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Messaggi - sapa

#796
Tematiche Filosofiche / Re:Distacco
26 Luglio 2020, 10:02:04 AM
Citazione di: viator il 22 Luglio 2020, 15:35:27 PM
Salve sapa. Allora......il film è quello sulla storia del mondo.................................tu saprai benissimo che molti credono che il mondo (l'universo e tutto ciò che esso contiene, Dio escluso) sia stato creato - d'un colpo solo od in tempi abbastanza stretti – da qualcosa o da qualcuno che evidentemente era ed eventualmente è estraneo (NEL SENSO DI ESTERNO) a ciò che ha creato........................................Infatti se questo qualcosa o qualcuno non fosse estraneo ed esterno a ciò che ha creato, allora significherebbe che esso-egli fa parte del mondo, e quindi non potrebbe creare qualcosa di diverso da ciò di cui fa parte.






Secondo quelli che credono nella creazione (i Creazionisti, appunto), il primo tempo del film sulla storia del mondo è quello che occupa il tempo della creazione (dal caos primordiale alla comparsa dell'uomo). I classici sette giorni o giù di lì. O anche molto meno. Un argomento, un pezzo di film, uno spettacolo molto breve rispetto al resto della storia, non trovi? Inoltre privo di interesse perchè tutto ciò che successe nei sette giorni fece parte della perfetta imperscrutabilità della volontà di Dio, per cui diventa impossibile discutere o stabilire quali cause, effetti, leggi e regole umanamente comprensibili abbiano agito.






Io invece non credo nella Creazione (evocare (chiamar fuori, estrarre) qualcosa dal nulla).  Credo che il Mondo non abbia avuto un inizio e non cesserà mai di esistere............perciò penso che il "primo tempo" del film sia stato infintamente più lungo di sette giorni o persino di quattrodici miliardi di anni.






Per questa ragione sospetto che durante tale "primo tempo" (cioè prima della comparsa dell'uomo) siano successe un sacco di cose non dovute a inconoscibili volontà, ma ai rapporti tra certi ingredienti fondamentali (materia ed energia, ad esempio) i quali hanno lavorato provvedendo a produrre una sempre maggiore complessità e diversificazione di aspetti, presenze ed ancora altri nuovi rapporti sino a generare, partendo dalla fisica elementare tuttora presente ed agente, la chimica inorganica, quella organica, la biologia, la vita vegetale, animale, umana, le menti e tutte le cosiddette "facoltà superiori".






Il "secondo tempo" comincia appunto con la comparsa dell'uomo ed è quello che – per tutti i "creazionisti" ma anche per la maggioranza di chi crede comunque che il mondo – mancando l'uomo – non servirebbe a nulla – che dà appunto un senso (APPUNTO UMANO) ad primo tempo che :

       
  • per i creazionisti praticamente non è mai esistito
  • per quasi tutti gli altri risulta incomprensibile e comunque non è servito a fare un mondo come sarebbe piaciuto a noi, quindi si tende a non interrogarsi sulle cause originarie di ciò che non è più rimediabile e ad occuparsi solamente solamente di ciò che è più vicino ai nostri interessi.

E' nel "secondo tempo" del film, infine, che appare ed impazza la pubblicità. Cioè l'autopubblicità di noi stessi, fatta di proclami circa la nostra supremazia di specie, la profondità della nostra intelligenza, la predilezione che i diversi Dei hanno per noi e quindi poi la montagna di scemenze attraverso le quali dobbiamo autoconvincerci che "solo noi umani siamo il meglio", che "quello che è successo nel primo tempo del film riguardava solo stelle, galassie e meteoriti e certamente non noi" e via di questo passo.






Ignorare o sorvolare su ciò che ha agito nel lontano passato del mondo significa bendarsi gli occhi circa i fondamenti sui quali poggia sia il nostro presente che il nostro futuro, poichè più una causa è originaria più significa che i suoi effetti si presenteranno inesorabilmente anche in futuro. Saluti.
Perfetto, viator, ti ringrazio.Avevo capito bene.Condivido il tuo pensiero.
#797
Tematiche Filosofiche / Re:Distacco
21 Luglio 2020, 21:04:09 PM
Citazione di: viator il 20 Luglio 2020, 21:32:56 PM



Sembra proprio che il resto della storia del mondo, quella precedente l'apparizione dell'Uomo, non interessi a nessuno. Film troppo semplice e monotono. Peccato però che la trama del primo tempo sia quella - secondo me - che è in grado di spiegare tutto il secondo tempo del film e pure la pubblicità che lo condisce !. Questo è proprio - si direbbe - un sito creazionista !!.

-----


Ciao viator, sono da poco su questo forum e mai sono intervenuto su tematiche filosofiche, sono troppo ignorante in materia. Non sta a me giudicare il livello di discussioni che mi limito a leggere, spesso interrompendo prima della fine, perchè, per dirla in soldoni, non ci capisco fino in fondo. Ci sarebbe da chiedersi cosa ci faccio qui, insomma. Non mi sembra, però, che questo sito sia solo per frequentatori della filosofia, ci sono anche belle, a mio avviso, discussioni di attualità e sull'arte. Ne cito una, alla quale non ho saputo cosa rispondere, l' Arcobaleno di altamarea. Non c'era niente da rispondere, era tutto bello di suo, una sensazione dell'autore, documentata in modo sublime, almeno per me. Volendo, l'unica replica che avrei potuto inserire erano i complimenti, ma mi sarebbe sembrato di imbrattare un bel quadro. Il distacco, come mi sembra tu lo  abbia definito (logica e informazioni), che qui mancherebbe per me è cosa impossibile o quasi. E non tanto, direi, per quanto riguarda chi scrive, ma forse in modo maggiore in chi legge. Perfino a  un grandissimo, almeno per me, cultore dell'arte della "logica + informazioni", e quindi del distacco come da te inteso, quale è Eutidemo ( e mi scuso con lui per questa citazione ma la mia è ammirazione sincera perchè molti argomenti andrebbero trattati nel modo in cui lui li affronta) si potrebbero trovare delle intenzioni, una direzionalità e quindi un'assenza di distacco. Il maggiore o minore distacco che appare può anche essere un disturbo del ricevente, non sempre e solo dell'emittente, in fondo quando si "pubblica" qualcosa bisogna aspettarsi i fraintendimenti e le interpretazioni. Poi, è chiaro che tu ed altri siete qui da più tempo, avete probabilmente imparato a conoscervi, per quanto il mezzo possa concedere, e quindi vi siete assuefatti, chi più chi meno.  Sono sincero, a me non interessano le motivazioni per cui uno scrive qui sopra, è per vanità, per volontà di affermarsi, per semplice cazzeggio,   mi interessano gli spunti che persone diverse da me sono in grado di darmi. Per ora, non sono insoddisfatto. Sai cosa? Forse a questo punto servirebbe una sezione un po' simile a un'arena, dove ci si potesse incontrare e scontrare proprio su quei temi divisivi che ci assillano sempre, penso alla politica per esempio, insomma un "recinto" nel quale proprio il distacco che a te manca fosse bandito, un regno del coinvolgimento dove il tutti contro tutti, sempre con l'educazione, il rispetto e la competenza che contraddistinguono questo sito, diventasse una regola liberatoria e di trasparenza personale.
Così, forse, ne potrebbero trarre beneficio le altre sezioni.
A margine di tutto ciò, la parte del tuo discorso che ho citato non mi è chiara. Potresti spiegarti meglio?A presto.
#798
Ok, Eutidemo, è lampante che l'accusa che viene mossa a Conte di illegittimità costituzionale è una castroneria. Ma la domanda che sorge spontanea è: perchè, oggi che siamo di fatto fuori dall'emergenza, c'è la necessità di prorogarne lo stato? Si sente dire: perchè così potremo essere più pronti in caso di ripartenza dell'epidemia. Ora, posto che se il morbo ricominciasse a galoppare, chiudere tutto come è stato fatto ci consegnerebbe mani e piedi legati alla famigerata troika, dobbiamo pensare che, dopo 5 mesi di stato d'emergenza e 70 giorni di lockdown, ancora non siamo attrezzati a fronteggiare l'emergenza del Covid-19? Se così fosse, più che prorogare i "pieni poteri" a questo governo, bisognerebbe arrestarli tutti. Dato per scontato che oggi siamo più preparati di quanto lo fossimo a marzo, i "pieni poteri" a Conte li daremo quando ce ne sarà il bisogno. Io continuo a sperare che un eventuale altro picco  epidemico non si verifichi e, se del caso, a gestire la situazione siano altri soggetti, ma so che, in quest'ultimo caso, m'illudo, purtroppo.
#799
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Buonismo
12 Luglio 2020, 19:54:06 PM
Citazione di: altamarea il 12 Luglio 2020, 19:05:33 PM
Ciao Sapa. Sicuramente il mio è un pregiudizio su Carola. Ma forse anche il tuo entusiasmo verso di lei è un pregiudizio, elaborato  sulla base di informazioni avute dal mass media.

Che cosa c'è dietro l'incauta sopravvalutazione dell'esperienza diretta quando incontriamo sconosciuti ?

Quali sono le cause e gli errori che commettiamo nel farci un'idea di chi incontriamo per la prima volta ?

Nell'approccio non è  subito evidente la sua personalità. Come si fa a decidere ?

Le strategie cognitive  che usiamo nel primo incontro per giudicare sono superficiali, soggettive e fragili.

Dopo il primo incontro con uno sconosciuto, se lo rivediamo e ci parliamo tendiamo a confermarci l'idea che ci siamo fatti di lui/lei  in modo sbrigativo. 
Crediamo averlo "inquadrato", però il "quadrato" si rivela poi una figura irregolare e cangiante: chi crediamo di conoscere può sorprenderci.
Non solo giudichiamo troppo presto, ma i pre – giudizi si basano spesso su stereotipi.

In seguito  ad altri incontri con la stessa persona tendiamo a memorizzare quel che capita in modo che sia coerente con l'impressione iniziale.

La mente concilia informazioni tra loro incoerenti. I modi in cui ci inganniamo pur di far quadrare le informazioni discordanti. Alla base c'è la presunzione che quello che veniamo a sapere sia vero, ipotesi che diventa infalsificabile se siamo noi i primi a volerci credere. Se così è, poi  il tutto  diventa  difficile da "smontare".

Alcuni non disdegnano i princìpi delle scienze cognitive: rispetto e sospetto. Rispetto per fatti e persone ma cautela nelle diagnosi.
Sospetto per l'affidabilità delle esperienze personali avute nel passato.

Nella cultura occidentale si tende a credere che ogni persona abbia un carattere, un'identità permanente. Dopo i primi incontri spesso siamo convinti di essere riusciti a cogliere questa essenza immutabile, Purtroppo è un abbaglio.

Si deve  sondare con attenzione l'interlocutore/trice, e poi, se possibile, informarsi sul  suo passato su quello che ha fatto.
 
L'essenzialismo psicologico  è un meccanismo  della mente, tipico del nostro modo di elaborare le informazioni. Ci motiva  a identificare  i tratti caratteriali delle persone con le quali interloquiamo, gli attributi necessari per la loro identità.

Se ti può interessare, recentemente è stato pubblicato in lingua italiana il libro titolato  "Perché è così difficile capire chi non conosciamo"  scritto dal giornalista divulgatore Malcolm Gladwell, nel quale analizza le cause degli errori che commettiamo nel farci un'idea di chi incontriamo per la prima volta.
Ti ringrazio altamarea, ma non sono un entusiasta di Carola. In realtà, io credo che la si sarebbe dovuta arrestare e condannare per violazione delle direttive avute dalle Autorità del Paese al quale si richiedeva lo sbarco.In questo frangente, per me ha commesso un reato.  Il che, però, non sminuisce lo spessore del personaggio, sicuramente non un buonista da pantofole e divano, capace solo del solito "armiamoci e partite". Poi, è vero che non ho indagato a fondo sul personaggio, che comunque ha scelto una strada insolita e non da tutti, per far parlare di sè.
#800
Citazione di: anthonyi il 12 Luglio 2020, 17:21:41 PM
Citazione di: sapa il 12 Luglio 2020, 16:17:40 PM
Il che, però, oltre a farmi pensare, come ho già detto, che noi italiani dovremo in futuro essere più oculati nella scelta di chi dovrà governarci (e anche di chi farà opposizione), mi lascia anche il dubbio che "la più bella costituzione del mondo"possa aver bisogno di un check up e di rivisitazioni attente, alla luce proprio di quanto successo.

Ciao sapa, ma in Italia non sono gli italiani a scegliere chi governa, Conte nessun Italiano lo ha mai votato, e meno male perché così non sono complici.
Fa poca differenza, secondo me. In Italia gli italiani hanno scelto chi ha mandato al governo Conte (Di Maio e Salvini) e anche chi, dall' allora opposizione, si è subito prodigato nel suo salvataggio (Zingaretti, Renzi e LEU). Da dovunque la guardi, sono complici quasi tutti.
#801
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Buonismo
12 Luglio 2020, 16:38:34 PM
Citazione di: altamarea il 12 Luglio 2020, 12:32:01 PM
Il sostantivo "buonismo" fa parte dell'ambito della morale. Da alcuni anni è di moda ed è usato con ostentazione da politici e giornalisti, per farci accettare l'immoralismo buonista o il buonismo acritico,  permissivo e trasgressivo.

Nella confusa società in cui viviamo tante persone si domandano  cos'è il  "bonum honestum" e se stare dalla parte dei "buoni" oppure  dei perniciosi  "buonisti" o finti tali.

Papa Bergoglio per scelta politico-religiosa o per indole è  considerato un  "buono", invece molti suoi seguaci sono soltanto "buonisti" della peggior specie: ostentano benevolenza ma i loro tratti caratteriali li inducono al peccato; non capiscono bene in cosa peccano e si sentono in dovere  di giustificarsi ogni volta che commettono azioni "benevole". Si interrogano, dubitano, analizzano contesti e situazioni. Per contrastarli sono nati i movimenti anti-buonisti.

Il buonismo è articolato in diversi livelli. Si va dal santo che dona la sua vita per gli altri, all'ipocrita che ama gli altri solo a parole. In mezzo ci sta una gradazione continua: da chi ritiene che per dimostrare di amare tutto il mondo basti dare  due euro ai bambini africani, a chi scrive sulla sua pagina Facebook parole di solidarietà per chi soffre e per i poveri, salvo poi esprimere la sua violenza verbale nel traffico della città, nella riunione condominiale o in famiglia.

Vi ricordate lo scorso anno l'incoraggiamento selvaggio da parte dei radical chic da salotto e di varie testate giornalistiche  italiane alla capitana "coraggiosa" Carola Rackete ? Creò  l'illusione dell'umana solidarietà, la lotta del bene contro il male,  che quotidianamente un sistema socio-economico ben organizzato cerca di propinare a ignari spettatori senza voce.

La ricca Carola, è una rappresentate del "buonismo" solidale, del volontariato praticato da molti per "apparire buoni" e manifestato con eccessiva o ipocrita pietà per "ammorbidire" i nostri giudizi e "pregiudizi".

Il buonista è tollerante con chiunque, anche col nemico.
Non sono d'accordo sulla chiosa finale del tuo discorso. Io la penso come viator, sulle definizioni di "buono" e "buonista", il buono mette del suo, il buonista aspetta che a soddisfare i suoi turbamenti sia la collettività. In quanto a Carola, che non sapevo fosse ricca, devo dire che il coraggio lo ha mostrato: una donna che parla 4-5 lingue, al timone di una nave negriera nel XXI° secolo nel Mar Mediterraneo, se anche non è un "buono", ma forse solo un "buonista", è comunque un soggetto che ha del fegato, a mio avviso.Il "buono" è tollerante con tutti, il "buonista" è spesso un fanatico.
#802
Citazione di: Eutidemo il 12 Luglio 2020, 15:16:37 PM
Citazione di: sapa il 12 Luglio 2020, 13:36:30 PM
Ciao Eutidemo, hai ragione, impugnare l'argomento della incostituzionalità è pretestuoso e perfino deleterio, oltre che inopportuno.Questo per rimanere on topic. Il punto per me è un altro, ma dovrei andare fuori argomento, immergendomi fino al collo nella melma della critica al governante di turno, quello attuale. Meglio astenersi.


Se è per questo, anche io avrei molte critiche da sollevare; ma non solo nei confronti di Conte, bensì anche del suo governo.
:(
Non che non ne avrei anche nei confronti dell'opposizione, anzi, forse anche di più!
:(
Proprio per questo ho preferito evitare di toccare l'aspetto politico!
E, come vedi, per quanto a fatica, cerchiamo di attenerci al tema del tuo discorso. Ti dirò che, in fondo, è perfino inutile parlare della presunta incostituzionalità delle prerogative che il caro Conte ha avocato a sè, nell'unica, forse, occasione che si è manifestata dal 1948 ad oggi. E' chiaro a tutti che se fosse stato infranto il dettato costituzionale, ci troveremmo di fronte a un atto sovversivo che prefigurerebbe scenari quali l'arresto e l'assicurazione alle patrie galere dello stesso professore foggiano e di molti dei suoi sodali al governo. Tutto quanto è successo e forse succederà ancora, se daremo a questi la possibilità di fare e disfare secondo la loro testolina fino a fine anno, è stato fatto purtroppo in perfetta legalità e costituzionalità. Il che, però, oltre a farmi pensare, come ho già detto, che noi italiani dovremo in futuro essere più oculati nella scelta di chi dovrà governarci (e anche di chi farà opposizione), mi lascia anche il dubbio che "la più bella costituzione del mondo"possa aver bisogno di un check up e di rivisitazioni attente, alla luce proprio di quanto successo.
#803
Ciao Eutidemo, hai ragione, impugnare l'argomento della incostituzionalità è pretestuoso e perfino deleterio, oltre che inopportuno.Questo per rimanere on topic. Il punto per me è un altro, ma dovrei andare fuori argomento, immergendomi fino al collo nella melma della critica al governante di turno, quello attuale. Meglio astenersi.
#804
Citazione di: daniele77 il 10 Luglio 2020, 13:08:44 PM
ecco il mio primo topic.


Come in natura c'è la specie che distrugge l'ambiente di altre specie , la nostra specie distrugge altre specie.
ma nessuna (a mia conoscenza) specie al mondo ha mai distrutto se stessa o il suo ambiente, cosa che l'essere umano sa fare molto bene.





Non so, sono solo una mia opinione, curioso di conoscere la vostra...  ;)


A presto.
Condivido gran parte del discorso dell'intero topic, tranne la parte che ho citato. In realtà, anche in natura si assiste a fenomeni di assestamento, con fasi di eccesso demografico di una specie e rischio conseguente di estinzione della stessa per eccessivo degrado/morte dell'ambiente di vita della specie stessa. Anzi, direi che molta vita parassitaria, per esempio le Cocciniglie dei vegetali, con il suo stesso diffondersi e portare a morte il parassita rischia l'estinzione. C'è da dire che, in fondo, tutte le forme di vita sono poi dei parassiti della natura e delle sue risorse, che, più o meno, vanno ad incidere sulle dinamiche della natura stessa. L'uomo si è, di fatto, elevato, il suo potere distruttivo è aumentato molto grazie alla scienza e alla tecnologia. La differenza, quindi, l'ha fatta l'intelligenza, sia nel bene, che nel male.
#805
Citazione di: sgiombo il 18 Settembre 2018, 09:12:37 AM
Penso che la metrica, come la rima e l' allitterazione, cioé quegli "artifici stilistici" che caratterizzano la poesia classica (e anche in origine la musica delle canzoni) siano espedienti mnemonici usati anticamente, prima dell' invenzione della scrittura, per tramandare fedelmente alle generazioni successive racconti e considerazioni ritenute pregevoli o a vario titolo importanti, che poi si sono "perpetuate" come elementi stilistici e "decorativi tradizionalistici"  nobilitanti una certa letteratura (per l' appunto poetica). Ciò non toglie ovviamente nulla -anzi!- alla grandezza artistica della poesia tradizionale e dei poeti del passato -mi vengono in mente soprattutto Dante s Shakespeare- che stava anche nell' esprimersi metricamente con grande efficacia secondo un "ritmo interiore" dei sentimenti universalmente condiviso.

Ma quello della metrica (e della rima) "obbligatoria in poesia" era comunque una sorta di equivoco che prima o poi doveva sciogliersi: un "ritmo interiore" di grande efficacia espressiva può benissimo seguire andamenti non aprioristicamente codificati, in origine a scopo meramente mnemonico!

Secondo me un grande passo avanti in questo senso lo  dobbiamo al sommo Leopardi che, negli anni in cui per esempio un Manzoni usava abbondantemente le rime e una metrica a versi corti particolarmente "cantilenante" e a mio parere talora poco consona ai contenuti che esprimeva* (penso ai cori di tragedie come l' Adelchi; e anche quando la era, e magnificamente, come nel Cinque Maggio, la era a mio parere solo per la genialità dell' autore, e a dispetto della "costrizione formale adottata"; e forse anche perché particolarmente adatta al personaggio di cui trattava, grandissimo uomo d' azione del quale "securo il fulmine tenea dietro al baleno"), adottò gli endecasillabi e settenari sciolti: una coraggiosissima "rivoluzione stilistica"!




_______________
* Oddio, mi sono permesso di criticare con scarsa o nulla delicatezza un "mostro sacro"!
Vi prego d non infierire troppo su di me!
Ciao Sgiombo, non solo non mi sento di infierire per la tua critica alla metrica manzoniana, ma aggiungo che a me è sempre sembrata orrenda, tanto da inibirmi o quasi il desiderio di lettura delle sue opere pooetiche. Ben diverso, invece, il suo spessore di romanziere, lì veramente un sommo!
#806
La metrica in poesia era un canone. Penso a Leopardi, un grandissimo conoscitore dei classici e forse il primo che, in metrica, ha cominciato a forzarla e a modernizzarla, adattandola allo "stream of consciousness" che lui forse per primo e poi nel 900 la poesia ha sentito di dover esprimere. Ungaretti, pur in metrica libera, è stato uno scultore del verso poetico, Montale un musicista, come Quasimodo. Prima di loro, un Carducci teorico della metrica  e poi Pascoli e D'Annunzio hanno proseguito il lavoro di Leopardi e portato nella poesia il colore, il suono, i profumi, una tridimensionalità sensoriale che, a mio avviso, difficilmente si sarebbe potuto costringere in un sonetto o in altra forma metrica canonizzata. Ai tempi di Dante, un sonetto come "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io" era comunicazione, più ancora che poesia, e strappava gli applausi. Una comunicazione virtuosistica, come quella del corteggiamento. La poesia metrica aveva quindi uno scopo, quello di divertire e piacere, in una specie di certamen poetico generale. Questo scopo, dal 900 in poi, è venuto meno, il poeta si è trovato senza uditorio, a parlare principalmente a sè stesso, non più un cantore o un rapsode, ma uno scrittore e basta. Da qui, perso il ritmo e la musicalità metrica, sono  emersi la musicalità e il colore verbali. Amo moltissimo Ungaretti e Montale, nelle loro poesia non sento affatto la mancanza di una metrica fissa.
#807
Storia / Re:Il Carbonifero
08 Luglio 2020, 20:41:10 PM
Citazione di: InVerno il 08 Luglio 2020, 02:08:45 AM
Citazione di: sapa il 07 Luglio 2020, 21:05:58 PM
Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2020, 20:22:28 PM
Il ciclo del carbone è bene o male il responsabile diretto o indiretto delle precedenti estinzioni di massa, l'attivatore dello squilibrio proposto nelle teorie delle estinzioni precedenti può essere diverso e di origine geologica o astronomica, ma per le sue caratteristiche intrinseche il carbone risulta complesso da gestire per l'ecosistema.
Non vedo altro sistema, per inceppare un minimo il ciclo del carbonio, che quello che ha di fatto "usato" la natura nel Carbonifero: lasciare che venga intrappolato dal mondo vegetale fotosintetico, per il quale la CO2 è cibo, e segregarne gran parte praticamente in delle " discariche" nelle viscere della terra, impedendo il riciclo conseguente alla morte/putrefazione/mineralizzazione. Per adeguarsi ai tempi, visto che il Carbonifero fu sicuramente un periodo della storia del pianeta agitato e instabile, occorrerebbe inviare nello spazio tutti gli anni ingenti quantità di vegetali, ovviamente da sostistuire e riforestare sul pianeta. Potrebbe essere un'idea per un racconto di fantascienza....

Non ti insospettisce il fatto che la maggior parte dei progetti di riforestazione di grande scala, utilizzi monocolture di essenze che ben si adattano alla trasformazione? Perchè a parte casi disperati, non è veramente necessario "piantare alberi", crescono da soli in varietà, basta lasciare da solo il terreno. Ma un bosco misto è difficile da quantificare in rendita, è difficile quantificare come può essere sfruttato, è difficile sfruttarlo, perciò chi investe nel tuo progetto di riforestazione? Forse sono maligno ma non vorrei che tra una ventina d'anni, quando tutti si saranno dimenticati, quei boschi finissero direttamente alla cartiera, producendo più c02 di quanta ne hanno catturata. In ogni caso, ho letto che neanche riforestando l'intera area pre-agricola (cioè ricostituendo il territorio al paleolitico, come se fosse possibile) sarebbe sufficiente senze considerare ingenti riduzioni delle emissioni (ma suppongo che siccome saremmo ritornati al paleolitico, emetteremo anche molto di meno  :o )
Ti dirò, il bosco in purezza è senza dubbio una anomalia che l'uomo ha perpetrato per fini dubbi o sbagliati, ma in natura ne esistono anche di autoctoni. Le faggete, ad esempio, sono boschi naturali, nei nostri ambienti, molto selettivi di loro, non amano gli intrusi. L'evoluzione naturale dei nostri boschi appennici, qui hai perfettamente ragione, va verso il bosco misto, che sembra essere la copertura più stabile e idonea ad affrontare  eventi estremi e  calamità varie. Anche qui, a margine del discorso, si evidenzia la debolezza delle monocolture e la maggior adattabilità delle popolazioni miste. Sul fatto che oggi abbiamo minori superfici boscate rispetto ad altre ere geologiche/storiche, è probabilmente vero. Da noi, in Italia, e specialmente nei nostri Appennini, però, oggi abbiamo un maggior manto forestale rispetto a  100- 150 anni fa. L'esodo dalle montagne, infatti, e il passaggio di quei territori al Demanio Statale, ha favorito e sta ancora favorendo il riformarsi di foreste e boschi più o meno naturali, che l'antropizzazione invece andava da secoli riducendo, per sfruttamento e per favorire gli insediamenti umani stessi.
#808
Storia / Re:Il Carbonifero
07 Luglio 2020, 21:05:58 PM
Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2020, 20:22:28 PM
Il ciclo del carbone è bene o male il responsabile diretto o indiretto delle precedenti estinzioni di massa, l'attivatore dello squilibrio proposto nelle teorie delle estinzioni precedenti può essere diverso e di origine geologica o astronomica, ma per le sue caratteristiche intrinseche il carbone risulta complesso da gestire per l'ecosistema.
Non vedo altro sistema, per inceppare un minimo il ciclo del carbonio, che quello che ha di fatto "usato" la natura nel Carbonifero: lasciare che venga intrappolato dal mondo vegetale fotosintetico, per il quale la CO2 è cibo, e segregarne gran parte praticamente in delle " discariche" nelle viscere della terra, impedendo il riciclo conseguente alla morte/putrefazione/mineralizzazione. Per adeguarsi ai tempi, visto che il Carbonifero fu sicuramente un periodo della storia del pianeta agitato e instabile, occorrerebbe inviare nello spazio tutti gli anni ingenti quantità di vegetali, ovviamente da sostistuire e riforestare sul pianeta. Potrebbe essere un'idea per un racconto di fantascienza....
#809
Secondo me, si tratta di un atto di sottomissione. Il " sia fatta la Tua volontà", sta ad indicare che non c'è altra volontà che possa essere esaudita, se non quella divina. E mi pare abbastanza chiaro che tutto ciò debba essere accettato di buon grado dal credente. Questa è una negazione del libero arbitrio? "Da fuori" ne ha tutto l'aspetto, credo che "da dentro" la cosa sia del tutto ininfluente.
#810
Più passa il tempo e più mi convinco che la manovra lionese da parte del virus, contro la quale ha inteso metterci in guardia Eutidemo, è molto più di una possibilità. Se, in estate, si continuano a registrare dei nuovi contagi e dei decessi, l'unica è sperare che in autunno-inverno sia pronto il vaccino o che Dio ce la mandi buona. O il morbo decide di depotenziarsi, o avremo un altro picco. Questo anche perchè le misure di contenimento si vanno facendo sempre più aleatorie e difficili da coniugare a quel modello di vita estivo e vacanziero che vorremmo ripristinare, come se  nulla fosse stato. Se i controlli sul rispetto delle misure di distanziamento e di protezione erano difficili da attuare in modo capillare in marzo e aprile, tanto da far decidere per un lockdown generalizzato, come farli adesso che si vorrebbe, per me in modo velleitario e poco consapevole, far ripartire il "mercato delle vacanze"? Andare al mare in riviera distanziati e con mascherina è quasi un controsenso, per come eravamo abituati, e infatti le presenze non ci sono quasi e quando nei fine settimana la gente si mette in marcia, finisce per accalcarsi inevitabilmente. D'altra parte, credo che un ulteriore lockdown autunnale ci farebbe entrare (e non solo noi, in Europa), non già in recessione, lì ci siamo già, ma in default. Dunque, che fare?