamente i profitti.

Tutto fatto in casa e così perfettamente politicamente corretto secondo i tarocchi della democrazia liberale. I manganelli per ora non servono. Forse in futuro  chissà  :-\ . Difficile stabilire quando: velotempora currunt. Ma ora: hanno fatto un deserto e l'hanno chiamato pace. La Pax finanziaria. Al prossimo post ...
#7924
Citazione di: Lou il 26 Novembre 2018, 22:09:22 PM
Tanto quando entri nel mondo, nel mondo - appari, e l'apparire, sia che se se ne senta il bisogno o meno, ha una sua quantità d'essere. L'essere-apparso. Ohiboh siamo corpi nel mondo e come tali appariamo, e non è che ci sia un bisogno d'apparire, e nemmeno robe del tipo chi più appare è sia ben chiaro, ma all'essere-apparsi, iniquità o meno o altro, lo sei tu, lo sono io, lo siamo tutti. Volenti o nolenti. Così come siamo, corporalmente. Poi si può abolire che in ogni modo appariamo, anche corporalmente. Nel "come as you are!" c'è pure anche, non solo, il corpo, o voi lo delete, perchè nel suo essere corpo, appare!?!

Questa iniqua "iniquità" che paventi, madre delle peggior cose e peccatori, ne trovo il sì il peggiore uso che ne se ne può fare, quello sì non bello, ma nemmeno brutto, perchè anche la bruttezza ha il suo rango di bellezza, sublime.*E le iniquità non sono nè belle e nè brutte, non sono classificabili, forse, in termini estetici.

*https://goo.gl/images/gJVYYp

Concordo totalmente con la prima parte. E' un dovuto approfondimento sull'apparire che fin qui mancava. Meno con la seconda. Il brutto in estetica non esiste, ma l'estetica ha una sua dimensione trascendentale in cui bellezza e bruttezza si incrociano con piacere e disgusto. Come ogni metafisica è un livello altamente ingannevole, che può ridurre bellezza e bruttezza a brutti canoni e postulati. Ma la cura della bellezza del corpo e della psiche li sa superare.
#7925
Citazione di: InVerno il 26 Novembre 2018, 18:38:28 PM
Slavoj Zizek per esempio fece l'esempio dell'Inno alla Gioia di Beethoven, buono tanto per il nazismo, quanto per l'unione europea, quanto per l'apartheid - alla faccia dell'etica.

Anche il "Got mit uns"  8)  Che famo ? Alla faccia della Bibbia ?
#7926
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Novembre 2018, 17:11:33 PM
Forse lo sai già, ma guarda che i digiuni o le diete drastiche abbassano il metabolismo...
saluti
Non so se la cosa possa interessare chi fa vita sedentaria. Io di certo non digiuno.
#7927
L'avevo già detto io. Tanta ideologia, peraltro adulterata ad uso stalinista, e poca sostanza. La storia che, materialisticamente, guarda la sostanza, li ha condannati in meno di un secolo. Requiem eternam. Ed ha premiato, fino ad ora, chi ha dimostrato di curare più la sostanza, ovvero il capitalismo in salsa rooseveltiana e socialdemocratica. Adesso che manca il contraddittorio staremo a vedere. Per ora ci hanno fatto tornare indietro di un secolo e mezzo quanto a diritti dei lavoratori e mezzo per le retribuzioni.

Tanto per dirne una, Stalin è quello che, all'interno del partito bolscevico, ha fatto fuori la sinistra con le tesi della destra all'inizio degli anni trenta e fatto fuori la destra con le tesi della sinistra cinque anni dopo.  Dopo di che ha governato da solo. Figuriti quanto ha addomesticato la "dottrina"  :(  Confondere un'autocrazia zarista col materialismo storico, se non è strumentale, è per lo meno superficiale.
#7928
Citazione di: baylham il 26 Novembre 2018, 11:07:53 AM
Per me  il fascismo è  sinonimo di dittatura, totalitarismo: chiunque contesta la democrazia, gli elementi fondanti di un sistema democratico, a partire dalla libertà di espressione, è un fascista, nero, rosso o bianco che sia. L'antipolitica è un elemento che caratterizza il populismo ed è prodromico al fascismo.

I presupposti economici e sociali di un ritorno al fascismo ci sono, le analogie con gli anni trenta nell'Occidente sono impressionanti.

Più totalitarismo di questo ! Democrazia svuotata da dentro perchè tanto decidono i mercati. Libertà di espressione controllata dagli azionisti e dalla pubblicità. Lasciano una valvola di sfogo su internet per far finta di essere sani. Tanto puoi dirgli contro tutto quello che vuoi, perchè alla fine sono sempre i loro soldi a comandare. Magari arrivassero le camicie nere a chiudere anche questa valvola: significherebbe che cominciano ad avere paura. Per ora sono in una botte di ferro grazie a chi si accontenta del cadavere della democrazia e dei suoi riti zombie. Finchè non muterà esso stesso da risorsa umana a vuoto a perdere. Allora magari ci ripenserà. I nostri figli e nipoti sono già sulla buona strada.
#7929
Citazione di: InVerno il 26 Novembre 2018, 09:57:39 AM
Citazione di: anthonyi il 25 Novembre 2018, 16:41:19 PMInverno, ammetto di aver personalizzato il concetto di fascismo, ma quella frase è coerente con il fascismo che descrivo.
Beh nel frattempo sono già arrivate altre tre definizioni personalizzate, e ne arriveranno ancora, tra cui chi non usa fascismo perchè lo ritiene un complimento. ...
C'è chi guarda la forma e chi la sostanza. Sulla sostanza può esserci opinabilità, ma non fino al punto di ridurla alla forma.
#7930
Citazione di: Elia il 25 Novembre 2018, 18:44:01 PM

Sono d'accordo con te in tutto, Ipazia, tranne che nel definire questa Europa Unita "fascismo".
Quelli che tu chiami "demagoghi" e "populisti" (come una certa propaganda ideologica dominante insegna) non sono altro che menti più libere che vedono in maniera più netta e a fondo la situazione attuale e probabilmente futura.
La UE in realtà è la creatura nata dall'accoppiamento dell'ideologia di sinistra che ha sposato il neocapitalismo.  O meglio, il secondo si serve della prima e la prima rimane a galla grazie alla forza del secondo.
 E' stata un'accoppiata vincente fino ad oggi (lo notiamo anche dallo stesso post e commenti seguenti), lo sarà ancora finché i popoli non si sveglieranno e decideranno di abbattere quest'altro oppressore e distruttore di culture, benessere e civiltà. Spero soltanto che la rinascita non avvenga troppo tardi, perché più tardi si tenta di arginare un disastro e più grave sarà porvi rimedio.

Saluti.

Se non è fascismo privare i lavoratori delle libertà conquistate in due secoli di lotte non so proprio che cosa possa essere definito fascismo. Quanto al linguaggio, mimavo la retorica dominante e le sue demonizzazioni. Comunque penso che sovranista si possa dire e che populista non sia proprio un insulto. Che il fascismo finanziario europeo utilizzi i voti della socialdemocrazia se n'è accorto anche il più stupido del villaggio europeo. E infatti i (social)democratici stanno franando ovunque, salvo dove non hanno completamente calato le braghe di fronte al mercato e ai diktat dell'accumulazione capitalistica finanziarizzata.

Sulle menti libere ho molte perplessità (TAV e corruzione docet), ma penso dipenda dal fatto che abbiamo individuato il nemico da fronti opposti, che, sconfitto il nemico, se accadrà, dovranno vedersela tra loro. Un po' come Churcill/Roosevelt e Stalin.
#7931
Molti ancora negano il l.a., o meglio la libertà di agire, postulando il principio di causalità come assoluto. Argomento retorico ancora prevalente per dimostrare l'esistenza di dio, con regressione all'infinito al seguito. Ma, per dio, questo e altro. Questo e altro anche per negare l'esistenza di uno spazio indeterministico in cui la volontà può liberamente districarsi. Ma mi chiedo: che senso ha postulare una cosmogonia su quello che è avvenuto prima del bigbang ? E ancor peggio imporla dogmaticamente ? Il l.a. sarà pure ovvio ma, in mancanza di meglio, teniamoci l'ovvio.

Nel frattempo a picconare sul l.a. ci pensano le neuroscienze ma neppure esse, salvo qualche talebano scientista, fingono ipotesi che non sono in grado di dimostrare. Mi pare che i filosofi abbiano argomenti ancora meno solidi per dimostrare l'assenza del l.a. Basta armarsi di tanta pazienza e smontare logicamente i loro sofismi. Con l'empiria si arriva ancora prima e si perde meno tempo.
#7932
Citazione di: Jacopus il 25 Novembre 2018, 22:52:35 PM
...
Una visione con al centro l'uomo concreto e non il compagno/camerata/fedele astratto, la consapevolezza che grandi cambiamenti avvengono su grandi tempi e l'assenza di ogni consolazione religioso-escatologica. Sono queste le mie tre bussole, piuttosto incompatibili con il materialismo storico.

L'uomo concreto è una creazione del materialismo storico. Prima esisteva solo l'uomo ideale. Il passaggio che manca nel tuo discorso riguarda la natura (ontologica, visto che siamo tra filosofi   :P ) del materialismo storico che è scienza umana pura il cui oggetto di studio è l'uomo, divenuto concreto, dopo millenni di idealistica astoricità, nella sua evoluzione storica. Nel materialismo storico non c'è null'altro.

Altro c'è invece nelle scienze umane applicate che attingono alla sua gnosi per motivi di studio o interesse. Alle prime appartengono discipline come storia (ovviamente), antropologia, psicologia, linguistica,... le quali hanno confinato tutto lo strumentario idealistico nella fiction. Alle seconde appartengono le ideologie, religiose o profane, il cui interesse consiste nel dominio sull'uomo concreto e il suo mondo. Tutte vi hanno attinto, anche prima che il materialismo storico venisse formalizzato. Anche il cristianesimo: i principi pedagogici di Ignazio di Loyola sono tutt'altro che idealistici.

Tra le ideologie moderne che ne hanno tratto profitto direi che l'allievo più meritevole sia proprio il liberismo capitalistico che ha tranquillamente abbattuto il figlio primogenito di Marx affetto da troppe paturnie idealistiche e tare materialistiche. Come mostra la storia del cristianesimo, con le prime si può prosperare migliaia di anni, ma con le seconde si naufraga in pochi decenni. I cinesi pare stiano recuperando terreno con un mix diverso tra struttura e sovrastruttura.
#7933
Tutto ha i suoi  canoni. Anche l'utilità, il bene, la giustizia. Si tratta di scoprire quali sono più radicati nella psiche umana e da lì partire per capire i valori su cui si fonda la morale. Che saranno un mix di quante ho citato, ma della cui efficacia il senso estetico non è certo minoritario. Soprattutto quando abbiamo a che fare con ciò che spinge a volgere lo sguardo: la bruttezza.

Basta andare in quel gran museo che è il Vaticano o ascoltare la musica di Bach, Hendel, Pergolesi,... per capire quanto conti la bellezza nel contesto etico.

Citazione di: Kobayashi il 25 Novembre 2018, 08:12:07 AM
...
Così come il viso di una persona sconosciuta che ci incanta all'improvviso tra la folla: come quando camminando in un bosco ci si ritrova inaspettatamente in uno scorcio di natura perfetta.
Il segno di una pienezza possibile che va accolto con gratitudine.

Appunto  :)

#7934
Subdolo no: conclamato e trionfante. Si chiama Europa. L'Europa che ha abolito le tutele dei lavoratori e amplificato a dismisura il potere dei padroni ad un livello che nessun stato fascista del XX secolo riuscì a realizzare. L'Europa che ha realizzato il divide et impera su scala continentale attraverso il dumping interno del lavoro e dei capitali, azzerando il potere contrattuale dei lavoratori e dei sindacati. L'Europa che sanziona come aiuti di stato ogni forma di tutela nazionale dei propri posti di lavoro. L'Europa che ha stabilito libera concorrenza e mercato come dogmi assoluti, incurante della macelleria sociale che questi orrori producono. Un'Europa cosi fascista che se oggi si ritrova ancora qualcosa a tutela dei suoi cittadini bisogna andarlo a cercare negli eredi del fascismo del XX secolo, nei demagoghi, populisti sovranisti che sono l'unica difesa rimasta alle proprie popolazioni.
#7935
Citazione di: Socrate78 il 24 Novembre 2018, 10:29:58 AM
Si può notare come la nostra civiltà, anche se a volte non lo dichiara troppo apertamente, dia un'importanza spropositata ed esagerata all'estetica e alla bellezza esteriore: il corpo considerato "bello" (femminile ma anche maschile) secondo canoni in fondo relativi viene proposto ovunque, nella pubblicità, nei mass-media, e l'industria della bellezza ha di conseguenza un fatturato altissimo. Tuttavia, almeno secondo me, la bellezza esteriore è un involucro effimero e per molti aspetti anche illusorio ed artificiale, che non determina affatto il valore della persona: si può avere un fisico scolpito e perfetto ed essere ignoranti, incompetenti, abietti persino, molto stupidi o manipolatori e corrotti, quindi dall'involucro non si può intuire il "contenuto" della persona. In fondo l'inconsistenza della bellezza esteriore si può comprendere vedendo un oggetto che può essere bellissimo esteriormente, ma non servire a nulla: la sua bellezza è un inganno, che nasconde l'inutilità.  Da che cosa deriva l'importanza così forte data all'estetica? Io credo che sia perché, siccome ormai non esistono più valori etici riconoscibili da tutti, allora si vuole ripiegare verso qualcosa che, pur effimero, viene imposto come universale e in cui tutti si devono riconoscere, la bellezza appunto. E' corretta la mia riflessione?

Mica solo la nostra civiltà. La storia parte da lontano, dal busto di Nefertiti fino al καλός καὶ ἀγαθός (kalòs kai agathòs) che coniugherà bellezza e virtù nel corpo di una dea immortale Afrodite, immortalata da Prassitele nel corpo nudo di una dea mortale: Frine. Così divina per la koinè greca da salvarla in tribunale dalla stessa accusa di Socrate semplicemente mostrando il suo corpo nudo (ammetto che il confronto sarebbe stato impari). Leggenda o verità cambia poco: quello che i giudaico-cristiani-maomettani considerano demoniaco, per i padri della filosofia occidentale era divino e non poteva essere condannato. L'eticità del corpo nudo e dell'eros è ben presente pure nella filosofia classica orientale che riporta il kamasutra sui muri dei suoi templi. Io ripartirei da qui per definire l'etica del bello e del sapere che lo celebra, l'estetica. Ma andrei ben oltre l'amor cortese che nacque intorno al bel corpo di Eleonora d'Aquitania e che Phil riduce al suo diminutivo, l'etichetta. E ci andrei proprio appoggiandomi alle parole profetiche di Dostoevskij. La salvezza dalle manifestazioni più orrende della nostra evoluzione: guerra, sfruttamento, consumismo,... sara tanto più radicale quanto più si fonderà su un sentimento profondo come il disgusto che solo l'occhio estetico può dare. Il disgusto della bruttezza. In ciò io vedo che la potenza etica della pulsione estetica è ben superiore al sempre addomesticabile utile e all'impotente, nella sua astrattezza e opinabilità, bene.

Se devo spendermi in qualcosa questa è la mia verità, che da Prassitele al Rinascimento a Klimt fino ai nostri giorni si presenta sempre allo stesso modo: nuda Veritas.

(Con ciò non nego gli aspetti degenerativi segnalati dalla discussione, ma essi sono assai meno gravidi di "bruttezza" delle degenarazioni fondate sulle etiche dell'utile e del bene)